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Lui & Lei

Tutto è iniziato così...


di man2269
06.09.2017    |    15.381    |    18 9.5
"Avevo premuto il tasto giusto e ora mi stavo scopando la sua mente..."
E pensare che tutto è iniziato per gioco. Un gioco che andava al di là della normalità, se così vorremmo definirla. Quella anormalità che avevamo deciso di provare pur non sapendo cosa avessimo trovato e, soprattutto, se avessimo trovato.
Si, soprattutto, anche perché non sapevamo come muoverci. Non avevamo punti di riferimento ne, tantomeno, indizi. Quasi un salto nel buio.
Molte volte avevamo fantasticato su ciò che oramai era diventata una prassi consolidata nei nostri rapporti. Sentivamo che piaceva ad entrambi. Avvertivamo, sempre di più, salire l’eccitazione dentro di noi, ogni qualvolta ci addentravamo nelle nostre piccole fantasie.
“Si, mi piacerebbe vederti scopare con un'altra” mi diceva mentre facevamo l’amore.
Non sapevo come pensarla. Era stata sempre gelosissima di me, e lo è tuttora.
Ma quella sua fantasia mi piaceva tantissimo, a tal punto che i nostri rapporti diventavamo sempre più intensi e stimolanti.
“E a te piacerebbe solo guardare, o essere scopata, anche tu, da qualcun altro?” gli dissi una volta, prendendola alla sprovvista.
Ebbe un momento di esitazione. Non sapeva come rispondere.
Ma cosa mi sta dicendo, avrà pensato in quel momento.
“Non lo so” era stata la sua risposta.
Aveva paura di dirmi ciò, che realmente, in quel momento stava pensando.
Non era vero che non gli piaceva, o meglio, che non lo sapeva. Oramai avevo capito perfettamente qual era la sua fantasia. La cosa mi fomentava ancora di più.
Fantasticava, sicuramente, un rapporto a quattro dove non ci sarebbero state regole. Dove ognuno di noi poteva scambiarsi il partener a proprio piacimento. Guardare mentre facevo sesso con un'altra e, perché no anche da parte mia, guardarla mentre veniva scopata da un altro.
Non ricordo bene quale sia stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, ma decisi che era arrivato il momento di rompere gli indugi. Si avevo deciso, volevo a tutti i costi provare quell’esperienza insieme a lei.
Una sera, come tante, stavo nel letto aspettando che finisse di farsi la doccia.
Quella sera era determinato a capire realmente se erano solo fantasie o voleva spingersi oltre, in modo che non rimanessero tali.
Stavo steso nel letto con gli slip, come sempre, e attendevo con ansia che la porta si aprisse per vedere quella donna che da anni sconvolge la mia vita.
Ma purtroppo l’attesa è sempre estenuante. E succede sempre che quando vuoi una cosa e sai che la stai per averla, quei pochi attimi che separano l’evento diventano eternità. Ero impaziente di vedere mia mogli quasi non la vedevo da una vita.
Trascorsi quei pochi attimi eterni, vidi aprire la porta.
Mi aspettavo mia moglie, avvolta nel suo classico telo da bagno, che, avvicinandosi al letto, se lo toglieva e veniva a stare al mio fianco tutta nuda. Mi conosce benissimo. Sa che non amo che dorme con pigiama o vestaglia.
Ma, questa volta, mi aveva preso di contropiede, quasi avesse intuito che stasera sarebbe stata la svolta a qualcosa di desiderato.
Indossava un completino intimo molto elegante. Perizoma nero con brillantini sul davanti e un reggiseno coordinato. Era stato uno dei miei tanti regali che di tanto in tanto gli faccio.
Aveva i capelli sciolti e umidi che gli scendevano sulle spalle. Il suo volto era uno spettacolo e accentuava un piccolo sorriso.
Il chiarore della luna, che entrava dal balcone, si stampava sulla sua pelle, tanto che le sue gambe si illuminavano incredibilmente, nonostante fosse buoi.
Aveva usato qualche crema, o addirittura qualche olio corpo profumato. Uno fra tanti che non gli mancano mai, o meglio che non gli faccio mai mancare.
A scoprilo non ci avrei messo molto. Aspettavo che si sarebbe avvicinata al letto per sentire la fragranza con cui aveva nutrito la sua pelle.
A fare da capolino su tutto erano un paio di tacchi a spillo di colore rosso. Non si era fatta mancare proprio nulla di ciò che mi sconvolge mente e corpo. Se ne stava li all’impiedi vicino all’armadio come se aspettasse il segnale per avvicinarsi, o forse voleva farmi godere, ancora un po’, quel meraviglioso spettacolo prima dell’inizio delle danze.
Era sexy da morire. Tutto al punto giusto, compreso una calda notte di piena estate con tanto di luna piena.
Il mio sguardo rimase fermo ad osservare quella donna che da anni mi scopo e di cui non ne avrò mai abbastanza. Gli effetti di quella visione cominciavano a dare segni suggestivi.
Dagli slip qualcosa, o qualcuno, cominciava a reclamare. Sentivo un gonfiore che cresceva sempre di più. Era praticamente impossibile restare impassibile difronte a tale visione.
Lentamente cominciò ad avvicinarsi al letto, non prima di aver chiuso la porta alle sue spalle. I suoi movimenti erano lenti e sinuosi e il suo ancheggiare avevano fatto si che dai miei slip cominciasse a fuoriuscire quel qualcosa che non riusciva più a stare chiuso. Il mio cazzo oramai era già in tiro e non vedeva l’ora di fare il suo dovere.
“Che fai non dici nulla?” irruppe quel silenzio che fino ad allora era diventato magnificamente seducente.
“Non credo ci sia bisogno di parlare” dissi con voce bassa.
“A volte certi silenzi dicono molto di più di quando si parla realmente” ripresi.
“E poi sei da togliere il fiato, sei uno spettacolo, e sexy da morire” continuai a dirgli.
“Come tuo solito esageri sempre con i complimenti” mi disse sorridendo.
“Lo sai che dico sempre quello che penso e soprattutto per ciò che vedo davanti ai miei occhi” furono le ultime mie parole.
Appena vicino al letto, ci salì sopra. Aveva già notato la situazione del mio cazzo. Difficile non farci caso. Oramai per metà stava fuori dagli slip, tipo a gustarsi quello spettacolo subliminale.
Con movenze felpate cominciò a camminare, a quattro zampe, lentamente per arrivare alla sua preda.
Sicuramente la predatrice, non avrebbe lottato per niente. La preda era li pronta ad aspettarla e non avrebbe opposta nessuna resistenza, anzi non aspettava altro che essere catturata e finire, prima fra le sue mani e poi fra le labbra umide e calde.
Appena abbassai gli slip afferrò il mio cazzo fra le mani e cominciò a segarlo. Il suo sguardo, inizialmente intenta nella cattura della sua preda, si sposto su di me quasi a dire è mio.
Lo segava dolcemente per poi appoggiare le sue labbra carnose sulla mia cappella. La sensazione fu divina, soprattutto quando il calore della sua bocca avvolse il mio membro. Era una sensazione stupenda. Stava inarcata e aveva il culo più in alto di tutto. Le sue natiche erano uno spettacolo. Sembravano due monti affiancati. Cominciò a muoversi su e giù e di tanto in tanto tentava di infilarselo tutto in bocca con il rischio di soffocarsi. Sentivo il mio cazzo, duro come una pietra, pulsare nella sua bocca. Se non avrebbe smesso rischiavo di arrivare subito all’orgasmo.
Decisi di alzarmi e prenderla da dietro così come stava. In un attimo mi trovai davanti il suo fondoschiena e con un cazzo pronto a penetrarla. Era un qualcosa di pazzesco. Spostai il filo del perizoma e la penetrai con impetuosità. Aveva la fica bagnatissima. I miei ritmi erano veloci e la sentivo lamentarsi di piacere.
“Dai più forte, dai” diceva ansimando.
“Non ti fermare, dai scopami sempre di più” continuava a dire.
“Si, ti scopo troia” risposi.
“Ti piace essere scopata a pecora, vero troia?” gli dissi.
“Si che mi piace, hai un cazzo favoloso” replicò.
“Dai fammelo sentire ancora più dentro…spingi più forte…è meraviglioso” continuava a dirmi.
La stanza da letto molto presto fu invasa dagli odori dei sui indoli. La sua fica sgorgava di piacere. Stavamo in un turbine di eccitazione totale.
Spingevo sempre più forte e abbassandomi su di lei gli prendevo il seno fra le mani. Aveva i capezzoli turgidi e le mie mani non erano sufficienti ad alloggiare i suoi seni. Li accarezzavo e li stringevo sentendola ansimare ancora di più.
La posizione si cominciò a fare un pò scomoda ed io avevo bisogno di prenderne una più comoda.
Gli sfilai il cazzo dalla fica e la feci girare per farglielo succhiare.
“Dai succhiamelo, mettilo in bocca come sai fare tu” gli dissi
“Si, lo voglio succhiare questo cazzo duro” rispose
Subito se lo mise in bocca e cominciò a spompinarmi nuovamente.
Annuì con la testa, ma senza togliersi il cazzo dalla bocca.
Volevo ancora scoparmi la sua fica. Avevo il cazzo sempre più duro e volevo farglielo sentire ancora di più.
“Sdraiati, che ti scopo ancora la fica” gli ordinai.
“Si, scopami la fica…voglio ancora il tuo cazzo” mi supplicò.
Subito si sdraiò e divaricò le gambe. Non mi fu affatto difficile penetrarla. Diete un grido misto di dolore e piacere per la violenza con cui la trafissi.
Gli passai le braccia sotto le sue gambe e gliele sollevai in alto. Il cazzo ora entrava fino in fondo tanto che la sentivo ritrarsi ogni qualvolta affondavo colpi sempre più decisi. Cominciava ad avere dolore. Le sue grida, adesso, erano più di sofferenza che di piacere, ma la cosa mi accendeva ancora di più. La stavo scopando con violenza.
“Adesso ti piace come ti sto scopando, troia?” gli dissi rabbioso.
“Si, mi piace ma mi stai facendo male” rispose un po’ pacata.
“Volevi che ti scopavo più forte e adesso mi dici che ti fa male” gli replicai.
“Si, perché hai un cazzo favoloso e duro come una pietra” mi disse.
“Mi stai sfondando la fica” continuò.
Vedevo realmente la sua sofferenza ad ogni mio colpo. La vedevo nei suoi occhi e nel ritrarsi ad ogni mio affondo.
Cominciai a rallentare il ritmo e man mano sempre più lentamente.
Adesso volevo godermi il suo orgasmo. La volevo guardare negli occhi mentre godeva.
E capii anche il modo per farla arrivare in subito al suo piacere.
“Voglio accontentarti” gli dissi all’improvviso.
“Su cosa vuoi accontentarmi” rispose dubbiosa.
Aveva capito perfettamente, ma faceva finta di nulla.
“Scambiarci con un'altra coppia” l’avevo subito incalzata.
“Si, sarebbe favoloso vederti scopare con un'altra” disse prontamente.
“Ma anche vedere te scopare insieme con un altro sarebbe favoloso” gli risposi all’istante.
I suoi occhi si spalancarono. Non si aspettava una risposta di quel genere, o meglio così diretta.
“Vuoi vedermi scopare con un altro?” pronunciò quella frase con una voce eccitata.
Nel frattempo continuavo a scoparla con molta delicatezza.
“Si, lo voglio” gli risposi determinato mentre gli afferrai il viso fra le mani per guardarla dritta negli occhi.
Quegli stessi occhi che ogni qualvolta la guardo mi fanno perdere il senso dell’orientamento. Mi trascinano in un mondo surreale, dove tutto è più bello. Adesso brillavano di una luce intensa mista tra gioia ed eccitazione. Sentivo le sue contrazione vaginali avvolgere il mio membro. I suoi movimenti, sotto di me, cominciarono a farsi più intensi. Avevo premuto il tasto giusto e ora mi stavo scopando la sua mente. Stava viaggiando in un mondo di fantasie e la sentivo dimenarsi sempre di più. Tentava di stringere le sue gambe su di me. Si era avvinghiata e mi teneva strettissimo.
“D’altronde è ciò che piace anche a te” gli replicai.
I suoi occhi mi guardarono con una forte eccitamento.
“Si è vero, e non ti nascondo che l’ho pensato molte volte” mi disse.
Oramai avevamo le idee, quasi, chiare. Le nostre fantasie ricorrenti si facevano sempre più insistenti.
Avevamo bisogno di provare questa nuova esperienza insieme. Era ciò che desideravamo entrambi.
Sentivo la sua fica sempre più umida. Il mio cazzo era allagato dalle sue secrezioni. La penetrazione era facilitata proprio da quelle e io spingevo sempre più in fondo, nonostante fossi intrappolato fra le sue cosce.
Non poteva mantenere quella presa ancora per molto. A breve sarebbe esplosa nel suo orgasmo sfrenato. Aspettavo quel momento, come non mai, per poterla scopare con colpi più decisi appena avesse allentato la presa con le sue gambe.
Non mancava molto, si sentiva che era quasi sul punto di sprigionare quel suo urlo liberatorio che tanto mi piace.
“Si, lo voglio” continuava a gridare.
Il messaggio era eloquente, voleva essere scopata da qualcun altro e nel contempo vedere me mentre mi scopo un'altra.
“Si, ti accontento, troia” gli dissi.
“Ti faccio scopare da qualcun altro e ti faccio vedere io che mi scopo un'altra donna” gli aggiunsi.
“Si, quando…lo voglio adesso” gridava.
Era al capolinea. Il suo orgasmo fu un susseguirsi di grida e spasimi che non finivano più.
“Si, godo, godo, godooo…che bello” esplose nel suo impeto.
“Sei una vera troia” gli risposi.
Subito dopo arrivò il mio orgasmo. Fece appena in tempo a tirarlo fuori che gli inondai la fica di sperma calda. Finito di espellere il mio seme mi accasciai su di lei e tutto sudati ci addormentammo privi di forze.
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