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incesto

LO ZIO MIRKO E LA NIPOTINA ELY


di Membro VIP di Annunci69.it Joel22
18.05.2025    |    48    |    0 6.0
"Ed il solo pensiero … E poi non starei qui sdraiata nuda vicino a te che sei sicuramente eccitato… ma il problema è che io..."
Ho diverse nipoti, la più piccola Ely ha quasi 19 anni. Io sono lo zio, di anni ne ho quasi 48 e praticamente l’ho tenuta sulle gambe da quando è nata…. così si dice?. Fino a quando ha avuto diciotto anni è stata sempre uno scricciolo, magrissima, quasi senza forme.
Man mano che cresceva in altezza, sembrava anche più magra, la prendevamo in giro chiamandola manico di scopa.
Poi è avvenuta la trasformazione dell’adolescente, adesso per me è una bella ragazza.

Ely, oltre che magra, è anche cresciuta con un carattere un po’ particolare forse per il tipo di educazione, ricevuta in famiglia, fin troppo severa, non è mai stata loquace, ha avuto sempre una ristretta cerchia di amicizie, giusto qualche compagna di classe, di ragazzi non l’ho mai sentita parlare. E’ ragazza riservata e direi anche molto timida, ricordo che arrossiva ed abbassava lo sguardo anche quando le venivano fatti complimenti per i suoi ottimi risultati scolastici.
La cosa che mi ha stupito è che vedendola quasi tutti i giorni, passava qui casa mia e poi a salutare il cugino a casa di mia sorella e per farsi aiutare da lui in qualche compito di scuola non avevo notato l’evidente cambiamento ormai in atto.


La prima volta che mi sono veramente reso conto di quanto fosse cresciuta è stata un anno fa.
Ely era stata invitata per un compleanno dei 18 anni in un pub affittato per l’occasione, i miei cognati quel giorno avevano i biglietti, prenotati da tempo, per uno spettacolo teatrale e così mi avevano chiesto se cortesemente potevo andare io a riprenderla e accompagnarla a casa.

Nulla di eccezionale, altre volte mi ero reso ugualmente disponibile.
Il locale non e molto lontano da casa mia, arrivai a destinazione un po presto, guardai l’orologio e mi resi conto che avrei dovuto aspettare parecchio, ma almeno ebbi un colpo di fortuna, trovai un posto libero e così parcheggiai quasi di fronte al locale, dall’altro lato della strada, decidendo di rimanere in auto ad ascoltare un po’ di musica.

All’ingresso c’era un continuo viavai di ragazzi e ragazze che uscivano per fumarsi una sigaretta. Prima distrattamente poi con maggiore attenzione cominciai a notare l’abbigliamento degli invitati…. i ragazzi quasi tutti in jeans con camicie fuori e le maniche rimboccate, apparivano fin quasi trasandati e sciatti. Le ragazze invece…. curatissime a partire dalle scarpe il tacco 12, fino alle acconciature.

I vestiti?. Accidenti, quelli erano davvero ridotti al minimo indispensabile, nella semi,oscurità favorita della luce dell’insegna del locale potevo comunque scorgere miniabiti e scollature… un trionfo di gambe e… di altro… Incuriosito scesi dall’auto e mi avvicinai all’ingresso.
A quel punto notai anche che c’erano due buttafuori. Per non sentirmi in imbarazzo dissi loro che stavo aspettando una ragazza invitata per riportarla a casa. Uno dei due mi disse “guardi che di tempo allora ne dovrà aspettare… ancora non hanno tagliato la torta e neanche fatto il brindisi”...........
“Accidenti”....esclamai.
Presi il cellulare e mandai un messaggio whatsapp a mia cognata per avvertirla che si sarebbe fatto più tardi del previsto.
La risposta, “Non ti preoccupare, anche qui a teatro la cosa è ancora lunga”. ….
Nello stesso modo avvertii anche la sorella: ovvero mia compagna.

Stavo per riavviarmi all’auto quando l’altro dei due buttafuori mi disse, “Se vuole può entrare però, c’è qui un salottino dove può comodamente aspettare stando seduto”....... “Grazie”....risposi, ed entrai. Il salottino si affacciava sul salone della festa tramite una piccola e discreta vetrata a forma d’occhio.
Quanta gioventù..... E scrutando tra i vari gruppetti la mia attenzione fu attirata quasi subito da una biondina messa di spalle, alta, bel fisico, capelli chiarissimi, lisci e lunghi fino ai fianchi… da lì si vedevano non più di venti centimetri di vestito e poi due interminabili gambe rese ancora più affusolate dalle scarpe con vertiginoso tacco.


Pensiero fugace, sconcio, cacciato via in un attimo dalla sorpresa…. la ragazza si era nel frattempo girata dandomi la possibilità di vederla anche in viso….. era Ely , chi l’aveva mai vista così truccata tanto da dimostrare anche qualche anno in più… e che movenze… così flessuosa e ammaliante nei gesti mentre parla con gli altri.
Per me una sorpresa.
Ma mia cognata lo sapeva?..... E mio cognato?.... E dire che Ely era quella ragazzina che arrossiva se gli chiedevi se aveva un ragazzo che le piacesse….e meno male. In quel momento ne aveva non so quanti intorno. Le sarebbe bastato scegliere… il fortunato le sarebbe caduto subito ai piedi.


Mi sedetti sul divanetto del salottino, mi distrai da quelle considerazioni assorto invece nei pensieri della quotidianità, ogni tanto ero distratto dalla musica e qualche urlo, poi arrivarono la torta con le candeline, il brindisi, i regali ed infine i saluti.

“Scusa zietto Mirko, se ti ho fatto aspettare tanto”........ queste improvvise parole mi riportarono alla realtà....
“Oh.... Ciao Ely... Come sei bella stasera..... Non ti preoccupare del ritardo, ho già avvisato tua madre.
Hai niente da metterti sopra?........ Fuori è molto più freddo di qua”...
“Ecco, ho la mia giacchetta”........rispose.


Vidi il capo di abbigliamento e giudicai che sicuramente le avrebbe coperto le spalle….. ma tutto il resto?.......
Ci avviammo verso l’auto, entrai ed una volta dentro aprii anche il suo sportello.
Entrò prima il suo sandalo luccicante, poi la caviglia, poi la gamba, la coscia e infine lei. ma quanto lunghe erano le sue gambe?.....
Cercò quindi di sistemarsi comoda, intravedevo il suo vano tentativo di allungare il suo vestitino tirandolo giù con le mani.
Tutto inutile, l’attillato abito, stando seduta, era obbligato a seguire la pregevole curvatura del suo gentile fondoschiena risultando alla fine ancora più corto.
“Più corto diventava Il vestito più lunghe apparivano le sue belle gambe”….


Non riuscivo ad inserire la chiave di accensione e istintivamente mi giustificai dicendo che era per colpa del buio. Falso.... La verità era che con la coda dell’occhio guardavo quell’inaspettato spettacolo.
Ely mise la cintura di sicurezza, nel far questo il vestito arretrò di un altri centimetri… ormai era questione di millimetri ed avrei potuto vedere il colore della biancheria intima.

Però ora, dovendo guidare, non avrei dovuto più distrarmi, cominciai così la strada per il ritorno, semafori lampeggianti.
Ad ogni incrocio un prudenziale rallentamento, mi capitò di dover frenare qualche volta un po’ più bruscamente, mi accorsi che ogni volta che lo facevo il corpo di Ely scivolava in avanti, quasi sgusciando fuori dal suo mini vestito.


Con la scusa di togliere una macchiolina del parabrezza mi scostai in avanti avvicinandomi al volante con la testa.

Voltai leggermente lo sguardo per non farmi notare, Ely portava uno slip nero che a fatica le copriva la sua fighetta. Continuavo a guidare ripetendomi dentro la testa che era mia nipote. Era però anche vero che, se non la guardavo in viso, quelle cosce e ciò che si trovava al loro congiungimento potevano essere di chiunque, così il mio sentirmi assai eccitato trovava piena giustificazione.
I miei pensieri furono distratti dallo squillo del cellulare di Ely che rispose, “Si mamma, stiamo già tornando, una decina di minuti e siamo arrivati”...... “No, mamma...... non ho portato con me le chiavi di casa”.

Le avrò dimenticate sul tavolo..... Lo so, sono sbadata....... E’ inutile che ti arrabbi, comunque le chiavi non le ho con me.....
Quanto tardate voi?..... Va bene. Glielo dico a zio. Ciao” …
Poi, rivolgendosi verso di me..... “Zio, mamma mi ha detto che loro tardano almeno un oretta…..o forse più.....quindi rallenta…anzi, tanto stiamo per arrivare fermiamoci da qualche parte a parlare”. …...
“E dove?”..... chiesi...... “Poco prima di casa mia, quella strada dove si portano i cani a passeggiare, hai capito?...... Li possiamo fare due chiacchiere tranquillamente”.......rispose.
Assecondai la richiesta.........Chissà, forse voleva parlare per sfogarsi di qualcosa.......Era già capitato.

La strada dei cani è due traverse prima di casa sua, una via abbastanza lunga, non molto frequentata… ci sono alcune aiuole ed è poco illuminata a causa dei folti alberi che arrivano fin sopra il parcheggio. Stavo percorrendo quella strada quando Ely disse.... “ Zio, guarda, là, … c’è un posto, .. tra quella macchina nera e quella rossa”.....

“Ma non c’entriamo, è troppo stretto, neanche gli sportelli si aprirebbero, dissi d’istinto....
“Zio, ma noi non dobbiamo mica scendere”. ….Giusto...
Feci manovra ed entrai tra le due auto per farlo dovetti ripiegare anche gli specchietti.

Ecco dove ero parcheggiato, davanti avevo il muso dell’auto quasi sprofondato in un cespuglio ed ai lati ero stretto tra un enorme Suv ed una berlina, non vedevo nulla oltre i loro sportelli.
“Bravo, bravo zio, hai visto che ce l’hai fatta?”.... Ely sganciò la sua cintura di sicurezza, smosse la testa facendo ciondolare i lunghi capelli e si sistemò seduta di traverso sul sedile.
I tacchi a spillo le impedivano però i movimenti delle gambe che così si aprirono quasi sfacciatamente al mio sguardo.
Accidenti.... Non poteva non rendersene conto... E questa sua consapevole sfacciataggine si scontrò con la mia, perciò continuai a guardare le sue gambe facendole sentire il mio sguardo salire pian piano per le cosce....
“Zio Mirko hai finito di guardare le mie gambe????”....... disse ad alta voce facendomi temere il peggio…

Girai allora lo sguardo dall’altra parte, quasi vergognandomi.
E lei continuò........ “Zio, hai finito di guardare le mie gambe????..... Se hai finalmente finito, e lo spero… perché adesso non senti anche quanto sono lisce e vellutate?”..... “Ma, ma Ely….io, io…”.....
Non riuscii a dire nulla per quanto ero stato colto di sorpresa da quelle parole, prese la mia mano che era poggiata sulla leva del cambio e la pose sul suo ginocchio trascinandomela molto lentamente sempre più su per la sua coscia.
Non ebbi il coraggio di stringere neanche un po’, anche se forse invece se lo aspettava, o forse lo voleva. Non ne fui capace...... “Zio, come sei timido....... Io invece non lo sono più”...... La sua mano, che intanto aveva poggiato sulla mia coscia, saliva lentamente, lentamente…… senza mai fermarsi.
Arrivò fino a sfiorarmi l’evidente gonfiore del pene.

Non si fermò nemmeno lì, continuò nel movimento aggiungendo una maggiore pressione. Non una parola… solo quella mano che man mano stringeva sempre più forte. Ely si spostò ed avvicinò il suo viso al mio.
Ero basito, paralizzato.....Sentii il suo fiato nell’orecchio sussurrarmi.... “Zio, mmmm,,,,,volevo ringraziarti di quanto con me sei stato sempre disponibile e gentile”....... Sentii il rumore della zip del mio pantalone… poi la sua piccola mano farsi strada, entrare, frugare, cercare, afferrare, impugnare, stringere e tirarlo fuori.
L’altra sua mano scostò di lato i suoi lunghi capelli, mi poggiai sullo schienale del sedile mentre con lo sguardo fissavo nel vuoto il cespuglio di fronte, intuii il suo viso scendere verso il basso sfiorando la mia camicia.
Realizzai ciò che stava accadendo solo quando sentii il calore inequivocabile della sua bocca avvolgere il mio pene durissimo. Come era delicata, sicuramente era una delle prime volte, pensai.
Cominciai a rantolare di piacere, mio malgrado. Ely, tutt’altro che alle prime armi, reagiva aumentando i colpi e la loro forza. Nel silenzio sentivo solo il rumore della sua bocca e della sua abbondante saliva.

Sentivo la sua lingua che cercava di muoversi, di assaporare… Poi Ely si staccò, girò solo la testa e guardandomi negli occhi mi disse quasi supplichevole.......... “Zio, però non mi venire in bocca…. non ci riesco ancora… non sono capace di tenere… di ingoiare….”.....
Le risposi......“Non ti preoccupare tesoro, ci penso io… lo sai, invece, che sei bravissima?”........ Ely si rigirò tuffandosi giù e ricominciando più forte di prima.
Rotto il ghiaccio adesso si stava lasciando andare anche lei… sentivo i suoi mugolii di piacere e vedevo la sua testa non solo andare su e giù ma anche roteare intorno all’oggetto della sua attenzione.
Dalla tasca laterale dell’auto presi con una mano un paio di fazzolettini di carta.

Dopo un paio di minuti ero già in procinto di esplodere e scaricarmi…non ero in grado di resistere un attimo di più al solo pensiero di chi mi stesse facendo provare quel piacere.
Rantolai più forte, lei capì e di scatto si tolse, io altrettanto velocemente tamponai con i fazzolettini la sborra caldo che fuoriusciva copiosa.
Mentre finivo di svuotarmi e di rantolare Ely mi osservava, mi sentivo stupido e tornavo alla realtà, quando ebbi realizzato ciò che era accaduto pensai, “Oddio, cosa ho fatto, cosa succederà ora… se si viene a sapere, la mia compagna, i miei cognati…che casino ho fatto…”...

Ma Ely, quasi l’avesse ascoltato, interruppe quel pensiero......
”Lo sapevo, zio, che ti sarebbe piaciuto, ma non così tanto …. Anche a me è piaciuto moltissimo e farlo stasera mi è sembrata la cosa più naturale di questo mondo, sono sicura che è stato meglio farlo con te, che ti conosco da sempre, piuttosto che con un qualsiasi ragazzo conosciuto da poco”.

Di te sono sicura che mi vuoi veramente bene.
Adesso però accompagnami a casa....” Non riuscii a dire nulla....
Mi sistemai ed uscii dal parcheggio avevo le gambe che mi tremavano e non riuscivo a tenere il pedale della frizione.
Arrivammo, senza proferire parola, sotto casa sua pochi istanti prima che arrivassero mia cognata con il marito.
Seguirono i soliti convenevoli, mia cognata poi, ringraziandomi, disse.....
“Scusa se hai dovuto anche aspettare che arrivassimo noi. Spero che non ti sia scocciato”....... “No, assolutamente”......risposi io.... “è stato un vero piacere”....... Scendendo dall’auto la borsetta di Ely rimase agganciata alla maniglia dello sportello e si aprì, qualcosa cadde tintinnando sul tappetino dell’auto, frugai nel buio per ritrovarlo e mi ritrovai in mano le chiavi di casa che Ely aveva detto di non avere con se.
Lei le prese rimettendole rapidamente nella sua borsetta prima che sua madre se ne accorgesse, e guardandomi mi fece un bel sorriso e strizzò l’occhio…. “Buonanotte, zietto”...... E mi dette anche un bacione sulla guancia.


Da allora avevo continuato a rivedere Ely nelle stesse occasioni di sempre, quando con le famiglie si andava a cena insieme o si festeggiava una ricorrenza, oppure quando lei passava da casa nostra per un saluto al cugino…. Era sempre così spontanea, così normale che mettevo in dubbio che ciò che era successo fosse realmente accaduto.

L’innegabile paura che la storia uscisse fuori, creando disastri nelle famiglie, veniva sopita dalla tranquillità che mi trasmetteva quella sua indifferenza.
Non uno sguardo particolare nei miei confronti, non un ammiccamento… nulla di nulla. Ciò mi rendeva però sicuro che non si sarebbe mai tradita e soprattutto che non avrebbe mai tradito me.
Ma sul sorriso e l’occhio strizzato avevo un forte dubbio, cosa aveva voluto significare?.... Tutto finito o forse, come in fondo non mi sarebbe dispiaciuto, un giorno ci sarebbe stato nuovamente qualcosa?...
Mi adattai così a quella situazione di limbo. Ma non durò molto.

Da qualche tempo la mia compagna si era fissata che voleva cambiare le tende del finestrone del salone, non immaginate quante volte l’ho dovuta seguire per negozi, quelle già pronte e solo da appendere non le piacevano o per un motivo o per un altro...... Non ne potevo più.. Delle tende non mi interessava proprio nulla, mi andavano benissimo quelle che avevamo.
Dopo l’ennesimo pomeriggio girato a vuoto sbottai… “Ma perché non ti scegli un tessuto e te le fai cucire?”.....
“Ma non sai quanto costa” – rispose.
Feci un rapido calcolo di mia convenienza pensando al tempo già perso e dissi........ “Non importa, dai… possibile che non conosci nessuna sarta o chi sappia cucire tra le tue amiche?”....
Qualche giorno dopo, tornando dal lavoro, la mia compagna disse.....“Non puoi immaginare la novità....... Parlando con mia sorella ho saputo che Ely ha frequentato un corso di cucito… Adesso non è molto impegnata con l’università e quindi potrebbe cucire lei la tenda.
Poi per sdebitarci le daremo qualche soldino… deve comprare ancora i libri per studiare…. gli farà certamente comodo….Che ne pensi?”....
Abbassando il giornale che stavo leggendo, annuii.
Due giorni dopo. La mia compagna, mentre sorseggiavo il caffè che mi ero appena preparato..... “Amore, ti ricordi delle tende?...... Ti avverto che domani pomeriggio viene Ely a prendere intanto le misure della finestra, io non ci sarò perché è giovedì e sai che il venerdì è il giorno in cui devo rimanere al lavoro fino a sera tardi”....... “Va bene”.... le dissi...“tanto non ho nulla da fare… starò io a casa ad aspettarla e aiutarla”......
Mi ustionai la bocca con il caffè appena realizzai che mi sarei trovato solo con Ely…. a casa mia…. soli… tranquilli…. senza alcun rischio di essere visti da occhi indiscreti…
Che stupido...... Già pensavo a chissà che e stavo facendo i conti senza l’oste.
E’ venerdì, sono le 16,00 … sono appena tornato dal lavoro, una rapida doccia.
Tra poco arriverà Ely. Penso dentro di me...a risolvere i dubbi ci pensa il campanello del citofono che suona… il tempo di attraversare il giardino, apro….la porta....
“Ciao zietto?...... Che stavi facendo di bello?”....
“Nulla, proprio nulla..”....
“Zia non c’è, è al lavoro, vero?...... E neanche il cuginetto che so che oggi ha gli allenamenti di calcio.
Allora, mi spiace tanto, ma sarai tu che mi aiuterai a prendere le misure per le tende”.....
Ely si toglie il giaccone e lo butta sulla sedia dell’ingresso. Un tuffo al cuore. Sotto indossa una camicetta bianca ed un gonnellino jeans così piccolo che sarebbe andato bene anche alla Barbie.
La casa la sa, la seguo nel salone, osserva le finestra. …..“Ahi.... Ahi.. come è alta....Zio, hai una scala?.... Se no come ci arrivo lassù..... Mi serve misurare per sapere quanto devono essere lunghe le tende”.....
“Un attimo Ely, adesso te la vado a prendere.
Tornai e vidi che Ely già aveva preparato sul tavolo il foglio e la penna per segnare gli appunti, e il metro, organizzatissima, per sicurezza abbassai la serranda e sistemai la scala.
“ Zio, adesso non andare via mentre salgo, anzi, rimani qui e tienimi ferma la scala che quando sono su mi devo muovere per prendere le misure”.......
Cominciò a salire .. uno, due gradini, dietro lei afferrai con le mani i lati della scala. Al terzo gradino avevo il suo gonnellino a dieci centimetri dal viso. Quattro, cinque e sei… Ora è’ in cima alla scala.
“Tieni forte zio, quassù è bello alto”........Non avrei potuto fare altrimenti. Sotto il gonnellino…. Niente..... Si sporse un po’ in avanti per poggiare il metro sulla finestra e per mantenere l’equilibrio inarcò la schiena…. il gonnellino si allontanò dalle sue cosce…. anche la luce della stanza, in quel modo, si era fatta strada là sotto…
“Zio, cosa te ne pare?”....
“Bella”... bella.. molto bella.... risposi.
“Bella?..... Che c’entra? ….dicevo... che te ne pare…. se la nuova tenda arriva fino qui?”.....
“Per me benissimo, perfetta”......
“Bene allora scendo. Oddio…ma come sono in alto…Ho paura..... Zio, mi giro e provo a scendere come dalle scale di casa, e tu mi tieni le braccia per non perdere l’equilibrio, ok?”.....
Il problema è che Ely è un vulcano, dice le cose mentre le sta già facendo… non da alcuna possibilità di risposta.
La tenevo forte per le braccia, mentre scendeva rivolta in avanti… piano, piano, un movimento dopo l’altro…quinto gradino, quarto …. poi venne il turno del terzo.....
A quel punto Ely tirò le sue braccia verso dietro, io che le tenevo ancora mi trovai con il viso a contatto di quella grazia di dio… che profumo inebriante….. Rimasi così per qualche secondo poi Ely, con un soffio di voce mi disse.... Zio, non credi sia giunto il momento di contraccambiare qualcosa che è accaduto quella volta che mi hai riaccompagnata a casa?......
Senza dire una parola cominciai ad assaggiare quella fighetta…. l’odore già mi aveva inebriato… cominciai ad assaggiarla…. prima superficialmente… poi sempre più in fondo.
Ely cominciò a gemere, allargò definitivamente quelle sue bellissime gambe… e lo spettacolo mi apparve un tutto il suo splendore.
Non c’era nulla che ostacolasse il veloce movimento della mia lingua su quella pelle levigata con maestria sicuramente solo qualche attimo prima di arrivare a casa mia.
Mollai la presa dalle sue braccia, con le mani avvolse la mia testa spingendola verso di se affinché la mia lingua potesse giungere sempre più profonda esplorandola le parti più profonde....... “Zietto, ti voglio...ti voglio.... tanto bene..... E sei….seeei… seiiiii bravissimooooo… mi stai… facendo impazzire….. mi stai facendo….. quasi …. godere. Godo, zio, godoooooo... zio vengooooooo”.... E sentii i suoi giovani umori bagnarmi ancora di più…… Continuai la mia opera… poi alzai lo sguardo per vederla in viso… era rossa… stravolta… ma sorridente per il piacere ricevuto. Per un attimo rimanemmo tutti e due immobili quasi a voler fissare quel momento.
Poi lei scese gli ultimi due gradini rimasti e si sistemò il gonnellino. la camicetta e come suo solito ciondolò la testa per rimettere a posto i suoi lucentissimi lunghi capelli biondi.
“Adesso però devo riportare le misure delle tende altrimenti zia pensa chissà cosa…..”...
Quale estasi… Erano anni che non gustavo il sapore di un frutto ancora acerbo ma già maturo per essere colto.
Avrei voluto tenere ancora i suoi umori che pian piano si asciugavano sul mio viso… ma non era certamente il caso...



“Allora, quando viene zia, le dici che io ho fatto quello che dovevo fare e che tu sei stato bravissimo…… ad aiutarmi”......
Si rimise il giaccone ….“Ciao zietto, peccato che dovevo prendere le misure di una sola finestra.
Ely sparì… per quella sera......




I momenti passati con Ely , improvvisi e fugaci, erano sempre più frequenti, da uomo vissuto di 48 anni che ha perso la testa a causa una ragazza poco più che ventenne, per di più nipote, Ely non era una donna qualunque, non era una ragazza qualunque… perché ci univa indissolubilmente la parentela ovvero l’ingrediente principale di un rapporto grottesco in incesto e dal sapore dolce amaro.
La parte dolce era il fatto che io ero lo zio, e ciò mi avrebbe permesso comunque di continuarla a vedere e frequentare.
La parte amara, decisamente dura da mandar giù, era la consapevolezza che la situazione creatasi prima o poi sarebbe finita.
Sarei stato capace di rinunciare alla sua femminilità, alla sua innata sensualità, alla sua estrema passionalità?......
Ma soprattutto, sarei riuscito a non invaghirmi troppo di Ely?.... temevo che questo stava già accadendo…
Unica certezza, la voglia matta e irrefrenabile di vivere con lei altri momenti improvvisi, inimmaginabili e casuali… pura perversione o il prologo di un innamoramento proibito?.....
Le ore, i giorni, le settimane passavano e vivevo sempre in attesa che qualcosa accadesse. Impaziente decisi di instradare gli eventi.....

Al contrario della mia compagna avevo ancora qualche giorno ferie da smaltire ed il rischio di non usufruirne e perderle non era poi così remoto.
Avevo in mante un piano ma avrei lasciato che fossero gli altri a suggerirlo involontariamente ……

Una sera, durante la cena.
“Tesoro vogliamo prenderci qualche giorno di vacanza?”
“Magari… ma sai benissimo che mi è rimasto solo qualche giorno che mi sono tenuta per passare Natale e Capodanno a casa fuori”.......
“ Peccato, io ne ho ancora parecchi e non volevo perderli”........
“Allora perché non ne approfitti per andare a sistemare e preparare casa? ….....Alle feste manca meno di un mese non è tanto tempo....”
“Si, hai ragione, ma…. non è che mi vada molto, lo sai. Là sono solo, non so cucinare, e di panini ne mangio già abbastanza tutto l’anno in pausa lavoro”....

Non aggiunsi altro e lasciai cadere il discorso...

Due giorni dopo..... E’ il compleanno di mio cognato e, come solito, lo passiamo con loro.
Al termine della serata mi faccio propositivo.
“Voi avete programmi per Natale?..... Che ne dite di passarlo insieme a noi a casa fuori?”....
I miei cognati per vizio pensano ad organizzarsi l’ultimo giorno possibile, quindi, considerato anche che le due sorelle , la mia compagna e mia cognata sono molto attaccate tra loro, la risposta affermativa è per me più che scontata.....

Ed ebbi ragione... Era proprio quello l’innesco che avevo immaginato. Nei giorni seguenti la mia compagna infatti non fece altro che martellarmi, chiedendomi con insistenza di andare a sistemare casa in campagna perché lei non avrebbe potuto.
Resistevo, titubavo, nicchiavo adducendo varie motivazioni. Finché, qualche giorno dopo, appena tornata dal lavoro, mi disse.....

“Allora questa mattina ho parlato con mia sorella.
Non vuole assolutamente che il peso dell’organizzazione pesi tutto su di noi. Dato che neanche lei può assentarsi dal lavoro mi ha proposto, sempre che tu non abbia nulla in contrario, di farti accompagnare da Ely e due sue compagne di università.”....

“E perché?”..... dissi con fare sorpreso e scocciato ma conscio che stavo raggiungendo lo scopo voluto....
“Abbiamo pensato di unire l’utile al dilettevole. Le ragazze vengono lì per studiare, devono preparare un esame e quindi se ne staranno buone chiuse in stanza senza distrazioni.
Tu nel frattempo farai tutti i lavoretti che servono. Se è necessario le ragazze possono darti una mano, altrimenti il loro unico compito è quello di prepararti da mangiare e lasciare in ordine la cucina”......
Mi lasciai convincere anche se in verità non avevo calcolato l’imprevisto che Ely sarebbe venuta accompagnata.

Sono due giorni che siamo a casa in campagna, io, Ely e le sue due amiche di università. Sistemo casa mentre le tre ragazze passano quasi tutto il giorno in stanza a studiare.
Poi una mattina Ely mi dice......
“Zio, le due mie amiche vorrebbero andare a visitare il paese qua vicino; quindi rimango io a prepararti qualcosa da mangiare”.......

Le amiche sono uscite da qualche minuto ed Ely è china sul tavolo a studiare. Questa volta mi impongo che devo essere io a prendere l’iniziativa.
Mi affaccio dalla porta socchiusa della stanza…
“Ely, ma non ti fa male la schiena tutto il giorno seduta davanti i libri?”.
“ In effetti… ma tra pochi giorni ho l’esame”.....
“ Dai, lascia perdere i libri per un po’. …...Ora ti faccio un bel massaggio alla schiena”..... Nel dire così mi metto seduto sul bordo del suo letto invitandola a raggiungermi con il gesto con la mano.
Ely si butta come un pupazzo a peso morto ed a faccia in giù sul letto.
“ Ehi, non posso mica massaggiarti con questa roba addosso…”...
“Zio, basta tirare giù la zip del vestito……”......
Come l’incallito giocatore di poker con le sue carte, così feci scorrere quella zip scoprendo il suo corpo centimetro dopo centimetro.
Non aveva il reggiseno… continuai a scendere con la zip lungo la schiena in attesa di incontrare il bordo del suo slip.. ma non lo trovai perché non lo indossava.
Quando il vestito fu interamente sganciato ne aprii i lembi verso l’esterno, mi apparve uno dei fondoschiena più belli che avessi mai visto, Il solco partiva appena accennato e seguendo una mirabile curvatura diventava sempre più profondo e nascosto, ero eccitato da morire. “Che bello… stupendo….” …..e me lo baciai tutto arrivando ovunque con la lingua.
Sentivo la sua eccitazione e il piacere.
Improvvisamente Ely si tirò su mettendosi seduta e coprendosi con un braccio io suoi seni.
“Zio, so che lo vorresti ma io… io...io... non posso fare l’amore con te...... No, non fraintendere e cerca di capire…. Ti giuro, ne avrei voglia, tanta.. ed il solo pensiero … E poi non starei qui sdraiata nuda vicino a te che sei sicuramente eccitato… ma il problema è che io ... io non l’ho mai fatto con nessuno… insomma ..hai capito?.... sono vergine”....

Restai in silenzio basito....
“Sai”...zietto.. continuò lei “ho avuto ragazzi che me lo hanno chiesto e ci hanno provato… ma ho sempre dovuto resistere… Non ridere per quello che ti sto per dire......fin da piccola mamma sai bene come la pensa all’antica e come è rigida su alcune cose …. mi ha fatto il lavaggio del cervello..... mi ha sempre detto che non bisogna concedersi, che bisogna essere sicure che capiti con la persona che si ama veramente…. A me sono sembrate sempre fesserie…
Il vero grosso problema è che mamma mi impone ancora la sua ginecologa, sua carissima amica, che puntualmente le riferisce il mio stato. “Se le raccontasse che non sono più vergine sarebbe una tragedia, non mi farebbe più uscire da casa e vedere con nessuno”.....

“Scusami Ely, non immaginavo, e tua madre è proprio esagerata…non può essere padrona dei tuoi sentimenti e del tuo corpo.. Scusami se sono stato così impulsivo.. ma mi piaci, mi piaci tantissimo…e.. l’hai capito… e non vedevo l’ora di fare l’amore con te…”.....
“Non aggiungere altro, zio, è inutile”.... disse mettendo il suo indice sul mio naso per zittirmi …..è inutile…. “È inutile perché ho però deciso che ti darò comunque la mia verginità…”.....

“Ma che dici... Ely Sei incosciente… no, no.. non si può fare… tua madre lo verrebbe a sapere…… mi denuncerebbe …no, no….”....
“Hai finito di blaterare zio?...... Mi fai finire di parlare?... Ho un’altra verginità da donarti… non sei tu che poco fa che hai detto che ho il più bel fondo schiena che abbia mai visto?”.......

Si ributtò nuda sul letto mettendosi a pancia sotto e inarcando il suo bel fondoschiena.
Il mio pene era già duro, o meglio durissimo, a quell’invito fu irrorato di più e prese maggior vigore… Costretta e soffocata dal pantalone e dallo slip la liberai sopra quelle forme inviolate. Ne paragonai la lunghezza, era la stessa del suo solco… mi avvicinai di più.. mi poggiai in quell’incavo e mi strofinai.
Invece di irrigidirsi sentii i suoi glutei rilassarsi…. Saranno state le diverse dimensioni tra il suo fondoschiena e quello di mia compagna.. ma il mio pene sembrava maledettamente enorme per lei… quando mai sarebbe riuscito a guadagnarsi l’ingresso in quell’esile corpo….
Ely si assestò sotto di me in modo da far scivolare la mia calda estremità il più vicina possibile all’obiettivo.

“No, non così tesoro…” ….. dissi..... “ la prima volta in questa posizione sarebbe sicuramente doloroso per te”....
La rivoltai e la misi supina, presi le sue lunghe gambe e le poggiai sul mio petto facendomi scavalcare sul collo dai suoi piedi.
Mi guardava smarrita.. non aveva capito cosa stessi facendo….
“Zio, ti ho detto che non posso fare l’amore”…
Fui io che questa volta le misi il mio indice sul naso per zittirla.
Da quella posizione cominciai a poggiare quella parte di me proprio dove lei aveva desiderio di sentirla. Ely sfuggì il mio sguardo girando la testa di lato.
“ No, guardami!” ...le dissi..... “Devo capire le sensazioni dal tuo viso tesoro”....
Nonostante i suoi umori fossero colati nel punto giusto, ancora l’attrito era forte. Bagnai entrambe le parti interessate con abbondante saliva e ripresi a spingere… con ferma dolcezza…. Le mani di Ely si aggrapparono al lenzuolo stringendolo… anche il viso era teso… mi fermai per farla abituare al mio pene.
Ricominciai a spingere muovendomi per farmi strada…. Lei era tesissima, cominciava a sudare… le braccia erano ancora più rigide e le dita più avvinghiate al lenzuolo..
Le sue gambe poggiate sul mio petto facevano da freno… quando spingevo troppo quasi mi allontanavano impedendomi di andare oltre…

“Sei bellissima le dissi…ed è bellissimo entrare anche così dentro di te…”.....
Ebbi la sensazione che quelle da me sussurrate fossero parole magiche..... i muscoli che ad anello stringevano … mollarono… lei si rilassò ed io avanzai inesorabilmente dentro di lei lentamente, lentamente, molto lentamente, ma senza mai fermarmi fino a raggiungere il fondo.....

“Che strana sensazione di caldo dentro..” …..disse…
Ritraendomi uscii di pochi centimetri per poi riaffondarmi lentamente.
Continuai questo movimento finchè mi resi conto che ormai quell’ingresso era violato e si stava abituando alla nuova situazione.
Ely aprì finalmente gli occhi… mi guardò e sorrise ….....“ Zio, sei dentro me, ti sento…. che bello…. sei il primo uomo che è entrato dentro me….. e non lo scorderò mai”.......
Mi sentii rassicurato… si era abituata a quella situazione ed i miei movimenti potevano essere più profondi e decisi…. Su e giù non più per pochi centimetri ma per tutta la lunghezza… Il suo viso mutava espressione a seconda se entravo o uscivo….
Il movimento diventava sempre più fluido…. aumentavo sempre più velocità e forza. Il suo corpo adesso veniva scosso dai miei colpi profondi.

Lei sorrideva ed allungando un braccio riuscì pure ad accarezzarmi….. “Continua zio, è bellissimo…. Credo che riuscirò a godere anche così”....

Continuai a scoparla così per diverso tempo, fino a ché mi disse di volersi mettersi più comoda.
Mi sfilai e vidi il rosso pertugio stringersi.
Ely si girò mettendosi in ginocchio con il viso sprofondato nel cuscino ed offrendomi da questa nuova posizione il suo orifizio.
Mi aggrappai ad i suoi bianchi fianchi tirandola verso di me e questa volta entrai dentro lei con più facilità.
La vista di quel forellino così dilatato e pieno mi eccitava sempre più. I nostri corpi sbattevano l’un l’altro sempre più forte.
Non ero più io che spingevo, ma lei che si muoveva contro di me… il suo ansimare cresceva sempre più….. era diventata impetuosa e violenta e temevo che presa dall’eccitazione si sarebbe procurata qualche danno.
Ely.....perse ogni ritegno e disse cose incredibili. Mi voleva sempre più dentro, sempre con maggiore violenza.
Voleva sentirsi usata e trattata male. All’apice urlò tutto il suo piacere…. Io sentii contrarsi i muscoli interni che strizzarono il mio pene non resistetti e le riversai tutto il mio caldo liquido dentro.
Si abbandonò esausta ed io, ancora dentro, mi sdraiai sopra di lei.
Mi sussurrò........“Sono fortunata ad avere uno zio come te” …....
Ed io nel suo orecchio...... “Sono io ad essere fortunato ad avere una nipote come te!”. ….TVB Ely
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