Racconti Erotici > trio > CHE GIORNATA! (Cap. 3: la cena)
trio

CHE GIORNATA! (Cap. 3: la cena)


di Pistola45
17.06.2021    |    5.392    |    3 9.8
"E’ molto semplice, anche perché non ha addosso praticamente nulla..."
.... segue

Lascio perdere, capisco che non è il caso, che forse avevo viaggiato un po’ troppo.
Alle 18,30 ci alziamo e ci prepariamo per tornare a casa anche noi, io sono in uno stato di strana agitazione, pensando al nostro amico di spiaggia una potente eccitazione mi ha preso lo stomaco. Non ho fatto altro che pensare a tutto quello che sarebbe potuto succedere quella notte.

A casa facciamo a turno la una doccia, Lei per prima (che è molto più lenta poi a prepararsi) e dopo io. Come tutti i Sabati sera usciamo per cena e io continuo ad essere eccitato a mille, la cappella sembra esplodermi sotto lo spruzzo dell’acqua volutamente un po’ freddina, ho bisogno di calmarmi perché non voglio avere un orgasmo adesso. Ho una spinta bestiale ad andare di là e scoparla violentemente seduta stante ma preferisco mantenere questo stato di supereccitazione per tutta la serata e tenere in serbo tutta al mia passione per quando torneremo a casa a dormire. Mi piace fare così, come tante altre volte ci ecciteremo a vicenda tutta la serata davanti agli occhi di chissà chi per poi esplodere una volta rincasati.

Quando esco dalla doccia con l’asciugamano addosso, dall’altra stanza mi urla:

...Tuffo al cuore.
facendo finta di non aver capito, mentre lo stomaco comincia a chiudersi dalla gelosia mista a eccitazione. Più gelosia che eccitazione.

Non Le rispondo, prendo tempo asciugandomi, ascoltando le mie sensazioni, le emozioni. Adesso l’eccitazione ha preso il sopravvento sulla gelosia, il cazzo mi scoppia.


Sto per accettare, ma poi un lampo di follia mi fa pensare che voglio sentirla, voglio sentire come diventerà la sua voce mentre gli parla al telefono.


E’ ancora completamente nuda quando lo chiama, sdraiata sul letto con un asciugamano attorno alla testa bagnata dallo shampoo appena fatto. Lo fa apposta, la stronza, per stuzzicarmi ancora di più. Mi guarda languida mentre, con la voce più roca e sensuale che mai, rotta dall’emozione della prima volta gli dice:






Non vuole che la guardi mentre si veste, preferisce farsi vedere solo quando finalmente ha deciso cosa mettersi dopo aver provato mille soluzioni. Scendo in salotto ed accendo la TV, guardando il telegiornale magari mi sbollisco un po’.

Sono già le nove e un quarto quando scende dalle scale che stanno di fronte al divano dove sono seduto. E’ molto semplice, anche perché non ha addosso praticamente nulla. Un micro vestitino azzurro, stretto, che le scende qualche centimetro sotto la passera e le copre appena i capezzoli.
Dritti naturalmente, e niente reggiseno!
Vede il mio sguardo perplesso e:


Le vado incontro e le do un bacio sulla fronte, con le mani Le stringo le chiappe ed in quel momento scopro il… peggio: non c’è niente nemmeno là, nemmeno uno dei suoi microscopici perizomi… Nulla!
Scemo, sono stato io tempo addietro ad insistere perché uscisse qualche volta senza mutandine, mi piace sapere che qualcuno potrebbe vederle il pelo; mi piace frugarla di nascosto e trovare il suo laghetto, succhiarmi le dita inumidite di Lei.

Adesso però un po’ preoccupato lo sono.

Sebbene la nostra fantasia erotica avesse sempre volato molto alta, sin’ora i rapporti con… “terzi” erano solo parole, sogni, discorsi.
Non eravamo mai passati ai fatti e non sapevamo nessuno dei due fin dove l’altro si sarebbe spinto nella realtà. Non sapevamo nemmeno fin dove ci saremmo spinti noi stessi. Oltre alla predisposizione naturale, una sfida con l’altro amplificava ancor di più la nostra voglia di trasgressione. Una competizione che ci portava a spostarci sempre un po’ più in là, un po’ oltre, fin’ora mai fino in fondo.
Ma qual è poi il fondo, il limite?

Sì, un po’ preoccupato lo sono.

Lo raggiungiamo che sono quasi le dieci, è dentro il suo furgone verde come ci aveva preannunciato, un furgone che usa per il suo lavoro: una bancarella al mercato.
Quando ci accostiamo e Lei lo guarda ammiccante da dietro il finestrino lui risponde con un larghissimo e bianco sorriso.
Lo invitiamo a salire con noi, lo fa in fretta e mentre si siede ci saluta cordialmente:


Ho già un’idea di dove andare, non tanto lontano c’è un ristorante carino e discreto, in fondo ad una stradina, abbastanza distante dal traffico dell’estate e quindi, penso, non troppo frequentato. Non sbaglio.

C’è un po’ d’imbarazzo a tavola, normale. Tra l’altro il nostro amico ci rivela avere solo 23 anni…
Con il suo comportamento del pomeriggio sulla spiaggia sembrava avere una certa “dimestichezza”, ma ora forse gli facciamo un po’ di soggezione, sembra intimidito.
Normale, la sfacciata bellezza di Lei in quel contesto farebbe soggezione a chiunque.
E’ Lei, comunque, la più a suo agio. Ride e scherza come niente fosse, conscia di essere l’oggetto del desiderio di entrambi, in modi diversi, e questo le regala molta sicurezza.
ancora banalità, ma necessarie per rompere il ghiaccio.
Simpaticissimo, ci fa ridere spesso ed il vino bianco e fresco che abbiamo preso è già finito. Ne ordino subito un’altra bottiglia, sperando che ci faccia in qualche modo rompere ogni barriera.
E’ paradossale, tutti e tre sapevamo che eravamo lì per qualcosa di più di una semplice cena tra amici (anche se non sapevamo ancora cosa) ma nessuno osava iniziare a parlarne. Nessuna mossa.

Io ero seduto di fronte a lui, Lei alla mia destra. Il tavolo era rotondo e non troppo grande, con una tovaglia che scendeva per una decina di centimetri dal bordo. Lui poteva vedere la sua coscia destra in tutta la sua lunghezza, proprio come io vedevo quella sinistra. Di tanto in tanto lo “beccavo” proprio mentre guardava in quella direzione.

Ero anche consapevole che per pochi centimetri o un minimo di inclinazione lui non potesse vedere… il paradiso, questo mi metteva addosso una smania pazzesca. Per due volte lasciai cadere una forchetta e la raccolsi, in quell’attimo potevo vedere tutto perché Lei, porca, teneva le gambe leggermente socchiuse. Speravo che lui intuisse e lo facesse a sua volta, lo sperava anche Lei perché mi aveva sorriso maliziosa quando l’avevo fatto io, ma lui non lo fece, non capì o forse era ancora troppo imbarazzato.

Cercavo continuamente di immaginare cosa stesse frullando nella testa degli altri due:
di lui ero sicuro, stava pregando il suo Dio perché si arrivasse, prima o poi, al fatidico “dessert”.
Ma Lei? Cosa stava pensando Lei…
Lei era un enigma, da come la conoscevo poteva pensare di tutto, dal mandarci in bianco entrambi, allo scaricare lui e scatenarsi solo con me sapendo che sarei stato carico come una molla, oppure giocare con lui senza farmi entrare, lasciarmi guardare e basta, come aveva detto molte volte quando fantastichavamo, oppure ancora lasciarsi andare a tutto e di più…?!
Non tradiva un’emozione, non riuscivo ad entrare nella sua testa e questo mi eccitava. Ancora di più.

A suon di frasi fatte ed inutili, si fa tardi, siamo gli ultimi rimasti ed i camerieri ci guardano storti. E’ ora di pagare il conto e alzare le chiappe, e ancora nessuno ha sollevato il problema: che si fa dopo? La serata sembra inesorabilmente andare incontro alla sua fine, con noi che adesso accompagniamo lui al suo furgone senza che nessuno abbia trovato il coraggio di provarci. Non può essere…
Lei si alza per andare in bagno, resto solo con lui, mi guarda interlocutorio. Vorrebbe chiedermelo ma non sembra averne il coraggio, poi gli viene:






continua...
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.8
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per CHE GIORNATA! (Cap. 3: la cena):

Altri Racconti Erotici in trio:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni