Racconti Erotici > Gay & Bisex > Negli spogliatoi
Gay & Bisex

Negli spogliatoi


di Bicurioso23
04.08.2022    |    21.519    |    24 9.7
"” Mi chiede se sono già stato con un uomo, a questo punto non ha senso mentire e gli dico la verità, che dagli 11 anni ai 21, sono stato solo con i..."
Una sera di novembre, all’allenamento eravamo solo in 9, la squadra era stata decimata dall’influenza.

Dopo solo quaranta minuti, tra corsa, stretching e qualche scatto, l’allenatore ci manda sotto la doccia, inutile fare di più, poco male penso, torniamo a casa prima, per lo meno lo credevo.

Entriamo negli spogliatoi, ed iniziamo a spogliarci, ma a fare la doccia, restiamo solo io e Nicola, tutti gli altri sono andati a casa a lavarsi.

Negli spogliatoi ci sono 4 docce, divise in coppia, separate da un muretto alto circa un metro e cinquanta, io entro in quelle di sinistra, siccome gli spogliatoi sono datati, non tutti i soffioni funzionano bene, quindi mi becco il migliore, Nicola stranamente, decide di venire dalla mia parte, la cosa è strana, perché vicino al soffione migliore, c’è quello peggiore.

La cosa non mi dispiace affatto, visto che Nicola, insieme al fratello, che gioca con noi, hanno i piselli più belli e grossi della squadra, quindi sbircerò un po'.

Ci sciacquiamo, ed iniziamo ad insaponarci, quando lui mentre si sta bellamente insaponando il pisello, lo noto con la coda dell’occhio, lo fa con entrambe le mani in sincrono, dalla base del pube alla cappella, prima la mano destra e a seguire la mano sinistra, ancora e ancora e ancora e ancora, mi chiede:

- “Ma tu li guardi i piselli degli altri?”

Io lì per lì non so cosa rispondere, non capisco il senso della domanda, se mi sbilancio e dico di sì, poi lui mi sputtana davanti a tutta la squadra?

Non faccio in tempo ad aprire bocca, che lui dice:

- “Io si!”

- “Bè anch’io.” gli dico, e proseguo “È normale, quando ci laviamo siamo nudi, a parte Andrea e Lorenzo che tengono i boxer, volente o nolente, i piselli degli altri li vedi.”

- “Veramente io intendo che li guardo, perché li voglio vedere.”

- “Ah!” e penso, anche a lui piace il cazzo “È per vedere se ce n’è uno più grosso del tuo?” e rido.

- “No no, più per interesse, guardo anche i culi, e tu ne hai uno bello sodo!”

Su queste sue ultime parole, il mio pisello diventa barzotto, mentre guardavo il suo cazzo, riuscivo a trattenermi, ma con queste sue parole, i freni inibitori si sbloccano.

- “Bè a questo punto, ti dico la verità, li guardo anch’io.”

Mi chiede se sono già stato con un uomo, a questo punto non ha senso mentire e gli dico la verità, che dagli 11 anni ai 21, sono stato solo con i maschi, lui fa un sorriso e mi confessa che anche lui ha fatto cose con un suo amico.

Nel frattempo siamo uno fronte all’altro, sempre sotto le rispettive docce, ma ora ci guardiamo, io soprattutto il suo pisello, che noto con piacere, si sta irrigidendo e mettendo sull’attenti, il mio lo è già da qualche secondo.

Lui si avvicina, toglie la mano dal suo cazzo e lo prendo in mano, lo sento pulsare, è molto eccitato, diventa duro come il cemento tra le mie mani, non è molto più grande rispetto alla dimensione da moscio, ma ora risaltano le vene, glielo scappello del tutto, lo guardo negli occhi, sta avvicinando la sua bocca alla mia, ma lo fermo, e gli spiego che non mi piace baciare gli uomini, poi mi piego sulle ginocchia.

Ora che ce l’ho davanti, bello depilato, così vicino, sembra enorme, con la mano continuo a segarlo lentamente e intanto penso a quanto è fortunata la sua compagna, che lo può ammirare quando vuole.

Me lo direziono verso la bocca, lo bacio, passo la lingua dalla radice sino al buchino in punta, poi faccio il giro nel solco della corona del glande, lo sento emettere dei versolini, lo prendo in bocca.

Gli faccio un bel pompino, con una mano gli massaggio le palle e con l’altra gli accarezzo il culo, il sapore del suo pisello non lo capisco, troppo fresco di lavaggio. Lui mi tiene una mano sulla nuca, ma non mi spinge la testa, mi tiene delicatamente.

Mentre continuo a pomparlo con bocca e mano, con le dite dell’altra, gli accarezzo il perineo e l’ano, il suo pene inizia a pulsare insistentemente, capisco che sta per venire, lui farfuglia qualcosa, che non capisco, mi sposto per chiedergli cos’avesse detto, ma non finisco la domanda, che un fiotto del suo nettare mi finisce tra l’occhio destro, naso e l’angolo sinistro della bocca, me lo rimetto in bocca, appena in tempo per la seconda schizzata, poi un’altra e un’altra ancora, 4 o 5 in totale, tanta roba, sembrava non sborrasse da settimane, non proprio buona, chissà cosa aveva mangiato, ma l’ho mandata giù lo stesso e gliel’ho ripulito per bene.

Mi alzo, lui vuole ricambiare, ma come inizia a toccarmelo, forse dieci o forse sette colpi e gli sparo due schizzate sugli addominali, le altre finiscono per terra nello scolo:

- “Wow, sei stato quasi meglio della mia compagna!” mi dice.

- “Allora la prossima volta devo provare a fare meglio!” gli rispondo.

- “Non so perché, ma so che ci riuscirai!”

Ci asciughiamo, ci rivestiamo e ci salutiamo, poi torniamo dalle nostre compagne.

La settimana dopo, purtroppo non siamo soli, ma quella dopo ancora si, stavolta e lui ad iniziare a prendermelo in bocca, non male per un novello, ma non c’è paragone con la mia ragazza, dopo 5 minuti, gli chiedo se mi vuole scopare, acconsente.

Però usciamo dalle docce, avviciniamo due panchine, tiro fuori i preservativi e il lubrificante dal borsone, lui fa lo stesso, ci giriamo nello stesso momento, ci guardiamo e scoppiamo a ridere, mi dice di rimettere nel borsone che usiamo la sua roba. Metto un paio di maglie, quelle della partita, sotto ad entrambe le ginocchia, sono pronto per mettermi a pecora.

Mi viene vicino, ho il suo membro in erezione vicino alla spalla, lui sta cercando di aprire il profilattico, nel mentre io lo prendo in mano e poi in bocca. Srotola il profilattico sul cazzo, e mi viene dietro, io mi metto in posizione. Mi prende le chiappe, me le bacia e le allarga.

Mi passa la lingua dal perineo al buco del culo, poi torna giù sino alle palle e mi succhia il pisello, da dietro mi fa impazzire, poi torna su, e si concentra sull’ano.

Lo lecca bene, si vede che lo fa spesso con la compagna, poi c’infila un dito, ci sputa sopra, forse non vuole usare il lubrificante, poi due dita, i due indici per esattezza e sento che cerca di allargare il mio buchetto, io non vedo l’ora che ci metta il suo cazzo e sembra che mi legga nella mente, perché smette con la lingua e le dite.

A mio parare c’è già abbastanza saliva a lubrificare, ma lui se ne mette un po' sulla mano e se la passa sul preservativo, che avvolge il suo bel pisello.

- “Entro.”

- “Fai piano con quel cazzone.”

- “Certo, anche se mi sembra che qui siano già passati in tanti.”

- “Vero, ma è un po' che non entra qualcuno.” rido.

Si sente, eccome se si sente, forse anche perché l’ultima volta è stata tre anni fa, ma presto il dolore lascia spazio al solo piacere. Lui è molto bravo, ascolta i miei gemiti e nota i movimenti del mio corpo, lo capisce subito quando passo al solo piacere e il ritmo inizia ad aumentare. Mi tiene per i fianchi, ogni tanto affonda il colpo, quando lo fa, lo sento nello stomaco, cioè, mi sembra che arrivi sino allo stomaco. Con una mano mi accarezza la schiena, passa dal collo alla fascia lombare.

I suoi gemiti iniziano a farsi più frequenti e i colpi forti più frequenti, io sto per venire, mi masturbo e poco dopo vengo, un po' sulla panchina, un po' per terra e anche sulle maglie, lui accelera e poi esplode nel profilattico, rallenta, lo sento che pulsa e poi si ferma.

Mi accarezza le natiche, è ancora dentro di me, mi passa le mani sul fianco, dalle spalle sino alle cosce, esce piano piano, sento il mio buco del culo bello aperto, lo ringrazio per aver usato saliva e lubrificante, mi giro e mi siedo, mentre lui si toglie il preservativo e noto la quantità di sperma al suo interno, penso a quanto avrei voluto berla, ma non faccio in tempo a dirglielo, che lo avvolge in un fazzoletto di carte e lo getta nel cestino.

Gli faccio cenno di avvicinarsi. Lo prendo in bocca, è impregnato dell’odore del suo sperma, stavolta il sapore è diverso, c’è anche un po' di odore di plastica del preservativo, ma lo ripulisco per bene, come la volta scorsa.

Ritorniamo nella doccia e ci rilaviamo, abbiamo sudato un po'. Una volta rivestiti, ci siamo salutati, augurandoci, che presto ci fosse stata un’altra occasione.

Passano circa tre mesi, forse quattro, purtroppo negli spogliatoi non siamo mai soli, vorrei farmi avanti per un incontro fugace in un altro momento, qualche sera con la scusa birretta con gli amici, ma mi vergogno, ho paura di cosa possa pensare.

Il mister chiede chi ci sarà per un allenamento aggiuntivo, che avremmo svolto dopo un festivo prima di un weekend, non saremo in tanti, visto che il campionato si fermerà, tanti colgono l’occasione per andare in giro, Nicola ci sarà e ci saranno buone probabilità di restare soli sotto le docce, ma il giorno dopo annuncia che porterà un amico, che gioca in un’altra categoria, che sta recuperando da un infortunio e vuole iniziare a fare movimento.

Ma come? Potevamo passare una bella mezz’oretta insieme e lui porta un amico? Forse non vuole più fare sesso con me? Magari si aspettava che in questi mesi mi facessi sentire? Magari crede che non voglio più fare sesso con lui! Cazzo colpa mia.

Facciamo allenamento, c’è anche Andrea, il suo amico, ho sperato fino all’ultimo che non venisse. Dopo circa un’ora e un quarto finiamo, e ci dirigiamo negli spogliatoi.

Come prevedevo, vanno tutti a casa a lavarsi, tranne Nicola, Andrea ed io.

Vado alla solita doccia, quella di sinistra e mentre sono sotto la doccia di spalle, sento lo sportello para schizzi aprirsi, la doccia di fianco alla mia si accende, mi giro, vedo Andrea e mentre lo guardo, mi sento appoggiare il cazzo al culo e una mano mi prende il pisello, era Nicola, che all’orecchio mi sussurra: “Lui è il mio amichetto, quello con cui ogni tanto faccio qualcosa.”, nel mentre inizia a masturbarmi e sento il suo gonfiarsi tra le mie chiappe, guardo Andrea, e vedo che si sta toccando.

- “Ti va se si aggiunge anche lui? Altrimenti ci guarda e basta, decidi tu.”

Lì per lì, non sapevo cosa rispondere, con il suo pisello appoggiato sul culo, intanto che mi segava, il suo amico col pisello duro che si toccava e ci guardava, non mi usciva nessuna risposta, ma la mia mano sapeva cosa fare e ha preso Andrea per il cazzo.

Ero in un sandwich tra i loro corpi, in estasi, anche Andrea ben fornito, non come Nicola e nel mentre loro due limonavano sopra la mia spalla.

Mi piego sulle ginocchia, ho i loro due membri davanti agli occhi, con le mani li struscio uno contro l’altro, cappella contro cappella, ed in questa posizione inizio a passare la lingua dall’una all’altra, dalla radice di uno, alla radice dell’altro, poi mi metto in bocca Andrea, il suo pene, intanto sego Nicola, loro si accarezzano ovunque, ogni tanto sento una mano sulla testa, li guardo dal basso, la situazione è assurda e fantastica allo stesso tempo, sono molto eccitato, credo che se mi sfiorassero il pene, potrei esplodere.

Passo dal ciucciare un pisello all’altro, cerco di accontentare tutti e due.

Andrea mi appoggia una mano sulla spalla e passa sotto l’ascella per tirarmi su, allora mi alzo, si abbassa lui, mi fa capire che vuole che m’inclini un po' in avanti, mi allarga le chiappe ed inizia a leccarmi il buco del culo, ho sempre in mano il pisello di Nicola. Sento la lingua di Andrea che mi entra nell’ano.

Si Abbassa anche Nicola e inizia a succhiarmelo. Ha iniziato a girarmi la testa, le dite dei piedi si stringevano tanto da piegare l’infradito, ho dovuto tenermi al muretto della doccia e quasi strappo via il miscelatore della doccia, ho chiuso gli occhi talmente forte, da vedere le “stelle”.

Sono esploso. Tutto in bocca a Nicola e lui ha continuato a pomparmi, senza fermarsi. Quando ho finito di schizzare, si è staccato e si è messo a limonare con Andrea, con la mia sborra in bocca.

Ci spostiamo fuori dalla doccia, prepariamo le panchine come l’altra volta, sempre con le maglie a fungere da “materasso” per le ginocchia, dietro ho Andrea, che continuava a leccarmi il buchetto, e sputare saliva, Nicola davanti, che apre il preservativo, glielo passa e lui si ferma per infilarselo.

Prendo il cazzo di Nicola e lo avvicino a me, lo riprendo in bocca. Sento le mani di Andrea che mi allargano le natiche. Lo punta, ed entra, piano, molto piano. Non fa troppo male, si vede che anche lui ha esperienza.

Scopa bene, forse anche meglio di Nicola, è più delicato. Intanto cerco di infilarmi più in gola possibile il cazzo di Nicola, quasi a sentire la sensazione che devo vomitare, nel mentre gli massaggio le palle.

Dopo una decina di minuti circa, si cambia, Nicola passa dietro, ma mi fanno girare. Non entrerà a fatica penso, e Andrea passa davanti.

La testa non appoggia più sulla panchina, quindi posso piegarla più indietro e Andrea riesce ad affondare meglio nella mia gola, anche se rispetto a Nicola, ci sono ad occhio e croce tre centimetri in meno.

Mi stavano scopando entrambi, uno il culo e uno la bocca, fermavo ogni tanto Andrea, per poter prendere fiato, ed in uno di quei momenti, ho detto loro che volevo le loro sborrate in faccia.

Il cazzone di Nicola stavolta era meno doloroso, Andrea l’aveva preparato bene, però lo sentivo sempre come se fosse nello stomaco, nel mentre Nicola mi segava e sentivo che sarei arrivato a breve, per la seconda volta.

Sentivo i loro gemiti farsi più frequenti, capivo che erano vicini all’orgasmo e questa cosa, il fatto di essere io con i miei buchi a far godere due persone, con Nicola che mi stringeva sempre di più il pene, mi ha fatto venire, tutto sul mio addome, ed entrambi me lo hanno spalmato tutto, sino alla mia bocca.

Pochi istanti dopo, Nicola è uscito, si è tolto il preservativo, anche Andrea si è fermato, quindi mi sono seduto sulla panchina, si sono rimessi davanti a me ed hanno iniziato a segarsi, mentre io a bocca aperta, ogni tanto toccavo le cappelle con la punta della lingua.

Prima Andrea e dopo pochi istanti Nicola, mi hanno sparato il loro liquido seminale in bocca, sul naso, negli occhi, nei capelli, sulla barba e sul petto, un misto di profumi e sapori sensazionali, avevo i nostri tre sapori in bocca, fantastico!

Si sono baciati per un’ultima volta, e siamo ritornati sotto la doccia, stavolta ci siamo insaponati a vicenda, una coccola prima di salutarci, con il desiderio di far ricapitare un’altra occasione di vederci e fare una bella sborrata in compagnia!


Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.7
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Negli spogliatoi :

Altri Racconti Erotici in Gay & Bisex:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni