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La prima Gang Bang di Stella insieme ad Elena, con la prima doppia anale e il primo bukkake. Cap. IV


di Membro VIP di Annunci69.it Lorella65Trav
31.07.2023    |    8.867    |    20 9.9
"Elena, invece, era già impegnata ad accogliere la grossa verga del suo inculatore e già stava per raggiungere il primo orgasmo..."
“Ciao Stella, come stai? Pronta per goderti intensamente la prima serata dedicata solo a te sabato prossimo?”
“Prontissima, cara Elena! Non vedo l'ora che arrivi sabato! Non ti ho ancora ringraziata abbastanza per la splendida nottata con i camionisti ma sono sicura che, quello che stai organizzando per il prossimo w.e. sarà superlativo!”
“Vedrai, supererà ogni tua più fervida immaginazione. Vieni per le 21,30 così abbiamo tutto il tempo per metterci “in tiro” come due zoccole avide di cazzi.”
“Mi puoi anticipare qualcosa?”
“Certo, tesoro. Ho pensato di invitare una gang bang di 6 maschi che già conosco e che saranno tutti per noi due. Sono tutti ben forniti e, soprattutto, tra di loro ci saranno due sudamericani che sono davvero molto belli e che ti lasceranno a bocca aperta quando inizieranno i giochi. Sarà anche l'occasione per provare ad esaudire un mio desiderio che ho da molto tempo e, se vorrai, potrai provare anche tu. Ma non ti dico altro, sarà una sorpresa per te e l'inizio di una nuova avventura” “Ok, mi fido ciecamente di te e della tua capacità di organizzare serate nelle quali lasciarsi andare completamente. A sabato, allora.”
Alle 21,30 del sabato successivo, parcheggiavo l'auto nel garage. Ero molto eccitata per la mia prima gang bang ma di cui, tuttavia, potevo solo immaginarne lo svolgimento e, questo, alimentava la mia curiosità. Volevo imparare tutto, ormai ero aperta a qualsiasi esperienza e sapevo anche che non mi sarei tirata indietro a provare anche questa e a tutte le altre che avrei fatto nel corso del tempo.
Salii al piano di sopra, Elena mi aspettava raggiante nel suo vestitino cortissimo, che partiva dal collo lasciando completamente fuori le spalle e le braccia e con una scollatura a V che arrivava fino all'addome inferiore coprendo, a malapena i capezzoli già turgidi.
Come al solito, era splendida, elegante ma con quella sensualità nel corpo che la contraddistingueva da tante donne, altrettanto bellissime ma senza quel dono che la fortuna concede a poche. “Eccoti, bellissima. Vieni che cominciamo subito la vestizione, il trucco e tutto quello che serve per farti diventare una bellissima trav. Abbiamo una mezz'ora di tempo prima che arrivino e voglio che quando saranno qui, ti trovino perfetta.
“Giorgio, non c'è?” chiesi.
“E' andato a prendere la videocamera. Tra qualche minuto sarà qui per metterla sul treppiede per riprendere tutto quello che si scatenerà più tardi.”
Mi portò nella camera matrimoniale, sul letto c'erano le cose che avrei indossato tutte bellissime e di gran pregio, soprattutto la lingerie che era semplicemente favolosa, di pizzo e raso il tanga e il reggiseno imbottito, poi uno strepitoso reggicalze, un paio di calze a rete molto larghe e, infine, un paio di sandali con zeppa alte oltre 15 centimetri.
Mi vestii con lentezza come si conviene ad una donna di classe e, poi, calzai le scarpe con un pochino di timore di sembrare goffa nei movimenti.”
Tranquilla” mi disse “Sei splendida ed hai una classe innata, ti desidereranno immediatamente e, spero che facciano così anche con me.”
“Ma cosa dici? Sei di una bellezza sconvolgente e sei il modello di donna a cui mi ispiro e che vorrei essere.”
“Grazie, sei un tesoro.” mi rispose rinfrancata dalle parole che le avevo, comunque, detto in tutta sincerità.
“E' verissimo. Siete davvero due splendide femmine” esclamò Giorgio che era appena entrato in camera. “Sono sicuro che, per tutta la sera e gran parte della notte, non vi lasceranno un solo attimo di tregua e tu, tesoro, sarai grandissima come al solito e vedervi all'opera, mi procurerà moltissima eccitazione”
Elena ed io lo ringraziammo per l'incoraggiamento mentre lei finiva di truccarmi il viso per poi passare alla bellissima parrucca, bionda e lunga fino al seno. Terminò il tutto, con due orecchini pendenti, una collana e tanti anelli sulle dita delle mani.
Alle 22,10 arrivarono i nostri ospiti ed anche loro lasciarono l'auto nel grande garage. Mentre aspettavamo di vederli entrare in casa, io ed Elena ci scambiammo un sorriso dal quale traspariva tutta l'eccitazione che avevamo e l'adrenalina che stava salendo velocemente.
Mi feci, allora, coraggio e le chiesi “Posso chiederti qual è il desiderio che vuoi che si avveri stasera?”
”Certo” mi rispose subito “Voglio provare finalmente a prenderne due contemporaneamente dietro. Spero di farcela perché non sarà facile farli entrare tutti e due ma la voglia è davvero tanta. L'ho visto fare in alcuni video e ho visto godere quelle donne come mai mi è accaduto. Mi lascerò guidare da loro perché so che lo hanno fatto più volte e, quindi sono molto esperti. Lo faccio per me ma lo faccio anche per Giorgio che mi ha detto che gli piacerebbe moltissimo vedere due cazzi che mi sodomizzano contemporaneamente.”
“Ciao carissimi, eccovi qui!” Giorgio li salutò con enfasi “Siete in forma, vedo. Perciò, trattatemele molto bene queste due splendide femmine, mi raccomando. Voglio sentirle urlare di piacere per gli orgasmi a cui le porterete.”
“Tranquillo, lo sai che sono in buone mani. Passeremo tutta la serata e gran parte della notte dandoci dentro a tutta forza e tu lo sai che, quando ci mettiamo tutto il nostro impegno, far raggiungere orgasmi a ripetizione è la nostra specialità.”
“Lo so bene” disse Elena “Mi avete sempre fatto arrivare a violentissimi orgasmi e, stasera, voglio superarmi ma, anche questa nostra amica vuole essere trattata bene, è molto giovane ma è disposta anche a qualsiasi esperienza. Ne ha già fatta una proprio la settimana scorsa con me e un gruppo di camionisti che ci hanno scopate per ore .”
Giorgio stappò una bottiglia di champagne gelata e tutti brindammo, alzando i calici, alla nostra salute e al bellissimo mondo del sesso.
Ben presto, l'atmosfera cominciò a riscaldarsi. Elena era già in mezzo a tre di loro, tutti con bei fisici e con patte sotto le quali si vedeva chiaramente l'impronta lasciata da mazze fuori dal comune. C'era chi le palpava il seno che lei aveva già tirato fuori dalla scollatura e chi le esplorava, con una mano tra le cosce, la vagina già fradicia di umori e, con l'altra mano, il bellissimo culo sodo e rotondo e chi la baciava sul collo con passione per poi passare ad un profondo bacio con la lingua. Dopo un attimo di esitazione, mi feci coraggio e guardando negli occhi gli altri tre maschioni, mi passai la lingua sul labbro superiore come segno di disponibilità ad iniziare il gioco a partire da un bel pompino a ciascuno di loro e, poi, ad essere montata e di desiderio di succhiarli fino a sentirli in fondo alla gola.
Il primo, uno dei due ragazzoni latini, mi abbracciò dal davanti mentre il secondo, un uomo sulla quarantina, mi baciava languidamente sul collo e sui lobi delle orecchie. Il terzo, invece, si mise dietro di me e, abbracciandomi alla vita, mi fece sentire tutto lo spessore e la lunghezza del suo grosso bastone di carne durissimo.
Immediatamente, i gemiti di Elena e i miei iniziarono a rimbombare nel salone, poi, uno ad uno si spogliarono lasciando liberi i loro cazzoni di svettare verso l'alto.
Erano davvero tutti molto dotati in lunghezza e larghezza ed io non resistetti un solo attimo ad emulare quello che già aveva iniziato a fare Elena e, perciò, mi accovacciai davanti ai “miei” tre partner e, come segno di benvenuto, leccai e succhiai per qualche minuto le loro cappelle ad una ad una.
Elena, poco dopo, si alzò e mi disse “Dai, andiamo in camera a divertirci! Ti piacciono i nostri amici? Hai visto che meraviglia di cazzi che hanno?”
“Sììììì” le risposi con entusiasmo forse un pochino eccessivo. Tutti sorrisero e ci avviammo verso la camera dove ci saremmo tutti scatenati. Giorgio, addirittura, era al settimo cielo mentre posizionava la videocamera in modo che potesse riprendere tutto le nostre performance.
Elena si spogliò completamente, io invece rimasi vestita com'ero ma tirai su il vestitino lasciando in vista il culo, sodo e rotondo e sporgente, che racchiudeva completamente il sottile filo tanga.
“Siete bellissime” disse il quarantenne mentre si avvicinava ad Elena seguito dagli altri due.
Lei, con un sguardo pieno di libidine, sorrise mettendosi, subito dopo, a pecorina sul letto.
L'uomo le si avvicinò, aveva un cazzo che ad occhio poteva raggiungere tranquillamente i 22 centimetri e forse più e glielo infilò in figa facendole emettere un lungo gemito di piacere.
L'altro le si mise davanti con le ginocchia appoggiate sul letto offrendole la sua mazza che poteva essere lunga quanto la prima ma con una cappella decisamente più larga che Elena, agguantandone l'asta, la ingoiò e, in men non si dica, arrivò ad ingoiarlo tutto fino alle palle.
Contemporaneamente, anch'io mi misi a pecora di fianco ad Elena, il sudamaricano mi scostò il filo del tanga, mi lubrificò copiosamente il buco del culo, poi lubrificò anche la sua cappella e tutta l'asta e, con un colpo deciso entrò dritto dentro di me.
Sentii la sua cappella che oltrepassò lo sfintere che cedette subito e proseguì veloce dentro l'intestino
“Ti faccio male?” mi chiese con dolcezza.
“Un po', ma mi piace sentirlo così tutto dentro” risposi mentre il piacere cominciava ad aumentare sentendolo andare avanti e indietro ritmicamente e, ad ogni spinta, spruzzi di sperma uscivano dal mio cazzo creando una larga macchia sul lenzuolo.
Il secondo, biondo, nel frattempo si era messo di fronte a me e aveva iniziato a scoparmi la bocca lentamente per farmelo sentire più a lungo.
Cominciai, allora anch'io a gemere, il cazzo stava aumentando la velocità e mi sembrava che mi stesse distruggendo il culo ma il piacere di sentirlo affondare dentro di me mi stava portando velocemente verso un godimento fortissimo.
Con la coda dell'occhio, vedevo Elena sbattuta da dietro che gemeva come una cagna mentre continuava il pompino ingoiando il cazzone che aveva davanti con lunghi e ripetuti affondi.
Ci scoparono per oltre un'ora alternandosi a turno nei vari ruoli, Elena sembrava quasi sul punto di esplodere in uno dei suoi violenti orgasmi, si dimenava continuamente e, infatti, i suoi famosi orgasmi arrivarono uno dopo l'altro.
Fu un susseguirsi di urli quasi animaleschi mentre il suo corpo si contorceva spasmodicamente e i suoi umori le colavano lungo le cosce fin sul letto lasciando larghe pozze di bagnato.
Poco dopo, uno di loro si sdraiò a pancia in su con la sua poderosa verga puntata verso l'alto.
Elena gli salì addosso, la sua figa bagnatissima non oppose alcun ostacolo, il cazzone sparì totalmente andando a battere nella profondità dell'utero.
Ad un certo punto, si fermò, solo per un attimo, Elena si abbassò sul torace dell'uomo sotto di lei e, subito, l'altro maschio le entrò velocemente anche lui nella vagina.
Un fortissimo gemito le sfuggì nel sentire due cazzi di quelle dimensioni che sembrava che le stessero quasi distruggendo la figa e agguantò nuovamente la verga che aveva alla sua sinistra ingoiandola nuovamente tutta fino alla base.
Nel frattempo, anch'io avevo tre cazzi che si erano alternati dentro di me, non un solo istante il mio sfintere restò senza averne uno dentro ed ormai, con la testa che non ragionava più sotto gli affondi di quelli di chi, in quel momento mi scopava la gola, raggiunsi anch'io due orgasmi anali nel giro di pochi minuti ed un terzo, più violento dei primi due, che mi fece gridare per l'infinito piacere che ne stavo traendo.
Fu un susseguirsi continuo di gemiti e grida, miei e di Elena, a cui si aggiunsero quelli dei maschi che continuavano senza sosta a scoparci.
Sembrava davvero una scena da film hard quella che stava riprendendo Giorgio che, seduto sul bordo del letto, continuava a masturbarsi in continuazione.
Quando poi l'uomo che le stava dietro si scostò e le poggiò la cappella dietro il buco del culo entrandole violentemente dentro mentre l'altro continuava a scoparle la figa da sotto e il terzo le scopava la gola sempre più velocemente, Elena arrivò ad un nuovo e violentissimo orgasmo che le fece scuotere il corpo mentre i suoi seni sballottavano su è giù senza più fermarsi.
Ormai anche i maschi si stavano avvicinando chiaramente alla sborrata perché i loro lamenti erano diventati sempre più ravvicinati.
Elena si staccò, allora da tutti e mi disse “Dai Stella, fai come me che sta arrivando il momento della nostra prima grande bevuta”.
Ci mettemmo, perciò, l'una vicino all'altra con tutti gli altri davanti in semicerchio con i cazzi puntati verso i nostri visi. I primi due lo avvicinarono a pochi centimetri dalle nostre lingue fuori le bocche ben spalancate in attesa del premio finale che c'eravamo egregiamente meritate.
Stava per cominciare la grande sborrata, quella che avevo sognato più volte negli ultimi tempi.
I due primi, sborrarono quasi in contemporanea e venimmo inondate da una serie di spruzzi, alcuni direttamente sulla lingua e altri in bocca, tanto che ben presto furono riempite di nettare bianco che, però, trattenemmo per qualche secondo prima di riprendere a succhiare ed ingoiare contemporaneamente anche tutti gli altri copiosi fiotti.
Si avvicinarono, così, altri due che, come i precedenti amici, scaricarono anche loro numerosi fiotti nelle nostre bocche assestate, a quel punto avevamo entrambe i lati della bocca grondanti di sborra ed Elena mi offrì la sua e ci leccammo a vicenda ripulendoci il mento da tutto quello che lì sostava e ce lo scambiammo con un profondo bacio che fu il suggello della nostra intima amicizia.
Giusto il tempo di finire il bacio che fu la volta del sudamericano e del biondino a scaricare sei/sette fiotti a testa.
Io mi godetti quelli del biondino che uscirono veloci e pieni mentre Elena godette dei numerosi schizzi del latino.
Anche a loro, succhiammo ed ingoiammo quella esagerata quantità del bianco nettare che sentimmo battere sulla gola e poi scendere caldo attraverso la gola fino a mescolarsi con tutta la sborra già ingoiata.
Andammo in bagno a pulirci meglio il viso e, quando ritornammo nel salone, stava per scoccare la mezza.
Giorgio stava preparando una magnifica spaghettata con pomodorini freschi che mangiammo con grandissimo piacere in piedi tutti nudi e bevemmo un freschissimo vino bianco, poi, rimanemmo per un buon quarto d'ora a parlare delle nostre performance e ricordando le precedenti gang bang che avevano fatto insieme ad Elena in precedenti bukkake.
Quei ricordi ben presto ci portarono alla voglia di riprendere nuovamente il gioco.
“Forza ragazzi. Alle mie due splendide femmine sta salendo di nuovo una grandissima voglia, che dite le volete accontentare o, avete qualche problema di erezione?” chiese maliziosamente Giorgio. “Problemi di erezione? Adesso preparati a filmare tutto quello che faremo e conservati il video per ricordare questo momento!” rispose il biondino sorridendo e, poi, aggiunse “Facciamogli vedere di che cosa siamo capaci, forza andiamo!”
Elena era raggiante, finalmente stava per realizzarsi il suo desiderio di ricevere una doppia anale e anch'io ero tentata a provare questa nuova esperienza ed avere al mio arco una freccia così importante da offrire ai miei futuri partner.
“Vediamo come si mette questa cosa e se Elena riesce a farla vuol dire che posso farcela anch'io” mi dissi ma, in cuor mio sapevo già la risposta, mi sarebbe davvero piaciuto moltissimo sentirne due che mi aprivano totalmente il culo.
Ci scambiammo i partner dei giochi e, allegramente, ci recammo verso la camera da letto. Entrambe abbracciate dai “nostri” compagni di gang.
Giorgio aveva già provveduto a cambiare le lenzuola e pulito il pavimento da tutti i nostri umori miei e quelli vaginali e anali di Elena e si era già piazzato in un punto strategico dal quale osservare e filmare tutto quello che sarebbe accaduto.
Ci palparono dappertutto mentre camminavamo e, appena entrati, fummo baciate a lungo con baci profondi da ognuno dei partecipanti.
“Siete state straordinarie, prima. Ci avete fatto godere la mente ma, soprattutto, i nostri cazzi che vi hanno perforato tutti i buchi e, alla fine. ci avete succhiato anche l'anima.
Complimenti davvero, non ce ne sono molte di femmine così infoiate come voi.” ci disse il sudamericano mentre si toccava il suo pisellone già ben in tiro.
Anche se non ce n'era bisogno, perché erano tutti visibilmente armati, volemmo lo stesso farli eccitare ulteriormente.
Li imboccammo, allora, nuovamente ad uno ad uno mentre tenevamo fermi con le mani gli altri due, e facemmo un “giro” di pompini tanto per gradire.
Poi, due di loro si sedettero ciascuno su una sedia con i cazzi ben rivolti verso l'alto e, poggiando le gambe ai lati delle singole sedie, ci calammo con il bacino sulle loro cappelle.
Elena si calò sul cazzone che l'aspettava con la figa che già bagnatissima mentre io, dopo che uno dei “miei” compagni di gioco mi aveva abbondantemente lubrificato il buco del culo, mi calai con cautela sul bastone che mi stava aspettando.
Forse perché ero già stata molto ben lubrificata o forse, più probabilmente, perché ero stata già ampiamente aperta, la cappella, seguita da tutta l'asta, entrò in un attimo fino alle palle.
Lo sentii fin dentro la pancia, mi fermai un solo istante per riprendermi dal piacere immenso che stavo provando con quel cazzone duro come il ferro tutto dentro di me ma subito iniziai a salire e scendere col bacino ritmicamente e ad entrambi sfuggì un lungo mugolio di piacere mentre i miei schizzi di sperma gli riempivano l'addome e l'ombelico.
Elena, invece, era già impegnata ad accogliere la grossa verga del suo inculatore e già stava per raggiungere il primo orgasmo.
Le dissi, allora “Mi piacerebbe tantissimo che entrambe potessimo avere insieme un orgasmo.” “Hai ragione, cara. Non ci avevo pensato, sincronizziamo i nostri movimenti e eccitiamoci a vicenda e, sono sicura che ci riusciremo a gridare insieme tutta la libidine che ci sta salendo e grideremo per l'orgasmo che arriverà e sarà come se fosse un unico lungo e meraviglioso orgasmo.” Non tardammo molto a raggiungere il godimento finale, eravamo super eccitate e aumentammo, gradualmente, la velocità dei nostri movimenti del bacino mentre i due maschi continuavano a dare spinte verso l'alto e i nostri respiri diventarono man mano sempre più affannosi e il sentire, lei i miei ed io i suoi, ci diede nuovo vigore.
Giorgio ci stava incitando sempre di più “Brave, bravissime. Siete straordinarie, vi state impalando già da un quarto d'ora senza mai fermarvi ed io mi sono già masturbato due volte e mi sta venendo una voglia incredibile di farvi il culo pure io. Forza, continuate così. Siete troppo eccitanti. Voglio vedere i vostri culi che si bagnano all'arrivo dell'orgasmo e gli umori che usciranno dai vostri culi!”
Sostenute da quelle parole, la lussuria si scatenò ancora più violenta, i respiri affannosi aumentarono con l'aumentare dei nostri affondi sui cazzi che si muovevano nelle nostre profondità. Quasi all'unisono, i nostri lamenti si trasformarono in urli a stento soffocati e...”Ohi....sto per godere....non riesco più a trattenermi....” gridò Elena.
Ed io ”Siiiiii... è bellissimo ahhh....ahhh...ohii...ohii ..sto....sto....anch'io....per godere.....”
Non feci in tempo a terminare la frase che, due urli sovrumani si sommarono in un unico grido liberatorio ed entrambe avemmo il nostro primo orgasmo anale in simultanea.
Sembravamo, a detta di tutti, due furie. Non ci fermammo neanche quando i primi rivoli di umori anali iniziarono a uscire e caddero sulle cosce dei nostri due uomini.
“E' bellissimo vedere uscire dai vostri sfinteri tanto liquido!” esclamò Giorgio in preda ad una eccitazione incontenibile.
Il tempo di staccarci da quei due magnifici bastoni e, poco dopo, eravamo già su altri due cazzi, stavolta, però, dando loro le spalle.
Un altro quarto d'ora a salire e scendere lungo le splendide aste, larghe e nerborute e, come prima, arrivammo al secondo orgasmo.
Altri urli riempirono la camera da letto, mentre stavamo già pensando a quando ci saremmo calate su terzo cazzo a disposizione per ciascuna di noi.
Quando finimmo di scoparci anche il terzo cazzo che apparteneva ai due latini e che erano esageratamente grossi e lunghi ben oltre i 24 centimetri e sembravano due scuri pali di ferro, eravamo esauste e le nostre fighe anali si erano trasformate in due larghi caverne.
“Finalmente siamo state ben aperte, d'altra parte tre cazzi che ci hanno scopato uno dietro l'altro, non potevano non allargarci così tanto. Che ne dici, proviamo a far avverare il nostro comune sogno?” mi disse con rinnovato vigore, direttamente collegato alla voglia di provare nonostante il suo viso fosse un po' stravolto dai numerosi orgasmi provocati dal piacere immenso di una inculata durata quasi un'ora senza interruzione alcuna.“
“Si, Elena. Ho voglia di provare. Se non lo faccio adesso che ho il culo così ampiamente allargato, non so se riuscirei in una occasione diversa.” le risposi senza alcuna remora.
Elena, allora, rivolgendosi ai componenti della gang “Bene, signori. Io e la mia amica Stella abbiamo deciso che questa notte desideriamo entrambe prenderne due contemporaneamente nel didietro. Speriamo, tutte e due, che siate esperti in questo campo. Noi la voglia ce l'abbiamo e ce la mettiamo tutta per provare questa esperienza.”
“Tranquille, ne abbiamo fatte tante di doppie anali a donne ma anche a trav e gay lasciando un buon ricordo di noi tant'è che molti di loro ci contattano ancora per provare di nuovo l'immenso piacere della prima volta.” disse il quarantenne e poi aggiunse “Vi guideremo passo dopo passo, vi diremo come mettervi nella posizione migliore, lubrificheremo molto i vostri buchi e il loro interno e siamo sicuri che vi piacerà moltissimo appena il dolore diminuirà perché c'è sempre parecchio dolore all'inizio visto che al cazzo che avrete già nel culo, se ne aggiungerà un altro che, necessariamente dovrà trovare il suo spazio per entrare. Adesso due di noi si stenderanno sul letto a pancia in su e voi vi calerete sopra l'asta facendola entrare tutta. Ok?”
Facemmo esattamente come ci aveva detto, salimmo ognuna di noi sul letto, poggiammo i piedi ai lati del maschio e ci impalammo sui lori bastoni di carne.
Ci scoparono per qualche minuto con affondi lunghi nelle nostre viscere, poi si fermarono.
“Bene. Adesso calatevi sui loro toraci e abbracciateli forte in modo che i vostri culi restino all'altezza giusta per ricevere l'altro cazzo”.
Avevamo scelto i due sudamericani per salirci sopra, erano quelli che avevano il bastone più grosso in assoluto e, perciò, ritenevamo che ci avrebbero aperto di molto favorendo così l'ingresso del secondo, almeno questa era la nostra speranza.
Poi, il quarantenne e il biondino ci cosparsero la parte superiore dell'ano con una quantità enorme di lubrificante e ne misero altrettanto sulle cappelle e le intere aste.
“Siete pronte?” ci chiese il quarantenne “Sì” rispondemmo all'unisono.
“Bene! Adesso rilassate i muscoli dei vostri sfinteri e tirate un bel respiro.”
Guardai Elena che era vicino a me e mi sembrò molto risoluta e, questo mi confortò non poco. Abbracciai più forte il torace del uomo sotto di me, poi, gli porsi la bocca e ci baciammo profondamente e, appena sentii la cappella del quarantenne dietro di me, chiusi istintivamente gli occhi.
Due secondi dopo, stava cercando di entrare dentro di me e, quando un pezzo della cappella si fece largo schiacciando verso il basso il cazzone che già era dentro, un dolore insopportabile attraversò la mia anima ma soprattutto il mio corpo.
Mi sfuggì un urlo di dolore così come nello stesso momento sfuggì anche ad Elena.
“Siete davvero delle gran troie, adesso vi romperemo il culo come si fa con le puttane come voi!” esclamò uno dei due. Poi avanzò nello stretto spazio che si era appena creato e, con un movimento deciso, entrò l'intera cappella.
L'urlo di Elena si propagò immediatamente, la cappella del biondino era entrato dentro di lei ma, quando, oltre le cappelle entrarono anche diversi centimetri delle aste, i nostri urli diventarono animaleschi.
“Vi piace, eh? Succhiacazzi e rotteinculo che non siete altro!” gridò il biondino.
Era come se ci stessero aprendo una voragine, le aste avanzarono ancora più dentro, sembrava che ci stessero squartando vive.
Agguantammo ciascuna, allora, il cazzo del terzo maschio che avevamo davanti a noi, lo ingoiammo in un attimo per spostare la nostra attenzione dai culi alle bocche.
“Brave le nostre vacche, succhiatevi i cazzi così vi distraete un po'” ci esortò il quarantenne. Succhiavamo senza sosta e senza mani, godevamo nel sentirli dentro le nostre bocche e speravamo soltanto di riuscire a godere, prima o poi, anche analmente.
All'improvviso, i due cazzi aggiuntivi entrarono fino alle palle. Un nuovo e violentissimo dolore ci attraversò dalla testa ai piedi ed io istintivamente allungai la mano verso quella di Elena e la tenni stretta nella mia. Avevamo il viso stravolto dal dolore e, più volte, vidi Elena che si mordeva il labbro inferiore mentre gli occhi erano stralunati dalla lussuria. Ad ogni affondo di quei cazzi dentro le nostre viscere, le nostre teste si piegavano all'indietro e gli urli si fecero più frequenti.
Giorgio, a quella vista, si preoccupò molto. “Ragazzi, piano per favore, me le state distruggendo!” gridò forte ma Elena lo rassicurò “Tranquillo, amore mio. E' vero è dolorosissimo prenderne due nel culo ma è quello che volevo da troppo tempo e voglio che continuino così.”
Poco alla volta, un piacere inizialmente leggero poi sempre più forte, cominciò a prendere possesso di noi.
I primi gemiti di goduria uscirono dalle nostre labbra, sembrava un miracolo che si presentava per rifonderci del dolore che avevamo così stoicamente sopportato.
”Bene, avete visto che adesso comincia il piacere? Adesso ve lo facciamo sentire ancora più dentro!” disse di nuovo il quarantenne.
Ormai era del tutto evidente che avevano ceduto sia l'ano che le viscere ma, grazie alla loro elasticità resistevano e si allargavano anche a quelle dimensioni di due cazzi sovrapposti.
Elena mi guardò e, per la prima volta da quando era iniziata questa esperienza, mi sorrise. “Mi sento totalmente riempita ma sento anche di aver avuto un primo orgasmo anale e questo facilita lo scorrimento dei due cazzi.”
“Sì, è vero. Anch'io non sento più dolore ma soltanto un forte piacere che mi sta invadendo l'anima e la testa. Spero, solo, che una volta finita, ritorni tutto alle dimensioni normali di prima”
Ci scoparono, per molti minuti ma che ci sembrò un'eternità, la libidine ci assicurò altri orgasmi, poi chiedemmo di fermarsi e uscire.
Non fu indolore l'uscita del cazzo che era entrato come secondo, sembrò come se stessero stappando una bottiglia di spumante, allo stesso modo entrambe avvertimmo chiaramente che usciva quando sentimmo qualcosa di più grosso che lasciava i nostri sfinteri e capimmo che quella non era altro che la cappella nettamente più grossa dell'asta che stava uscendo.
Ci stendemmo, allora, di traverso sul letto con le teste sul bordo.
La gang bang stava per risolversi in un altro bukkake nelle nostre bocche.
Uno alla volta ci scaricarono una nuova quantità enorme di sborra sulle lingue e, ognuno di loro, spinse il suo cazzo nella bocca spingendo verso la gola numerosi spruzzi
“Troia, ti piace succhiare il cazzo, vero? Allora ti accontento come faccio con tutte le troie come te. Ingoia tutto fino all'ultima goccia, mi raccomando e poi ripuliscilo tutto senza lasciare nulla intorno alla cappella!” disse uno dei due sudamericani ad Elena.
“Sì, dammi tutta la tua sborra, mi piace sentirla mentre mi riempie la bocca e guarda come sono brava ad ingoiarla tutta. Sono una vera troia, una vacca da riempire. Fatemi godere il vostro nettare. Ancora, ancora. Avanti un altro” disse Elena, si stava davvero scatenando e, più ne succhiava, più ne voleva.
Non volli esserle da meno e, così anch'io ricevetti una decina di fiotti stavolta tutti diretti in gola. Ma non ci fermammo e ricominciammo subito a fare nuovi pompini e, ad uno ad uno, li facemmo rinvigorire di nuovo ricevendo nuovi abbondanti fiotti di sborra.
Fu una bevuta straordinaria che decisi di fare anche nelle successive occasioni che avremmo avuto e gliene parlai, il mattino dopo ed Elena mi disse subito che lei era sempre disposta a rifare quella esperienza che l'aveva esaltata moltissimo e alla quale non avrebbe più rinunciato.
Alle 5 del mattino, dopo averci farcito ancora una volta la bocca, la figa e il culo ad Elena e la bocca ed il culo a me, i nostri amici andarono via.
Eravamo distrutte, il trucco si era disfatto per il sudore per il grandissimo sesso che avevamo fatto per ore e per i fiotti di sborra che ci avevano colpite sul viso e sul mento, e ad entrambe faceva ancora un po' male lo sfintere e la pancia ma eravamo felici di come era andata la lunga gang bang e, quando vedemmo il video che aveva girato Giorgio, rimanemmo noi stesse meravigliate da quello che eravamo riuscite a fare.
Giorgio era raggiante “Siete state bravissime, non avrei mai immaginato che foste capaci di prendere tanti cazzi e succhiare tante volte. Sono ancora eccitato per quello che ho visto e filmato” disse mentre si accarezzava l'uccello che, come ricordavo bene, era proprio un bel cazzone.
Elena mi guardò con aria sorniona “Che dici, ci facciamo un altro giro? Ho voglia di ringraziare Giorgio, lo vuoi anche tu?”
Senza proferire parola, allungai la mano sulla cappella, era bella grossa e l'asta bella dura.
Ci mettemmo, di nuovo, alla pecorina sul letto e gli porgemmo i nostri culi. Giorgio entrò prima dentro di me senza alcun problema, ormai era parecchio aperto dopo averne preso due insieme e per tutte le altre inculate che mi avevano fatto.
Mi scopò come una furia “Troia, ho visto come godevi mentre ti inculavano di brutto. Adesso assaggia il mio, te lo faccio sentire fin dentro la pancia! Mi ricordo bene quando ti ho aperta la prima volta nella nostra casa al mare” Lo sentivo entrare ed uscire velocemente e con tantissima foga.
Iniziai a mugolare, poi a gemere e, infine, ad urlare quando fui sconquassata da un nuovo e violento orgasmo anale.
Elena ci guardava e si passava la lingua sul labbro superiore mentre con le dita della mano si titillava il clitoride e, quando io urlai, urlò anche lei per l'orgasmo clitorideo che stava provando.
Allora si rivolse al marito “Viene amore mio, lo voglio anch'io, non ne posso più. Voglio godere di te e con te.”
Giorgio, perciò, le si accostò e la penetrò con la stessa foga e la stessa passione di sempre. Andò avanti per un buon quarto d'ora mentre le prime luci dell'alba iniziavano a rischiarare la camera da letto.
Elena non tardò molto ad arrivare all'ennesimo orgasmo e quando lo raggiunse un guaito da cagna in calore si sparse per la casa.
Alla fine, entrambe ci guardammo e ci accovacciamo immediatamente ai suoi piedi e lui spruzzò tutto quello che aveva accumulato nei testicoli, in faccia, sulle nostre lingue protese in fuori e nella bocca.
Succhiammo a lungo il suo buonissimo nettare bianco a turno da brave amiche quali eravamo. Alla fine, distrutte dal tanto sesso fatto fino all'alba ma felici di aver ricevuto la nostra prima doppia anale, ci accasciammo abbracciate e ci addormentammo pesantemente.
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