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Gay & Bisex

camera d'albergo


di tanganica
28.11.2007    |    48.560    |    4 8.8
"Il servizio sveglia dell’albergo suona alle 6 e trenta io faccio quasi fatica a svegliarmi un po’ perché avevo dormito pochissimo e anche perché il culo mi..."
Ero stato invitato a partecipare ad un convegno di neurologia, che si sarebbe tenuto a Milano in un grande albergo. Mi interessava parteciparvi perché il relatore era un famoso neurologo americano che aveva fatto nuovi studi sul sistema nervoso.
Avevo cercato di prenotare una stanza nello stesso albergo, ma erano state già prenotate da altri partecipanti e non mi fu possibile.
Perciò cercai di prenotare in un altro albergo che si trovasse nella vicinanze, cosa che mi risultò essere molto difficile considerato che in quei giorni si stava svolgendo anche la Fiera di Milano .
Alla fine riuscii a trovare un albergo che era distante circa un chilometro dal luogo del convegno, ma non essendoci più camere singole ho dovuto optare per una camera doppia.
Avendo preso una camera doppia pensai che sarebbe stato piacevole che la mia ragazza venisse con me per restare un po’ insieme.
Il pomeriggio del giorno prima della data del convegno, parto da Roma per raggiungere Milano
ma all’ultimo momento la mia ragazza a causa di un inconveniente non può venire con me.
Deluso per questo inconveniente raggiungo Milano trovando un tempo brutto e minaccioso con freddo e pioggia.
Lasciata l’auto in garage entro nell’albergo dirigendomi verso la reception per la registrazione.
L’addetto alla reception sta discutendo un po’ animosamente con un cliente.
“ Signore mi dispiace, ma come le ho detto non abbiamo più camere libere, provi altrove “
“ Senta è un pomeriggio intero che giro tutti gli alberghi della zona per trovare una camera e tutti mi rispondono di provare altrove, veda se lei può aiutarmi perché non so più dove andare “
“ Mi dispiace per lei, ma come sa in questi giorni c’è la fiera e avrebbe dovuto prenotare per tempo, non possiamo dare una stanza a lei senza che abbia prenotato “
“ Ha ragione ma il mio datore di lavoro ha deciso l’ultimo giorno per mandarmi a partecipare alla fiera, e se non troverò una camera mi toccherà dormire in macchina “
“ Guardi l’unico aiuto che posso darle è di aspettare che qualcuno annulli la prenotazione o che ,come accade spesso, qualcuno che abbia prenotato una camera doppia perché non ha trovato camere singole, voglia dividere con lei la stanza. Vedrò cosa posso fare. Intanto si accomodi in sala.“
Liberatosi da questa persona l’addetto alla reception si rivolge a me.
Porgo i documenti e mi presento dicendo della prenotazione a mio nome.
Guardando nel registro vede che la camera che ho prenotato è una doppia e ricordandosi di quello che aveva detto poco prima a quel signore, mi chiede in modo gentile mi chiede se c’era un’altra persona con me.
Rispondo che ci doveva essere la mia ragazza ma purtroppo era dovuto rimanere a Roma.
Allora mi dice “Signore non so se posso permetterlo, ma in sala c’è una persona che non è riuscita a trovare una camera in nessuno degli alberghi della zona, visto che lei in camera sarà solo, non potrebbe dividere la stanza con questa persona ? “
Io avevo ascoltato in parte i loro discorsi e considerato che per me non comportava niente dividere la stanza con una persona che si trovava ad essere in difficoltà, acconsentii.
Alla notizia che l’addetto alla reception gli aveva trovato una sistemazione questa persona cominciò ad inondarmi di ringraziamenti per il favore che stavo per fargli.
Presi la chiave della camera e insieme al mio compagno di camera mi avviai verso l’ascensore.
Durante il breve tragitto facciamo anche le dovute presentazioni, lui dice di chiamarsi Paolo Fazi e di essere il rappresentante di una ditta meccanica, anch’io mi presento dicendo che sono qui per partecipare a un convegno.
Il suo abbigliamento è molto elegante e va d’accordo con il suo fisico molto curato, sul viso spiccavano dei sottili baffetti con relativo pizzetto che gli davano un’aria da latin lover, sicuramente non doveva avere oltre i quarantenni, anche se i suoi capelli avevano un po’ di grigio.
Entrati in camera posiamo le nostre 24 ore sul letto e continuiamo per un po’ a chiacchierare del lavoro, del tempo ecc.
Prima di arrivare in albergo avevo mangiato qualcosa in autogrill, perciò non mi andava proprio di uscire per cenare, Paolo si sentiva così stanco da non volere proprio uscire.
Perciò apro la mia 24 ore, prendo della biancheria di ricambio e il pigiama ed entro nel bagno per darmi una rinfrescata. Quando esco mi metto sotto le coperte e con il telecomando faccio zapping sul televisore per far passare un po’ il tempo.
Subito dopo anche Paolo va in bagno.
Io continuo a guardare la tv e sentendo la porta del bagno aprirsi vedo Paolo passarmi davanti tutto nudo per andarsi a mettersi nel suo letto.
“ Scusami se sono nudo, ma io dormo sempre senza niente addosso. Non ti da fastidio questo ? siamo fra uomini no ! ? “
“ Ma figurati – risposi – che fastidio può darmi “
Dopo aver guardato un pò di tv decidiamo e spegnere e cercare di dormire.
Io mi giro sul fianco pensando di addormentarmi subito, ma nei miei occhi si materializza l’immagine di Paolo che nudo mi passa davanti con il suo grosso pisellone fra le gambe, io
l’avevo intravisto solo per pochi secondi, ma mi erano rimaste impresse le dimensioni.
Continuo a girarmi nel letto cercando di schiacciare quell’immagine ma non ci riesco, alla fine vinto anche dalla stanchezza comincio ad addormentarmi.
Mentre ci sto riuscendo sento alzarsi le coperte e qualcuno entrare nel mio letto, penso di stare a sognare.
Una voce mi dice di girarmi mentre qualcuno sta per sistemarsi fra le mie gambe.
Penso che sia ancora un sogno anche quando sento il mio pigiama abbassarsi e un qualcosa di molto grosso e duro farsi largo fra le mie natiche.
Poi sento spingere fortemente in direzione del buco del culo e una mano che mi spinge la faccia contro il cuscino e infine un forte dolore al culo.
Lancio un grido che però non riesco a sentire perchè smorzato dal cuscino che premeva sulla mia bocca, mi sveglio ma non riesco a muovermi perché il mio corpo e premuto con violenza al letto.
Girandomi a malapena riesco a vedere il viso di Paolo sopra di me che con un sorriso quasi beffardo mi dice
“ Zitto adesso ti piacerà”
Io non riesco a muovermi, sento un gran dolore al culo e quello che era il cazzo di Paolo fare su e giù nel mio culo.
Ho ancora la faccia premuta sul cuscino e il peso del suo corpo sul mio, ma nonostante questo riesce a fare entrare e uscire il suo pisellone dentro di me.
Avevo visto il suo uccello passarmi davanti poche ore prima ma anche se non era in stato di erezione mi era sembrato enorme, avevo l’impressione che nel mio culo fosse entrato un palo.
Io mio culo soffre maledettamente per quel trattamento, anche perché non è stato preparato, ma passato il dolore iniziale, quel movimento comincia a piacermi.
Quando sbatte il pube sui miei glutei sento pungermi la pelle, il porco deve avere anche i peli del pube rasati.
Ormai sono in balia della sua violenza, e non potendo reagire ad essa mi rilasso, così sento il suo uccello entrare con meno dolore, lui se ne accorge ed allenta la presa sul mio corpo.
Comincio cosi a provare una sensazione piacevole su tutto il corpo, adesso sono io a cercare che il cazzo di Paolo entri più a fondo dentro di me, mi piace da morire sentire il suo palo nel mio culo.
Non essendoci più alcuna pressione su di me, sono libero di muovermi per assecondare il piacere che Paolo stava regalandomi.
Un colpo più forte mi fa sentire come se migliaia di aghi fossero penetrati nei miei glutei e allo stesso tempo uno schizzo caldo dilagare nel mio culo, adesso Paolo mi aveva riempito oltre che con il suo cazzo anche con il suo sperma che cola copioso dal mio buco.
Sono momenti di intenso piacere per entrambi.
Poi Paolo si sdraia al mio fianco e con un grosso sorriso di soddisfazione mi dice
“ Adesso quello che ho fatto a te tu lo farai a me “
Io non so cosa rispondere, volevo ringraziarlo per il piacere datomi, ma volevo anche vendicarmi e restituirgli il male che mi aveva fatto.
Lui si gira mettendosi a pancia in giù mentre io volendo essere il più violento possibile mi accingo a penetrarlo.
Il mio arnese non è proprio come quello di Paolo, ma a detta della mia ragazza il suo lavoro lo sa fare, perciò lo punto in direzione del buco di Paolo e mi preparo a spingerlo violentemente dentro.
Ma il mio affondo si rileva essere come un coltello che penetra un panetto di burro, il mio uccello entra con molta facilità nel suo culo, capisco che per lui questa non è certo la prima volta, e così la mia vendetta sfuma.
Passo una mano sui suoi glutei che sono molto più sodi e belli di quelli della mia ragazza, lui con fare esperto agevola i miei movimenti ed io deluso per non averlo fatto soffrire scarico
il mio sperma nel suo culo, che mi ringrazia ugualmente per la meravigliosa notte che stava passando.
Il servizio sveglia dell’albergo suona alle 6 e trenta io faccio quasi fatica a svegliarmi un po’ perché avevo dormito pochissimo e anche perché il culo mi faceva ancora male.
Svegliandomi vedo che il suo letto è vuoto e sento il rumore dell’acqua della doccia, capisco che lui e in bagno a lavarsi
Mi alzo e guardo dalla finestra che tempo c’è fuori, la porta del bagno è aperta e girandomi vedo
Paolo che sta lavandosi, mi fermo a guardare il suo corpo che la sera prima avevo visto nudo per alcuni secondi e poi sentito al buio sul mio corpo.
Deve fare molta palestra perché ogni suo muscolo è sviluppato al punto giusto, il suo corpo è interamente abbronzato anche nelle parti che di solito non si espongono al sole.
Sentendosi osservato si gira mostrando ai miei occhi il suo uccello che teneva tra le mani e stava pulendo sotto l’acqua della doccia, io mi sento come un’ape attirata da un bel fiore, mi stacco dalla finestra e mi dirigo verso l’interno del bagno.
Intanto Paolo è uscito dalla doccia tenendosi l’uccello in mano e quasi leggendomi nel pensiero mi invita a prenderglielo in bocca.
Si appoggia al lavabo, mentre io mi abbasso per prendere finalmente tra le mani quello che per un’intera notte mi aveva prima turbato e successivamente anche trombato.
Sentendolo fra le mani mi rendo conto delle sue dimensione e del perchè ancora il culo continuava a farmi male.
Lo metto avidamente in bocca, ma Paolo lo esce prontamente dicendomi come debbo fare mi dice di cominciare a leccargli al punta. Tenendolo con una mano comincio a passare la lingua sul suo glande, come se stessi leccando un gelato, dapprima sento un sapore che sa di bagnoschiuma ma che poi cambia in qualcosa che sa di nettare.
Ogni tanto Paolo invece me lo spinge in bocca fino alla gola, in quei momenti mi sento di soffocare,
e alzando gli occhi posso scorgere la sua soddisfazione che io riesco a dargli seguendo i suoi consigli. Quello che sto facendo mi piace sempre di più e seguendo bene i suoi suggerimenti tutto il mio lavoro viene premiato da litri di sperma che Paolo riversa nella bocca, che in un primo momento vorrebbe subito sputare, ma che sentendone il sapore come quello di una calda e densa a crema ingoio con grandissimo piacere, raccogliendone anche quel poco che è rimasta sul suo uccello.
Paolo mi fa addirittura i complimenti per come ero stato bravo a succhiarglielo, mi fa alzare e mi dice “ Abbiamo diviso la camera insieme, abbiamo diviso anche il letto , ci siamo scopati una volta per uno, adesso voglio succhiartelo anch’io “
Eseguo senza ribattere e mi appoggia al lavabo mentre Paolo si abbassa davanti a me prende mio uccello tra le sue mani, lo mena un po’e poi lo mette tutto in bocca. I colpi di lingua mi fanno andare in estasi la sa usare con molta maestria, tanto che non riesco a trattenermi e scarico il mio piacere nella sua bocca, Paolo accoglie tutto ingoiando con avidità raccogliendone anche ogni piccola goccia.
Scendendo alla reception per pagare il conto Paolo vorrebbe che dividessimo le spese, ma io mi rifiuto energicamente.
L’addetto alla recpetion ci informa che in sala c’è pronta la prima colazione, ma noi rispondiamo quasi in coro che avevamo già fatto colazione, la nostra prima colazione era stata un bel cazzo pieno di buona crema per ognuno di noi.
Usciamo dall’albergo salutandoci e andando ognuno per la sua strada.
Da quel giorno quando mi capita di stare in albergo prenoto sempre una camera doppia anche se ci sono disponibili anche quelle singole, perché potrebbe capitare che qualcuno come Paolo non riesca a trovare una camera e a me e piaciuto molto dividere la camera e il letto con un altro uomo




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