trio
In spiaggia nudisti con Chiara

08.04.2025 |
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"Sentivo gli occhi addosso, e dentro di me cresceva una sensazione nuova, fatta di voglia, audacia e trasgressione..."
La nostra vacanza in Grecia stava proseguendo nel migliore dei modi: sole, relax e tanto divertimento. Quando ci sono questi ingredienti, tutto diventa più leggero, e forse è stato proprio questo a farmi abbassare le difese e lasciarmi andare. Alex non è sempre stato un santarellino, e sotto le lenzuola, quando mi sono lasciata coinvolgere, ha sentito la libertà di aprirsi e condividere anche le sue fantasie. Per un ragazzo è sempre più semplice, forse per questo non si aspettava che potessi farlo anche io.I nostri corpi abbronzati, il profumo del mare nell’aria, tutto contribuiva a creare un’atmosfera perfetta. Quando mi ha stretto a sé, ho sentito crescere un desiderio potente, e il momento è diventato qualcosa di più di una semplice passione. È stato travolgente, intimo, elettrico.
I suoi occhi, accesi dal piacere, incontravano i miei mentre ci muovevamo in perfetta armonia. E lì, in quell’abbandono, è nata una fantasia: l’idea di condividere quell’intimità con una terza presenza. Non so cosa mi sia preso, ma l’ho sussurrato tra un respiro e l’altro, e ho visto nei suoi occhi un misto di sorpresa e desiderio. La sua reazione è stata immediata, intensa, e insieme abbiamo raggiunto un picco di piacere indimenticabile.
I giorni successivi sono stati altrettanto meravigliosi. Il sole splendeva alto, le nostre giornate scorrevano tra momenti di relax e leggerezza, e ogni sera sembrava più intensa della precedente.
Così, quando Alex mi ha proposto di esplorare una nuova spiaggia nascosta, ho accettato con entusiasmo. Ci siamo incamminati lungo un sentiero stretto tra rocce e pini profumati, e dopo una decina di minuti si è aperto davanti a noi un piccolo angolo di paradiso: sabbia dorata, mare cristallino, e soprattutto nessuno in vista.
Abbiamo scelto un angolo un po’ appartato, tra sole e ombra, steso i teli e ci siamo rilassati. Poi, con un sorriso complice, Alex ha tirato fuori dallo zaino un pacchetto: un nuovo costume, un regalo. Era un modello minimal, diciamo pure audace. Inutile dire che capii subito quale fosse la sua intenzione. E sì, ho deciso di accontentarlo. Quando l’ho indossato e mi sono girata verso di lui, il suo sguardo parlava da solo. La parte superiore era quasi simbolica, mentre quella inferiore lasciava davvero poco spazio all’immaginazione. Vedere l’effetto che gli faceva mi ha stuzzicata. Così, in un momento di gioco, gli ho chiesto di togliere tutto. Dopotutto, in molte spiagge greche è perfettamente normale. Con un gesto deciso, ha accettato. La tensione, il desiderio, era evidente. Per raffreddarsi un po’, si è tuffato subito in acqua. Abbiamo riso di quella scena per tutto il pomeriggio.
Ci siamo goduti quel luogo magico, tra carezze leggere, sguardi complici e un'intimità che cresceva piano piano, come una fiamma accesa dalla brezza marina. A un certo punto, altre persone sono arrivate, sistemandosi lontano da noi. Tutti tranne uno: un ragazzo si è messo proprio a pochi metri, quasi incuriosito dalla nostra presenza. “Con tutta la spiaggia libera”, ho pensato, “Proprio qui doveva venire?”
Alex non sembrava disturbato, anzi. Era divertito. Ha continuato a sfiorarmi con le dita, giocando con il mio corpo come se fossimo ancora soli. Il calore era salito, il desiderio anche. Sapevo che quel ragazzo poteva vederci, ed era proprio questo che rendeva tutto ancora più eccitante.
Sentivo gli occhi addosso, e dentro di me cresceva una sensazione nuova, fatta di voglia, audacia e trasgressione. Quando ho notato che anche lui si lasciava andare, non ho provato imbarazzo. Anzi. C’era qualcosa di irresistibile in quella dinamica non detta, in quella condivisione silenziosa e intensa. E poi. Tutto ha preso una piega ancora più inaspettata.
Stesa sulla sabbia calda, con il rumore delle onde in sottofondo e le mani di Alex che esploravano il mio corpo con lentezza, ero in uno stato di completo abbandono. Ogni tocco, ogni sguardo, accendeva qualcosa dentro di me. E quel ragazzo poco distante, con il suo sguardo fisso su di noi, rendeva tutto ancora più intenso. Mi sentivo libera, desiderata, viva. L’idea che potesse vederci, che stesse partecipando in silenzio a quella nostra intimità così esposta, mi stuzzicava.
Fu un gesto spontaneo: ho allargato leggermente le gambe mentre Alex mi accarezzava. Un invito non detto, ma chiaro. E dalla sua reazione, era evidente che l’aveva colto. Era come se stessi vivendo una fantasia nascosta, quella che fino a poco prima era solo un gioco tra noi due. Ma ora era reale.
Non so se l'ho detto ad alta voce, ma l'ho sicuramente pensato: avrei voluto che quello sconosciuto si avvicinasse e si fosse tuffato tra le mi cosce. Proprio in quel momento che il pensiero passava nella mia mente, si è avvicinato. Un movimento deciso, per quanto leggero. All'improvviso ho sentito la sua lingua iniziare a leccare. Una passione mai provata, forse per l'eccezionalità della situazione, non lo so. Sta di fatto che ho sentito le sue mani sulle mie cosce, la sua bocca sulla mia figa e quella lingua leccare in un modo così sexy che il mio piacere continuava ad aumentare.
Stavo vivendo quella trasgressione che solo in intimità era capitato di condividere. Mi piaceva, era quello che desideravo, con Alex lì vicino a me, che inginocchiato si toccava l'uccello, pronto per infilarlo nella mia bocca. Quando l'ho sentito entrare il piacere è stato totale. Ero in preda al piacere più assoluto, stavo godendo. Volevo contraccambiare. Mi sono inginocchiata e con le mani ho preso quei due membri, grossi e duri e ho iniziato a leccare, succhiare. Fino a farli venire. Il volto di Alex era eccitato e appagato. Il loro piacere colava sulle mie tette. Solo in quel momento ho riconosciuto il ragazzo con cui Alex aveva scambiato due parole al bar dell’hotel la sera prima. L’ho guardato con un misto di sorpresa e complicità.
Poi ho rivolto lo sguardo ad Alex. Lui mi ha fatto l’occhiolino e ha sussurrato: “Ti avevo detto che ti avrei sorpresa”. Che maialino il mio Alex. Ma sa sempre trovare il modo perfetto per farlo.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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