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Gay & Bisex

L'iniziazione : Parte I


di Robyswich65
09.07.2011    |    24.716    |    3 8.5
"Un mattino d’ottobre durante l’intervallo passai davanti ad un gruppo di ragazzi di quinta della mia sezione, senza accorgermene il mio sguardo si soppesò..."
Prologo:

Ragazzi qualcuno di voi mi conosce alcuni no. dopo aver letto i racconti qua presenti ho voglia di cimentarmi anch’io. Premetto che sono un 44enne bsx che ho risvegliato la mia voglia d’essere diverso a 33 anni, dopo essermi sposato mi sono dato finalmente una mia vera identità sessuale di bsx.
Il racconto che vado a scrivere è frutto delle mie fantasie represse che avrei voluto vivere in prima persona a quella età, solo avessi avuto lo stimolo giusto. Se mi appresto a raccontare in prima persona è tutto frutto della mia fantasia

Parte I

Sono Roby un 14enne che frequenta il primo anno delle superiori in un ITIS con indirizzo in Elettronica. La scuola è iniziata da un paio di mesi e in me, più passo nei corridoi frequentati da ragazzi e più i miei pensieri si fissano sui loro corpi da adolescenti in crescita. io modestamente non sono un brutto ragazzo: sono 1.80 peso sui 77kili, sono molto timido e dimostro ancora un paio d’anni di meno. Dopo due mesi che ho incominciato a socievolizzare con i miei compagni di classe, ve ne sono un paio che condizionano i miei pensieri specialmente la sera, quando soddisfo le mie esigenze sessuali sfogandomi di mano come penso,e mi piace immaginare,facciano tutti i miei compagni di classe e gli studenti che frequentano l’istituto. Malgrado ciò la mai vita in quell’istituto cambiò all’improvviso. Un mattino d’ottobre durante l’intervallo passai davanti ad un gruppo di ragazzi di quinta della mia sezione, senza accorgermene il mio sguardo si soppesò sulla patta di un ragazzo del gruppo. Lui se n’accorse e disse “Ehi tu, cazzo hai da guardare! Ragazzi guardate un po sto' finocchio mi sta fissando in mezzo alle gambe!”.
io arrossii e dissi “No scusa, ma ti stai sbagliando”; purtroppo il mio balbettare mi tradì e uno dei ragazzi del gruppo si fece avanti e mi si avvicinò e sussurrandomi all’orecchio mi disse “Ehi Primino, se è come dice il mio amico, ti conviene ascoltare dei consigli: fatti trovare oggi pomeriggio alle 16 davanti alla scuola troverai me e lui” e indicò l’amico a cui avevo fissato il pacco e aggiunse
“E ci seguirai... e vedrai la tua vita cambierà, ma non te ne pentirai. sappi che in quest’istituto la nostra parola è legge... se ci tieni a passare 5 anni senza doverti sempre guardare alle spalle ogni momento”.
Io a quelle parole rabbrividii e risposi “Ok va bene, ma non fatemi del male vi prego” lo dissi tremando e lui dandomi un buffetto dietro al collo disse “tranquillo non ti faremo del male se tu farai tutto quello che ti diremo di fare e infondo ti divertirai alla fine tranquillo”.
Io salutai loro e mi diressi come se avessi visto un fantasma nella mia classe a pensare sul da farsi, da una parte ero spaventato dall’altra ero incuriosito, avrei voluto parlarne con alcuni miei compagni, ma avevo paura di scoprirmi, già mi ero scoperto con quelli di quinta essere deriso dai miei compagni non mi andava.Le tre ore rimanenti passarono in un battibaleno la campanella suonò fui obbligato a passare di nuovo davanti al gruppo dei sei ragazzi di quinta, chi mi aveva sussurrato all’orecchio facendo in modo che tutti e 5 sentissero mi disse “Ehi Primino mi raccomando sii puntuale oggi e dimostra di avere le palle” io tremando e arrossando abbozzai un saluto e sussurrando dissi “Ok ci sarò!”; con quella risposta ero consapevole di aver firmato la mia condanna per quei 5 anni e vidi sorrisi a 32 denti dipinti sulle loro facce.
Arrivai a casa quel giorno, avevo poca fame, avevo come se avessi le rane nello stomaco, mia madre mi chiese “Roby stai bene sei pallido” io risposi “No mamma tranquilla ha oggi devo andare da Fabio alle 16 a studiare” e lei “bene vai pure ma alle 19.30 a casa se no sai tuo padre cosa ti fa”. sì lo sapevo; da quando compì 11 anni e iniziai a frequentare le medie mio padre compilò un regolo con delle regole, se io le infrangevo, ricevevo una sculacciata senza poter replicare. da quando mio padre impose quelle regole fui sculacciato in media più volte l’anno in questi ultimi periodi della mia vita. Tornando a quel giorno dissi “sì mamma tranquilla alle 19.30 sarò a casa“. mi forzai di mangiare per non insospettire troppo mia madre poi andai in camera svolsi i compiti per il giorno dopo e poi mi feci una doccia per essere almeno pulito e non dare motivo di derisioni sul mio stato fisico a quelli di quinta che avrei dovuto incontrare quel pomeriggio. Alle 15.30 salutai mia madre e mi avviai verso la scuola avevo le gambe tremanti indossavo una t-shirt bianca un paio di slip azzurri, calze da tennis scarpe da ginnastica e una tuta per stare comodo immaginando cosa sarebbe successo quel pomeriggio da cambiarmi la vita come mi avevano accennato quelli di quinta.
alle 15.55 arrivai davanti alla scuola non vi era nessuno. alle 16.00 in punto vidi arrivare due ragazzi che intuì essere di terza della mia sessione essendo la loro classe vicino alla mia e li avevo visti di fuggita in questi due mesi dall’inizio della scuola. Si avvicinarono e mi dissero “sei tu quello di prima media della sezione A che ha fissato la patta del nostro
‘nonno’ di quinta?” io balbettando tremando dissi “Si sono io”. “Bene“ parlò uno di loro il biondino “seguaci senza fare storie“ disse il moro e mi fecero mettere in mezzo come se fossi scortato e quasi senza volerlo mi obbligarono stringendomi in mezzo a loro a seguirli, io avevo le gambe che tremavano volevo chiedere a loro spiegazioni, ma non osavo. Mi condussero in un centro sportivo in disuso, ma ben tenuto, in seguito ho saputo poi che il centro era del padre del ragazzo che frequentava la quinta nella mia sezione che lo aveva donato al figlio per portare gli amici e chi voleva per tenerlo fuori dei guai mi condussero negli spogliatoi, quando entrai vi erano una ventina di ragazzi in tenuta da calcio pantaloncini maglietta e scarpe da ginnastica, appena entrai due di questi ragazzi si avvicinarono a me e riconobbi quello che mi sussurrò nell’orecchio l’invitarmi la mattina e al suo fianco quello a cui io avevo fissato troppo la patta. Quello che mi fissò l'incontro il pomeriggio, si presentò “Ciao io sono Fabio, questi sono i miei compagni, i tuoi ‘nonni’ per questo anno e questo è Luca” indicandomi il ragazzo a cui avevo fissato la patta alla mattina e aggiunse “Tu come ti chiami?” io risposi “Mi chiamo Roby vi prego non fatemi del male... a me mi fanno eccitare i maschietti ma non fatemi del male” lo dissi piagnucolando, avendo presagito il peggio. mi aprii in un pianto commovente lui reagii dicendo “Ragazzi abbiamo mai fatto del male a nessuno!” tutti risposero in corro “Noooooo!!” continuò “Vedi Roby tranquillo non fare troppo la femminuccia piagnucolando poi l’hai confessato tu stesso che sei attratto dai maschietti. quindi ora ti lasciamo 10 minuti per cambiarti metterti quella divisa sulla panca, sei libero di andare via ma domani tutta la scuola saprà quello che hai detto“. Tirò fuori un registratore portatile e mi fece sentire la mia voce io rabbrividì poi continuò “oppure di cambiarti e uscire in campo a fare una partita con noi, aspettavamo proprio un portiere che parasse palle prima di farci svuotare le nostre“ io diventai rosso dalla vergogna e annuii tirando su con il naso ad un suo segno tutti uscirono tranne i due che mi accompagnarono li e disse “Loro due sono due di terza e sono i tuoi padrini e guardiani saranno davanti alla porta dello spogliatoio se uscirai prendendo la strada di casa verranno in campo a darci notizia che tu hai deciso di rovinarti la reputazione se deciderai di stare al gioco ti condurranno in campo e inizieremo a giocare” e usci seguito dai due ‘padrini che si piantarono davanti alla porta.
Io rimasi senza parole e non sapevo cosa fare, vidi sulla panca una divisa da portiere pantaloncini maglia guanti calzettoni e scarpe, non passò 30 secondi che lo rividero entrare e disse “ha ovviamente dimenticavo se decidessi di metterti in porta ricorda che noi giochiamo senza slip quindi anche tu rammenta questo se decidessi di restare e non ti spogli nudo completamente prima di metterti la divisa beh pagherai un pegno se l’ultimo indumento che ti toglierai saranno i tuoi slip per andare in doccia dopo la partita” e usci queste sue parole mi fecero entrare ancora di più in panico ma se non stavo al gioco tutti domani sarebbero stati informati che ero un frocio segaiolo. Ci pensai su 5 minuti poi decisi di stare al gioco essendo coerente che sarei stato il divertimento di tutti loro per tutto l’anno, ma almeno nessuno della scuola avrebbe mai saputo nulla. Mi denudai tutto e prima di mettermi i pantaloncini da calcio vedevo 4 occhi che mi fissavano, erano i due padrini che non si volevano perdere l’esclusiva di vedermi nudo e io misi istintivamente le mani davanti e loro all’unisono “Tranquillo Roby hai fatto la cosa giusta soffrirai all’inizio, ma godrai in seguito” e risero. io tremando indossai la divisa, mi sciacquai la faccia e poi dissi
“Ragazzi siete i miei padrini bene scortatemi in campo”. In campo appena mi videro arrivare esultarono con hippì urrà collettivo; ovviamente Fabio e il Luca erano i due capitani e tirarono una monetina per decidere con chi dei due avrei giocato in squadra e a chi dei due avrei obbedito per quell’anno. vinse Fabio che mi diede subito una palpata al culetto pizzicandomelo e dandomi un buffetto e felice disse “Bene Roby vedo che hai seguito il mio consiglio bene hai fatto la cosa giusta credimi mi sarebbe dispiaciuto vedere quel culetto arrossire più del dovuto nel dopo partita”; queste parole furono un colpo al cuore e m’indirizzai in porta a testa bassa. Fino a quel momento avevo giocato a calcio solo all’oratorio sempre in porta, ma senza n’anima e parte. In ogni modo non andò poi tanto male si vinse 3 a 2 e parai un rigore e feci 4 o 5 parate decisive e ad ogni buon intervento Fabio non sdegnava di venirmi a fianco e palparmi il culetto facendomi i complimenti, dopo un’ora la partita finì guardai l’ora era già le 17.30, ci dirigemmo negli spogliatoi io avevo il cuore in gola. Fabio e Luca li persi di vista, ma ricomparvero con una paletta di legno in mano di ognuno dei due. Quando li vidi le mie gambe iniziarono a tremare, mentre gli altri 18 ragazzi, tranne uno che sapeva cosa sarebbe successo da lì a poco, iniziarono a sogghignare a denti stretti. Fabio prese la parola “Ragazzi sapete tutti come va a finire ora vero!” e tutti in coro dissero “Sììì“
“Bene” riprese Fabio “Ora i due portieri delle due squadre meriteranno il giusto premio o la giusta penitenza per il loro operato; la mia squadra ha vinto 3 a 2 quindi il portiere della squadra che ha perso riceverà 3 colpi di paletta sul culetto a sedere nudo messo a 90 gradi con le braccia distese e le mani su di una panca dai 3 della mia squadra che hanno segnato”. A questo parole uno dei miei padrini che era il portiere della squadra perdente arrossi al punto di avere gli occhi lucidi e senza farselo dire si mise in posizione abbassandosi i pantaloncini e attendendo gli eventi e Fabio continuò “Tu Roby che hai vinto riceverai 2 colpi di paletta sul culetto a sedere nudo dai 2 della squadra che ha perso con le stesse modalità del tuo padrino” io arrossi e a stento trattenei le lacrime poi aggiunse “Ah dimenticavo il motivo per cui sei stato invitato oggi, tu te lo ricordi vero?”io timidamente risposi “Sii lo ricordo” e già una lacrima spuntò sul mio bel viso e lui “Coraggio Roby non essere così dimostra di avere gli attributi, in ogni caso sei libero di andartene dopo aver ricevuto il premio per le tue prestazioni calcistiche, però” aggiunse “ fai come vuoi sappi che domani a scuola tutti sapranno che sei frocio, allora cosa fai” io gia piagnucolando risposi “Ok va bene faccio tutto quello che dici, ma potremmo farlo non davanti a loro!“ lui rispose “Roby noi che siamo i tuoi nonni accettiamo che tu sia frocio così questo anno sappiamo su chi sfogare i nostri istinti, ma vogliamo che tu non sia una femminuccia ma che dimostri di avere le palle quindi farai tutto quello che ti dirò davanti a tutti, come detto prima sei libro di andartene dopo aver avuto il culetto arrossato, ma sappi alle conseguenze a cui andrai incontro” a quelle parole dissi “ok va bene “ e lui venne incontro mi mise una mano sulla testa e mi sgarbuglio e mentre senza che me ne accorgessi con l’altra mano mi strizzò le palle dicendo “Bravo cucciolo sapevo che tu eri frocio ma con le palle bene quindi per sdebitarti per aver fissato la patta di luca questa mattina dopo aver ricevuto i tuoi colpi ti siederai sulla panca Luca verrà davanti a te gli tirerai giù i pantaloncini e a tua scelta o gli spari una sega o gli fai un pompino con ingoio,se gli fai una sega riceverai come benvenuto tra di noi un dito nel culetto da ognuno di noi tranne i tuoi padrini se sceglierai il pompino riceverai il benvenuto baciando natica destra e sinistra nuda di ognuno di noi,scegli tu” io ci pensai 30 secondi e decisi di fare un pompino a Luca perché ricevere un dito in culo non mi sentivo ancora pronto rispondendo “Accetto di fare il pompino a Luca e di baciarvi natica sinistra e destra a ognuno di voi” Fabio essendo vicino a me mi abbraccio e disse “Bravo cucciolo,vedrai alla fine godrai anche tu,ora forza non facciamo attendere troppo il padrino di roby che è mezz’ora a culo nudo davanti a noi, i 3 che devono colpirlo si mettano uno dietro all’altro e la spartizione di premi e penitenze sia fatta”. Così dicendo i 3 della nostra squadra a turno presero in mano la pala e diedero 3 colpi a testa al mio povero padrino che strinse i denti e non emise neanche un vocalismo di dolore dopo di che toccò a me mi misi in posizione attesi che i due mi dessero i due colpi di pala a testa. Non ricordavo più, ma uno dei due fu proprio Luca che segnò il 3 – 2 a pochi muniti dalla fine. Infatti, fu l’ultimo a colpire e prima di iniziare a colpire disse “Coraggio Roby soffri che dopo ricevi il premio” già avevo ricevuto i due colpi di un suo compagno di squadra e a stento trattenei il fiato sensa urlare ma il primo lo sopportai ma l’ultimo emisi un urlo liberatorio lui disse “Bene Roby sei stato grande per avere ricevuto i primi colpi di pala ed è normale e permesso che tu abbia liberato un urlo liberatorio finale” tutti applaudirono e Fabio mi venne vicino e mi massaggio il culetto dicendo “Bene Roby ora coraggio siediti qua Luca si mette davanti a te e vai sai cosa devi fare non deludermi” appena fini di parlare mi sedetti su una panca a subito Luca si mise davanti a me io tremando gli tirai giù i pantaloncini e svetto subito un bel pene dritto e rampante con timidezza lo presi in mano scappellai la cappella e avvicinando tremando le labbra contro aprii la bocca e me lo feci entrare tutto dentro e iniziai ad andare avanti e indietro .Luca dopo un attimo di esitazione disse “Si Roby così bravo sembra che sappi succhiare da quando sei nato bravo bravissimo” e mise la sua mano sinistra sulla mia nuca senza premere e io mi assaporavo il suo pene quando ebbi la sensazione che era lappato di saliva lo tirai fuori e iniziai e becchettargli l’uretra Luca era in delirio diceva “’azzo fantastico ragazzi sto godendo sto cucciolo di frocetto mi sta facendo impazzire manco la mia ultima ragazza sapeva fare pompini così” io a queste sue parole diventavo sempre più intraprendente da prendere i suoi testicoli con le mia mano destra e glieli palpavo per farlo scalpitare di più dalla goduria. Dopo circa 10 minuti lo sentii ingrossarsi e sentii dei fiotti di crema che mie entravano in gola appena sentii che toccava la mia ugola inghiotti assaporandone il gusto, mentre lui diceva “Si roby si ingoia assapora il mio latte stagionato bravo cucciolo oh si bravo!!” e sentii subito un applauso da parte degli altri grida stile indiani di approvazione incoraggiamento. Fabio disse “Bravo il mio cucciolo sapevo che non mi avresti deluso ora “ dandomi un asciugamano dei suoi “asciugati lo sperma che hai sulle labbra e bevi un bel bicchiere d’acqua te lo sei meritato” e me lo porse poi disse “ora ad uno ad uno ci metteremo di schiena davanti a te e tu tiri giù i pantaloncini e dai un bacio su chiappa destra e sinistra di ognuno di noi in modo che si senta ogni schiocco del tuo bacio io e Luca saremmo gli ultimi. ok dai iniziamo ragazzi mettetevi in fila che Roby accetta il vostro benvenuto baciandovi le chiappe”.
appena finì tutti si misero in fila sporgendomi i loro sederi tirai giù ad uno ad uno i loro pantaloncini e diedi ad ognuno due baci su ognuna delle loro chiappe facendo sentire lo schiocco,alla fine rimasero Luca e Fabio a loro due a loro sorpresa li cinsi ai fianchi prima uno poi l’altro e diedi ben due schiocchi per natica da fare stupiti pure loro che di conseguenza ad uno a uno quando si girarono mi diedero un bacio in fronte e parti un lungo applauso che sanciva la fine di questa estenuante iniziazione che sanciva il mio ingresso nel gruppo. Fabio pronunciò il discorso finale “ragazzi da oggi Roby sarà il nostro cucciolo e guai a chi gli torce un capello, avrà sempre uno di noi a difenderlo, però lui dovrà sempre cercare di soddisfare le nostre esigenze e ora casa che è tardi” io lo guardai con occhi languidi e sospirando dissi “Grazie Fabio non nego che all’inizio avevo paura ma ora sono felice di essere entrato tra di voi”. quando finì ci fu un lungo applauso e chiunque mi passo accanto mi diede una pacca sul culetto e uno sulla spalla e pian piano tutti andarono a farsi una doccia io mi cambiai e scappai subito a casa ero già in ritardo e sapevo a casa cosa mi aspettava erano passate da 15 minuti le 19.30.

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