Racconti Erotici > Scambio di Coppia > La spia 1 Storia di Lara
Scambio di Coppia

La spia 1 Storia di Lara


di Membro VIP di Annunci69.it knoor
14.07.2008    |    11.499    |    0 6.2
"Lei aveva notato che era muscoloso anche se un po’ tarchiato..."
Da quando mi è venuto questo dono di vedere nei ricordi delle persone? Non saprei, ma quello che mi capita è che, se mi concentro su qualcuno, senza nemmeno che la persona se ne accorga, io posso porre delle domande e la persona mi risponde attraverso delle immagini o delle parole che mi si allampano nella mente Così gli uomini e le donne mi svelano i loro segreti in questa muta conversazione, mentre continuano tranquillamente la loro vita.
Come faccio ad essere sicuro che quello che vedo non siano mie semplici fantasie?
Perché questo dono straordinario proprio a me?
Calma, calma… mi è bastato qualche piccolo controllo per verificare la verità delle mie visioni, quanto poi alla stranezza che sia stato proprio io il prescelto, non lo so. Sono un uomo brutto e solo, che non ha mai avuto fortuna. L’amore l’ho sempre guardato compiere i suoi prodigi negli altri, mentre io me ne stavo con il naso attaccato alla vetrina della vita su una strada buia, poco illuminata e fredda. Questo fino al giorno in cui il mondo mi si è svelato diverso, da allora, pure rimanendo con il naso attaccato alla vetrina, i miei occhi hanno visto più cose di coloro che, attori della vita, si animavano sotto le luci dei riflettori.
Ero già sicuro di possedere questa mia facoltà, quando volli tentare di frugare nell’esistenza di un mio amico, uno che s’era sposato con una donna dieci anni più giovane di lui, una gran bella mora con un corpo atletico e flessibile. Ero invidioso per la loro fortuna ed il loro amore perfetto. - Facile essere buoni quando si è felici – pensavo. Una sera, guardando Lara, fui invaso dalla visione. Che felicità, subito, appena rimosso la superficie trovai il primo tesoro. Lo aveva tradito solo poche ore prima.
La donna mi rispose dopo una breve resistenza, non è sempre così facile arrivare nell’occhio del ciclone, era la prima volta che tradiva suo marito.
Eravamo ad una cena di lavoro, c’erano anche altre persone, lei interloquiva con tutti, raggiante di bellezza, suo marito, seduto al suo fianco, le lasciava la scena per ammirarla.
L’uomo con il quale s’era abbandonata era un loro vicino di casa, qualche volta s’erano incontrati in ascensore. Lei aveva notato che era muscoloso anche se un po’ tarchiato.
Lo sapeva di piacergli. Era venuto per scusarsi del rumore, perché avrebbe fatto dei lavori in casa. Lara gli aveva offerto un caffè. Non è che fosse un uomo molto bello, ma gli occhi di lei si posarono sulla patta rigonfia dei pantaloni che l’ospite tentava di nascondere per l’imbarazzo. Era dunque una di quelle alle quali piace la forma e la grossezza dell’uccello, prima ancora che la bellezza e l’armonia del corpo?
Che bastone! Che giocattolo di fuoco sarà il doppio di quello di Federico. Pensava.
L’uomo intanto non riusciva a distogliere l’attenzione dai vestiti attillati di Lara. Vidi gli occhi di lei invitarlo al segreto ed offrirgli il suo mistero.
Mentre vedevo queste cose, Lara cinguettava con eleganza parlando dei suoi gusti riguardo all’arredamento e ai vestiti. Gli occhi neri e le lunghe ciglia scintillavano ed i capelli diffondevano nell’aria il profumo del balsamo. Indossava ancora le stesse scarpe di poche ore prima. Scarpe nere con il tacco e dei lacci intorno alle caviglie una piccola fibbia luccicava sotto il tavolo.
Lara sfilò le spalline del vestito arricciandolo sui fianchi per mostrarsi al suo amante, era dunque molto ardita nelle cose dell’amore. Vidi che non portava il reggiseno ed era una venere perversa.
L’uomo, inginocchiato di fronte a lei, scostò con le dita un paio di mutandine rosse e le accarezzò con la lingua il taglio delicato del sesso dal quale occhieggiava il pistillo di carne. Lei si lasciava andare strisciando sulla parete. L’amante la girò verso il muro, srotolò le mutandine lungo le cosce e con la lingua le leccò il culo.
Lara pensava solo al grosso uccello che batteva nei pantaloni di lui come un pendolo. Lo voleva toccare, vedere, baciare.
Orgogliosa della sua bellezza e della sua fortuna.
Ora stava raccontando dei suoi viaggi, del suo incerto francese quella volta a Parigi, ma io la vedevo poche ore prima nuda, bella come una statua, di fronte a quell’uomo mentre gli accarezzava l’uccello, lo teneva prigioniero tra le dita ed il palmo della mano. Avida e curiosa.
Da quando posso vedere queste cose, corro sulle scale della vita sociale come una scintilla. Non finirà mai di sorprendermi il carnevale degli abiti e dei gioielli, delle parole e della conoscenza. Mi chiedo se Lara e le altre donne e uomini che incontro, siano più veri nella superficie levigata della cultura e della società, oppure nella loro vita priapea, intima e carnale.
Certo vi era una rivoluzione tra la donna che mi rivolgeva un sorriso educato e freddo mentre mi invitava a passarle lo zucchero per il caffè e quella che invece vedevo china tra le gambe di quell’uomo intenta nello scorrere con la lingua sul grosso bastone di carne che le bruciava sulle labbra.
Più tardi i tavoli furono distanziati e l’orchestra cominciò a suonare qualche ballabile. Federico porse il braccio alla giovane moglie e i due si lasciarono trascinare nelle orbite del walzer. La mano di Federico era posata sulla schiena di Lara, lei volteggiava leggera come una canna mossa dal vento.
Proprio allora la vidi chinata in avanti mentre il vicino di casa le spingeva l’uccello nei labirinti del sesso. Se l’era fatto dondolare tra le cosce per un’ora ed aveva cambiato molte posizioni. S’era seduta sul membro sculettandovi sopra come un’allodola in trappola, s’era messa poi sopra il suo amante dandogli la schiena abbandonata ai rintocchi che le venivano da sotto, mormorava parole oscene inseguendo il ritmo dei suoi orgasmi… poi lo finì con un pompino da vera troia stando distesa sul divano.
La serata intanto continuava, lei accavallava le gambe sulle poltrone del locale, i discorsi s’erano fatti un po’ più arditi, questo la infastidiva e rimaneva in silenzio. Mi allontanai, Lara si avvicinò per salutarmi, il vestito le cadeva così bene sui seni e sui fianchi che pareva fatto di nulla, gli occhi erano ancora pieni di vita ed allegri.
La salutai, lei dovette avere pietà per la mia solitudine.

se vi va scrivetemi ci divertiremo

Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 6.2
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per La spia 1 Storia di Lara:

Altri Racconti Erotici in Scambio di Coppia:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni