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CHE GIORNATA! (cap. 1: il viaggio)


di Pistola45
17.06.2021    |    8.164    |    1 9.9
"Si muove come niente fosse, non credo abbia l’esatta percezione di come si sta mettendo in mostra..."
Voglio raccontarvi una splendida giornata (realtà o fantasia?) vissuta (o scritta) qualche anno fa con una mia fiamma del momento. Sono 4 capitoli perché altrimenti troppo lungo, vale la pena leggerli tutti in ordine. Buona lettura


“Lei” è la mia ragazza, rossa di capelli, pelle molto abbronzata per i molteplici bagni di sole accumulati dall’inizio dell’estate fino a quel giorno. Rigorosamente in topless!
Seconda misura di seno dalle forme perfette, ben sostenuto con i capezzoli sempre dritti.
Una trentina d’anni, un metro e 70 circa, magra e ben fatta. Sorriso solare sempre pronto, culo da sballo e bellissime gambe lunghe e affusolate.

Era una calda giornata di Agosto ed avevamo deciso di andare su una spiaggia di nudisti molto conosciuta nelle nostre zone. Ci stuzzicava l’idea di guardare e lasciarci guardare, non avevamo particolari idee, magari scambiare qualche chiacchiera con una bella coppia, chissà…
Era proprio questo il bello, l’avventura. Entrambi consapevoli che ci saremmo comunque divertiti.

La stavo aspettando in cortile con la moto accesa, quando uscì di casa e mi si presentò davanti, con il bikini arancio nascosto solo da un vestitino azzurro di rete a maglie larghe, mi venne la prima idea, e mentre la davo un bacio le chiesi di togliere lo slip.


.

Partiamo, prima tra semafori e stradine, poi imbocchiamo l’Adriatica, una statale più scorrevole e senza frequenti interruzioni, tolgo la mano sinistra dal manubrio e la passo dietro la schiena. La mia Aprilia Tuono (Dio la benedica) ha la sella per il passeggero una decina di centimetri più alta di quella del conducente, così da lasciare i suoi “genitali” del tutto scoperti, a portata di mano. Spingo la mia proprio in quel punto e comincio a massaggiarla da sopra lo slip, Lei mi stringe nell’abbraccio che fino a quel momento era largo, mostrando di gradire. Sposto con un dito lo slip e cerco il contatto vero, è già fradicia, ci avrei scommesso. Continuo a tenere con l’indice lo slip scostato e col medio a strofinarle il clito, talvolta lo spingo dentro ma la manovra è difficile se si considera che devo anche guidare una moto, Lei se ne accorge:


Mi fermo sul ciglio della strada e le chiedo di toglierlo. Proprio lì, mentre il traffico intenso di quell’ora ci scorre di fianco. Mi guarda in segno di sfida, qualche secondo per decidere, passa dietro la moto per nascondersi un minimo e lo fa, senza distogliere gli occhi dai miei, alza il vestitino, prende lo slip con entrambe le mani e lo abbassa lentamente, si piega e lo sfila dai piedi. Lo infila nella sacca.

Il cuore mi batte forte, la cappella dentro i pantaloni ancora di più. Per qualche secondo perlustro con gli occhi tutto il suo corpo soprattutto nella zona del pube, che appare come illuminato sotto quella rete così larga. Il chiaro della sua pelle senza abbronzatura in quel punto fa risaltare ancora di più la sua nudità. Immagino che dietro sarà ancora peggio visto che le chiappe premono forte contro la rete del vestito, allargando ancora di più le maglie. Chiunque ci segua e la veda, da ora in poi, godrà di un bello spettacolo!

Riaccendo la moto pensando al movimento che sta facendo ora Lei per salire ed immagino la faccia del fortunato automobilista che passa proprio in quel momento…

Ripartiamo, poco dopo rimetto la mano sinistra dove non ci sono più ostacoli… sembra il lago di Como.!!!
Mi aiuta nel mio “compito” muovendo, per quanto possibile, il bacino. Si stringe sempre più forte a me e un attimo dopo serra forte le gambe ai miei fianchi… E’ venuta. Smetto di toccarla, la sua stretta si rilassa, lentamente.

Facciamo un po’ di strada tranquilli, sono tornato a guidare con due mani, ma dopo poco lei passa al contrattacco: è facile da dietro, fa scivolare in avanti le sue mani che erano appoggiate sui miei fianchi, mi abbassa la lampo dei pantaloncini, mette dentro una mano…
Mi trova nel pieno dell’erezione e non avendo nemmeno io le mutande, il mio membro è già al vento, tra me ed il serbatoio. Me lo tocca piano, su e giù con entrambe le mani. Sa bene come fare! Sono in imbarazzo, non avrei mai pensato di potermi trovare in quella situazione, in pieno traffico…

Mi piace un sacco, ma realizzo che se non distolgo in qualche modo la mia attenzione molto presto inonderò il serbatoio del mio sperma, ed è l’ultima cosa che voglio.
Allora torno a fare come prima e mi accorgo che Lei è già pronta di nuovo, la passera pulsa, si bagna ancora, ed in men che non si dica serra le gambe contro i miei fianchi di nuovo con le classiche contrazioni ritmate di un orgasmo. Si abbandona, lascia la… presa e si appoggia spossata contro la mia schiena.

E’ una situazione bestiale, stiamo viaggiando come due normalissimi motociclisti, solo che io ho l’uccello in piena erezione, all’aria, contro il serbatoio.
Dopo qualche chilometro Lei si riprende e torna a toccarmi, avanti e indietro con le sue piccole mani di seta, mi fa ritornare presto vicino al mio… limite, ma per fortuna siamo quasi arrivati, così le chiedo di… metterlo via:-).

Parcheggiamo la moto vicino alla spiaggia, non sappiamo nemmeno da che parte andare, solo che dovremo fare un po’ di strada a piedi prima di raggiungerla. Cominciamo a cercare e a chiedere, la gente la guarda stupita, io sono imbarazzato perché il chiarore della sua pelle laggiù, sotto quella rete, è un’attrazione alla quale nessuno sguardo può sottrarsi. Si muove come niente fosse, non credo abbia l’esatta percezione di come si sta mettendo in mostra.

Mi viene da pensare a come, solo qualche mese prima, nei nostri primi appuntamenti ancora casti portava avanti con forza e convinzione quello che gli avevano inchiodato in testa da piccola:

Non aveva ancora idea di quanto la sua vera essenza fosse lontana anni luce da quei tabù.

CONTINUA......
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