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Prime Esperienze

Il segreto del lago


di man2269
02.09.2016    |    12.252    |    40 9.6
"Purtroppo quel ragazzo non ne parlava proprio di andare via..."
Era un pomeriggio di luglio e dopo aver finito di pranzare, come mio solito fare, mi alzai dalla tavola e mi andai a sdraiare sul divano per guardare la tv, pur sapendo che da li a breve sarei crollato dal sonno. Poco dopo mia moglie, avendo finito le faccende di casa si venne a sdraiare accanto a me. Non appena fu stesa al mio fianco cominciò a toccarmi il cazzo da sopra i pantaloni. La guardai con fare compiaciuto e abbozzai un piccolo sorriso. Il clima si stava facendo più rovente di come già si presentasse una calda giornata di luglio. Allora, prima che divampasse ancora di più il fuoco della passione, gli proposi di uscire, anche perché in casa c’era la presenza dei nostri figli. Lei non esitò un istante ad annuire, anche perché già sapeva che ci saremmo divertiti da li a poco. Prima di alzarsi mi chiese dove avevo intenzione di portarla. Gli risposi che il posto era nuovo per lei e che gli sarebbe piaciuto sicuramente. In un attimo fummo entrambi pronti per scendere. E dopo aver salutato i ragazzi uscimmo e ci mettemmo in auto. Il pomeriggio era favoloso e mia moglie era divinamente eccitante. Sa perfettamente il tipo di abbigliamento che prediligo. Infatti indossava un vestitino quasi interamente nero con motivi floreali. Corto e leggermente largo appena finivano i suoi meravigliosi fianchi, oltre la quale spuntavano le sue stupende gambe per di più abbronzatissime. Il vestitino era del tipo allacciato al collo. Aveva una scollatura da far girare la testa tanto che i suoi seni sembravano palle di bowling. Aveva i capelli mossi effetto bagnato, proprio come piacciono a me, un paio di occhiali da sole e un rossetto a contornare le sue labbra che già immaginavo dove si sarebbe trasferito appena ci fossimo fermati. Non era bella, era meravigliosamente bella. Il mio istinto fu irrefrenabile e non riuscii a resistere alla tentazione di toccargli le gambe. Aveva, come sempre, una pelle liscia e vellutata. L’eccitazione salì subito ad alti livelli e il mio cazzo si drizzò in pochi secondi. Mi resi conto che aveva usato un olio profumato prima di vestirsi, tanto da far sentire la sua pelle ancora più morbida e liscia come la seta. Subito diete un fremito di piacere al solo tocco delle mie mani, soprattutto quando riuscii a raggiungere la sua fica. Era bagnatissima non riusciva più a contenere il suo impeto selvaggio. La guardai in viso e mi accorsi che era ancora molto più bella del solito. I suoi capelli svolazzavano lungo il suo viso, per effetto del vento che entrava dal finestrino dell’auto, e il suo sguardo emanava sensualità da ogni punto. Cominciò a dimenarsi e subito riprese ciò che aveva fra le mani poco prima sul divano. Il mio cazzo era durissimo e cercava di stringerlo quando più possibile nonché liberarlo da quella gabbia ormai strettissima. Ad un certo punto decidemmo di smetterla, anche perché, altrimenti non saremmo mai arrivati alla destinazione prefissata. Durante il tragitto già stavo immaginando cosa avrei potuto fare. Quale situazione avrei potuto creare. Sicuramente immaginavo come sarebbe potuta rimanere alla vista di ciò che a lei piace moltissimo. Eravamo quasi giunti a destinazione quando imboccai l’ultimo viale prima dell’arrivo. Era un viale pieno di vegetazione e canne di bambu’ e l’unica cosa che udivamo erano i suoni di una bella giornata d’estate. Arrivato, parcheggiai in una piccola area e scendemmo dall’auto. L’avevo portata vicino ad un lago. Quel lago che avevo sempre visto da lontano ma non mi ero mai soffermato a guardarlo. Quel lago dove avevo sempre pensato che potesse nascondersi un qualcosa di segreto. Non so perché ma era la sensazione che provavo. Un posto meraviglioso dove la natura fa il suo corso e noi eravamo pronti a fare il nostro. Non disse una parola. Ci incamminammo lungo un piccolo sentiero e in breve tempo eravamo ai piedi del lago. Un scenario bellissimo e una quiete senza paragoni. Lei mi guardò e con una voce sensualissima mi disse: “è bellissimo”.
Portammo con noi un asciugamano e subito la posizionammo a terra per sdraiarci. Purtroppo ci accorgemmo che di poco più avanti c’erano delle persone che stavano intendi a trascorrere un po di tempo a pescare. Ebbi un momento di rabbia ma poi pensai che non ne valeva la pena arrabbiarmi. Alla fine quei ragazzi non avevano nessuna colpa. Decidemmo comunque di restare sdraiati per terra la dove ci eravamo posizionati. La tentazione era più forte di qualsiasi presenza e subito cominciammo a toccarci incuranti del fatto che ci avrebbero potuto spiare. L’afferrai per la nuca e la tirai verso di me. La mia lingua subito ebbe facile accesso alla sua bocca. Si sentiva che non aspettava altro. Era eccitatissima si sentiva dal fremito della sua pelle. Oramai avevamo quasi perso il controllo quando vedemmo spuntare dalle retrovie un ragazzo che, con fare quasi indifferente, cercava di sbirciare, con sguardi rubati, ciò che stavamo facendo. La sua presenza diete un freno a ciò che credevamo non potesse accadere. Il ragazzo era di bella presenza, giovane sui trentaquattro, trentacinque anni e continuava imperterrito a guardare nella nostra direzione, sempre avendo cura di non essere troppo invadente. Allora decisi di alzarmi e dissi a mia moglie di andare via, quasi infastidito dalla sua presenza. Riprendemmo la strada da dove eravamo venuti e ci fermammo per un attimo vicino alla nostra auto, in attesa di una flebile speranza. Speravamo tanto che quel ragazzo decidesse di andare via, così da lasciarci via libera e continuare ciò che avevamo interrotto. Ed ecco che, come per incanto, lo vedemmo ritornare alla sua auto. Il suo sguardo furtivo era sempre attendo a scrutare la nostra presenza. Salì in auto ma non ebbe nessun cenno ad andarsene. Purtroppo quel ragazzo non ne parlava proprio di andare via. Allora a quel punto decidemmo di metterci in auto e di andare via. Ma nella mia testa qualcosa mi fece cambiare idea e decisi di andare più avanti a quel viale, dove da lontano si intravedeva un piccolo ponticello. Decisi di andare a vedere dove portasse quella stradina. Avviai il motore dell’auto e mi incamminai verso quel ponticello. Arrivato all’imbocco vidi che la larghezza era talmente piccola che a stento ci entrava un auto, ma decisi ugualmente di continuare. Passato il ponticello ci accorgemmo che era un piccolo collegamento con i terreni coltivati. C’erano frutteti estesi e continuai a camminare fino a quando non mi fermai sotto delle pianti di nocciole. Spensi l’auto e guardai mia moglie. A noi sono sempre piaciuti posti all’aperto immersi nella natura. Allora subito, senza esitazione, misi una mano fra le sue gambe e cominciai a baciarla. Non ebbe un attimo di esitazione e subito la sua lingua cominciò a girare nella mia bocca. Le sue mani andarono subito nella direzione del mio cazzo, già al punto giusto, ma non ancora duro del tutto. Subito mi sbottonai i pantaloni e mi abbassai gli slip. Il mio cazzo sbalzo fuori raggiungendo il suo grado di durezza massimo. Si staccò dalla mia bocca e si fiondò sul mio cazzo. La sua bocca era un qualcosa di eccezionale. Sentivo un calore che avvolgeva il mio cazzo e una sensazione di eccitazione come non mai. Nel frattempo la feci mettere a pecora sul suo sedile, in modo da avere la possibilità di toccargli il suo splendido culo. Gli slacciai il reggiseno e gli tirai fuori il seno dal vestitino. Erano la che pendevano e con una mano cominciai ad accarezzarli e a stringerli. Lei continuava a succhiare come una forsennata. Le sue natiche erano scoperte e cominciai ad accarezzargli il suo buchetto. Come sempre era bello stretto e cominciai a farmi largo con le dita alternandole nella sua fica ormai in piena tempesta tropicale. Ma tutto ad un tratto mi accorsi, sulla mia sinistra, della sagoma di una persona che ci spiava da dietro un albero. Girai di più la testa e vidi che era quel ragazzo, che poco prima ci aveva fatto allontanare dalla riva del lago. Appena mi vide mi fece segno con le mani che intendeva solo guardare. Non la presi male sinceramente. Anzi era una situazione che aveva fatto salire la mia eccitazione ancora di più. Sapevo che a mia moglie non sarebbe dispiaciuto quella situazione. Allora l’avvertii di non avere paura perché c’era quel ragazzo che ci stava spiando. Lei continuò a succhiare il mio cazzo e io cercavo di spingerlo sempre più nella sua gola. Tanto che a volte si sentiva soffocare. Mi girai e feci segno al ragazzo, con le mani, di avvicinarsi di più alla nostra auto. Subito accettò l’invito. Appena vicino allo sportello dell’auto, sul mio lato, cominciò a toccarsi e iniziò a sbottonarsi i pantaloni. Afferrò il cazzo fra le sue mani e cominciò a segarsi. Ad un certo punto mi chiese: “Posso andare dal lato di tua moglie?”. Feci un cenno di consenso con la testa e si diresse dall’altro lato. Sicuramente la vista era meglio di quella del lago. Tanto che appena arrivato dall’altro lato ebbe un sussulto di meraviglia: “Mamma mia che visione”. Mia moglie stava a pecora a succhiarmi il cazzo e lui aveva una visuale niente male. Ma la vista di quello spettacolo lo portò a farmi un ulteriore richiesta. “Posso toccare”. Quella sua ulteriore richiesta accese in me un qualcosa di ancora più eccitante. “Si puoi toccare ma mi raccomando”, furono le mie parole. “Non vi dovete preoccupare sono un ragazzo molto serio e rispettoso”, subito mi rispose. E in un istante allungò le mani e cominciò a toccare il culo di mia moglie. Al tocco di mani estranee sul suo corpo, mia moglie ebbe un sussulto. Gli era piaciuto. Sentirsi delle mani estranee sul suo corpo la faceva sentire come una donna desiderata. Il ragazzo cominciò a prendere la direzione della fica e all’improvviso sentii mia mogli dare un piccolo grido di compiacimento. Aveva penetrata la sua fica con le dita e le muoveva con destrezza e delicatezza. Il suo ritmo, nel succhiare il mio cazzo, diventò più incalzante. La vedevo molto eccitata. La situazione le piaceva e come. Allora gli proposi di scendere dall’auto. Subito si staccò dal mio cazzo, si raddrizzò e aprì la portiera dell’auto.
Il ragazzo per un attimo rimase fermo, poi capì subito la situazione. Mia moglie si diresse dalla mia direzione. Si appoggiò al cofano dell’auto e si alzò il vestitino fin sopra la schiena con ancora il suo stupendo seno che usciva da sopra il vestitino. “Dai scopami” furono le sue parole. A tale richiesta non potevo esimermi dal farlo. Anche perché vederla così non potevo resistergli. Stava in una posizione magnifica. Era tra lo stare in piedi e lo stare a pecora. Si era inarcata leggermente sull’angolo del cofano sopra il faro. Aveva una sporgenza di culo esageratamente fantastica e il seno che faceva da capolino sul cofano dell’auto. Mi abbassai ancora di più i pantaloni e mi posizionai dietro di lei. Presi il cazzo fra le mani e lo spinsi dentro la sua fica. Era letteralmente bagnata al punto che il suo umore colava dalla sua fica. Entrai senza un minimo di resistenza con un colpo deciso e con le mani gli afferrai i seni e ricominciai a toccarli energicamente. Subito emanò un grido di piacere “ah, dai scopami”. Nel frattempo il ragazzo si avvicinò da noi continuandosi a segare. Appena mia moglie lo vide avvicinarsi allungò la mano e gli prese il cazzo fra le mani. Era una situazione adrenalinica. Io che scopavo a pecora, sul cofano dell’auto, mia moglie e lei nel contempo che segava un altro uomo. Avevo il suo culo sodo che a tratti gli davo qualche sculacciata. Il suo fondoschiena è qualcosa di pericolosamente attraente. Accelerai il ritmo con colpi sempre più violenti. La sentivo emanare continui gridi di piacere. Stava godendo come una troia. “Si, dai scopami più forte, non ti fermare, ancora di più, ho voglia del tuo cazzo sempre più duro”. Non avrei mai immaginato di vivere una situazione del genere. Ma ancora non era finita. Mia moglie si scostò leggermente dal cofano dell’auto e si abbassò ancora di più. Aveva deciso di prendere il cazzo del ragazzo in bocca. Gli voleva succhiare il cazzo mentre io le scopavo la fica. Ed ecco che all’improvviso la vidi salire e scende con la testa sul cazzo del ragazzo mentre emanava gridi di piacere. Due cazzi tutti per lei. Chissà quante volte l’aveva immaginato. Vedevo il ragazzo che non controllava più il suo impeto. “Si dai succhia, sei bravissima. Prendilo tutto in bocca” A dir la verità mia moglie non avrebbe avuto problemi a prenderlo tutto in bocca. Con me non ci riesce, ma con quel cazzo di dimensioni normalissime ci sarebbe riuscita facilmente. Infatti per un paio di secondi la vidi ferma con il capo tutto tirato giù e subito dopo si alzò di sbotto. Il ragazzo grido “o mio dio”. Si sentiva che gli piaceva e che mia moglie lo stava facendo divertire alla grande. Adesso era lui che con le mani accarezzava il seno di mia moglie. “Hai un seno spettacolare” gli disse, “rimarrei ore e ore a succhiare i tuoi capezzoli e ad accarezzare queste due meraviglie". Oramai la situazione era una di quelle dove non fai più caso a ciò che ti circonda. Io continuavo a scoparla e lei che non rinunciava a succhiare il cazzo del ragazzo con una certa avidità. Ad un certo punto mia moglie cominciò a dimenarsi e ad emanare gridi di spasmi e di piacere. Stava per avere il suo orgasmo. All’improvviso la sentii implorare, “ah…si non ti fermare, sto godendo, godo, godo” e continuava a gridare implorarmi sempre di più, “dai ancora più forte, sto godendo di nuovo, che bello, dai spingi, non ti fermare”. Aumenta ancora il ritmo e adesso la martellavo violentemente. Il suo seno andava avanti e indietro. Era favoloso vedere come si muovevano. Fu un lungo orgasmo dove sentivo il mio cazzo che ormai era avvolto dal suo umore. Appena appagata dal suo orgasmo, gli sfilai il cazzo dalla fica, la feci girare e gli feci segno di inginocchiarsi. Non esitò e in un istante mi prese il cazzo in bocca pieno dei suoi umori. Con l’altra mano stava ancora segando il ragazzo, che a turno glielo prendeva in bocca. Vedevo mia moglie che inginocchiata stava succhiando, alternandosi, due cazzi. Sembrava una troia avida di cazzi. Oramai ero quasi pronto per raggiungere anch’io il mio appagamento. Ma volevo che il mio sperma andasse a finire tutto nella sua bocca. Volevo riempirla del mio piacere. “Si dai sto venendo, prendilo in bocca” Al sentire quelle parole se lo mise in bocca continuando a succhiare. “Voglio sborrarti tutto in bocca, come una troia” furono le mie parole e subito esplosi in una venuta esagerata. Rallentò il ritmo con la bocca, forse per evitare che lo sperma gli finisse direttamente in gola, ma la sentivo ugualmente succhiare. Fu una sensazione unica ed indescrivibile. Neanche una goccia fuoriuscì dalla sua bocca. Aveva ingoiato tutto il mio sperma e alla fine alzando gli occhi verso di me mi disse, “veramente buono”. Nel frattempo il ragazzo era venuto anche lui. Forse la scena lo aveva eccitato ulteriormente e lo sentivamo godere mentre scaricava il suo serbatoio. “Ragazzi ma siete meravigliosi” ci disse sorridendo e rivolgendosi a mia moglie “e tu sei qualcosa di spettacolare con un corpo da favola”. Ci ringraziò per il bel pomeriggio trascorso assieme. Ci ricomponemmo e più soddisfatti che mai ognuno prese la sua strada.


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