Come te nessuno mai 7

Dicembre era sempre stato il mio mese preferito fino a quest'anno.
Con Simone ci siamo visti altre volte in quei giorni,sempre con la passione che ci accompagna ogni volta,fino al giorno in cui vengo convocato dal mio responsabile, che mi comunica una nuova trasferta di lavoro.
Questa volta si va in Emilia,in un paese fuori Bologna. Due sere prima della partenza ci incontriamo e stavolta mi stupisce, mi propone del car sex, eccitato e carico a mille accetto e partiamo nella notte. Si porta dietro una bottiglia d'acqua perché ha sete povero e arrivati a destinazione mi raggiunge nei sedili posteriori della mia auto. Ci baciamo come sempre ma stavolta c'è più passione in quei baci,in quegli abbracci più forza e calore, ci spogliamo e una volta nudi iniziamo un bellissimo 69 io alterno il succhiare il suo cazzo con passaggi di lingua tra le sue chiappe. Lui succhia il mio cazzo come sempre in maniera superba,devo chiedergli di smettere qualche volta altrimenti sarei venuto, cambio posizione e lecco tutto quel corpo come a volere marcare il territorio prima di partire poi come da copione veniamo io sul mio petto, lui tenendo la mia faccia, viene sulla mia guancia. Stavolta agisco d'impulso e mentre lui traffica con la carta mi avvicino al suo cazzo ancora ricoperto di sborra e lo prendo in bocca mentre ancora alcune gocce escono realizzo il mio sogno di berlo direttamente dalla fonte. Lo lecco fino a ripulirmi del tutto poi ci baciamo e una volta rivestiti parliamo di noi delle nostre vite e di tutto quello che ci passa per la testa. Se ne va e lascia a me la bottiglia di plastica vuota accendo la macchina e parto,lo vedo fuori dal parcheggio con la macchina accesa fermo mi avvicino lui mi saluta e in quel saluto sento qualcosa di strano. Perché era li fermo? A cosa stava pensando? A cosa pensa quando è solo con i suoi pensieri di tutto questo e cosa prova per me cosa non mi dice per paura.
La sera prima della partenza tra valigia,lavoro e biglietti del treno da fare crollo addormentato, al risveglio mi aspettano quattro treni e relativi cambi per arrivare a destinazione. Arrivato a Firenze, vedo in una vetrina un bellissimo addobbo natalizio personalizzato con al suo interno la scritta Buon Natale Simone pochi secondi dopo è già tra le mie mani pronto per essere consegnato al mio Principe al mio ritorno. L'ultima parte del viaggio mi porta in un trenino locale e finalmente rilassato gli scrivo. La sera prima ci eravamo scritti parecchio con scambi di confessioni piccanti e intime e prima di crollare gli avevo girato le foto dell''escort romano che anni prima mi aveva sverginato.
Mi risponde dopo un po,ma sento subito dal tono che qualcosa non va,gli mando una foto del mio cazzo moscio fatta in diretta scostando i pantaloni della tuta e mi risponde che sono un porco a caccia di qualcuno sul treno che mi faccia un pompino. Incredulo e offeso non capisco cosa succeda e lui mi dice che quella cazzo di applicazione di merda la sera prima mi dava a distanze differenti dalle solite e che per lui ero andato in giro. Le mie proteste e spiegazioni non cambiano le cose e ad un certo punto esplodo,chiedendogli a che titolo faccia il geloso, io sono libero e tecnicamente posso fare quello che voglio, se non lo faccio è perché ho lui e ci tengo da morire. Ribatte dicendomi che non mi crede che lo faccio star male con le mie confidenze dell'escort che adesso avrà la gelosia del passato,presente e futuro e che certamente avendo io sempre voglia cercherò qualcuno con cui concludere. La rabbia monta,quella fiammella di speranza si allarga un po' se é geloso forse anche lui prova qualcosa per me penso, controlla i miei movimenti mi dice che lo fa soffrire pensarmi con un'altro uomo, ma non riesco a godermi il momento e comincio a rispondere per le rime ai suoi messaggi, scendo dal treno e mi aspettano sei chilometri e mezzo di strada a piedi con il trolley, un viaggio alle spalle,il cellulare quasi scarico e lui che mi accusa di troieggiare a destra e sinistra. Lui si accorge che sono al limite cerca di rimediare ma sfortunatamente il cellulare si spegne lasciandomi li solo con i miei pensieri a due chilometri dell'albergo Arrivo,prendo possesso della camera, metto il telefono sotto carica e vado a lavoro. Le ore passano e io rifletto questa scenata immotivata più le altre cose mi portano a pensare che anche lui provi qualcosa per me forse anche per me arriverà la felicità,ma la caduta è violenta e l'atterraggio doloroso quando riaccendendo il telefono trovo i suoi messaggi ai quali non ho risposto dove si scusa del suo comportamento sa che mi ha fatto male e che non mi merito questo io sto per andare a fare la doccia e mi siedo nudo nello sgabello al suo interno e decido di tentare il tutto per tutto chiedendo a lui se mi amasse. La sua risposta è complessa sente una grande intesa, gli manco,vorrebbe parlarmi di persona, sa che mi ha fatto male con le cose che mi ha detto ma che non sa se mi ama. Spingo ancora di più voglio risposte e insisto ripetendo la domanda lui mi risponde che si è attaccato a me come un'assetato alla fonte visto l'amore e l'affetto che gli ho dato,fino a quando al suo ennesimo non lo so mi dice che il suo compagno è in camera con la febbre. Avete presente quando nei film si sente il rumore dello specchio che si rompe? Quello era il mio cuore e capisco tutto non ci può essere niente, mi sono illuso ho frainteso tutto, non ho mai contato nulla se non per del buon sesso e preso dalla rabbia gli scrivo che per me li finiva tutto e sconfitto apro l'acqua della doccia e mi accuccio per terra lasciando che l'acqua lavi via la giornata, le mie lacrime e Simone