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46. UNA SERATA DA TROIETTA CON LAURA


di Janus
26.04.2025    |    39    |    5 9.4
"Qualche parola di saluto, poi lui si tolse il giaccone e lo pose sul cruscotto; quindi bloccò le portiere per evitare sorprese non desiderate..."
Finalmente venerdì, dopo interminabili giorni di ripetitivi e noiosi impegni lavorativi. Avevo un gran bisogno di “fare la femmina”, di prendere cazzi… decisi, naturalmente, di andare di nuovo al posticino vicino al mare. Però, data la tanta voglia, per andare sul sicuro presi anche appuntamento col “dongiovanni”: lui era una persona affidabile ed il suo grosso uccello, quantomeno, era garanzia di soddisfazione!

Negli ultimi tempi, tra l’altro, con lui avevo adottato la soluzione carsex direttamente nel parcheggio del supermercato, lo stesso ove in precedenza ci incontravamo per poi raggiungere la sua casetta in collina. Avevamo iniziato in una piovosa sera invernale, e ci era piaciuto… d’altra parte, la sua auto era già stata più volte la nostra segreta alcova presso la spiaggia!

Conclusi le incombenze professionali già molto eccitata per la serata di sesso in programma. Andai all’auto, presi dal bagagliaio quanto serviva per mettermi “en femme” e lo misi sul sedile accanto, poi mi avviai. Il supermercato dell’appuntamento non era molto distante e lo raggiunsi senza intoppi; nonostante fosse già chiuso, nel parcheggio con poca illuminazione qualche auto arrivava e qualcuna se ne andava… in effetti, a pensarci bene, forse era anche un luogo di appuntamenti!

Mi diressi in fondo, nella zona più distante dall’accesso. Mi guardai attorno… poi, vedendo che la presenza di vetture restava minima, cominciai a preparare sul sedile del passeggero il necessario per trasformarmi in “Gianna”. Senza scendere dall’auto, mi tolsi tutto il vestiario maschile e mi rivestii al femminile, cercando di essere più sexy possibile: mutandine di pizzo nero, autoreggenti pesanti, vestitino nero aderente in maglia a collo alto… data la temperatura mite, era abbastanza!

Quindi stivaletti alla caviglia con tacco medio, parrucca e bigiotteria. Completai il tutto con una spruzzata di deodorante, gli occhiali da donna e un filo di rossetto sulle labbra; poi controllai la borsetta del necessaire: lubrificante, profilattici, deodorante, salviettine igieniche e fazzolettini… il solito, insomma! Giusto in tempo: dopo pochi istanti vidi l’utilitaria rossa del dongiovanni entrare nel parcheggio per venire verso la mia posizione, dove si fermò accanto alla mia sinistra.

Lui spense il motore; io scesi e salii svelta nella sua auto. Qualche parola di saluto, poi lui si tolse il giaccone e lo pose sul cruscotto; quindi bloccò le portiere per evitare sorprese non desiderate. Entrambi abbassammo gli schienali dei sedili; lui si slacciò la patta dei pantaloni, mettendo a nudo il suo grosso uccello. A quella vista, eccitata come ero, mi protesi subito verso l’oggetto del mio desiderio, lo afferrai e lo imboccai golosa… hhhmmm che delizia… mi era davvero mancato, quel bel cazzone!! Presi a succhiarlo e leccarlo, a segarlo lentamente con la mano… ogni tanto buttai l’occhio fuori dai finestrini: speravo, per quanto rischioso, che qualcuno mi stesse guardando!!

Prendere di nuovo quel bel cazzo in bocca fu piacevolissimo. Muovendomi nel poco spazio interno, riuscii a mettermi in ginocchio sul sedile, poi ad alzarmi il vestito calando le mutandine: volevo spompinare il dongiovanni col culo bene in vista, a disposizione delle sue dita… e di eventuali guardoni! Appena in posizione, ripresi in mano il suo uccellone duro e lo imboccai di nuovo: adoravo prendere il cazzo in bocca stando alla pecorina col sedere nudo! il dongiovanni allungò la mano sotto di me tra le cosce, e prese ad accarezzarmi il pacchettino… poi salì tra le mie chiappe e cominciò a regalarmi leggere penetrazioni delle sue dita nello sfintere.

Andammo avanti così per diversi minuti. Il suo cazzone mi piaceva troppo: lo segai lentamente… ad occhi socchiusi lo leccai dalle palle sino al glande, per poi imboccarlo e lasciarmelo penetrare tutto in gola, nonostante piccoli conati di vomito comunque dominati. Mentre gustavo quel bel membro pensai libidinosa che sarebbe stato bello farmi sborrare in bocca… ma la voglia di essere inculata fu più forte! Mi tirai su, presi la borsetta, passai un profilattico al mio amante e mi misi del gel nel buchetto. Poi mi rimisi in ginocchio sul sedile rivolta verso dietro, viso sul poggiatesta in una perfetta pecorina, col culo che anelava l’ingroppata.

Il dongiovanni si spostò dietro di me; presi il suo cazzone con la mano, mi appoggiai la cappella sul buco unto e accogliente, e protesi all’indietro il culo per aprirmi al massimo… lui spinse lentamente e il suo bastone di carne calda scivolò presto tutto dentro di me. Restammo fermi un istante, poi lui cominciò a sodomizzarmi… il suo uccello duro mi scorreva dentro, regalandomi sensazioni così forti da rendermi quasi tremante per il piacere. Ogni tanto lui mi afferrò le chiappe con entrambe le mani, divaricandole come per ammirarmi, per poi riprendere con vigorosi affondi… davvero indimenticabile, l’intenso piacere che ancora una volta provai come puttanella da monta!!

Mi inculò a lungo, resistente come sempre... io presi a rispondere ai suoi affondi sculettando all’indietro, con gemiti di piacere che lui ricambiò sussurrandomi “Sì… prendilo tutto… godi, come una donna!”. Dopo un po’ il mio maturo estimatore accelerò l’inculata: alcuni altri affondi con gran battute sui miei glutei e si fermò, col cazzo dentro di me, tenendomi stretta per i fianchi. Restai così qualche istante, godendomi ancora la presenza di quel grosso e caldo cazzo nel culo. Poi ci staccammo; lui si liberò del profilattico, io mi asciugai il gel colato fuori dallo sfintere durante la monta e mi tirai su le mutandine. Uno scambio di saluti a mezza voce, poi scesi e risalii in macchina.

Mi tolsi la parrucca, per non destare sospetti in caso fossi stata fermata; poi misi in moto e mi diressi al più vicino casello dell’autostrada. Quindici minuti dopo raggiunsi l’uscita più prossima al mio “paradiso delle trav”; appena fuori presi la stradina locale, dirigendomi alla seconda destinazione della serata. Rimisi la parrucca, feci un giro per accertarmi della situazione poi entrai nel noto parcheggio del ristorante. Andai fino in fondo, e parcheggiai a marcia indietro in una delle piazzole: avevo ormai intuito che, in genere, le travestite parcheggiavano sul lato mare a marcia indietro, mentre i maschi in cerca di bocche e culi usavano le altre file di piazzole, o parcheggiavano di muso!

Spensi il motore; c’erano già diversi uomini soli che si aggiravano a piedi in attesa: la primavera evidentemente aveva risvegliato tante voglie sopite!! Qualcuno venne vicino al finestrino, aspettando che scendessi dall’auto... mi decisi: scesi con la borsetta in mano e richiusi la portiera. Qualcuno mi fece “Ciao…” ed io lo ricambiai senza badarci troppo; poi mi incamminai, sculettando, verso la passerella in legno che porta alla spiaggia, borsetta in spalla. Almeno tre uomini mi accompagnarono, altri seguirono a breve distanza… presi la passerella, la percorsi per alcuni metri fino ad uscire al primo varco sulla destra, quindi mi girai verso gli uomini che mi attorniavano.

Due mi affiancarono, uno per parte; un altro restò di fronte a me sul tavolato, appoggiato al corrimano… tutti e tre col cazzo mezzo duro già in mano e puntato verso di me!! Uno spettacolo magnifico… tre bei cazzoni a mia disposizione, che spiccavano nel buio sotto una bella luna al primo quarto contornata di stelle! Le chiacchiere restarono a zero: io appoggiai la borsetta a terra accanto a me e sotto gli occhi, poi misi a terra un ginocchio e presi in mano il cazzo più vicino, imboccandolo subito libidinosa… sììì… grosso e gustoso! Il secondo uomo avvicinò l’uccello al mio viso a sua volta, perciò misi a terra anche l’altro ginocchio.

Con un membro nella mano destra e uno nella sinistra, cominciai a succhiarli passando dall’uno all’altro. Il tipo rimasto sulla passerella non volle essere da meno: si avvicinò anche lui col cazzo a portata della mia bocca, ed io lo ringraziai mettendo anche quello nel turno della pompa!! Una scena da porno film, potrei dire: io inginocchiata sulla sabbia e tre uomini che mi davano a turno l’uccello in bocca! Altri uomini intanto stavano arrivando sulla scena, ma io non potei badar loro: ero troppo impegnata con i tre cazzi che stavo già succhiando!! Qualcuno, comunque, si portò dietro di me… mi sollevò il bordo del vestitino e prese a palparmi il culo, infilandomi le dita nel buco.

Apprezzai molto quelle carezze: lasciai momentaneamente i cazzi che avevo in mano e mi abbassai le mutandine fino alle cosce, per mettere il sedere nudo a disposizione di chi mi stava dietro!! Poi ripresi i cazzi in mano e continuai a succhiarli… dopo parecchio e continuo spompinare mi venne voglia di prenderli anche nel culo, quei cazzi: allora mi rialzai, tirai fuori dalla borsetta un paio di profilattici e li passai ai due uomini con l’uccello più grosso e duro; poi presi il lubrificante e me ne misi abbastanza nello sfintere… ce l’avevo ancora slabbrato e aperto per l’inculata del dongiovanni, comunque lo volevo ben unto!

Appena il primo dei due fu pronto, gli offrii il culo: lui me lo sbatté dentro senza alcuna fatica, poi iniziò a montarmi. Lo lasciai fare, e tornai ai cazzi da succhiare che erano lì davanti a me in attesa… troppo bello, avere un cazzo nel culo e due o tre da sbocchinare!! Bellissimo poi, poter esibire così in pubblico la mia femminilità e la mia troiaggine!!! Stavamo tutti godendoci il momento, quando alzando gli occhi verso la passerella vidi che era arrivata Laura, un’amica travestita conosciuta alcune settimana prima… accanto a lei c’era un uomo, e poco più in là un altro.

Quello vicino a lei, forse arrapato dallo spettacolo che io stavo dando, prese Laura per le spalle e, senza tante cerimonie, la fece abbassare sulle cosce per darle il cazzo in bocca!! Altri uomini ci stavano attorno, quasi tutti con l’uccello in mano; l’uomo che mi aveva inculata per primo aveva finito, e un altro si era messo dietro di me per sodomizzarmi a sua volta. Io mi lubrificai ancora l’ano poi lo lasciai fare, continuando golosa a succhiare a turno tutti gli uccelli che via via mi venivano messi davanti alla faccia… e Laura non fu da meno!! Dopo un po’ mi rialzai: stare piegata a lungo mi aveva quasi fatto venire il mal di schiena!!

Cercai Laura con lo sguardo: notai che alcuni uomini l’avevano fatta spostare appena fuori della passerella pedonale, e l’avevano fatta appoggiare al corrimano di legno. Uno di loro la stava inculando, mentre altri due le davano i cazzi in bocca… lei ogni tanto gemeva distintamente di piacere, offrendo ai presenti davvero una bella scenetta! Con me era rimasto, tra gli altri, anche un uomo molto dotato che però faceva un po’ fatica ad andare in erezione… mi abbassai allora davanti a lui e presi a sbocchinarlo… pian piano sembrò che il suo grosso uccello si indurisse a sufficienza, quindi provai a prenderglielo nel culo.

Riuscì a mettermelo dentro, e cominciò a sbattermi… ma dopo alcuni affondi ecco che di nuovo gli si ammosciò, e lui continuò masturbandosi. Io allora mi dedicai agli altri cazzi nei dintorni. Passarono parecchi altri minuti; pian piano i tanti uomini che ci stavano attorno ebbero, in un modo o nell’altro, l’orgasmo e se ne andarono. Alla fine mi ritrovai con Laura e un paio di uomini che si segavano lentamente, palpeggiandoci e ammirandoci: noi due ci eravamo lasciato il culo scoperto, per la loro gioia! Chiacchierai con la sorellina del più e del meno, mentre lei si fumava una sigaretta.

Una giovane travestita, in parrucca bionda e tuta da ginnastica, si avvicinò e chiese con una voce molto effeminata se una di noi fosse di Milano. Scambiammo qualche parola poi lei si spostò sulla passerella, probabilmente in cerca di uomini. Accanto a me e Laura notai un ometto non molto alto, che si menava lentamente l’uccello… ce l’aveva piuttosto grosso ma non troppo lungo: proprio come piace a me!! Un bel cazzo, pulito e già bello duro… glielo succhiai un po’, poi volli nel culo anche quello… dovetti piegare molto le ginocchia, ma alla fine lui riuscì a mettermelo dentro. Quel tipo mi inculò per diversi minuti, interrompendo ogni tanto… poi se ne andò, evidentemente soddisfatto!!

Rimaste sole, Laura scambiò con me qualche altra battuta concludendo scherzosamente che “…La prima ondata della serata doveva essersi esaurita!”. Ci dilungammo con altre chiacchiere di circostanza poi, ritenendo giunta l’ora di rientrare, la salutai e presi la via di casa… ancor oggi non posso fare a meno di ripensare, eccitata, a quella magnifica e libidinosa serata!!
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