Da Silvia a mia zia (parte 2)

Quella fantastica estate volgeva al termine ma l’autunno si apprestava ad esserlo ancora di più. Silvia , la sorella di mia zia partì a fine agosto per rientrare a casa per l’inizio della scuola. Anche mio zio, richiamato dalla sede centrale dovette partíre in trasferta lasciando mia zia, da poco in stato interessante, da sola. Dicono che le donne hanno gli ormoni a mille quando sono in gravidanza…ed ebbi modo di rendermi conto che era la verità. Mia zia aveva da poco compiuto 22 anni ed io mi avvicinavo ai 16. Approfittando dell’assenza di mio zio le facevo compagnia tutti i pomeriggi, dopo che tornavo da scuola. Stavamo sul divano a guardare la TV e delle volte uscivamo per qualche commissione dove io l’accompagnavo con piacere. Il nostro rapporto iniziò a mutare giorno dopo giorno e non perdevamo occasione per stare insieme trasformandosi in un vero e proprio flirt. Io cercavo lei e lei cercava me Le cose iniziarono a cambiare un pomeriggio mentre stavamo guardando un film con una trama sensuale. Mia zia mi confessò di sentire tanto la mancanza del marito ed io mi ritrovai ad essere la sua valvola di sfogo raccontandomi il periodo critico che stava vivendo. Mio zio la chiamava spesso e tante volte ho intuito che i loro colloqui erano hot e per rispetto della loro privacy andavo via. Una sera si ripete’ lo stesso scenario e mentre mi stavo alzando per andare via mia zia mi fece cenno di rimanere. Io rimasi seduto sul divano e mia zia continuò a parlare con il marito come se non ci fossi. Mio zio gli chiedeva come era vestita e che biancheria aveva addosso e lei rispondeva a tono guardandomi con occhi languidi e sensuali. Ad un certo punto posò il cellulare sul tavolino del salotto e lo mise in viva voce facendomi diventare uno spettatore non pagante del loro gioco erotico. Mio zio le chiedeva particolari intimi sulla sua giornata, se si era fatta per lui e se in quel momento era bagnata ed eccitata. Mia zia gli confermo’ di essere bagnatissima e di aver bisogno del suo cazzo e mentre glielo diceva Inizio’ ad avvicinarsi a me. Le sue gambe mi facevano girare la testa e la minigonna che indossava ad ogni movimento mi faceva gustare un panorama mozzafiato. Intravedevo le sue mutandine e il suo seno libero senza reggiseno con i capezzoli che sembravano bucare la maglietta. La biancheria che indossava l’avevo scelta e consigliata io quando l’avevo accompagnata da Calzedonia e da quanto stavo ammirando la stoffa del perizoma si era infilata tra le grandi labbra lasciandone scoperte una bella porzione completamente depilata. La sua figa la rasava a zero come la sorella Silvia perché anche a lei piaceva molto essere leccata senza ostacoli. Lo zio inizio a fare il porco dicendogli tutte le porcate che avrebbe voluto fare con lei ed io mi ritrovavo lì con il cazzo durissimo. Quella sera finì così è segno la trasformazione del nostro rapporto. Dal giorno dopo iniziammo a comportarci come fidanzatini e dopo una prima settimana soft trascorsa a confidarci e a stuzzicarci diventai il suo fidanzato. Accadde un pomeriggio dopo che rientrai da scuola. Andai a trovarla e la trovai sdraiata sul divano che si lamentava per un fastidioso mal di schiena. Mi chiese di massaggiarla con la crema Voltaren e si sdraiò a pancia sotto tirandosi su la maglietta e lasciando nuda la schiena. La mini che indossava era risalita su lasciando le chiappe scoperte divise da un filo interdentale. A quella vista ebbi un’erezione mostruosa e lei se ne accorse ridendosela sotto i baffi. Dopo qualche minuto si girò senza abbassare la maglietta e mettendo in mostra i suoi capezzoli turgidi . Prese le mie mani unte di crema e se le portò sui seni guidandole in un movimento circolare sui capezzoli. Lasciandomi campo libero con una mano iniziò a massaggiarsi la figa offrendomi lo spettacolo più bello della mia vita …(continua)