Piacere

Cos’è il piacere?
Molti direbbero quel senso di soddisfazione che s'identifica con l'appagamento dei desideri e in parte sono d’accordo. Quando brami il piacere sei disposto a tutto pur di ottenerlo. Lo ricerchi in chi sa dartelo. Ed è per questo che quando trovi una persona capace di fartelo vivere non vuoi lasciartela scappare. Raramente i desideri si avverano del tutto, non è così semplice come si crede. Se io desidero un corpo e ciò che è in grado di darmi non posso pretenderlo in ogni istante. E qui subentra la mancanza. La mancanza però aiuta, o per lo meno ti fa arrivare a quell’incontro con una voglia matta di vivere appieno ogni istante.
Ricordo come fosse ieri quella sera di qualche anno fa. Era estate. Finalmente io e Mio riusciamo a vederci.
Mi dà appuntamento fuori una chiesa. Era notte fonda.
Io ero lì, da sola, con i miei pensieri ad aspettarlo.
Stava ritardando e la paura che non venisse si faceva sempre più viva in me.
Ma ad un certo punto ecco che vedo dei fari illuminarmi. Era lui.
Avevo il cuore che batteva a mille.
Accosta, si ferma.
“Sali, fa presto.”
Non me lo faccio ripetere due volte e così salgo.
Il mio corpo mi mandava mille segnali.
Ero emozionata, non lo vedevo da tanto.
Di li a poco raggiungiamo una camera d’hotel.
Mi dirigo in bagno, mi lavo e poi iniziò ad indossare un body di pizzo nero, calze velate e tacchi.
Sono pronta.
Esco dal bagno e lo trovo li, nudo sul letto.
“Balla per me” mi dice.
Inizio a muovermi, lentamente. Il corpo segue la mente.
Ad un certo punto si alza di scatto e mi porta le mani al collo. Mi bacia e poi mi sussurra “Sei Mia”.
Come dargli torto. La mia mente e il mio corpo gli appartengono.
Mi gira e mi mette faccia al muro, strappa via le calze e poi scosta io body.
“Metti le mani in alto e allarga per bene le cosce” si ferma un attimo, io faccio ciò che mi ha detto e poi sento che ha preso la sua cintura. La fa schioccare prima nel vuoto e poi sul mio corpo. Il cuoio a contatto con la pelle produce un suono secco, la zona colpita è subito dolorante ma nonostante ciò io inizio a bagnarmi. E lui lo nota nel momento in cui mi porta una mano tra le cosce.
Lui è dietro di me, afferra il mio collo e lo stringe a lui, per poi così di colpo iniziare a penetrarmi.
Quanto ho desiderato che accadesse. Mi mancava il suo corpo e come sa dominare il mio.
La mano lentamente si scosta dal collo e raggiunge i seni.
Stringe forte i capezzoli tra le sue dita mentre con costanza continua a penetrarmi.
L’eccitazione è alta per entrambi.
La mano continua a scendere fino a raggiungere il clitoride. Lo stimola, prima dolcemente poi lo stringe.
Sa come farmi impazzire.
A quel punto si scosta e si siede sul letto.
“Vieni, inginocchiati”
Lentamente mi volto e lo raggiungo. Mi inginocchio e inizio a toccarlo.
Poi aggiungo la lingua.
Salgo e scendo per poi avvolgerlo completamente con la mia bocca.
Mi afferra i capelli e inizia a muovermi lui fin quando non decide che ora tocca mettermi a pecora. Mi afferra i fianchi, li stringe fino a conficcare le unghie nella mia pelle. Inizia a graffiarmi la schiena. Parte un colpo, uno schiaffo talmente forte che non smette di bruciarmi. Via col secondo, nello stesso identico punto del primo. Mi toglie il fiato. Continua così con altri due o tre colpi. La zona colpita è violacea, calda. Si formano tanti puntini rossi. Si ferma.
Prende la cintura e la porta al mio collo così inizia la penetranti mentre afferra e tira verso di se la cintura.
Questa volta non ci sono stati baci, non ci sono state carezze. Questa volta il centro di tutto era il nostro piacere. Nulla importava se non godere.
Ed è così che entrambi veniamo, ci lasciamo andare alla circostanza, ci liberiamo dai nostri desideri. Siamo appagati. Il poco tempo a disposizione in sua presenza vola.
Ma ci arricchisce ogni volta delle sensazioni provate.
Il legame instaurato è forte, indissolubile. Io sono sua tanto quanto lui è Mio.
Io gli appartengono tanto quanto lui appartiene a me.
È un dare e avere.
Io do tutta me stessa e pretendo che lui in quei momenti dia tutto se stesso.