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La scelta di Luca : sarà solo attivo mentre Stella, al suo debutto nel mondo del sesso di gruppo, sarà esclusivamente passiva Cap. III Parte II


di Membro VIP di Annunci69.it Lorella65Trav
29.06.2023    |    3.586    |    20 9.7
"Anzi, a voler essere precisi, è uscita in quella occasione, perché evidentemente era solamente dormiente in attesa del momento giusto per svegliarsi..."

Ehi, mi rivolgo a voi gentili lettrici e gentili lettori, si proprio a voi che state per leggere questo racconto. E' vero, sono tutti racconti di fantasia ma, in fin dei conti, che differenza c'è tra la fantasia e la realtà, in un mondo, come quello attuale, nel quale tutto può essere vero e falso allo stesso tempo? Io credo che non abbia, perciò, molta importanza se sia una storia vera o no, mentre credo, invece, che sia importante ciò che si prova nel leggerli. Mi basta solo sperare che vi piacciano e che li possiate almeno apprezzare nel contenuto e/o nel modo di raccontare storie che, per me comunque, non sono altro che semplici esercitazioni di scrittura creativa. Poiché però per chi scrive è molto importante averne un riscontro attraverso commenti, o recensioni che dir si voglia, osservazioni e/o suggerimenti, mi farà molto piacere poterne ricevere: ne potrò trarre preziose motivazioni per scriverne altri e nuovi spunti per ulteriori margini di miglioramento. Grazie.


...continua....



All'improvviso, però, decisi di cambiare idea perché Stella stava nuovamente per prendere il sopravvento e spingeva per andare a vedere se c'era ancora qualche bell'uccello, grosso e potente, da far godere. Oramai era fuori di testa per quello che aveva provato dentro il cespuglio, non poteva più farne a meno mentre io, invece, avevo solo voglia di tornarmene a casa e ragionare sul mio futuro. Alla fine, la vinsi io e, perciò, andai alla macchina per prendere la strada del ritorno. Dopo cena mi ritirai nella mia stanza, mi stesi sul letto e iniziai a pensare, a lungo, a cosa fare.
Era del tutto evidente che ero bisessuale ma era altrettanto chiaro che io amavo molto scopare donne e godere del loro godimento mentre Stella, era davvero una grandissima porca, adoratrice e schiava di “Sua Maestà il Cazzo” da leccare e succhiare fino alla sborrata finale magari dopo essersi fatta inculare per ore da verghe di tutte le misure e, perché no, dar piacere ad entrambe le voglie facendo sesso con due o più maschi. Per questo, spingeva per chiamare al telefono quell'uomo e organizzare, magari anche con un suo amico, una intera serata, felice all'idea di provarne due contemporaneamente. Inoltre, avrebbe finalmente potuto coronare il suo sogno di diventare femmina e aperta ad ogni tipo di esperienze.
Arrivai, perciò, all'unica soluzione che sembrava in grado di calzare a pennello ad entrambi: avrei fatto, indistintamente, sia l'uno che l'altro in attesa che Stella decidesse cosa comprare e imparasse a truccarsi e a camminare su altissimi tacchi e a sculettare in modo sexy, oltre ad imparare a parlare con una vocina femminile. La sua nascita come Stella era finalmente avvenuta!
Due giorni dopo, durante una delle tante telefonate con Elena, in attesa del mio arrivo nella loro città per frequentare l'Università, mi chiese se avevo deciso se diventare la loro sissy perché se fosse stato un sì, avrebbe cominciato a comprare tutto quello che poteva servire, insomma tutto quello che mi avrebbe, anzi avrebbe trasformato Stella, in una desiderabile zoccola oggetto del desiderio di maschi e femmine.
A quel punto le parlai, più approfonditamente, di Stella, di come era diventata quasi una lotta tra me e lei e che mi costava, anche, non poca fatica tenerla a bada. “E' la femmina che conviveva in me da sempre ma di cui ho preso coscienza solo quando mi avete sverginato quel giorno della passata estate. E' una vera troia senza freni né inibizioni, porebbe succhiare per ore anche 4/5 maschi uno dietro l'altro e, magari, rifarlo ancora succhiando loro anche il midollo fino a spossarli tutti.”
“Mi stai dicendo, allora, che era Stella che si è fatta scopare da me e da Giorgio?” chiese Elena.
“Si, si è palesata proprio in quella occasione. Anzi, a voler essere precisi, è uscita in quella occasione, perché evidentemente era solamente dormiente in attesa del momento giusto per svegliarsi.” le risposi e non potei non notare che il viso di Elena aveva cominciato a splendere di una luce particolare.
Infatti, dopo qualche istante mi disse “Bene! Che dici, ti andrebbe se anche Stella potesse essere soddisfatta? Così giusto per instaurare un'alternanza tra te e lei?” Avvertii immediatamente che Stella era molto, ma molto, interessata alla proposta e, infatti, lo esplicitò con forte convinzione attraverso le mie parole “Certo che sì! Mi piacerebbe moltissimo! Quando vuoi! Io sono qui già eccitata al solo pensiero di essere oggetto del desiderio di chiunque abbia un bel cazzo, fosse maschio o trav o, il mio più grande sogno, una splendida trans.”
Elena, allora, illustrò la sua idea “Per me e per Giorgio non cambia nulla, continueremo a desiderare sia te che Stella. Ovviamente tu come Luca, per me e Stella per Giorgio. Faremo sesso ogni volta che lo vorremo per intere serate e/o nottate. Vi faremo, poi, conoscere molti nostri amici, sani e affidabili, con i quali trascorreremo notti di intenso sesso. Per fare questo, alterneremo un fine settimana interamente dedicato a Stella e, a distanza di due weekend, uno dedicato solo a te in modo che entrambi potrete godere delle gioie del sesso. Così, tu avrai sempre la possibilità di tornare dai tuoi durante i fine settimana liberi e, soprattutto, frequentare i Corsi e studiare fino al venerdì”
“E' una bellissima idea e mi sembra la soluzione di tutti i problemi con Stella.” le risposi con entusiasmo “Ma come farà Stella a trasformarsi nella vostra sissy”
“Tranquillo, ci penso io. Come ti ho detto, comprerò tutto quello che serve e le insegnerò anche a truccarsi e, soprattutto a camminare sculettando come una vera femmina provocante. Vedrai, sarai meravigliato di quanto sarà bella e sexy ed io non vedo l'ora di vederla all'opera e, da come l'hai descritta, faranno a gara a scoparsela anche per un'intera notte. Organizzeremo incontri a quattro, orge e bukkake che resteranno nella memoria di tutti ed io sarò sempre lì con lei e, ovviamente con te quando giocherai come Luca e se Stella è d'accordo, già il primo sabato successivo al tuo arrivo, organizziamo e ho già in mente chi invitare.”
Alla fine, il tempo passò e venne il giorno del mio arrivo, lei mi aspettò nell'appartamento che avrei occupato, era molto carino e disposto su due piani di una casetta indipendente.
Quando mia madre, che mi aveva accompagnato, partì dalla stazione per tornare a casa lasciandomi l'auto con la quale avevamo viaggiato, tornai nella casetta dove Elena mi aspettava.
Era, come sempre, bellissima e sensuale. Appena entrato in casa, mi avvolse con le braccia e mi diede un appassionato bacio “Finalmente!” esclamò. Ero molto eccitato e già pregustavo il piacere che avrei provato, di lì a poco, a fare sesso con lei ma mi disse “Aspetta, non possiamo in questo momento. Ho un impegno al quale non posso derogare e Giorgio non c'è, tornerà tra tre giorni e me la devo sbrigare da sola e, se cominciamo a fare sesso, di sicuro non smetteremo prima di sera. Mi conosco e ti conosco bene. Avremo tempo per queste cose, adesso ti aiuto a disfare le valigie e riporre tutto nei cassetti e nell'armadio. Stasera, se non sei stanco, puoi venire a cena da me e, dopo, ci divertiremo alla grande. Ti va bene per le 20,30?”
“Certo, va benissimo e non vedo l'ora di stare con te” le risposi.
Poi, dandomi un bacio, mi salutò “A più tardi, allora!” e la vidi uscire dal portoncino della casetta e salire in auto.
Alle 20,30 in punto ero davanti casa sua, una bellissima villetta a due piani circondata da un grande giardino con parecchi alberi di alto fusto. La chiamai al telefono, mi disse di portare l'auto dentro e di parcheggiarla nel secondo box che era già aperto. Il grosso cancello di ferro, silenziosamente, si aprì, entrai e seguii il vialetto fino ad un grande box. Entrando con l'auto la vidi ferma che mi aspettava sorridente sul ciglio di una porta della parete laterale del garage. Per un attimo rimasi senza fiato, era come sempre splendida, elegante, straordinariamente sexy e con una sensualità prorompente che mi fece sentire le farfalle nello stomaco e l'adrenalina crescere a dismisura unitamente alla libido.
Ci abbracciammo e ci baciammo per una manciata di secondi “Vieni, andiamo di sopra che è già tutto pronto” poi si girò ed iniziò a salire una rampa di scalini. Non potei non notare quel formidabile fondoschiena che si muoveva di qua e di là ad ogni passo sullo scalino successivo. Entrammo in casa, bellissima e arredata con molto gusto, si capiva era una coppia sicuramente di alto livello sociale e culturale. Elena girò verso di me e mi porse le labbra, ci avvinghiammo in un nuovo profondissimo bacio, io le posi le mani sul sedere, lei avvertì subito la mia eccitazione “Wow. Sei proprio ben armato, sento” e mi appoggiò una mano sulla patta. “Andiamo prima a tavola però, ti ho preparato delle cose molto buone da mangiare. Quando avremo finito, avremo tutta la serata e la nottata per divertirci alla grande” mi disse con una voce piena di desiderio.
La cena, fu davvero buonissima, bevemmo una bottiglia intera di champagne, mentre conversavamo come vecchi amici, poi ci alzammo dalla tavola e lei mi porse nuovamente le labbra. Io le infilai la mano tra le cosce, era già bagnatissima e, al solo mio tocco, emise un lungo mugolio di piacere. Andammo in camera da letto, Elena mi slacciò i pantaloni, che caddero ai miei piedi, poi, fu la volta del mio slip ad essere tolto ed anche lei si tolse tutto rimanendo nuda “Che meraviglia di donna!” pensai. Si accovacciò, quindi, davanti a me dicendo “Ho sognato spesso questo momento e, ora, finalmente, sei qui.” prese in bocca la cappella che era diventata, per il forte desiderio, molto grossa e già totalmente scappellata. Mi guardò, con un sorriso pieno di lussuria, strinse la mia asta alla base e lo imboccò fino a farlo sparire nella sua avida bocca iniziando, subito, un sontuoso pompino che mi procurò brividi lungo la schiena. “Non sborrare ancora, lo farai dopo nella mia bocca, sono assetata del tuo latte caldo ma adesso ho voglia di sentire il tuo cazzo dentro di me!” mi disse quasi sussurrando e con voce che tradiva tutta la libidine che la stava invadendo. Si stese, poi, sul letto, alzò le gambe tenendole ferme con le mani e mi ordinò “Adesso chiavami con forza e fammi godere.” Entrai, allora, totalmente dentro di lei, era già bagnatissima, evidentemente per la grande voglia. Strinse le sue gambe attorno ai miei fianchi e, sotto i miei ripetuti colpi, cominciò a gemere sempre più forte mentre il suo respiro diventava affannoso per trasformarsi, nel giro di cinque minuti, in un serie di urli di piacere per il primo orgasmo che stava provando.
Eccitato dal sentirla gridare con tanta foga, continuai a montarla con più forza e lei si dimenò come un'ossessa mentre gli umori del piacere le colavano, a fiotti, lungo le gambe. Infine, si girò a pecora offrendomi il suo splendido culo pronto a ricevermi di nuovo. Quando le entrai nel culo, emise un nuovo fortissimo gemito e spinse indietro le natiche tanto che, in un batter d'occhio, l'intera mia asta sparì totalmente nelle sue viscere.
Allora, salii con i piedi sul letto e da sopra la montai di nuovo con forza, ebbe un sussulto ma era così infoiata che il mio bastone entrò immediatamente fino allo scroto. Per un attimo urlò e temetti di averle fatto male ma mi rassicurò che era solo un grido di intenso piacere e mi esortò a continuare, continuare e continuare. La montai, allora, con accresciuto vigore per l'eccitazione che quel corpo riusciva a procurarmi, per un buon quarto d'ora fino a quando un nuovo urlo, quasi animalesco, le uscì squarciando il silenzio della stanza per il suo secondo, e più violento, orgasmo.
Si accasciò sul letto ma non mollai e continuai ad incularla anche da stesa, ormai era totalmente in balìa della mia verga che sempre più velocemente andava avanti e indietro nelle sue profondità. Quando mi fermai, rimase stesa sul letto ansimante per alcuni minuti, preda di forti contrazioni muscolari che, per tutto il tempo, le fecero contorcere il corpo.
Mi staccai, allora da lei e la guardai, accarezzai le sue splendide natiche e mi calai di nuovo verso di lei per entrare ancora una volta ma, con voce roca, mi disse “Mi hai aperto come una mela e mi hai fatto impazzire di piacere, ho avuto vari orgasmi vaginali e anche uno anale, adesso voglio premiarti con la mia bocca.”
Scese, quindi, dal letto e si accovacciò di nuovo davanti a me. “Adesso scopami la bocca e sborrami direttamente in gola, sono assetata di te.” Si fiondò, quindi, sulla cappella ed io, con un colpo solo, le fui nel fondo della sua gola. Sentii la sua bocca calda andare e venire lungo l'intera asta sempre più velocemente seguendo il ritmo della sua mano che mi segava allo stesso tempo e mentre la saliva colava in basso attraverso le labbra.
All'improvviso, avvertii che sarei potuto esplodere da un momento all'altro, la presi, perciò, per la testa e la spinsi verso di me. Lei spalancò ancor di più la bocca e accolse tutti i miei affondi, un rumore di bagnato echeggiò a lungo e, quando, finalmente mi liberai di tutto il seme che avevo accumulato, il getto fu talmente forte che una parte ne uscì dalle sue labbra, scese lungo il mento e cadde per terra, ne ingoiò invece i due successivi ma non smise un solo attimo di succhiare. Sborrai altri fiotti che lei bevve mentre si titillava il clitoride e finimmo con l'avere entrambi un ultimo orgasmo che fu sublime proprio perché in contemporanea. Entrambi, infine, ci accasciammo sul letto senza più un briciolo di forza e restammo per molti minuti stesi l'uno a fianco dell'altra. Poi, dopo una bella doccia, stappai una nuova bottiglia di champagne brindando alla nostra amicizia.
Mentre parlavamo dei nostri progetti, non resistetti al nuovo desiderio di lei che mi stava invadendo. “Aspetta!” disse e aggiunse “Si potrebbe cominciare già subito a far godere anche Stella. Che ne pensi? Ho una mezza idea di come continuare la serata e gran parte della notte, ce ne andiamo, io e Stella, in giro a fare le zoccole, dai parcheggi nei quali sostano auto con coppie molto disinibite alle aree di sosta di Tir.”
Stella fu immediatamente entusiasta dell'idea ma chiese come si sarebbe potuta vestire da donna e, in particolare, da femmina chiaramente in cerca di sesso. “Tranquilla Stella, ho già pensato a tutto e ti comprato cose molto carine tutte molto sexy. Si alzò, si avvicinò all'armadio e tirò fuori una minigonna piccolissima, una camicetta nera con inserti in pizzo rosso e, da un tiretto della cassettiera, tanga nero con uno string che restava praticamente invisibile tra le sue natiche. Completavano il tutto, calze velatissime e un paio di scarpe con tacco 12. “Ti piacciono?” mi chiese ma aggiunse correggendosi “Volevo dire, piacciono a Stella? E Stella rispose subito “Sìììììì, è sempre stato il mio sogno vestirmi così e, finalmente, oggi si sta avverando”. “Bene! Stasera, ufficialmente ci sarà la tua nascita e il debutto nel mondo del sesso di gruppo, perciò diamo inizio alla tua trasformazione in femmina.
Le pettinò i capelli facendoli diventare più morbidi e, con il phon li acconciò dando una piega molto femminile, poi completò il lavoro, col trucco del viso e degli occhi e, infine, le passò sulle labbra un rossetto rosso fuoco. “Sei davvero bellissima. Resteranno estasiati nel vederti, sei una grandissima figa, sexy fino all'inverosimile, hai un sedere che è un capolavoro della natura.” quando Stella si guardò allo specchio, dovette ammettere che sembrava davvero una gran figa.
Salimmo in auto che erano le 23,30 e, cominciammo a girovagare per posti un po' isolati in cerca di qualche incontro. Elena già sapeva dove dirigersi, non era la prima volta che lo faceva, accompagnata dal marito che restava a guadarla giocare oppure aspettava in auto mentre lei saliva e scendeva da cabine nelle quali camionisti di tutte le taglie ed età se la scopavano. Di solito se ne faceva quattro/cinque in successione oppure, quando era la serata giusta, se ne faceva anche tre o quattro tutti insieme.
Dopo un mezz'ora d'auto, entrammo in una grande area si sosta, c'erano una decina di Tir fermi, alcuni in doppia fila. Ci fermammo in un punto poco illuminato, poi camminando lentamente ci avviammo verso il market con annesso bar. Data l'ora tarda, non c'erano molte persone, Elena mi guardò dicendomi “Adesso ci facciamo un giretto e vediamo com'è la situazione.
Davanti al bar, seduti a bere una birra, c'erano due uomini con fisico possente, un quarantenne ben piazzato fisicamente e un altro camionista, più grande di età, alto e grosso.
“Vieni con me, andiamo alla toilette” Ci avviammo verso la scala che conduceva ai bagni e, passando davanti al bar, vedemmo che i due ci stavano guardando con evidente interesse e col sorriso inconfondibile di chi stava pensando a come scoparsi una delle due. Infatti, un minuto dopo li vedemmo appena fuori i bagni. Elena nel frattempo aveva tirato un po' più in su la gonna e si vedevano le bretelline del reggicalze ben agganciate alle fasce di pizzo e anch'io avevo fatto la stessa cosa.
“Buonasera!” ci salutò il quarantenne, con l'altro al suo fianco. Rispondemmo al saluto “Che fate di bello a così tarda sera?” chiese il primo “E' una bella serata e abbiamo deciso di divertirci un po'” rispose Elena mentre con la mano leggermente si sfiorava un capezzolo.“Ci stavamo annoiando e allora abbiamo pensato di fermarci qui a bere qualcosa prima di tornare a girovagare ancora per un po'.” “Se vi va, potremmo offrirvi da bere” disse il secondo mentre si dava una leggera passata di mano sulla patta. “Che ne dici, Stella?” “Certo” rispose lei. E il quarantenne “Cosa vi piace di solito bere?” ed Elena, maliziosamente “Oh, noi beviamo di tutto, l'importante è che abbia un buon sapore e che sia delizioso mandarlo giù ma quel che più ci piace, può sembrare strano, è un bel bicchiere di latte appena tiepido che ti riscalda il palato e la gola, quando scende giù” e l'altro “Di latte ne abbiamo tanto e, se vi va, ne potrete bere a volontà. Vi aspettiamo fuori?” “Ok” risposi io.
Appena uscite, vedemmo che si accendevano le luci di posizione di due enormi Tir, poi anche le due cabine si accesero nelle quali i due erano seduti al volante.
“Quale scegli?” chiese Elena. “Quello più giovane ma se lo vuoi tu, per me è lo stesso” “Stasera sei tu che decidi, è il tuo debutto nel mondo del grande sesso. Andiamo, poi quando abbiamo finito, ci raccontiamo come è andata, ok?” Ci dirigemmo ognuna verso la cabina scelta.
Appena arrivata, si aprì l'enorme portiera e, con qualche difficoltà dovuta agli altissimi tacchi riuscii, alla fine, tirando ancora più su la gonna, a salire gli scalini.
“Eccoti qua, quanto sei bella e per essere una trav, sei davvero molto femmina!.” Detto questo, l'uomo scostò la tenda dietro la quale c'era un lettino abbastanza grande, entrammo e lui richiuse la tenda e accese la luce “Ti dà fastidio la luce?” mi chiese “No, per niente. Anzi mi piace poter vedere quello che faccio.”
In due secondi, si tolse maglietta, pantaloni e, infine, le mutande e venne liberato un cazzone lungo e largo che mi fece deglutire l'acquolina che mi era venuta.
“Dai, fammi vedere quanto sei brava a fare i pompini” mi disse senza tanti giri di parole. Mi sedetti, allora, sul bordo del lettino, davanti a me il suo cazzo mi puntava diritto ed io spalancai la bocca per riceverlo
“Dai troia, succhiami bene il cazzo e fammi sentire la tua bocca che poi ti faccio bere tutto il latte che vuoi.” La mia bocca avvolse interamente la larga cappella e iniziai a bagnarla di saliva ma lui, con un colpo secco in avanti, me lo fece arrivare, subito, fino in gola.
” Adesso continua, sei proprio una troia, una succhiacazzi eccellente, giovane ma brava come una esperta puttana.”
Dopo dieci minuti, nei quali mi scopò la bocca, mi ordinò “Adesso girati e dammi quel bel culo che hai.” Mi girai, perciò, a quattro zampe sul lettino, lui infilò un preservativo e, dopo aver sputato abbondantemente sul suo cazzo e sul mio ano mi penetrò con un colpo talmente violento che ebbi la sensazione mi avesse dilaniato il culo. “Vedrai che ti farò godere come una cagna e mi pregherai di incularti fino a farti gridare di piacere. Mi piace sentire una puttana che urla per il piacere di essere montata a dovere”
Mi scopò per una ventina di minuti senza mai fermarsi un solo attimo. Devo ammettere, tuttavia, che godetti molto al punto di avere due orgasmi anali consecutivi e, al secondo, un urlo mi uscì dalla gola mentre le mie visceri si erano talmente lubrificate che quel palo andava avanti e indietro con molta più facilità.
All'improvviso, uscì velocemente, si tolse il preservativo e mi ordinò “Adesso tira fuori la lingua e spalanca la bocca che ti faccio assaggiare il mio latte. E' quello che cercavi, vero troiona che non sei altro?”
Una serie di schizzi di sborra mi riempirono presto la lingua e la bocca. “Adesso, fammi vedere quanto sei brava ad ingoiarla tutta.” L'avevo tutta ancora in bocca, allora mi tappò il naso con due dita, spinse di nuovo in avanti e, non riuscendo quasi più a respirare, ingoiai tutto.
" Adesso da brava puttana, pulisci tutto con la lingua e ingoia anche il resto" e quando ebbi finito di ripulirla "Brava sei stata straordinaria ma ora va' a farti fottere anche dagli altri miei colleghi con i quali mi metterò subito in contatto”.
Aprii la porta della cabina e scesi un po' barcollando a causa del dolore all'ano che sentivo forte. Andai in macchina ad aspettare Elena sperando che, almeno a lei, fosse andata meglio. Un quarto d'ora dopo, la vidi scendere dal Tir con il viso un po' disfatto ma con un sorriso raggiante.
“Ciao, Stella. Come è andata?” chiese “E' meglio lasciar perdere, ho avuto a che fare con un grandissimo stronzo.” e le raccontai quello che era successo.
“Mi dispiace. A me, invece, è andata benissimo. Un uomo straordinario e un grandissimo scopatore, insaziabile e resistentissimo. Gli ho fatto due sontuosi pompini, un cazzo di quasi 24 centimetri difficile da incontrare e, tra un pompino e l'altro, mi ha scopata sia davanti che dietro. Quando mi è entrato nel culo mi sono sentita come mi stessero infilando un palo di ferro. Mi ha fatto godere come una vacca, non ricordo neanche più quanti orgasmi ho avuto perché sembrava un unico continuo orgasmo, io godevo e lui continuava a chiavarmi, anche mentre sborrava. Ha sborrato schizzi uno dietro l'altro come una fontanella, perciò gli ho lasciato il numero di cellulare perché spesso si trova da queste parti e, credimi, ne vale la pena fare qualche km in più per godere così tanto.”
Mentre parlavano, eravamo sedute in auto, con le gambe fuori dalle portiere e con la luce interna accesa.
All'improvviso, si accese la cabina di un Tir e il camionista al volante, completamente nudo si alzò in piedi e mostrò, tenendolo ben stretto in una mano, un arnese di tutto rispetto. Ci fece segno di salire, uscimmo dalla macchina ma, ben presto vedemmo tre uomini con fisico possente che si segavano lentamente nello spazio ristretto tra due Tir affiancati l'uno all'altro. Per un attimo ci sentimmo come bambini golosi dentro una pasticceria presi dalla frenesia di assaggiare tutto; entrammo nel piccolo corridoio tra i due “bisonti della strada” e loro ci circondarono.
Elena, fece segno al camionista nudo dentro il Tir di venire anche lui, poi mi chiese “Te la senti di far fronte a tutti e quattro, due li prendo io e gli altri tu?” “Certo” rispose Stella “Il tuo racconto mi ha eccitato moltissimo e non vedo l'ora di cominciare”
Loro si misero due a due, Elena si accovacciò davanti ai “suoi” ed io feci altrettanto con gli altri due, poi ci guardammo per un solo istante ed iniziammo a prenderci cura dei grossi bastoni di carne che aspettavano solo di essere succhiati. Elena, ne afferrò il primo e lo imboccò fin quasi alla metà mentre lentamente segava, con l'altra mano, il secondo. Io invece, li presi tutti e due con le mani, li avvicinai alla bocca e cominciai a succhiare alternativamente prima la cappella di quello a sinistra e, immediatamente, l'altra cappella di quello a destra.
Nel frattempo, ad Elena, le avevano abbassato il pezzo di sopra dell'abitino mettendo a nudo il suo splendido seno con i capezzoli turgidi per l'eccitazione. Io, continuavo a succhiare i due magnifici cazzi ma ero passata ad ingoiarli a turno fino ad arrivare a sentire le cappelle in fondo alla gola. Per uno, addirittura, anche con la bocca totalmente spalancata feci molta fatica sia perché era talmente largo e lungo che, pur arrivandomi fino alle tonsille, ne potevo tenere un buon pezzo con una mano e segarlo contemporaneamente.
Come se si fossero messi prima d'accordo su come scoparci, due di loro, vennero dietro di me e di Elena ancora intente a leccare e succhiare un cazzo ciascuna. Elena era già senza perizoma mentre io l'avevo ancora indosso, perciò, quello che andò alle spalle della mia amica, la infilzò immediatamente in figa mentre il “mio”, prima mi scostò il filo del perizoma, poi, con un deciso colpo mi entrò tutto fino alle palle. Quel colpo mi proiettò in avanti e fu in quel momento che dovetti lasciare la presa del pezzo di cazzo che stavo segando mentre succhiavo e, così, l'intero cazzo sbatté violentemente sulla parete della mia gola procurandomi un forte conato di vomito.
Il secondo, mi scopò il culo per una decina di minuti con veloci colpi, poi, grugnendo come un maiale sborrò più volte. A quel punto, quello a cui stava facendo il pompino, si scostò da me, mi venne dietro anche lui e, senza troppi preamboli, entrò dentro di me.
Nonostante il mio ano fosse stato già ampiamente dilatato dall'altro, sentii un fortissimo dolore data l'esagerata larghezza della sua asta che mi dilaniò ancora di più il culo e tutto il tratto intestinale fin dove arrivò.
Mi scopò con forza, mentre aggrappata al fianco del Tir cercavo di impedire che quelle violente spinte mi facessero sbattere la testa contro la fiancata ma presto arrivò un nuovo intensissimo piacere che mi portò ad urlare per gli orgasmi anali che si stavano susseguendo mentre anche Elena urlava a cavalcioni sul cazzo di uno che, steso su un plaid le scopava la figa e l'altro il culo.
Alla fine, eravamo esauste e decidemmo di tornare alla macchina. Riprendemmo, così, la via di casa e, quando entrammo nel garage, erano poco oltre le tre di notte. Ci spogliammo, Elena mi insegnò a struccarmi il viso, gli occhi e la bocca e, dopo la doccia ci infilammo sotto le lenzuola.
“Ti è piaciuta la serata?” mi chiese “Era iniziata un po' male ma, poi, sì è stata una serata formidabile. Mi hanno sfiancata, ma ho goduto tantissimo e, appena capita una nuova occasione, sarò felice di ripetere l'esperienza” le risposi.
“Bene” incalzò Elena “Ho un sacco di idee e sono sicura che ti piaceranno tutte ma te ne parlerò domani. Adesso riposiamo un po', credo che tu sia stanco a meno che....” “In che senso, a meno che...?”
“Beh, anch'io sono stata sfiancata ma sono un donna che si riprende subito e, poi, con te qui vicino e nudo nel mio letto...sai come si dice, ... la carne è debole” e mi fece un malizioso sorriso prima di infilare la testa sotto il lenzuolo e prenderlo in bocca.
Quella donna era veramente un demonio, il profumo della sua pelle, i seni così invitanti, i fianchi così sensuali ed il culo splendido, sodo e rotondo mi ammaliavano. Non riuscii a resistere, mi girai tutto al contrario ed inizia a leccarle il clitoride e la vagina mentre lei mi succhiava avidamente la cappella e poi l'intera asta.
Continuammo a leccarci e succhiarci a vicenda, i suoi gemiti fecero presto a farsi sentire sotto i colpi della mia lingua che passava dal clitoride alla vagina e, qui, entrare fin dentro e fin dove potesse arrivare ed entrava ed usciva con l'abilità che avevo ormai ben imparato. Ben presto ebbe un primo orgasmo e la mia bocca venne investita dagli umori che le uscirono a fiotti continui, lei mi teneva la testa ben ferma con le mani e con le cosce che mi stringevano il capo.
Era bellissimo sentirla godere così tanto e tante volte. Leccai, succhiai ed ingoiai tutto quello che mi capitò di ricevere mentre la sua bocca andava e veniva lungo il mio cazzo fino a quando non seppi più trattenermi scaricandole in fondo alla gola più e più schizzi di cremoso latte che lei ingoiò con urli soffocati da quanto ne aveva in bocca. “Mi piace il tuo cazzo, è bello, grosso ed instancabile” mi disse dopo averlo ripulito bene. Poi riprese a succhiarmelo nuovamente, e poco alla volta ritornò rinvigorito.
Presi coscienza, in quella occasione del potere enorme che aveva su di me, la sua sensualità unita all'essenza del piacere che mi dava il suo corpo, fecero il resto. Mi cavalcò a lungo mentre le succhiavo i capezzoli e le tenevo le mani sotto le natiche per sentire il mio bastone entrare e uscire sotto i suoi ripetuti affondi.
La udii gridare ad ogni orgasmo e furono davvero tanti quelli che la investirono, il mio pube divenne bagnatissimo di tutti i suoi umori vaginali. Poi, si mise a pecora e la scopai con forza sotto la potente eccitazione che mi era salita.
Godette nuovamente più volte con orgasmi anali e, quando non ne potei più, le scaricai dentro quantità di sborra per me inusitate.
Fino alle 5 di mattina, lo rifacemmo più e più volte e godemmo del piacere che l'una dava all'altro e viceversa.
Una notte indimenticabile e che non sarebbe stata l'unica perché quella donna era davvero insaziabile e perché quello che aveva in mente di organizzare, mi avrebbe proiettato in un mondo di lussuria sfrenata che, forse, era davvero il mio più forte desiderio.
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