trans
Quando piove

15.05.2025 |
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"Il cazzo era durissimo, un piacere succhiarlo ma la sborra era davvero poca rispetto al vecchio di prima..."
Piove e io sono vogliosa di sentirmi pienamente donna. In inverno fa buio presto e così, subito dopo pranzo, mi dedico a dare forma alla mia femminilità. Preparo ogni piccolo dettaglio e, conoscendo quel che voglio, preparo per bene il mio culetto. Non passa tanto tempo che sono già pronta. Lo specchio mi rimanda l’immagine di una donna vogliosa e porca. Sorrido, sono pronta.Esco di casa facendo attenzione che non ci sia nessuno per strada e mi fiondo in macchina. La gonnellina nera si solleva e fa intravedere le mie gambe velate dalle mie autoreggenti, ovviamente anch’esse nere.
Il mio cuore batte all’impazzata. Non voglio essere vista dai miei vicini di casa conciata così. La fortuna è dalla mia parte, piove e fa freddo, giornata ideale per non farsi beccare!
Arrivo finalmente al cinema Lory ma il parcheggio è un po’ distante dall’ingresso. Mi faccio coraggio, non c’è nessuno che conosco in quel paese, ed esco dalla macchina. Adesso la pioggia ha lasciato il posto a un vento leggero e penetrante che fa sollevare di continuo la mia gonnellina. Il mio giubbino azzurro mi stringe i fianchi e fa risaltare il mio seno gonfiato dal mio reggiseno. I capelli castani della mia parrucca ondeggiano cadendo sulla sciarpa che copre il mio viso. Dietro di me sento gli sguardi e gli apprezzamenti di un gruppetto di ragazzi del luogo. Continuo sui miei alti tacchi e finalmente raggiungo la biglietteria. Il proprietario mi guarda e mi sorride. Pago il biglietto e attraverso le pensati tende in velluto rosso. L’oscurità mi avvolge fino a quando i miei occhi si abituano al buio.
Non faccio in tempo a lasciare la mia borsa che sento una mano infilarsi sotto la gonna e spostare il mio perizoma, ansimo, lo voglio, mi volto, lo guardo negli occhi per poi inginocchiarmi e prenderlo in bocca. È così duro e pulsante. Inizio a leccare e a succhiare e già mi tremano le gambe per l’eccitazione. Quattro uomini si avvicinano per gustare la scena ma solo uno mi afferra i fianchi e mi invita a mettermi a 90 gradi. L’uomo dietro di me gioca con il mio buchino. La sua lingua è ingorda e subito nota il mio plug in anale. Lo sfila lentamente e subito mi fa sentire chi comanda. Lo sento dentro, duro, grosso. Lo sento sbattere e non riesco a trattenermi dal non godere. Succhio e godo. Lecco la cappella turgida e le palle gonfie al ritmo della persona che mi incula a dovere.
I due prendono confidenza e iniziano a insultarmi e a complimentarsi con me. Mi chiamano porca, puttana, ingorda. Si danno il cambio, una, due, tre volte. Li sento entrare uscire dalla mia bocca e dal mio culetto. Sono in estasi.
Come tutte le cose belle, i due non durano a lungo, mi fanno inginocchiare per terra e mi spruzzano il loro sperma dritto in gola. Ingoio e lecco i loro cazzi già flosci. Poi con una carezza sul mio viso, come se fossi stata la loro brava bambina, se ne vanno. Mi ricompongo ma ci sono ancora altre tre persone che vogliono la loro parte mentre io, insaziabile, sfilo il mio perizoma, tolgo la gonnellina e rimango completamente nuda sui miei tacchi, coperta solo dalle calze e dal mio reggicalze, alla mercé dei presenti che già si sfregano le mani, pronti a violentarmi.
I tre sono meno intraprendenti, aspettano il loro turno ma mi fanno sentire le loro mani sul mio corpo. Mi piego sulle poltroncine, il mio culetto è pronto a ricevere e a far godere. Il più vecchio dei tre si avvicina al mio viso, mi accarezza e mi bacia. Poi si alza e me lo infila in bocca. Il più giovane invece è già dietro di me e inizia a stantuffare. Ha un cazzo durissimo, mi solleva quasi da terra tanta la sua foga. Godo come una cagna mentre il vecchio mi spinge il suo cazzo maleodorante in bocca. Inaspettatamente, nonostante la mezza erezione, il vecchio mi riempie la gola di sborra. Ne ingoio un po' e il resto mi cola giù dalle labbra calde rosse del mio rossetto. Il ragazzo ha aumentato il ritmo e prima di venire mi fa voltare velocemente per prenderglielo in bocca. Il cazzo era durissimo, un piacere succhiarlo ma la sborra era davvero poca rispetto al vecchio di prima. Finalmente il terzo uomo si fa avanti. Un signore anziano e dai modi gentili, inizia da dove il ragazzo aveva finito, mettendomelo in bocca per farlo diventare duro. Poi, delicatamente, mi prende le mani e mi aiuta ad alzarmi per mettermi contro il muro del cinema. Inarco la schiena e con un colpo deciso è già dentro di me. Mi scopa e mi bacia il collo. Tremo sui miei tacchi e sento le mie gambe cedere. Lui continua aumentando gradualmente il ritmo, scopandomi e baciandomi. Mi sento persa e sento il fuoco ardere dentro di me. Lui ansima e mi chiede se può venire dentro di me. Sono eccitata e confusa, tentenno per poi rispondere con un classico no. Lui mi bacia e mi spinge sempre più in fondo il suo cazzo duro. Io grido di piacere fino a quasi coprire il suono del film proettato in sala. Lo sento dentro di me. L'anziano signore mi prende i fianchi e inizia a scoparmi con più veemenza fino a quando lo sento urlare di piacere e affondare gli ultimi colpi.
Restiamo immobili così. Sento il suo cazzo afflosciarsi e scivolare fuori dal mio culetto seguito da un bel po' di sborra calda. Mi volto e guardandolo negli occhi gli dico che non doveva venirmi nel culetto. Con fare deciso mi spinge contro il muro e, ancora una volta, mi bacia appassionatamente. Lo lascio fare, in fondo, quell' , se l'era proprio meritato.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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