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Com'è piccolo il mondo CAPITOLO VI


di Robyswich65
28.10.2013    |    9.225    |    1 7.1
"Mentre uscimmo da scuola per dirigerci a casa di Fabio incontrammo due ragazzi seduti su di una panchina in un giardino che sta sulla strada che va dove..."
Capitolo VI

Ragazzi eccomi qui a scrivere quello che mi sarebbe piaciuto vivere a quell'età in cui sto facendo vivere i protagonisti del mio racconto.
Continua grazie alla richiesta di alcuni di voi che hanno letto il mio racconto.Bando alle ciance ricomincio da dove l'ho interrotto.
I mesi passavano e il primo anno di scuola superiore era arrivato ormai ai primi di marzo.Io e Giacomo avevamo trovato finalmente la nostra felicità inutile dire che avevamo preso l'appuntamento fisso a casa di Fabio per studiare per fare i compiti e perchè no per stare in intimità e fare sesso di gruppo l'importante che alle 19 io fossi a casa e che a scuola non andassi sotto la media del 7 poi mi era stato permesso di condurre questa vita.Ovviamente ai miei nel corso dell'inizio del II° semestre avevo fatto conoscere i miei amici di studio e mia madre e mio padre avevano accettato la cosa anche perchè per problemi di donne di mia madre e per problemi maschili per mio padre avevano fatto la conoscenza dei rispettivi genitori di fabio il padre urologo e la madre ginecologa.Quindi da questi avvenimenti il mio alibi per andare tutti i pomeriggi dal mio amore Fabio era a posto.
Dopo vari convincimenti da parte dei genitori di Fabio verso i miei, accettarono che io passassi il sabato e la Domenica da Fabio per non lasciarlo solo visto che loro erano continuamente impegnati nei week-end in vari seminari e conferenze mediche .Per cui dai primi di marzo i sabato pomeriggi da Fabio erano orge da orbi in 6 se non qualche volta in 8 ma sempre in 6 ormai,io e Fabio Luca e Giacomo e i nostri due compagni di classe Tommy e Jonny che se tra loro non c'era amore come c'era tra fabio e me e Giacomo e Luca cera voglia di sesso.Tommy attivo analmente ma versatile nel resto e Jonny passivo analmente ma versatile nel resto.Ovvio che quando eravamo in 6 la notte tra il sabato e la domenica si passava tra sesso e giochi a coppie a carte o playstation e la coppia che perdeva pagava pegno a base di punizioni corporali o pratiche medical.
Bene come vedete la vita scorreva felice senza sobbalzamenti vari fino ai primi di aprile.
Io e Giacomo il martedì della prima settimana di aprile uscimmo un po tardi da scuola perchè essendoci stata all'ultima ora ginnastica aiutammo il professore di ginnastica a mettere a posto gli attrezzi.
Mentre uscimmo da scuola per dirigerci a casa di Fabio incontrammo due ragazzi seduti su di una panchina in un giardino che sta sulla strada che va dove stavamo andando.I due attirarono la nostra attenzione perchè uno dei due stava piangendo sconsolato e l'altro cercava di consolarlo.Guardandolo bene quello che piangeva era Stefano un ragazzo che abita due scale prima della mia e che frequenta la nostra stessa scuola ma in un altra sezione e in un altro piano della scuola.Ci fermammo e io dissi 'Ciao Stefano come va cosa c'è che non va perchè sei così spaventato e piangente?' l'altro ragazzo che era al suo fianco disse 'Cazzo non fare l'ingenuo non stare a raccontare a loro la storia se no ci sputtaneranno per tutta la scuola per aver fatto la spia a due nostri compagni' io dissi 'coraggio Stefano non dare retta a lui sfogati e se sapessi quello che non sto a dirti ora capiresti che faresti bene a sfogarti con noi' al che Stefano prese coraggio 'Beh io e Andrea siamo stati vittime di una vendetta con tranello da parte di due nostri compagni di classe sospesi per due giorni per aver rigato la macchina del professore di lettere reo secondo loro di aver messo 4 a ciascuno di loro nell'ultima interrogazione e noi siamo andati a riferire al preside quello che loro avevano fatto alla macchina del prof.'Giacomo che è stato ad ascoltare disse 'Primo non vi andremo a sputtanare secondo avete fatto bene perche quei due bulletti che stanno in classe vostra devono smetterla di fare la voce grossa con i più deboli, e ora diteci cosa vi hanno fatto quei codardi coraggio' a parlare a queste parole di Giacomo fu Andrea perche Stefano si vergognava solo al pensiero.'Beh con l'inganno dopo la scuola ci hanno fatto andare nei laboratori di chimica era in 4 i due bulli due leccapiedi della nostra classe e due ragazzi più grandi di 17 anni che sono i fratelli dei due bulli' lo interruppe Andrea 'Come si chiamanvano i due fratelli maggiori?' Andrea disse ' Ce li hanno presentati e loro ci hanno detto che l'avremmo pagata cara per aver fatto espellere i due fratellini,i fratelli maggiori si chiamano Miki e Davide e i due nostri compagni bulletti Dario e 'Mimmo',Dario è il fratellino di Miki e 'Mimmo' il fratellino di Davide' Giacomo a sentire questi nomi mi guardò ci guardammo e ci rivolgemmo a tutte e due con un sorriso a 32 denti,pensai io "com'è piccolo il mondo" così presi io la parola ed esortai Andrea a raccontarci cosa subirono come vendetta 'Andrea tremante disse che Miki lo obbligò a mettersi in ginocchio e Davide obbligò Stefano a fare altrettanto Dario si mise davanti ad Andrea si sbottono i pantaloni si tirò fuori l'uccello e glielo mise in bocca ad Andrea facendoglielo ciucciare con la forza lo stesso fece Mimmo con Stefano fino a che non ci vennero in bocca e ci fecero ingoiare tutto' Stefano ricordando tutto scoppio a piangere ma volle continuare lui 'Poi sniff sniff i due fratellini ci mostrarono il buco del sedere e fummo obbligati a leccarli e poi per finire i due fratelli maggiori ci tennero bloccati a 90 gradi sui banchi del laboratori e i due leccaculi nostri compagni ci abbassarono i pantaloni e le mutande e Dario e Mimmo ci diedero 20 cingiate a testa e per non farci gridare i leccaculi ci diedero i loro uccelli da ciucciare ha i leccaculi si chiamano Antonio e Michele' Stefano fini il racconto mettendosi le mani in faccia e scoppiando in un pianto di nervosismo Andrea cercò di consolarlo e Io e Giacomo ci congedammo da loro promettendo loro che quei due bulletti l'avrebbero pagata cara.
Io e Giacomo raggiungemmo casa di Fabio che erano ormai le 17, ha dimenticavo quel giorno finite le lezioni telefonai a mia madre che non sarei andato a casa che avremmo messo in ordine la palestra andati a mangiare qualcosa al bar e poi andati da Fabio che sarei arrivato a casa alle 19.30,mia madre disse 'Bene così mi piaci fai quello che vuoi ma tienimi sempre informata sui tuoi spostamenti ma che non siano un'abitudine'
Bene tornando a me e Giacomo quando fummo da Fabio raccontammo perchè non arrivavamo e dispiacendoci che si fosse preoccupato,beh alla fine di raccontare tutto si fecero le 18.30 tempo per ricevere due coccole da Fabio e Giacomo da Luca che io e Giacomo tornammo a casa io per non arrivare dopo le 19.30 e Giacomo pure anche se lui avrebbe solo ricevuto una lavata di capo fosse arrivato in ritardo sull'orario in contrario di me che avrei ricevuto la cinghia per mano di mio padre.
Quello che ho saputo il giorno dopo è che Fabio la sera stessa rintracciò Miki e gli disse cosa era venuto a sapere e se lui non avesse fatto quello che lui gli chiedeva avrebbe ritirato fuori il modo per averlo in pugno ,lo sputtanare lui e davide al bar e la loro fama di super uomini sarebbe scemata .
Continua
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