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Il gioco dell'ex


di LoScrittore91
27.04.2017    |    19.960    |    5 9.4
"Cerco di rimanere calmo, di non farmi dominare dal panico..."
Tra me e Francesca c'è un silenzio strano, per fortuna ci pensa la radio
ad alleggerire la tensione nell'auto.
Carlo per il suo venticinquesimo compleanno ha voluto fare le cose in
grande. Ci ha invitato ben un mese prima, raggiungendo addirittura i sessanta partecipanti. Villa enorme con piscina esterna, dj e open bar. E' una di quelle feste che capitano una volta all'anno, sempre se si è fortunati ad avere un amico parecchio benestante.
Carlo fa parte del nostro gruppo di amici fidati, una decina per essere
precisi. Ci vediamo tutti i weekend per una pizza o un cinema, attività tranquille adatte ad una compagnia formata esclusivamente da coppie. Gli altri cinquanta invitati sono per lo più conoscenti del posto. Probabilmente mi è capitato di averli visti di sfuggita o sentito i loro nomi in qualche discorso.
- Ho saputo che ci sarà anche Alice, la tua cara ex -, afferma Francesca.
rompendo finalmente quel silenzio insopportabile.
Mi volto a guardarla. Il gomito posato pigramente in faccia al
finestrino ma sopratutto l'espressione di chi prova ad occultare una smisurata irritazione.
- Non è un problema, la eviterò -, rispondo sospirando.
- Invece è un problema -, mi urla guizzando verso di me con gli occhi spalancati e il viso infiammato dalla rabbia.
- Calmati -, le dico con tono pacato.
- Calmarmi? -, mi domanda indicandosi. Poi con la coda dell'occhio la vedo incrociare le braccia al petto e lasciarsi andare sul sedile.
- Ultimamente ti sta mettendo like praticamente su tutte le foto che pubblichi su facebook, naturalmente dove non ci sono io. Poi è passata a commentare i post. Io sono stata zitta, ho evitato di prendere l'argomento, ma ora ha raggiunto il limite -, prende fiato e continua.
- Che senso ha presentarsi a questa festa? Carlo nemmeno la conosce -, mi domanda con un tono decisamente più contenuto.
- Non lo so, probabilmente viene con qualcuno che conosce Carlo. Comunque stai tranquilla, non ho ricambiato i suoi like e nemmeno risposto ai commenti. In più non la sento da un anno e mezzo -
- Ci mancherebbe. Evita di parlarci, per favore -, mi dice calmandosi definitivamente.
- Farò l'impossibile per evitarlo, te lo prometto -
Mi ringrazia e un attimo dopo ci baciamo.

Poco dopo parcheggiamo all'esterno della villa. Percorriamo quindi un
lungo viale ben curato che ci conduce all'ingresso. La sala è stracolma di persone impegnate a chiacchierare e bere drink mentre la musica li avvolge con un carica incredibile. Per un attimo mi fermo a guardare la struttura.
Il soffitto è alto, l'arredamento di classe ma quello che mi attira più di
tutto è l'immensa vetrata da cui si intravede una piscina talmente ampia da ospitare contemporaneamente tutti gli invitati.
Individuiamo immediatamente il nostro gruppo di amici, impegnati ad
usufruire della grande offerta di cibo. Salutiamo, mangiamo qualcosa dal buffet e scambiamo qualche parola per integraci nella conversazione. Quando Carlo compare in sala ci avviciniamo per fargli auguri. Sembra entusiasta della festa che è riuscito ad organizzare.
Lasciamo il festeggiato per fare una passeggiata nella
sala. All'improvviso di fronte a noi si materializza Alice, la quale viene verso di noi mostrando un bel sorriso. Il cuore inizia a battermi all'impazzata, sento le mani che cominciano a sudare.
Ha un trucco leggero che le mette in spicco i meravigliosi occhi verdi. Le
labbra colorate di un semplice rossetto, i capelli castano chiaro che le lambiscono le spalle finendo lungo la schiena. Dall'ultima volta che l'ho vista sembra ancora più magra. Per assurdo ha ancora una quarta di seno, ben riconoscibile a causa della magliettina attillata con una generosa scollatura a V. Per concludere indossa una gonna a campana bordeaux che si ferma a metà coscia e un paio di scarpette con tacco.
E' un anno e mezzo che non la vedo e devo ammettere che è in
splendida forma. Già quando eravamo fidanzati la consideravo una strafiga, con tutti i miei amici che non perdevano occasione per farmelo presente. Mentre ero su facebook la settimana scorsa sono capitato sul suo profilo trovando delle foto recenti che non rendevano bene l'idea. Ora, vedendola dal vivo, mi rendo conto che per quattro anni sono stato con una ragazza bellissima.
Alice si ferma davanti a noi e così siamo costretti a salutarci. Francesca
ovviamente non perde l'occasione per usare un tono gelido. Io al contrario non riesco a fare a meno di concedere un sorriso alla mia ex. Intanto con la coda dell'occhio noto l'espressione di Francesca, del tutto adirata.
- Mi fa piacere vederti, come stai? -, mi domanda Alice mentre si sistema pacatamente una ciocca castana dietro all'orecchio.
- Tutto bene grazie. Te invece? -
Nonostante i miei sforzi lo sguardo cade inevitabilmente nella
scollatura di Alice. Si vede chiaramente buona parte del seno, quelle colline bianche che ho assaggiato per parecchio tempo.
Passare dalla quarta di Alice alla prima di Francesca si può considerare
un vero trauma. Ancora oggi noto la differenza quando finiamo a letto. Con Alice ero spronato a toccare, leccare, palpare, per non parlare dei lavori che mi ha fatto con quei seni prosperosi. Con Francesca invece devo dedicarmi ad altro, cercando di dimenticare i vantaggi che ho perso lasciando la mia ex. Non nascondo però che la cosa mi pesa giorno dopo giorno, sopratutto ora che ce l'ho davanti ai miei occhi.
- Sto continuando gli studi, mi mancano pochi esami alla laurea -, risponde Alice.
- Bene, allora in bocca al lupo -
- Crepi, ti ringrazio -, afferma sorridendo. - Ora vado, buona serata -
- Grazie, buona serata -, ribatto sorridendole.
La seguo con lo sguardo per qualche istante, dopodichè scompare in
mezzo alla folla festante.
Mi volto verso Francesca, la quale mi scruta con le braccia intrecciate.
L'espressione è sempre la stessa, i suoi occhi mostrano rabbia e gelosia.
- Ti ho visto molto propenso a parlare con quella puttana nonostante le tue promesse di evitarla -, esordisce con un tono duro.
- E' stata solo educazione, siamo stati insieme quattro anni -
Da lì iniziamo a discutere. Lei non ne vuole sapere, è infuriata. Provo a
spiegare ma sembra di parlare con un muro. Ci spostiamo in una zona più appartata della sala per evitare di fare brutte figure. La storia però non cambia, sembra proprio che l'incontro con Alice ci abbia rovinato la serata. La vedo allontanarsi a passo rapido, nervoso. La speranza che si volti verso di me muore nel momento in cui raggiunge l'altra parte della sala, dove ci sono i nostri amici ad aspettarla.

Mezz'ora più tardi mi ritrovo a chiacchierare con un amico nell'ampio giardino che ospita la piscina. In mano reggiamo i due drink presi passando all'open bar.
Mentre analizziamo la partita di calcetto giocata la sera precedente lo
sguardo si perde nello specchio cristallino della piscina, rischiarata dal chiarore fornito dai quattro fari montati in ogni angolo.
Tra una risata e l'altra beviamo i drink mentre, improvvisamente, noto
Alice dall'altra parte della piscina. E' impegnata a dialogare con altre due persone e quando mi avvista fa un cenno di saluto con la mano. Senza smettere di parlare con Davis alzo il drink verso di lei per ricambiare.
Nei minuti successivi non mi sfuggono i suoi sguardi. Anche io però
faccio la mia parte, posando i miei occhi su di lei appena ne ho la possibilità.
- Devo andare in bagno, ma data la fila che ci sarà immagino che ci vedremo direttamente più tardi -, mi dice Davis.
- Sicuramente, meglio che inizi -, ribatto sorridendo.
Ci salutiamo e lui si allontana verso la grande vetrata che porta al salotto.
Quando riporto l'attenzione su Alice la vedo dire qualcosa all'orecchio
dell'amica e successivamente distaccarsi. Cerco di capire. La risposta arriva quando la mia ex fa il giro della piscina venendo nella mia direzione.
E ora? Non so come comportarmi, ne ad avere una conversazione con
lei. Prima con Francesca affianco è stato paradossalmente più facile, dal momento che eravamo entrambi consapevoli che il dialogo si sarebbe limitato ad una manciata di battute. Cerco di rimanere calmo, di non farmi dominare dal panico. Forse deve chiedermi qualcosa o ancora più semplicemente vuole raggiungere i bagni delle donne che sono proprio alle mie spalle.
Sospiro. Il battito cardiaco accellera all'istante mentre una sensazione di eccitazione si diffonde dentro di me. Ogni dubbio si dissolve quando la vedo avvicinarsi a me sorridendo.
- Come mai da solo? -, mi domanda.
- Ho avuto una discussione con Francesca -
Inarca le sopracciglia, prendendosi qualche momento prima di rispondere.
- Mi dispiace. L'ho vista poco fa in bagno e devo ammettere che mi ha guardata molto male -
- E 'gelosa di te -, le spiego finendo il drink.
- Non capisco come mai, ci siamo lasciati da molto -
- Ha questo carattere purtroppo -
La vedo annuire. Da un'occhiata alla piscina e poi torna a concentrarsi su di me.
- Ti piace la serata? -, chiede.
- Mi sto un pò annoiando a dire la verità -
- Già. Se la piscina fosse disponibile al bagno sarebbe tutt'altra cosa -, afferma scoppiando a ridere.
- Hai ragione -, ribatto ridendo.
Quella battuta da il via ad una vera e propria chiacchierata, che spazia
dallo studio al lavoro, i classici argomenti che si usano per rompere il ghiaccio.
- Ti va di camminare un pò? -, propone Alice.
- Va bene, buona idea -
Ci separiamo dalla folla di invitati proseguendo verso il termine del
giardino. Senza nemmeno pensarci, avvolti da una fitta conversazione, svoltiamo l'angolo incanalandoci in un'arteria che ci conduce in uno spiazzo recintato.
Arrestiamo il passo guardandoci intorno. C'è una panchina di legno
illuminata da un lampione posizionato proprio accanto. Di fronte è collocata una bellissima fontana in marmo, circondata da un prato perfettamente curato.
Solo ora mi rendo conto che qui non arriva la musica. Il silenzio è quasi innaturale.
- Qui stiamo più tranquilli -, mi dice.
- L'importante è non perdersi -, ribatto sorridendo.
Sorride alla battuta. - Dimenticavo il tuo scarso senso dell'orientamento -
La vedo incamminarsi verso la panchina mentre una piacevole brezza mi sfiora il viso.
Rilfetto su quanto sia strano ritrovarmi solo con lei dopo molto tempo. Il feeling sembra essere rimasto lo stesso. In più ora c'è quel pizzico di eccitazione che rende il tutto ancora più interessante.
- Ho altre qualità -, rispondo alla sua provocazione.
- Lo so, ma non il senso dell'orientamento -, afferma sorridendo.
Ci sediamo sulla panchina e una volta accanto a lei riconosco il suo profumo, così dolce e forte allo stesso tempo.
Ho il respiro corto, quasi strozzato, stare vicino a lei mi rende nervoso. Accavallando le gambe fa salire incautamente la gonna. L'occhio mi cade irreparabilmente sulla sua coscia scoperta e stuzzicante.
Incrocio le braccia al petto.
- Com'è il sesso con la tua nuova ragazza? -, mi chiede spiazzandomi.
- Come mai ti interessa ? -
- Curiosità femminile, vorrei sapere se è più brava di me o no -, mi spiega sorridendo maliziosa.
Per un attimo butto lo sguardo nella sua scollatura. I seni sembrano così gonfi, sodi, il panorama offerto dalla sua t-shirt è senza prezzo.
- Siete diverse, non saprei paragonarvi -
- Esigo una risposta più sincera -
- Dimenticavo quanto fossi testarda -, le rispondo concedendole un sorriso.
- Esatto, quindi non puoi sottrarti -, mi dice ridendo.
- Ok, però devo trovare il modo per impostare questo discorso delicato -, annuncio poggiando le mani sulla panchina.
- Guarda che non devi fare un'esame di maturità -, mi dice in tono ironico.
La vedo raccogliersi i capelli sul petto, dopodichè comincia ad accarezzarli.
- Oltre ad essere testarda sei anche simpatica -, affermo in tono ironico.
Mi da uno schiaffo sulla spalla e comincia a ridere.
- Aspetto ancora il tuo discorso -
Non è facile fare un paragone sul sesso, bisognerebbe suddividerlo in più aspetti. Sesso orale, anale e via dicendo. Così rifletto su come intraprendere la conversazione tenendo conto che davanti a me ho la mia ex.
- Per quanto riguarda il sesso orale sei più brava tu -, le dico.
- Wow, 1 a 0 per me allora -, esclama sorridendo ed alzando le mani al cielo.
- Come mai mi consideri più brava? -, domanda poi.
Vedo il suo viso illuminarsi di interesse.
- Francesca non ci mette molto impegno, preferisce che sia io a farlo a
lei -
- Hai una fidanzata egoista -
Mi limito ad annuire.
- Dopodich.. -, mi ferma a metà frase.
- Aspetta, tocca a me. Fate sesso anale? -, chiede incrociando le
braccia.
- No, Francesca ha paura di sentire dolore -, le dico con un tono che
nasconde delusione.
- Ah, quindi stiamo 2-0 -, mi dice con un sorriso soddisfatto.
- Già -
Il rifiuto verso il sesso anale da parte di Francesca è sempre stato un
problema, qualcosa che ha pesato sul sesso. Con Alice facevo tutto senza alcun tipo di limitazione. L'ultima volta che mi ha dato il suo bel culo è stato poco prima che ci lasciassimo. Lo ricordo come se fosse ieri. Abbiamo aspettato che i suoi uscissero di casa e poi via sul loro letto. Aveva il culo così stretto che le sono venuto dentro dopo soli tre minuti.
- Per quanto riguarda la fantasia vince Francesca, ama farlo nei posti più strani -, le dico.
- Ad esempio? Qual'è il posto più strano dove l'avete fatto? -
- Circa due settimane fa, sul treno, di sera. C'era un vagone vuoto ed
abbiamo approfittato -
- Le concedo il punto -, afferma con un tono non troppo convinto.
- Comunque amo farlo sul letto perchè è il posto in cui sto più comoda
-, conclude.
- Ricordo questo particolare -, rispondo facendo una piccola pausa.
- Per quanto riguarda la frequenza con Francesca mi capita di farlo molto di più -, continuo.
- Conta la qualità, non la quantità -, ribatte accennando un sorriso
malizioso. - Quante volte lo fate in una settimana? -
- Tre volte -
- Io e te non potevamo perchè avevo sempre casa occupata -
- Il punto va comunque a Francesca, state due pari -, le dico
sorridendo.
Vedo che Alice curva le sopracciglia, come a voler dissentire, dopodichè
incrocia le mani posandole sulla coscia nuda.
- Non mi rimane che aspettare il punto decisivo, quello che decreterà la vincente -, afferma.
Annuisco con un cenno della testa.
- Hai un tema da proporre? -, domando.
- Si. Chi delle due ce l'ha più stretta? -, chiede sorridendo. Dal suo
sguardo trapela una forte dose di malizia.
- Devo ammettere che con te sentivo molto di più -
- Quindi ho vinto! -, esclama.
La sua espressione si trasforma in un misto fra appagamento ed eccitazione.
- Già -, confermo.
- Qual'è la ricompensa? -, domanda poggiando di nuovo le mani sulla
panchina.
- Nessuna ricompensa, solo soddisfazione personale -, le dico
abbozzando un mezzo sorriso. Finita la frase mi esce un sospiro dalle labbra. Sento il battito cardiaco aumentare di colpo.
- Peccato, speravo in qualcosa di piacevole -, mi stuzzica con un tono
provocante. Un senso di eccitazione cresce improvvisamente dentro di me.
Ci sta provando abilmente, facendomi capire che vuole qualcosa di più di una semplice chiacchierata fra ex. Ha iniziato questo gioco con la scusa di finire su discorsi eccitanti ma sopratutto per ricordarmi quanto è brava a letto. E ora? Cosa dovrei fare? Lasciarmi andare tradendo Francesca?
- Forse è meglio tornare alla festa -, le dico.
- Aspetta -
Il dolce profumo di Alice mi travolge nel momento in cui il suo viso si
avvicina al mio.
Un'istante dopo sento le sue labbra morbide cercano le mie, per un
attimo mi sembra di sognare. Dopo molto tempo ritrovo quel sapore sublime e nel giro di pochi secondi inizio a ricambiare i suoi baci.
La sua lingua scivola nella mia bocca piroettando rapidamente.
Baciarla è qualcosa di magnifico, qualcosa che mi è mancato per
moltissimo tempo. Anche se sto tradendo Francesca non riesco a fermarmi.
Tra un bacio e l'altro sento il pene farsi sempre più duro, fino a
raggiungere il suo massimo.
Vedo Alice fermarsi, abbassare lo sguardo e sorridere.
- Va tutto bene lì sotto? -, domanda.
- Andava meglio prima -, rispondo sorridendole.
Sentendo la mia risposta scoppia a ridere. Dopodichè l'arrivo di un
messaggio sul mio telefono interrompe tutto. Lo prendo dalla tasca e controllo. Si tratta di Francesca, vuole sapere dove sono.
- E' Francesca? -, mi domanda Alice.
- Si -
- Come mai non rispondi? -
- Non so cosa scriverle -, le dico sospirando.
- Dille che sei andato a fare un giro in macchina -
- L'ho parcheggiata vicina all'entrata, se ne accorgerebbe -
- Ehi, se vuoi andare dentro a cercarla non è un problema, torniamo
alla festa facendo finta di nulla -, mi dice sistemando una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
- Mi trovo bene qui con te, non mi va di tornare dentro -, le dico.
Alice si mette le mani in testa e scoppia a ridere.
- Che situazione assurda -, afferma sgranando gli occhi.
- E anche rischiosa -, aggiungo io.
- Che intenzioni hai? -, mi domanda Alice mordendosi dolcemente le
labbra.
Alzo per un secondo lo sguardo al cielo, poi rispondo.
- Dipende cosa intendi -
- Non fare il finto tonto -, mi dice sorridendo ed inarcando le
sopracciglia.
E' chiaro come la luce del sole, sto per rifare sesso con Alice. La sua è
una proposta a cui non riesco a rifiutare. Il suo modo di filtrare mi ha fatto eccitare a tal punto di arrivare a tradire la persona con cui sto da quasi un anno e mezzo.
- Ora ho capito -, le rispondo sorridendo.
Il telefono comincia a squillare, io prontamente metto il silenzioso.
- Chiamala fra un quarto d'ora, quando saremo tornati alla festa -,
afferma Alice.
- Va bene -
Riprendiamo a baciarci e successivamente passo al collo. Ha la pelle
calda, liscia, i miei baci arrivano a sfiorare l'orecchio.
Nel frattempo sento la sua mano farsi strada sopra i miei jeans,
partendo dalla coscia ed arrivando a tastare il pene duro.
- Mi ero dimenticata di quanto ce l'hai grosso -, sussurra.
Approfitto della situazione per mettere una mano sul suo seno
abbondante, ancora coperto dalla stoffa della t-shirt.
E' tutta la sera che aspettavo questo momento. La scollatura è stata una
provocazione da quando l'ho incontrata in sala. Quando ci siamo seduti sulla panchina ho provato a non guardare ma ogni mio sforzo è andato perso. Sono anni che il suo seno mi fa impazzire.
- Ti sono mancate? -, domanda.
- Non immagini quanto -, le rispondo prima di ricominciare a baciarla
con la lingua.
- Non avevo dubbi, la tua ragazza avrà al massimo una seconda -, mi
dice staccandosi poco dopo.
Senza nemmeno rispondere le alzo la maglietta, arrotolandola fino al
torace.
Ha un seno incredibile, limitato da un reggiseno nero di pizzo. La luce
del lampione illumina quelle colline bianche e gonfie.
Vedo Alice che da un'occhiata all'entrata del viale, l'unica strada per
raggiungere lo spiazzo in cui ci troviamo.
Quando le abbasso una spallina del reggiseno sguscia il capezzolo
bruno attorniato dall'areola ampia e chiara. Quindi lo lecco, accorgendomi subito di quanto sia turgido. Nel frattempo mi arrivano all'orecchio i suoi gemiti, è sempre più eccitata. La sua mano finisce dietro alla mia nuca spingendo del tutto il viso contro il seno. Ha la pelle così profumata che starei li a leccare per ore.
- Dobbiamo sbrigarci, non abbiamo molto tempo -, mi dice con la voce rotta dalla goduria.
Così mi fermo e do un'occhiata verso l'entrata del viale.
E se dovesse arrivare qualcuno? Magari una coppia che ha avuto la
stessa idea nostra. Qui alla festa ci sono molte persone che conosco ma è un rischio che sono disposto a correre.
Quando ritorno con lo sguardo su Alice la vedo darsi da fare con la
cintura dei miei jeans e, nel giro di qualche secondo, libera tutto aprendo anche la zip. Decido di darle una mano, così abbasso i boxer fino alle cosce. Il pene, a questo punto dritto e duro, spunta all'istante puntando verso l'alto. Alice senza perdere altro tempo si dispone a cavalcioni su di me. La osservo mentre infila una mano sotto alla gonna, quasi certamente per spostare le mutandine. Nel frattempo le afferro i fianchi per avere maggior controllo del suo corpo.
La guardo negli occhi. Ha un'espressione colma di voglia. Abbassando la
testa mi rendo conto che anche la seconda spallina del reggiseno è venuta giù, mettendo così in bella mostra l'intero seno voluminoso.
Alice afferra il pene ed alza il bacino. Poco dopo sento un'energica
stretta attorno al membro accompagnata da un'esplosione di calore. Mi godo la sua eccitazione, la vedo socchiudere gli occhi e mordersi le labbra in modo sensuale. Ascolto i suoi interminabili gemiti, non mi sembra vero che lo stiamo facendo. Alice va su e giù con il bacino e, ad ogni affondo, ammiro i suoi meravigliosi seni sobbalzare.
- Il tuo cazzo mi è proprio mancato -, sussurra.
La situazione mi porta ad ansimare, godo così tanto da sentire le
scariche di adrenalina lungo la schiena.
- Sei proprio una porca -, le dico accennando un sorriso malizioso.
E' una delle scopate migliori della mia vita, senza ombra di dubbio.
Quello che mi trasmette Alice è qualcosa di unico che in Francesca non ho trovato. Con Alice c'è un eccitazione incredibile mischiata ad un intesa senza eguali. Aveva ragione prima quando, durante il gioco, mi ha detto che la qualità conta più della quantità.
I cinque minuti successivi passano così, lei sopra di me ed io che le
tengo i fianchi per guidarla in ogni suo colpo.
- Scopi da dio -, le dico chiudendo gli occhi per qualche istante.
Sento le sue mani posarsi sul mio petto e, una volta riaperti gli occhi,
noto che sta andando ancora più veloce. Nel frattempo i suoi roventi fluidi avvolgono il pene donandomi una sensazione di assoluto piacere.
- Sono così eccitata che potrei venire in questa posizione -, mi
sussurra con il fiato corto. Quindi riprende a boccheggiare.
- Vai più forte -, le dico.
Ha il viso rosso, sul seno è affiorato un sottile strato di sudore illuminato dalla luce del lampione.
- Sto venendo! -, esclama spalancando la bocca.
Le pareti della vagina si stringono improvvisamente sul pene e, nello
stesso frangente, sento le unghie di Alice sprofondare nel mio petto. La vedo stringere le labbra per soffocare un urlo. Finito l'orgasmo rallenta la cavalcata, fino a fermarsi.
Ora ha un espressione distesa e appagata. Mi sorride cercando di
riprendere fiato. Io ricambio il sorriso dandole il tempo di riprendersi.
- E' stato un orgasmo fortissimo, uno dei più intensi della mia vita -
- Già, non ti ho mai vista godere così tanto -, le dico con un tono che
cela soddisfazione.
Mi prende il viso tra le mani e mi bacia.
- E' stato merito tuo -
Dopodichè si stacca da me, alzandosi. Si rimette il reggiseno, aggiusta le
spalline e abbassa la maglietta che era stata precedentemente arrotolata fino al torace. Le vorrei quasi dire qualcosa quando, insperatamente, la vedo inginocchiarsi fra le mie gambe.
Senza nemmeno dire una parola impugna il pene e incomincia a leccare
prudentemente i testicoli. La sua lingua va a tormentare i punti più sensibili strappandomi un forte gemito.
- Mi mancava un pompino fatto bene -, le dico.
Alice mi sorride. La osservo mentre si dedica all'asta, leccando dall'alto
verso il basso e vicerversa.
- Francesca non può competere con me. Adesso finalmente ti stai
rendendo conto della cazzata che hai fatto lasciandomi -, ribatte
fermandosi per un istante.
Quando riprende decide di metterselo in bocca, iniziando così a
succhiarlo con energia. Mentre la sua testa va su e giù sul pene i suoi occhi sono fissi sui miei. Sento la sua bocca comprimere sempre di più, regalandomi un godimento irripetibile. Chiudo gli occhi e spalanco la bocca, il dorso che intanto sprofonda sullo schienale della panchina.
Rimango così per un lungo minuto. I suoi movimenti della bocca
diventano man mano più vigorosi, come se volesse portarmi ad un orgasmo senza precedenti.
Francesca non mi ha mai dato un piacere simile. Non è mai arrivata a stare per più di un minuto fra le mie gambe. E' sempre svogliata, disattenta, frettolosa. Alice invece ci sa fare. Eccome se ci sa fare.
- Alice sto per venire -, le dico quasi bisbigliando.
Lei mi ha sentito, ma non si ferma. Mi sfugge un gemito. Mentre la sua
bocca continua a succhiare una scarica di adrenalina percorre rapida la mia schiena e, un attimo dopo, sento uno schizzo di sperma sprigionarsi.
Alice sfila il pene dalla bocca. Poi, fissandomi con un sorriso malizioso,
decide di ingoiare il mio seme. Prima di alzarsi passa un dito sull'angolo della bocca, togliendo così un pò di sperma che è rimasto fuori.
- E' meglio che andiamo -, mi dice.
Mi sistemo come meglio posso. Una volta in piedi controllo il telefono. Tre chiamate perse e un paio di messaggi, Francesca si sarà preoccupata. Proprio in quel momento arriva la chiamata.
- Ohi, ma che fine hai fatto? E' quasi mezz'ora che ti cerco -, mi dice
con un tono allarmato.
- Volevo stare un pò per conto mio, così ho fatto una passeggiata fuori dalla villa -
Alice, intanto, incrocia le braccia e abbassa lo sguardo.
- Riguardo a prima ho esagerato, scusami, dai raggiungimi dentro -, mi dice Francesca.
- Va bene -
- Ti amo -
- Anche io ti amo -, le dico prima di concludere la telefonata.
Un istante dopo mi sento una merda. L'ho tradita ed è stata lei a
scusarsi, non so con quale coraggio la guarderò in faccia. Forse ho sbagliato, forse non dovevo. E' andata così e la colpa è solo mia. E se lo venisse a sapere? Non me lo perdonerebbe mai.
- Ti senti in colpa? -, mi domanda Alice sistemando una ciocca di
capelli mossa da una leggera brezza.
- Mi ero promesso di non tradirla -
- Mi dispiace, non volevo che stessi male dopo -
- E' stata colpa mia, non ho saputo controllarmi -, le dico chiudendo la
zip dei jeans.
- Sono stata bene con te, ma non voglio rovinare la tua relazione -, mi
dice sospirando. Fa una pausa prima di continuare.
- In futuro eviterò di cercarti. Se sarai tu a volerlo sappi che basta una chiamata - , conclude.
- Per adesso sto con lei, quindi non penso sia fattibile. Se dovessi
lasciarmi prenderò in considerazione la proposta -, le dico accennando un sorriso.
- Va bene, ora vai altrimenti sospetterà qualcosa -, mi dice
ricambiando il sorriso.
Si avvicina e ci salutiamo con un bacio sulla guancia.
- E' stato bellissimo fare l'amore con te -, mi sussurra all'orecchio.
- Anche per me -
La guardo allontanarsi. Aspetterò qualche minuto prima di tornare alla
villa.

Poco dopo entro nel salotto principale trovando Francesca. Lei mi corre
incontro abbracciandomi, così finiamo per baciarci. Mi guarda inarcando un sopracciglio.
- Hai un sapore diverso -, afferma lei.
- Ho mangiato qualcosa di strano al buffet -
- Eh infatti, qualcosa c'era -, ribatte sorridendo.
Alice compare dall'altra parte della sala, il suo sguardo è proprio rivolto a noi.
- Ecco la tua ex che ci guarda. Dai baciamoci adesso così la facciamo rosicare un pò -
Senza nemmeno darmi la possibilità di rispondere mi ritrovo la sua
lingua in bocca. Francesca chiude gli occhi mentre io, invece, incrocio lo sguardo con Alice. La vedo che mi sorride, probabilmente divertita dalla situazione. Mi fa l'occhiolino, io ricambio. Dopodichè chiudo gli occhi e mi godo il bacio.


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