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Un trio ben assortito


di angietrav
08.11.2020    |    7.633    |    8 9.5
"Me ne rivado come Angie, non ho voglia di tornare maschietto… e poi che gusto guidare piano “en femme” con la gonna che sale, le scarpe col tacco, sentire..."
Mario è stato di parola, un paio di settimane dopo il nostro primo incontro a casa sua mi invita nella villa di un suo amico per un trio. Dovrebbe essere un trio ben assortito: Mario bisex attivo e passivo; il proprietario della villa, Sebastiano, gay solo attivo; ed io, Angie travestiva femminile nell’aspetto e sentimento, passivissima.
Siamo a inizio settembre, fa ancora caldo e l’incontro è per il primo pomeriggio. Quel giorno ero sola a casa quindi ho guidato i 70 km fino alla villa in collina come Angie: sono già pulita dentro e fuori, trucco curato però non appariscente, unghie di mani e piedi smaltate di rosso corallo, un tubino rosso elasticizzato e corto a metà cosce, sotto un corsetto di pizzo ed un perizoma rossi anch’essi. Il perizoma è così mini che a mala pena riesce a contenere il mio clitoride dormiente e dietro ha solo un filo che sparisce tra le chiappe sode e palestrate. Scarpe décolleté rosse con tacco a spillo da 10 cm. Non indosso le calze perché sono abbronzata ed ho avuto cura di mettere molta crema sul corpo e olio di cocco sulle gambe che le fa lucenti.
Arrivo un po’ in ritardo perché ho avuto difficoltà a trovare l’indirizzo tra le varie stradette tortuose della collina. Telefono quando sono davanti all’alto muro di cinta che non lascia vedere niente dell’interno della proprietà; subito il cancello corre di lato aprendo la vista ad un bel giardino a balze, curato, con molti fiori, ed una bella villa con una magnifica vista sulla pianura sottostante ed il mare al fondo.
Il padrone di casa mi indica dove parcheggiare. Sebastiano è un uomo virile, depilato, abbronzatissimo, fisico asciutto, forse sui 60 anni; è scalzo, solo veste una vestaglia di seta color porpora con arabeschi dorati, è aperta e lascia intravedere la sua nudità con un bel pisellone che gli ciondola tra le gambe muscolose. Al fondo del portico della villa, sul bordo del giardino, vedo Mario anche lui nudo che, accovacciato sull’erba, sta scaricando l’acqua di uno dei suoi amati clisteri. Scendo dall’auto, Sebastiano si presenta, un bacetto, contraccambio: “piacere Angie”. Mi saluta con cortesia ma senza prestare attenzione alla mia femminilità. Mario è più espansivo ed affettuoso, mi corre incontro “Angie che bella sei!”, “ciao caro, anche tu sei bello, come sempre”, mi abbraccia forte alla vita e ci baciamo slinguandoci ed eccitandoci, profitto per tastargli il bel pisellone rilassato tra le gambe.
Bella e grande è questa villa, a piano terra c’è un vasto portico, si entra in un salone ed a sinistra c’è la cucina . Arredamento di qualità con mobili e quadri antichi di valore (penso io). Al primo piano ci sono le camere ed il bagno principale.
Sebastiano, dopo i brevi convenevoli, ci riceve nel salone, offre un caffè, fumiamo una sigaretta, parliamo giusto per conoscerci un po'. Sebastiano continua a prestarmi poca attenzione e si dedica di più a Mario, mentre parla gli massaggia la nuca con fare dominante e possessivo; sarà perché già si conoscono penso io. Chiedo dov’è il bagno per prepararmi. Il bagno è grande e bello. Rivedo il trucco, faccio un’ultima pulizia interna, gel vaginale alla banana, tolgo il tubino e resto con il corsetto ed il perizoma, oltre che con le décolleté rosse. Non mi interessa spogliarmi nuda come i maschi, mi sentirei meno femmina.
Esco e sento piagnucolare, seguo il piagnisteo ed arrivo in una delle camere, la più grande e con un enorme letto. Sebastiano sta scopando violentemente Mario ma gli fa male e Mario geme “ohi tesoro, ahi, mi fai male…ahi, uhh…”. Non è certo perché Mario ce l’ha stretto, porcello com’è, credo che siccome gli piacciono i clisteri gli è rimasta acqua dentro. Sebastiano mi ordina “Angie, vai mettiglielo in bocca così si zitta…”, io non ci penso nemmeno, quando sono Angie sono passivissima ed il clitoride me lo scordo, salvo casi eccezionali. Però mi metto a baciare Mario che mi succhia la lingua come fosse un ciucciotto… Ma dopo un po’ Sebastiano, innervosito, smette, …” Angie, vieni qui, leccagli il culo…” mi metto a pecorina leccando il bel culo profumato di Mario che però, quasi subito, scappa al bagno; intanto, con mia piacevole sorpresa, Sebastiano mi prende duro come faceva con Mario e mi sbatte violento. Mi piace questo inizio così intenso. Non ha un cazzo eccezionale Sebastiano (sui 4 cm di diametro per 15) però godo al sentirmi scopare con forza e grido per i molteplici orgasmi anali. Riesco solo ad avvertire “non venirmi dentro, per favore” ed infatti dopo un po’ me lo mette in bocca e bevo avida il suo copioso, dolce sperma…. Svuotatosi Sebastiano, senza una parola, va al bagno e poi sento che con Mario scendono a piano terra. Sembra si siano scordati di me.
Anche io vado al bagno, mi lavo la figa, rivedo il trucco e rimetto il tubino rosso, mi sento più femmina così. Scendo di sotto, “Angie, te ne vai già?’” dice Mario, “no caro, ma così mi sento più a mio agio, più femmina”, Sebastiano sorride sarcastico e non dice niente, mentre Mario “…sei bella lo stesso Angie, tranquilla”.
Fumiamo, beviamo e parliamo di qualsiasi cosa mentre ognuno fa il suo gioco. A Sebastiano interessa senz’altro di più Mario, ma anche a me. Mario è bello, in carne, depilato, abbronzato e dalla pelle vellutata e turgida come una femmina, ha delle belle gambe ed un bel culone tondo e sodo, però anche un bel pisellone. Quindi c’è una non celata competizione, cerco di assicurarmi le attenzioni di Mario che, sebbene apprezza la mia femminilità, sente e gli piace la dominanza di Sebastiano ed il ruolo del sottomesso, mentre io vorrei che lui fosse più maschio con me. Ci provo: parlando e bevendo mi siedo sul sofà tra i due maschi nudi; carezzo le gambe di tutti e due, palpeggio i membri rilassati. Sebastiano non da segni di interesse, solo fuma senza mostrare emozioni. Quindi mi dedico a Mario, che sì ci sta: prendo in mano i suoi coglioni ed il bel pisellone, mi avvicino al viso, ci baciamo, ma lui non si lascia andare, soffre la presenza di Sebastiano, lì per lì non sa che fare e lancia uno sguardo al maschio dominante che fa finta di niente. Allora prendo l’iniziativa, mi inginocchio per terra e comincio a succhiare decisa il cazzo di Mario che mi si indurisce in bocca, poi mi alzo e girandomi di spalle me lo faccio entrare mentre Mario resta immobile mezzo sdraiato sul sofà, non dice niente, mi lascia fare, ma percepisco il suo imbarazzo. Godo del cazzo di Mario che mi riempie mentre stantuffo su e giù. Ma non dura molto. Sebastiano si è alzato ed ha messo il suo cazzo in bocca a Mario prendendolo per la nuca ed infilandoglielo bene in gola quasi come per punirlo. Mario mi spinge via perché non può respirare, mentre Sebastiano lo scopa letteralmente in bocca e poi con violenza e nervosismo lo mette a pecorina e lo penetra. A Mario piace così e già si è scordato di me. Che fare? Intanto mi vado a fumare una sigaretta nel portico; passando davanti ad uno specchio mi guardo e controllo la mia femminilità, mi piaccio, tutto a posto. Se quei due non mi vogliono, peggio per loro, penso.
I due dentro scopano focosi, non li vedo ma sento Mario che urla e geme, non so se per piacere o per il dolore, e Sebastiano che gli dice cose. Forse Sebastiano, geloso, gli fa pagare le effusioni che ha avuto con me. Devo fare qualcosa, non posso dargliela vinta ed andarmene così. Quindi rientro, Sebastiano, in piedi, sta facendosi pompare da Mario inginocchiato comandandolo con una mano sulla testa. Ci riprovo: mi avvicino al maschio dominante, gli carezzo il petto, la nuca, lo slinguo dietro e dentro le orecchie e cerco di baciarlo in bocca, ci sta! E’ un bacio infuocato come di rivincita da parte mia, l’altro sotto pompa obbediente: Sebastiano sta venendo mentre io continuo a baciarlo. Aiuto Mario ad alzarsi, bacio anche lui con foga, mi inginocchio e lo succhio avida. Non lo lascio nemmeno pensare, “… scopami, Mario!” gli dico decisa. Vedo che funziona, mi metto a pecorina sul sofà e Mario, adesso più libero ed eccitato, mi penetra veloce e con forza, come per levarsi questo dovere, ma per me è uno degli amplessi più belli: ho giocato d’astuzia, ho avuto pazienza, ed alla fine l’ho avuta vinta io. Mi sono baciata il Sebastiano e poi mi son fatta scopare da Mario indeciso e sottomesso al suo maschio gay. Mario mi viene dentro in silenzio, quasi vergognandosi davanti a Sebastiano. Mentre Mario mi scopa guardo insistentemente con aria di sfida Sebastiano seduto in poltrona; vado da lui, mi inginocchio e lo succhio fino a farglielo diventare duro di nuovo, poi lo faccio alzare prendendolo per le mani, mi metto a pecorina sulla poltrona e decisa gli intimo “… scopami!”. Forse gli piaccio di più così, decisa e dominante quanto lui: tira su il tubino, scosta il filo del perizoma e mi sbatte con forza e veloce, ma non riesce a venire, lo incito “dai, scopami, vieni, dai…riempimi di sborra…”. Il maschio dominate non sa dire di no, continua, suda, ansima; intanto Mario mi bacia, slinguandomi forte e riempiendomi di saliva e poi mi rimette il suo bel cazzo in bocca: adesso sono complici ed è quel che volevo. L’altro dietro caccia un urlo, mi prende forte per la vita, mi tira a se, sta venendo, senza preservativo, dentro di me… un bel rischio ma non avevo scelta.
Ora i due maschi sono stanchi e spossati, io invece eccitata ed allegra. Corro in bagno a lavarmi dentro, rassetto il trucco. Mi guardo, mi piaccio e sono fiera di me, ho saputo vincere la dominanza del maschio geloso del suo amichetto. E’ la pima volta che mi succede una situazione così. Torno di sotto, beviamo qualcosa senza parlare molto, fumo una sigaretta e poi saluto i due lasciandoli soli: facciano quel che più gli piace adesso. Si è fatto tardi. Me ne rivado come Angie, non ho voglia di tornare maschietto… e poi che gusto guidare piano “en femme” con la gonna che sale, le scarpe col tacco, sentire il vellutato delle gambe che si strusciano e guardare i maschi quando mi osservano per strada.
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