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IL MIO PRIMO LAVORO (prima parte)


di tanganica
06.06.2013    |    19.531    |    6 9.7
"Quindi sale sulla scala chiedendomi di passargli degli attrezzi, dal basso alzando gli occhi per porgegli mi accorgo che non ha messo le mutande e posso ..."
Non ho mai avuto tanta voglia di studiare, per questo finita la scuola dell'obbligo e frequentato senza risultati qualche anno in un istituto professionale, ho cercato un lavoro che mi consentisse di guadagnare qualcosa. Dopo vari incontri e colloqui finalmente vengo assunto in prova da un impresa che si occupa di installazione impianti elettrici per civili abitazioni. La mattina alle sette mi presento sul posto di lavoro, vengo subito affidato ad un elettricista già esperto per andare ad installare l'impianto elettrico in un appartamento in costruzione. Salgo in macchina con il mio primo compagno di lavoro, in macchina ci presentiamo reciprocamente, lui si chiama Giovanni ha 40 anni lavora da quasi 10 anni con questa ditta, mi dice anche di non essere sposato, a mia volta gli dico di chiamarmi Andrea e che questo era il mio primo lavoro. Fisicamente siamo simili ma lui ha una corporatura più robusta della mia. Il primo giorno comincio a prendere conoscenza con il lavoro e i ferri del mestiere, tutto questo per fortuna mi viene facilitato dalla sua simpatia, e quasi senza accorgermi la prima giornata scorre velocemente. Il giorno dopo in macchina Giovanni mi parla dell'avventura che gli era capitata qualche sera prima in un bar dove aveva conosciuto una ragazza che si era portato in macchina e con cui aveva scopato, raccontando le cose in modo così dettagliato che il cazzo mi si era indurito sotto i pantaloni, penso che anche a lui era successo la stessa cosa, perchè lo vedevo toccarsi in continuazione la patta. Io non avevo avuto ancora esperienze sessuali e non potevo raccontare delle mie, però mi eccitavo a sentirle raccontare. Anche gli altri giorni l'argomento di conversazione durante il viaggio era diventato il racconto delle sue avventure sessuali vecchie o recenti che lui descriveva con ogni dovizia di particolari facendomi eccitare molto e allo stesso tempo eccitandosi anche lui, come potevo scorgere dal rigonfiamento sulla patta. Dopo qualche giorno avevo già preso un certa dimistichezza con il lavoro, ma proprio sul modo di lavorare insieme avevo notato uno strano comportamento nei miei confronti da parte di Giovanni. Quando dovevamo lavorare vicini uno accanto all'altro, non so quando volontariamente o meno, ma aveva preso l'abitudine di farmi sentire il suo pacco sulle mie natiche, oppure di farmi fare dei movimenti che mi costringevano quasi a sfiorargli la patta dei pantaloni, qualche volta mi trovavo costretto a stare con la bocca a pochi centimetri dalla sua patta mentre lui stava lavorando sopra la scala. Io cercavo in tutti i modi di non reagire a quelle che stavano diventando delle provacazioni, anche perchè non volevo che mi considerasse gay, anche se devo confessare che qualche volta glielo avrei tirato volentieri fuori il cazzo. Un giorno mentre lavoravamo e faceva molto caldo mi dice " Sento un caldo bestiale oggi, meno male che ho portato con me dei pantaloncini corti e una canottiera, così soffrirò di meno, vado a cambiarmi". Va in una 'altra stanza e si cambia, quando torna indossa dei pantalocini da corridore molto corti e sgambati e una canottiera che mette in mostra il suo petto villoso. Quindi sale sulla scala chiedendomi di passargli degli attrezzi, dal basso alzando gli occhi per porgegli mi accorgo che non ha messo le mutande e posso vedere i suoi coglioni pelosi e l'uccello pendere dalle sue gambe. Poi mi chiede di salire qualche scalino per aiutarlo a tirare dei cavi, così facendo mi trovo quasi in bocca il suo uccello, che dentro il pantaloncino si stava eccitando da come potevo vedere dal rigongiamento che si era formato, con un movimento voluto mi strofina l' ucccello sulle labbra. Con la scusa del caldo eccessivo abbassa il pantaloncino fino all'altezza del pube mostrando le chiappe pelose e il pelo del pube. Vedendo queste cose mi era venuta l'acquolina in bocca, e deglutivo continuamente anche se cercavo di trattenermi. Proprio mentre gli porgevo un attrezzo il suo cazzo ormai in erezionie completa uscì fuori dal pantaloncino, non riesco più a trattenermi, lo tiro fuori completamente e lo bacio. " Finalmente ti sei deciso, stavo per non resistere più, ti sentivo come deglutivi e sapevo che non vedevi l'ora di assaggiarlo, non è vero ?." Scese dalla scala e lasciò cadere i pantaloncini, dal suo cazzo colava del liquido prespermatico. "Dai continua, prendilo in bocca vedrai che è buono ". Mi abbasso e per la prima volta nella mia vita prendo in bocca l'uccello di un'uomo, quel liquido era veramente buono. Stavo per avere la mia prima esperienza sessuale con un'altro uomo, dopo aver gustato quel liquido lo tiro fuori e dico " Giovanni questa è la prima volta che lo faccio". -" Non ti preoccupare t'insegnerò io mettilo di nuovo in bocca e succhia come se avessi in bocca una caramella". Faccio quello che mi dice e comincio a succhiare " Più lentamente, muovi anche la lingua, ecco così bravo continua ahhhh". Sentivo il suo cazzo indurirsi sempre di più e la bocca riempirsi ogni volta che lo spingeva fino a farmelo sentire in fondo alla gola. Più succhiavo e più lo trovavo buono, mi dice anche di leccarlo e baciarlo tutto. Il suo cazzo era tutto avvolto dalla mia saliva, facendomi fermare mi dice " Andrea adesso voglio mettertelo nel culo" spaventato risposi - " Questa è veramente la prima volta, se me lo metto nel culo mi farai sicuramente molto male" , - " Tranquillo, se fai quello che ti dico non sentirai alcun male anzi poi ti piacerà tantissimo, e poi se ti farò male possiamo provarci domani, porterò del lubrificante che faciliterà il tutto, intanto adesso ci proviamo". Mi tolgo i pantaloni e mi fa mettere a quattro zampe, inginocchiandosi dietro di me. Sento allargare le natiche e lui guardando il mio buco che dice " Hai ragione é veramente molto piccolo, ma vedrai che se saprai rilassarti ci riusciremo". Mise un dito in bocca lo inumidì di saliva e provò ad entrarlo nel culo, istintivamente strinsi le natiche per impedirlo, e lui passandomi una mano sulla schiena con una voce molto calda " No, non così, ti devi rilassare, adesso proviamo ancora". Questa volta riuscii a trattenermi e il suo dito entrò dentro, ripetè il gesto diverse volte fin quando mi abituai a sentirmi entrare ed uscire il suo dito dal culo. Mi stavo deliziando con questo giochino, fino a quando non sento premere sul buco qualcosa di caldo e umido, aveva finito di giocare con il dito e stava puntando il suo cazzo per penetrarmi. Sento il suo cazzo premere sul mio sfintere per poi ritirarsi e rifarlo ancora altre volte, il mio sfintere cerca di oppore resistenza a questa intrusione. Ma lentamente comincia a cedere e sento la sua cappella farsi largo ed entrare lentamente e di seguito tutto il suo cazzo che ormai avevo preso la giusta via e scivola totalmente e senza resistenza nel mio culo. Insieme facciamo un sospiro di sollievo e di piacere " Hai visto che non ti ho fatto male, adesso ti piace ?" - " Sì, moltooo..." risposi con un filo di voce. Per non farmi ancora male comincia ad incularmi molto lentamente senza dare grandi strattoni ma facendo scorrere il suo cazzo lentamente. Sento partire un fremito dalla schiena che passando dal culo mi fa godere facendo schizzare la mia sborra molto lontano, - "Scommetto che non hai mai goduto così quando ti segavi." Questo era vero, con tutta l'immaginazione che ci potevo mettere quando mi segavo non ho sentito le stesse sensazioni che stavo provando adesso. La mia goduta aveva fatto uscire il cazzo dal mio culo e Giovanni mi deve penetrare una seconda volta, questa volta ero così inebriato di piacere che non sentii il minimo dolore.
Mi sentivo in estasi tutte le volte che sentivo il suo cazzo muoversi dentro il culo, andare avanti e indietro, uscire per poi entrare per tutta la sua lunghezza. Stavo per ringraziarlo per quello che mi stava facendo quando sento un lungo rantolo " Andrea, godoooooooooooooo..... ", e sento un liquido molto caldo spruzzare il mio intestino, mentre in preda all'orgasmo spinge con forza il cazzo dentro il culo. Tenendomi i fianchi per due, tre volte lo sento spingere sempre più a fondo e la sua sborra spandersi nell'intestino. Che meraviglia, che goduria, che sensazione sublime stavo provando, per la seconda volta godo sborrando sul pavimento con un piacere ancora più grande. Restiamo per qualche minuto uno sopra l'altro per riprenderci dello stordimento che avevo reso indimenticabile questa scopata. Stavamo per riprendere a lavorare quando arriva improvvisamente il capo, vedendo che ancora non avevamo completato il lavoro che ci aveva affidato, comincia a prendersela con Giovanni. Lui cerca di giustificarsi inventando delle scuse, ma il capo resta ancora molto incazzato, fino a quando non li vedo parlare bassa voce, quindi se ne va dicendo che domani verrà con noi per recuperare il lavoro che non è stato fatto. Tornando a casa Giovanni ferma la macchina dicendomi " Andrea, debbo dirti una cosa molto importante, vedi al capo purtroppo ho dovuto dire quello che abbiamo fatto insieme, e adesso anche lui vuole fare le stesse cose, io non so se tu vuoi farle, sappi però che il capo sa essere molto generoso e che tutto resterà sempre fra di noi. Lascio a te la decisione, pensaci e domani mattina fammi sapere"





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