Racconti Erotici > orge > Il sogno di Lorenza
orge

Il sogno di Lorenza


di Membro VIP di Annunci69.it knoor
29.02.2008    |    23.705    |    1 7.4
"Dicendo così avvicinò le dita con le quali mi aveva accarezzato al naso di Maurizio..."
A volte i sogni sono più pericolosi della realtà ed hanno una sfumatura violenta pure essendo anche in parte veritieri. Ecco allora vi racconto il mio sogno.
Eravamo terrorizzati. Sentivamo i rumori degli estranei rovistare tra i cassetti, ribaltare i mobili, aprire gli armadi.  Mio marito ed io avevamo deciso di non muoverci sperando che i malviventi lasciassero la casa, ma i rumori si avvicinavano quasi di corsa e quando la porta si spalancò urlai come una pazza. In un attimo ci furono addosso con i coltelli affilati. Chiesero a mio marito di indicare loro dove stavano i soldi e lui lo fece senza fiatare. Ero ammutolita "se urli lo sgozziamo" dicevano. Quello che mi stava vicino strappò la coperta che mi tenevo tirata addosso ed io rimasi sul letto vestita solo dal reggiseno e dalle mutandine. Legarono Maurizio ai piedi e alle mani immobilizzandolo su una sedia... piangevo disperata.
"Visto che roba?"
"Meravigliosa donna per questo inutile riccastro di merda"
"Falle mettere qualcosa che mi piace, vediamo nei cassetti. Bellezza dove tieni le scarpe elaganti? Forse qui nell'armadio... ecco qua! Proprio belle. Anche le calze autoreggenti nere che stano bene con la biancheria di pizzo. Dai indossa veloce che non abbiamo tempo da perdere e smettila di piangere puttana che domani avrai qualcosa da raccontare alle amiche del negozio".
Il capo della banda era un uomo con la voce potente; non molto alto con la barba mal fatta e scura, i suoi denti bianchi luccicavano nella notte. Gli altri due erano muscolosi e forti, ora li vedevo. Avevano acceso la luce, uno era molto scuro di pelle con i capelli ricci attaccati alla nuca.
Indossai le scarpe e le calze come avevano chiesto. Il capo mi si avvicino e disse che dovevo stare tranquilla.
"Da quanto siete sposati?"
"Un anno" risposi tra le lacrime.
"Ora delicatamente aprimi la cerniera dei pantaloni". Ordinò.
Con le mani tremanti di fronte allo sconosciuto fui costretta ad obbedire e sfilai dai pantaloni il suo membro ancora in stato di riposo.
"Cosa ne pensi bellezza..." disse lui, ma vedendo che non rispondevo insistette "Allora chi c'è ha più grosso io o tuo marito?" Ancora silenzio.
"Parliamoci chiaro bella, qui tu rispondi alle domande e fai tutto quello che ti diciamo. Chiaro?". Con tutta la forza gli sputai in faccia, ma lui disse ai suoi di sfigurare, disse proprio così, di sfigurare mio marito. L'uomo di colore lasciò partire un pugno terribile sulla faccia di Maurizio che si ribalto sulla sedia dove l’avevano legato. Si contorceva in terra dal dolore, gli avevano chiuso la bocca con degli stracci e del nastro adesivo. Pregai loro di fermarsi prima che partisse un secondo colpo.
"Allora sarai brava? Hai dimostrato di essere coraggiosa; meglio così. La tua anima è slava lora. Cosa ne pensi di questo?"
"E' più grosso del suo". Sussurrai tra le lacrime tremando di paura.
I tre risero, l'affare dello sconosciuto era mostruoso, enorme e con la cappella come un'albicocca ornato di pelle e di vene.
"Accarezzalo dai che sei curiosa... così da brava vedi come cresce. Che mani delicate hai... brava la mia puledrina".
Ricordo le sue parole ed il suo ghigno, mentre il viso mi si rigava di lacrime. Sentì allora una mano spingermi in ginocchio di fronte al enorme arnese che s’era ingrossato. 
Cominciai a leccarlo.
"Hei frocetto" disse rivolgendosi a mio marito che perdeva sangue dal naso disteso sul pavimento e legarto alla sedia. "Mi sa che la tua signora ci sta prendendo gusto a succhiarmi il cazzo tu cosa ne dici..." e cosi dicendo mi afferrò per i capelli e levò levandomi il membro dalla bocca: "Guarda un po' quanta saliva ci ha messo come le troie furbe che vogliono farti venire subito".
"Forza bellezza vediamo se ce la fai. Anzi sai cosa ti dico, se riesci a farmi godere nei prossimi dieci minuti" disse " giuro che se mi fai uscire una goccia ce ne andiamo subito, altrimenti si va avanti...tutta la notte". Vidi i suoi occhi sfidarmi e seppi che avrebbe mantenuto la promessa.
Passarono dieci minuti.
"Niente da fare puttanella, anche se devo riconoscere che quando ai fatto quei giri con la lingua mi hai davvero fatto tremare le palle, chissà se ti sei impegnata fino in fondo? Ora mentre vado a farmi una doccia succhialo anche ai miei due ragazzi, non sono grossi come il mio, ma ti piacerà lo stesso".
I due erano già spogliati i loro muscoli tremavano come quelli di cavalli drogati. Stavano di fronte a me con i falli diretti sul mio viso, il loro odore intenso mi pungeva le narici.
"Così un po’ per ciascuno amore...con la lingua brava. Guarda che belle tette avrà una quarta di reggiseno. Davvero sprecata per il frocetto".
Dopo qualche minuto entrò nuovamente il capo della banda, indossava l'accappatoio di Maurizio, si avvicinò a lui. L'accappatoio era aperto e davanti penzolava l'enorme cazzo semieretto. Lo vidi tra i corpi degli altri due avvicinarsi a Maurizio, chinarsi su di lui risollevando sedia e prigioniero, poi gli pulirgli il sangue dal viso.
"Ora ti tolgo il nastro adesivo dal volto frocetto, ma alla prima che mi combini, ti sgozzo come un agnellino sono stato chiaro? Se dici anche solo una parola ti ammazziamo di botte, va bene?" Maurizio annuì con la testa. E l'altro lo liberò strappandogli in nastro adesivo dal volto.
"Cosa guardi frocetto? Sei impressionato? Di la verità ti piace vero..." dicendo così si mise a cavalcioni sulle gambe legate di mio marito e avvicinò il fallo al suo viso.
"Forza amore, è giusto che tu sappia cosa aspetta la tua sposina...non sei invidioso vero? Dai succhia un po' anche tu…"
Lo costrinse a prendere in bocca l’uccello. Sentivo il respiro affannoso di Maurizio mentre lo succhiava. 
Dopo un po' disse ai due che poteva bastare.
Mi fece mettere carponi sul letto, mi strappo le mutandine, poi mi toccò.
"Ma guarda la puttanella. Sai cosa ti dico frocetto  o te la stavi scopando prima che arrivassimo oppure si sta eccitando come una gatta in primavera".
Dicendo così avvicinò le dita con le quali mi aveva accarezzato al naso di Maurizio.
"Cosa ne pensi bello? La riconosci la rugiada?"
Maurizio non rispose.
"Dai non te la prendere cosa pretendi da lei che sia una santa? Chissà come ti ci diverti. Di un po' dove hai messo la crema per fotterla in culo?".
Non l'avevamo mai fatto a quel modo e quando Maurizio lo disse i tre risero  bestemmiando come diavoli.
"Ma ti sembra il modo di tenere una femmina come questa frocetto? Promettimi che d'ora in poi te la inculi almeno due volte alla settimana. Promettimelo!"
Poi si avvicinò a Maurizio esibendo il mastodontico cazzo "Sei proprio un tipo fortunato perché il lavoro più difficile" ed allungò una mano sul membro duro ed eretto "te lo facciamo noi oggi. Vedrai alla fine sarà morbida come un cuscino di piume, ora immagino che appena le sfiori il culo ti si rivolta contro come una vipera, Non è così?”.
Poi, si rivolse ai due banditi: "Avanti ragazzi andate anche voi a farvi una doccia. Mentre tu" mi disse "vieni qua a tenermelo caldo..."
Si sedette ai piedi del letto mentre io, inginocchiata, cominciai ad accarezzare quello strano affare tanto grande.
Avevano di nuovo chiuso la bocca a Maurizio che mi guardava, non avevo il coraggio di reggere l'interrogativo nei suoi occhi mentre accarezzavo il pene di un altro e lui oramai sapeva che mi stavo eccitando ed ero curiosa ed impaurita allo stesso tempo. 
Quando i due rientrarono tutto precipitò in poco tempo.
Il capo si distese sul letto ed io sopra di lui.
“Visto come lo prende frocetto? Lo vedi bene come le entra? E' bagnata la sposina, mai visto una cosa così…dai sbattimi le tette sul petto che mi eccita… brava muovi il culo che non mi scappi”.
Stavo perdendo la testa, mi sentivo travolta, quella cosa era di fuoco e di miele. Provavo vergogna ma qusto mi eccitava aancora di più.
Trovarono del burro in cucina, così mentre mi muovevo sul enorme uccello del bandito uno dei due mi spalmò il burro sull'orifizio anale  e cominciò a penetrarmi  con le dita.
“Ora procediamo allo svezzamento” disse appoggiandomi l’uccello dietro e schiacciandomi nella carne il glande duro ed affusolato.
“... così piano, piano...” sussurrava “brava solleva un po’il culo così te lo sfondo meglio….ora ne infiliamo un altro po’ …. ecco ora è entrato tutto”.
Poi disse una cosa che mi fece tremare.
“Sai cosa ti dico frocetto? Mi sa che la signora lo prende un po’ troppo facile, se questo è un culo vergine io sono Napoleone”.
I tre risero fragorosamente.
“Così barva sculetta che ci fai godere tutti e due... aaah che diavolo di femmina".
Cominciarono a darsi il cambio dietro. L’uomo di colore e quell’altro.
"Visto che roba frocetto, sarà venuta cinque o sei volte, sono curioso di vedere cosa farà con questo nel culo. Voi continuate mentre vado a bere un po' d'acqua".
I due andarono avanti ancora ed anora... ed ancora. Non avevo il coraggio di gordare Maurizio, ma quando lo osservai per un istante, vidi con sorpresa che si era eccitato nel vedere la scena. Dio cosa stava sucecdendo?
Quando il capo ritornò stava bevendo a canna dell'acqua da una bottiglia. 
"Ora facciamo i fuochi d'artificio con Lorenza l'avete sfondata un po'?".
"Veda lei capo".
Io ero distesa sul letto a pancia in giù, l'uomo mi toccò il culo.
"Bene, bene... ne ho proprio voglia e tu Lorenza?"
Non risposi nulla.
"Alzati bellezza che lo facciamo in piedi, hai visto che il tuo caro maritino è eccitato come un ragazzetto che guarda dal buco della chiave?"
Mi fece appoggiare al muro con le gambe divaricate e cominciò a spingermi l'enorme uccello nella carne. Nonostante mi avessero "svezzata" . Il cazzo del bandito dovette faticare un po' prima di entrare, ma alla fine poi penetrò come un dardo al veleno.
"Ora sentirai un fiume dolcezza...sei di nuovo eccitata vero?"
"Si " risposi.
"Hai sentito forocetto? Ora la faccio venire con il culo, provaci anche tu se riesci.... eccola, eccola” Gridava. “la puttanella… scommetto che stai già venendo?"
"Siiii è incredibile... è fantastico... godo!". Oramai non provavo più vergogna ero preda dei quegli uomini terribili.
Estrasse il cazzo gocciolante dal mio culo. Mostrandolo a Maurizio 
"Due volte alla settimana, mi raccomando frocetto, ma se voi il mio parere però: è sfondata anche dietro e non da te scommetto!”     
Si rivestirono e ci lasciarono soli.   
   
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 7.4
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Il sogno di Lorenza:

Altri Racconti Erotici in orge:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni