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Maz & Morix - 2 - Che bello guardare!


di Aleppe
02.03.2014    |    12.775    |    0 9.5
"La differenza di altezza tra i due fece sì che la sua bocca era giusta al livello dei capezzoli di lei, che prese a lappare con gran gusto..."
Il giorno successivo, i due gemelli attendavano impazienti lo spettacolo real porno che si prospettava nella camera degli sposini. Cercarono dunque di prepararsi meglio, mettendo nella stanza attigua sedie e altro per guardare la performance con più comodità. E puntuale, dopo la rituale buonanotte, i due coniugi si recarono in stanza e la scopata ebbe inizio. Stavolta l’avvocato aveva cominciato col massaggiarle le abbondanti tette e stuzzicandole il clitoride, così, tanto per scaldarla un po’, come ebbe a dirle. Poi pensò che tra quelle belle colline, più che le mani ci sarebbe stato bene un cazzo, motivo per il quale le salì a cavalcioni e cominciò una ricca sega spagnola. “Muovi quelle tette, forza!”, la incitò, “Sì, subito” rispose lei sforzandosi di fare il possibile per compiacerlo. “Dai, leccami la cappella con la punta della lingua”, continuava lui, che utilizzava Carlotta come fosse a suo uso e consumo. Poi decise di cambiare posizione e si pose nel più classico dei missionari. Carlotta ebbe un attimo di respiro. La differenza di altezza tra i due fece sì che la sua bocca era giusta al livello dei capezzoli di lei, che prese a lappare con gran gusto. A Carlotta, sentire il membro sapientemente mosso fuori e dentro la fica, la lingua sugli alveoli rosati e le mani che smanacciavano le tette non dispiaceva, e cominciò a dar segni di mostrarlo con mugolii vari. Ogni bel gioco dura poco, quindi lui le ordinò di voltarsi col culo all’aria. Le bellissime chiappe di Carlotta erano ora esposte ai desideri di suo marito. Che dapprima le schiaffeggiò, le pizzicò, le smanacciò fino a quando cominciò a trafficare per una performance anale.
“Cosa state facendo”, si sentirono dire i due gemelli. Sulla porta della stanza da cui osservavano era comparsa la cameriera, una giovane ragazza bionda molto piacente. I due ragazzi, sorpresi con i cazzi in mano, subito rimisero le spade nei rispettivi foderi, ma non riuscirono a proferir parola. Per fortuna ci pensò lei a trarli dall’imbarazzo. “Fate vedere anche a me”, disse, e si avvicinò alla parete, salì dapprima sulla sedia, poi sul comò e buttò l’occhio nel foro sul muro. “Aha, ecco perché tutto questo traffico oggi pomeriggio!”, ma, a dispetto di quanto si aspettavano, rimase a guardare la scena quasi più interessata dei ragazzi. Che non avendo più accesso al foro, cominciarono a mirare le grazie della cameriera. Dalla sottile vestaglia che indossava (sarà stato un caso?) trapelavano infatti le sue perfette forme. Maz fu il primo a cedere alla tentazione, cui non avrebbe resistito neppure se gli avessero infilato una camicia di forza: allungò la mano e cominciò a carezzare la chiappa a lui più vicina. La cameriera sembrò non accorgersene, motivo per il quale anche Morix si fece coraggio e pose la mano aperta sull’altra chiappa. Dopo un po’, avevano sollevato la vestaglia, messo a nudo le splendide chiappe coperte da un misero perizoma e ci giocavano come fossero le loro. Naturalmente Maz si fece più audace, spostò il perizoma e cominciò ad esplorare con le dita gli anfratti della giovane. Che non sembrava affatto turbata da questo e commentava la scena dall’altra parte della parete con frasi come “Ma guarda quella puttana della padrona. Sembrava una santarellina tutta acqua e sapone, e invece si comporta come un troione di prima categoria. Chi l’avrebbe mai detto. E guarda come le piace il cazzo del nanerottolo”. Cazzo che, per inciso, era ormai sprofondato nell’ano di Carlotta più in profondità della sera precedente. Ormai però anche lei aveva un dito di Maz che le masturbava la fica e uno di Moriz che le frugava nel buco del culo, entrambi massaggi che contribuirono a distrarla dal film con protagonisti di due sposini. Cominciò ad ansimare, ma per fortuna il rumore era completamente coperto dalle parole dell’avvocato e dai sospiri di Carlotta. I gemelli le afferrarono uno ciascuno una mano e le porsero sui loro cazzi, di nuovo sguainati. La cameriera non resistette e, infoiata, cominciò a segarli come una forsennata. La masturbazione reciproca andò avanti per qualche minuto, quando Maz decise che fosse giunta l’ora di passare ad altro: afferrò la testa della cameriera e le implorò di leccarle il cazzo. Lei lo guardò, si abbassò e cominciò a leccarli alternativamente entrambi. Lo spioncino di nuovo accessibile fu motivo per i gemelli per riprendere la visione prima interrotta. La visione del cazzo dell’avvocato che usciva dal culo di Carlotta con copiosi fiotti di sperma, fu motivo per i due di lasciarsi andare ed eiaculare abbondantemente sulla faccia e le mani della cameriera. La quale però non si scompose, accolse tutto, si alzò, si rimise in ordine e si avviò verso la propria stanza salutando con un semplice “buonanotte” ed un’occhiata maliziosa.
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