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Luciano e Maria capitolo tre


di simona27
22.11.2021    |    845    |    0 9.5
"Maria mi ha pure comprato lingerie e vestiti, per lei è un gioco, forse anche per me, ora non lo so, mi piace indossare certi abiti, lei lo sa, facciamo..."
a più riprese facciamo l'amore.

Luciano riprende il racconto:
Però da quando un anno fa mi ha fatto vestire da donna, credo di essere cambiato, quella sera ho provato un qualcosa che non ho saputo descrivere, è la stessa cosa che provo tutt'ora. Maria mi ha pure comprato lingerie e vestiti, per lei è un gioco, forse anche per me, ora non lo so, mi piace indossare certi abiti, lei lo sa, facciamo l'amore con grande trasporto, ma non riesco a capire se lei è un pò bisex e anche io lo sono, ma non sento attrazione per i maschi, forse lei lo è per me vestito da donna.
Questo dubbio continua ad assillarmi, sono ormai vicino ai 30 anni e ho qualche dubbio sulla mia identità, lei a 25 è nel fiore della sua bellezza. Così il cruccio mi rode dentro e dai un giorno, dai un altro, mi accorgo che noi facciamo l'amore in modo soddisfacente solo quando sono vestito da donna. Una sera dopo aver concluso il nostro amplesso le porgo la domanda cruciale, se lei gode di più con me maschio o femmina. La risposta non potrebbe essere più ambigua, mi dice "non lo so", ma poi mi fa notare una cosa, che da maschio, la mia durata ed erezione è molto minore di quando sono vestito, mi impongo di fare anche io la constatazione, e dopo qualche settimana è lei che riprende il discorso e io ammetto che è vero.
Il tarlo mentale è partito, mi rendo conto che il suo gioco carnevalesco mi ha indotto a ridurre le mie prestazioni sessuali, proprio con lei che è la persona che amo, più di me stesso, ora rendo a letto solo se ho reggiseno e autoreggenti.
Durante la settimana in questo periodo siamo molto presi tutti e due, anche i nostri rapporti si sono diradati, così a metà settimana, lei vorrebbe fare l'amore e io ci riesco a metà, la faccio venire, ma con poco trasporto, dà la colpa agli impegni di lavoro, sembra sia finita lì, il sabato mi vesto, mi preparo e facciamo l'amore come il solito, ma il sabato successivo anche se sono vestito da donna il risultato non è dei migliori.
Non mi dice nulla ma la vedo perplessa, ho da poco compiuto 30 anni, non posso avere dei problemi di erezione, mi sta vicino, cerca di consolarmi, sulle prime ci riesce, ma poi sono io che comincio ad abbattermi. Adoro la mia Maria, per lei vorrei sempre il massimo, non capisco cosa mi sta succedendo. Ho paura, paura di non riuscire a darle il mio amore.
Facciamo un esperimento, per qualche mese non mi travesto, vediamo cosa succede, lei è d'accordo, il primo mese sembra che sia tutto rientrato nella normalità, poi dal secondo in avanti ritorno ad avere difficoltà evidenti, allora riprovo a travestirmi nuovamente, ce la faccio per un pò, poi cedo di nuovo, penso di essere nei guai.
Ne parliamo spesso e a lungo, mi sento uno straccio, vorrei ma non posso, cosa terribile, amare una donna meravigliosa e non riuscire a farci l'amore, lei comprende il mio stato e si auto accusa di essere stata lei l'origine del mio problema, facendomi vestire da donna, io cerco di negarlo ma la controprova è che una sera che sono travestito, mentre cerco di fare il mio dovere, lei mi infila un dito nel culetto e "Zac" ci scappa una scopata memorabile. Finalmente siamo appagati entrambi, se questa è la cura, facciamo di necessità virtù.

Purtroppo questo sistema fallisce miseramente e siamo al secondo anno, io ormai ho 31 anni e lei 26, mi sembra presto per alzare bandiera bianca, lei si sta innervosendo e comincia a fare certi discorsi su possibili scappatelle che io dovrei accettare.
Se l'amo, il fatto di darle libertà di manovra lo dimostrerebbe.
Io continuo ad essere perplesso, ancora non ho realizzato che al lei serve uno che la scopi, senza nessun coinvolgimento sentimentale, così una sera mi dice apertamente che il sabato sera uscirà con una sua amica per andare in pizzeria, a me sta bene, lo ha fatto anche altre volte, ma il sabato, comincia la preparazione già dal primo mattino, ceretta totale, ha voluto che le depilassi la patatina completamente (per andare in pizzeria con un'amica cosa le serve poi?).

Si è vestita abbastanza provocante, abitino non troppo corto, nero di pizzo, lingerie nera e calze velatissime, stavolta con reggicalze (me ne sono accorto mentre le allacciava), così ho fatto l'unica domanda che potevo fare: " Scusami tanto, per andare in pizzeria ti sei messa tutta in tiro, ti sei depilata pure là sotto, non è che hai un altro disegno ?"
Mi ha sorriso, mi ha accarezzato il viso e mi ha lasciato lì col dubbio, che forse sarebbe stata una serata diversa dal solito, il dubbio c'era e non l'aveva fugato.

Così è uscita, io sono rimasto in casa, solo, sono andato in camera, mi sono spogliato e mi sono messo la mia lingerie più bella, senza vestito, solo le scarpe e sul divano mi sono dato piacere venendomi in mano, che poi mi sono leccato per pulirmi.
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