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incesto

I 2 - ... E GIA' CHE CI SEI ANCHE LA BOCCA.


di Aleppe
06.08.2017    |    56.927    |    5 8.1
"” Senza fiatare e in completo disaccordo con le mie attese, lei chinò il capo e si adoperò ad obbedire al mio ordine..."
Naturalmente non potevo accontentarmi di una sega. Con tutto quello che il corpo di mia madre, culo e tette abbondanti ma non cadenti, viso carino da vera mamma italiana, ma anche un po’ porca, capelli neri fulgidi e bocca carnosa, … dicevo, con tutto quello che il corpo di mia madre lasciava presagire non potevo accontentarmi di una sega. Con la scusa di velocizzare i tempi, chiesi a mia madre di masturbarmi mentre guardavo video o altro materiale pornografico online. Lei accettò, mantenendo il viso voltato dall’altra parte. Il suo senso del pudore le impediva di visionare quelle immagini di sesso sempre più estremo. Contemporaneamente cominciai ad allungare la durata del servizio, fino al giorno tanto atteso. Selezionai un video in cui una vera troia, inginocchiata davanti al suo lui, lo lusingava con un pompino stupendo.

“Mamma, per favore, potresi usare anche tu la tua bocca?”, le chiesi allora. “Sei pazzo? Acconentati delle mani!”, rispose voltando la faccia. Prima di voltarsi di nuovo, rimase però un attimo interdetta nel guardare quella magnifica scena. “Eh dai, solo un bacetto ... così facciamo prima …” le dissi e, prima che lei si riprendesse dallo stupore per aver visto cotanta passione nell’arte della fellatio, mi alzai in piedi e le misi il cazzo all’altezza della bocca. “Cosa stai facendo? Come ti permetti?” provo a replicare lei, “Solo un bacetto …” instistetti con aria implorante. Anticipato dal solito sospiro, puntuale arrivo l’agognato bacetto. Quindi un secondo, un terzo … così presi il coraggio a due mani e spinsi in avanti il membro. All’inizio, lei oppose resistenza, ma poi le labbra si schiusero, la bocca apri e il mio cazzo vi fece un ingresso trionfante. Cominciai così a muoverlo avanti ed indietro, scopandola delicatamente in bocca. Quindi le afferrai la testa e, con sempre maggior vigore, cominciai a muoverla. Come era accaduto per la sega, dopo un po’ mollai la presa e, come mi aspettavo, la testa continuò ad andare avanti ed indietro in un succulento pompino.

Quando sentii che il mio cazzo stava per esplodere, le afferrai di nuovo la nuca e la tenni ferma, in maniera che tutta la mia sborra le se riversasse in bocca. Neanche allora mollai la presa, pertanto a lei non rimase che ingoiare tutto. “Perdonami … mi sono lasciato trascinare dalla foga … “ le dissi allora, con falso tono di pentimento.
Il giorno dopo la scena si ripetè e nel giro di qualche giorno riuscì a convincerla ad accovacciarsi in ginocchio di fronte a me mentre, a gambe aperte con il cazzo ben infilato nella sua bocca, mi godevo le più oscene di sesso del web. Passai quindi al bagno. Una mattina, seduto sul water la chiamai e le chiesi di effettuare il solito lavoretto. Lei si inginocchiò e me lo prese in bocca, cominciando a fare su e giù con la testa. A questo punto le infilai una mano sotto il vestito per toccarle una tetta. Lei provò a ribellarsi, ma senza darle il tempo di reagire le tolsi la mano, le rimisi il cazzo in bocca e continuai a pastrugnargli una tetta. Quando si fu rassegnata, infilai anche l’altra mano e mentre lei continuava a fare il suo dovere, io me la godevo smanacciandole le tette e strizzandole i capezzoli. Come al solito, le venni in bocca e lasciai che ingosiasse tutto. Quindi mi alzai e me lo lavai accuratamente approfittando della vicinanza del bidet, mentre mi godevo l’immagine di lei in ginocchio, col capo reclinato per la stanchezza, col filo di sborra che le usciva dalla bocca.

Il giorno dopo mi ripresentai in cucina mentre lei lavava i piatti nelle medesime condizioni della volta precedente, vestito solo di una maglietta e a cazzo sguainato. Il solito scambio di sguardi, quindi lei si tolse i guanti e cominciò a masturbarmi. La guardai come per dire “Non mi basta più”, quindi le afferrai la testa e la piegai a novanta gradi costringendola a prendermelo in bocca. Le grosse tette, sotto l’azione della gravità e del moto della testa, cominciarono ad oscillare e costituivano per me una tentazione irresistibile. Alla quale infatti non seppi resistere, afferrandole con forza e strizzandole come se la volessi mungere. L’immagine di lei piegata, col mio cazzo in bocca e le tette che fuoriuscivano dalla maglietta e che strizzavo con passione fu determinante per farmi venire in poco tempo.

Un ultima soddisfazione mancava ai di lei lavori di bocca. Che non persi tempo a togliermi. Collegato il PC al televisore da 42” di casa, mi organizzai per guardare qualche film porno vestito solo della solita maglietta e comodamente seduto sul divano. Chiamai quindi mia madre e le chiesi ancora di poter utilizzare la sua bocca per darmi piacere. All’inizio la sua lingua correva lungo l’asta, mentre con la mano mi segava abbondantemente. Quindi si infilò il cazzo in bocca e cominciò a spompinarmi. Dopo un po’ però le presi la testa e una mano. Con la mano la costrinsi a riprendere la masturbazione, mentre la testa la avvicinai alle mie palle, lasciando intendere che una loro leccata sarebbe stata la benvenuta. Che di li a poco arrivò, dnadomi grande piacere. E mentre mi godevo la vista di mia madre che, quasi a carponi mi masturbava slappandomi i coglioni, con un colpo di reni le posi davanti alla sua faccia il mio buco del culo palpitante.

Vi fu un momento di silenzio, durante il quale si udivano solo i mugolii provenienti dal televisore, ma poi con decisione spinsi la testa di mia madre verso il mio ano, cominciai a strusciarla lungo il solco delle chiappe e, dopo poco, lei cominciò a leccarmi il buchetto. “Infilalo dentro … “ la implorai allora. Lei ubbidì e quest’ultimo risvolto fu la goccia che fece traboccare il cazzo. Causa l’eccitazione, gli schizzi andarono dappertutto, ricoprendo il mio pube e il ventre di sborra. Tutto sporco, guardai mia madre negli occhi e le dissi: “Hai visto cosa hai fatto? Avanti, puliscimi, come facevi quando ero bambino.” Senza fiatare e in completo disaccordo con le mie attese, lei chinò il capo e si adoperò ad obbedire al mio ordine. Con mia immensa soddisfazione.
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