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Gay & Bisex

Il Papà di Carlo


di kynkiass
30.10.2020    |    1.004    |    3 9.6
"-Lo so che preferiresti essere in piscina invece che qui, ma cerca di concentrarti un poco ! Se solo sapesse che il mio problema non era dove volevo..."
Era già un anno che ogni sabato pomeriggio andavo a casa del signor Carlo per ripetizioni di matematica.
Arrivavo e attraversavo il lungo corridoio di casa dove abitava con suo padre, che regolarmente salutavo ogni qualvolta che entravo a casa del professore.

Spesso il professore mi richiamava per via dalla mia poco concentrazione durante le noiose lezioni pomeridiane.

-Lo so che preferiresti essere in piscina invece che qui, ma cerca di concentrarti un poco !

Se solo sapesse che il mio problema non era dove volevo essere, ma bensi quanto volessi togliergli quei pantaloncini al professore e sbocchinarlo proprio li nel suo studio!
Ma mi assicuravo sempre che non se ne accorgesse, ma un giorno il professor Carlo perse nuovamente le staffe e si alzo imprecando e dicendomi che non ero abbastanza concentrato.

-Ma cosa devo fare con te cazzo ! Non so più che fare per farti rimanere concentrato sulla lezione invece che su questo PACCO ! ! !

Io rimasi sbalordito ed incredulo nel sentire tale affermazione, impiegai un secondo per alzare lo sguardo verso il professore che mi aveva appena accusato di fissargli il pacco, infatti nel guardarlo lo vidi che mi fissava mentre si teneva in mano il pacco !

-Tho ! È questo che vuoi ?!?! E in un rapido gesto prese l'elastico dei pantaloncini e abbasso il tutto facendo fuoriuscire il cazzo che era già semigonfio .

Io avevo il cuore in gola, ma da li a poco venne sostituito dal cazzo del professore che afferrando il mio capo dalla nucca mi impalo il cazzo in bocca !

-Dai troietta pompa, lo so che lo volevi dal giorno uno che sei entrato qui in studio da me !

Ero in stato di trans, ingurgitavo quel cazzo in uno stato di lussuria pura, facevo lavorare bene la lingua su quella mazza che oramai era nel pieno della sua erezione, a quel punto mi ingurgitavo la renga fino a farmela arrivare in gola, mi concentravo e da vero maestro del pompino lasciavo la cappella giù nella mia gola, e con piccoli movimenti lo sbocchinavo.

Il professore non capiva più nulla , emetteva dei suoni soffocati dal suo costante stato di goduria, e senza avvertirmi cominciò a spruzzarmi direttamente in gola quelli che sembravano a mio avviso 6 getti copiosi di cremosa sborra, che senza tanta fatica inghiottivo con riflessi pronti e calcolati, e quando vidi uscire la cappella dalla mia bocca mi resi conto che sulla punta del cazzo vi era ancora una grossa goccia di sborra densa, e io pronto mi afferrai il cazzo con il pugno della mano e ne strizzai fuori le ultime gocce, e con un suono schioccante della bocca gli feci capire che me ne stavo gustando il suo dolcissimo sapore !

-Cazzo! Me ne hanno fatti di pompini ma questo li batte tutti !
-Adesso sei finalmente sazio ? Speriamo che riesco a farti lezione con più concentrazione !

Le settimane passavano, e un giorno venni sorpreso alla porta dal signor Piero, il papà del mio professore di matematica.

-Ciao Mauro, mio figlio oggi farà ritardo, è dovuto andare a farmi una commissione, arriverà fra un poco, intanto accomodati pure in salotto, lo aspettiamo li.

Ci accomodammo in salotto ci sedemmo su due poltrone che erano poste una davanti all'altra, il caldo di luglio era soffocante e malgrado entrambi eravamo vestiti solo con calzoncini e maglietta, eravamo li che ci lamentavamo del calore.

Il signor Piero era un signore di 62 anni, ex camionista in pensione, un metro e ottanta di uomo dal capello corto e bianco, le braccia erano ricoperte di una leggera peluria, e dalla canotta usciva fuori un cespuglio di pelo bianco folto.

-Bhe ! Almeno tu caro Mauretto non hai pelo, vedi io sono condannato a questa pelliccia.

E mentre mi diva questo lui si sollevo la canotta e si passava la mano sul petto.

Notai che mentre lo diceva aveva un mezzo sorrisetto ironico sul volto, poi prese una delle sue gambe e la mise sul divano piegata verso il suo petto, fu li che rimasi sbalordito perché da in mezzo alle gambe fuoriuscirono i coglioni grossi come due uova, anche queste ricoperte di pelo.
Dopo qualche secondo allargo le gambe quasi come per invitarmi a cena fra le sue cosce, e si accarezzo il pacco e poi senza preavviso esordi dicendo:

- Se ti era piaciuto il cazzo di mio figlio , allora il mio lo ADORERAI !

E dicendo questo si fece uscire sempre dal pantaloncino una mazza in stato semi gonfio di circa 16cm, una cappella che gia sgorgava una buona quantità di presborra, ne prese una goccia direttamente con il proprio dito dalla fessura della sua cappella, per poi succhiarselo per bene.

-hmmmm niente di meglio di una dolce goccia di presborra !
-dai troietta, lo so che lo vuoi, vieni e serviti pure !

Io mi ritrovai a muovermi dalla mia poltrona alla sua praticamente a carponi, fino ad arrivare a quel strepitoso cazzone che era adagiato sopra ad un paio di meravigliose palle, che a mio avviso erano gonfie al limite possibile di calda e cremoso nettare.

-Dai caro succhia come quando lo fai con Carlo.

Senza usare le mani ingurgitai quel serpentone mezzo assonnato, lo presi prima in bocca e poi come quando ingoi il cibo io inghiotti quella sua strepitosa mazza, fu li che sorpresi il signore Piero, per un attimo mi guardo con gli occhi spalancati, e sussurrò : ma allora è vero quello che mi ha detto Carlo !
Cominciai un lungo e lento bocchino , quella mazza ci mise poco a passare dai 16cm ai 21 , curva come una banana, e che senza esagerazione sgorgava gocce enormi di presborra.

-Porca troia ! Nemmeno la più brava delle mie vecchie amanti era cosi brava quanto te troietta !
-Grazie signore Piero, e questo è solo l'inizio !

Infatti appena dissi cosi lui si sdraiò di schiena lungo tutta la poltrona, e io mi misi a cavalcioni sopra, e lentamente cominciai a calare il mio culetto sulla sua faccia che ancor prima che facesse contatto con il mio buchetto era già con la lingua fuori pronta a darmi la leccata del secolo, alle mie paffute labbra anali !

-Hai il buco più dolce che abbia mai leccato.

poi mi ordino di spingere lo sfintere in fuori e fu li che vide il mio buco che oramai si era completamente rilassato, per poi sbocciare come una rosa, Piero si fiondo a pesce sul mio buco e lo divorò come quando mangiava una vera fica!

-Cazzo che dolci i tuoi umori anali, ti sei bagnato come si bagna una vera fica !

Oramai non capivo più niente e mentre Piero mi divorava il buco del culo io ero piegato a 69 per potermi sbocchinare quella splendida banana dura come il marmo e ricoperta di vene enormi e pulsanti !
Con uno scatto felino mi girai e senza batter ciglio mi IMPALAI SU QUEL ENORME TEGONE MATURO !

-CAZZOOOOO ! ! ! PORCA VACCA MAIALA ! Ma te lo sei preso tutto in culo cazzo ! Dai vacca , cavalcami, fammi godere troia in calore ! ! !

Ero in estasi e mentre senza pietà mi impalavo a quel cazzo abnorme lui mi supplico di fermarmi che stava per venire, ed io di tutta risposta gli dissi:
-Lurido maiale , fa l tuo dovere di TORO DA MONTA e INGRAVIDA LA TUA VACCA ! ! !
-SIIIIII ECCOTELA ! !
Non esagero se vi dico che oltre a sentire il cazzo gonfiarsi ancora di più di prima, e avvertire che i suoi coglioni erano sollevati, ne avverti i getti copiosi, densi, violenti, di pura sborra calda !
Il suo orgasmo fu talmente travolgente ed intenso che quando mi sollevai da quel suo abnorme cazzo dal mio buco del culo non fuoriuscì nemmeno una goccia di sborra , infatti volevo tenere quegli schizzi dentro per tutto il giorno !

MA BRAVI ! ! !
Ci girammo di scatto contemporaneamente sia io che Piero per vedere sulla soglia della porta del soggiorno Carlo con le braccia conserte, e con un sorrisetto malizioso sul volto .
-Beh papà, era o non era come ti avevo detto io ?
-E Piero rispose , questa troietta di Mauro ci porterà alla perdizione !
-Bene papà ora ti dimostro come quella tua sborrata su per il suo culo servirà come lubrificante per la mia monta !

....ma questa è un altra storia che vi racconterò a breve !
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