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"Due è meglio di uno"


di ScrittoreDilettante
16.01.2021    |    2.306    |    6 9.5
"Un brivido lungo tutto la schiena e il mio cazzo che diventa durissimo, sono venuto come un pazzo mentre anche lei stava godendo..."
Chiara era tutta nuda sul letto con le gambe larghe. Dalla mia posizione vedevo tutta la sua figa depilata. Ero davanti a lei con il cazzo in mano mentre si stava toccando con le dita. Ero molto eccitato, mi sono avvicinato da un lato del letto mentre con lo sguardo continuavo a guardare le sue dita entrare e poi uscire dalla sua figa. Ho avvicinato il cazzo pulsante alla sua testa. Chiara ha girato il capo e poi lo ha preso in bocca iniziando con cura a leccare.
Ero sempre più eccitato quando ho preso il vibratore sopra il comodino. Lo tenevo in mano come se un altro uccello fosse pronto per Chiara. Ho tolto il mio dalla sua bocca per farglielo leccare. Tenendolo saldamente con la mano lo faceva entrare e uscire dalla sua bocca. A questo punto Chiara lo ha portato tra le sue gambe e lo ha infilato dentro la sua figa ormai tutta bagnata. Potevo ben distinguere il movimento. Era sempre più eccitata. Poi mi ha preso il cazzo e ha iniziato di nuovo a leccarlo tenendolo stretto tra le dita della mano, mentre si stava masturbando con il vibratore. Sentivo Chiara godere mentre spompinava il mio uccello. Ero già bello eccitato quando quella frase della mia ragazza mi ha fatto perdere la testa: “E' davvero eccitante. Così mi sembra di avere due cazzi tutti per me”. Un brivido lungo tutto la schiena e il mio cazzo che diventa durissimo, sono venuto come un pazzo mentre anche lei stava godendo.

Quella frase di Chiara mi rimbalzava nella testa. Ogni volta che la ricordavo sentivo il mio cazzo indurirsi nei pantaloni. L'idea di qualche cosa di trasgressivo, mi stava facendo aumentare il desiderio. Ma come? Cosa avrei potuto fare?
I giorni passano tra impegni e lavoro, ma ogni volta che scopavo con Chiara, quelle parole tornavano nella mia mente. L'occasione poi è arrivata per caso, quasi inaspettata. Imprevedibile, forse per questo ancora più trasgressiva.

Rientrando da casa ci fermiamo nel solito centro commerciale per prendere qualche cosa da mangiare. Manca meno di un'ora all'orario di chiusura e per i corridoi c'è sempre meno gente, anche perché ormai sono passate le 21. E' tempo di saldi e Chiara vuole passare prima in un paio di negozi. Entriamo nel primo e s'infila subito in camerino con un paio di cose: “Tranquillo, faccio velocissima, provo giusto questa gonna e poi andiamo”. Aspetto nel negozio, girando tra una corsia e l'altra. Ecco Chiara che mi chiama per chiedermi un parere. Come se fosse importante la bellezza della gonna per me, lei lo sa benissimo che a me piacciono quelle corte. Esce dal camerino e indossa un gonnellina molto corta, proprio come piace me. “Immagino che ti piaccia giusto?”. Devo proprio dire di sì visto che dal sottile spacco laterale si intravede anche un po' di autoreggente. Lei rientra e dopo un paio di minuti riesce. Alla cassa paga quanto acquistato e poi usciamo. Prima di fermarci a mangiare, mi trascina dentro un altro negozio. Non c'è più nessuno a parte il commesso che sta mettendo a posto le ultime cose. “Dai Chiara è tardi, stanno chiudendo”. “Dammi cinque minuti”, poi avvicinandosi a me: “Non ci metto molto, poi sai dovresti essere felice... non ho rimesso nemmeno le mutandine”.
Sono pietrificato. Comincia a salire il calore e l'eccitazione. Chiara entra nel negozio. Prende un paio di perizomi e entra nel camerino.
Dopo qualche minuto entro anche io in negozio. Non c'è nessuno. Vado verso i camerini e mi accorgo che il commesso stava sistemando proprio le cose lì vicino, guardando verso quella direzione. Lui non mi può vedere. Sto arrivando da dietro. Davanti a me ora vedo il commesso e poi il camerino con la tenda spostata. Stava proprio guardando lì. Faccio qualche altro passo e poi capisco.
Chiara era dentro a provare i perizomi. A un certo punto la vedo, di schiena che se ne sta sfilando uno. Il commesso si gode lo spettacolo del culo della mia ragazza. La tenda non è tanto aperta, ma quel che basta per apprezzare tutto. Chiara con il perizoma addosso si guarda allo specchio, si gira a destra e sinistra. Ha solo il reggiseno e il perizoma. Adesso si sfila quello rosso che stava provando. Lo fa molto lentamente. Una gamba, poi l'altra. Si piega un poco anche in avanti, così che mi possa godere anche un po' della sua figa. Cosa che apprezza anche il commesso, visto che con una mano si tocca l'uccello sui calzoni. Chiara prende un altro perizoma. E' tutto blu. Si piega per indossarlo e nel farlo si gira verso di noi. Non può ancora vedermi. Fa tutto molto lentamente. Ho capito! Deve aver notato il commesso e lo sta facendo a posta. Mi avvicino. “Chiara a che punto sei?”, dico quasi ridendo. “E' tardi stanno chiudendo”. Qui il commesso: “Non vi preoccupate abbiamo ancora un pò di tolleranza”. Tutto questo mentre le serrande degli altri negozi stanno scendendo chiudendosi per metà. Il segnale che l'orario di chiusura è vicino.
Mi avvicino alla tenda. “Certo che potevi lasciarla anche aperta, così questo ragazzo era più contento”. Il commesso diventa tutto rosso. Avrà avuto la nostra età. “No guarda, no no, non ho visto nulla”, cerca di giustificarsi.
A quel punto ridendo: “Allora cos'è quel gonfiore nelle mutande?”. Diventa ancora più rosso. Poi ci pensa Chiara a rilanciare: “Ti avevo visto e stavo facendo veramente a posta”. A quel punto scoppiamo tutti a ridere.
“Devo andare a tirare giù la serranda per metà, scusatemi”. Il ragazzo si allontana ed io mi avvicino a Chiara. “Tu che dici?”, chiede la mia ragazza. “Me lo hai fatto diventare duro”, poi così in reggiseno e perizoma. Entro nel camerino prendo Chiara e la bacio. Con una mano inizio a toccare la sua figa. Sento che è eccitata. Riesco ad abbassare il perizoma e a farlo sfilare a terra. Infilo due dita nella sua figa. E' molto bagnata. “Sono eccitata, lo sai?”. Lo sento bene. “Allora non mi fermo”. Mi tolgo il giacchetto e mi slaccio i calzoni. Chiara si abbassa e mi prende l'uccello dalle mutande per iniziare a leccarlo tutto.
In quel momento vedo arrivare di nuovo il commesso che si ritrova davanti a questa scena. Lì mi ritornano in mente le parole di Chiara. Mi siedo dentro il camerino e prendo Chiara a cavallo del mio cazzo. Glielo infilo tutto dentro, lei ha un sussulto. Inizio a scoparla. Con le mani le tengo il culo. Gli specchi dentro il camerino con le luci rendono tutto ancora più eccitante. Alle spalle di Chiara vedo il commesso. Gli faccio cenno con la testa di avvicinarsi. E' dietro Chiara, si slaccia i calzoni e se lo prende in mano. Continuo a scopare Chiara mentre le dico di girarsi verso il ragazzo e prendergli il cazzo in bocca. Ha un momento di esitazione, poi la rassicuro: “Due cazzi veri sono meglio?”. Prende a leccare il cazzo del ragazzo mentre la sto penetrando. Si bagna ancora di più. La sento ansimare sempre di più. Con l'uccello in bocca non può parlare, ma sento che gode. La cosa è molto eccitante e piace molto anche a Chiara che continua a leccare mentre con una mano tiene duro il cazzo del ragazzo. Andiamo avanti per qualche minuto. La scena è molto eccitante. Il commesso è sul punto di esplodere: “Sto venendo”. Chiara gli prende il cazzo in mano e inizia a segarlo. Non resiste più e un getto di sborra calda schizza sul vetro del camerino, proprio nel momento in cui sto venendo anche io e sto riempiendo della mia sborra la figa di Chiara che mi guarda: “Avevi ragione, due cazzi sono meglio”.
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