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Lui & Lei

Storie di sesso di campagna - parte undicesima: Un tontolone di nome Italo


di boschettomagico
25.09.2020    |    1.066    |    4 9.8
"Io non mi sognerei mai di chiederti se sei mai stato con una donna..."
Dopo l'avventura avuta con Sara e il rifiuto dell'anziana serva a rivedersi la Gina era caduta in una crisi depressiva.
Il cazzo rimaneva la sua attrattiva preferita, e certamente non le mancava; ma la ragazza sentiva il bisogno di avere una amicizia sincera, ora aveva quasi diciannove anni e desiderava essere coinvolta in un rapporto serio.
Non poteva accettare di essere desiderata solo nel momento in cui la scopavano, vedendo poi i suoi partner dimenticarsi di lei per immergersi nelle loro realtà affettive dove lei non faceva minimamente parte.
Motivo per cui ha cominciato a guardarsi intorno...
Due soli ragazzi attiravano la sua attenzione.
Uno era il Donato, il più bel ragazzo dei dintorni, ma era però per lei irraggiungibile in quanto era legato sentimentalmente da tempo alla Gianna, la figlia del sindaco del paese e sembrava fossero ormai indirizzati addirittura verso il matrimonio.
Il secondo invece era il Gigi, il benzinaio della frazione.
Aveva 28 anni ed era più basso di statura della Gina, ma alla ragazza piaceva molto per la sua cortesia e per i suoi addominali, sui quali la Gina appoggiava spesso lo sguardo d'estate quando il Gigi era al distributore in canottiera e calzoncini corti.
In qualche occasione la Gina aveva provato a provocare il ragazzo per attirare le sue attenzioni su di lei ma il Gigi sembrava refrattario alle sue grazie.
Un pomeriggio addirittura era andata a fare rifornimento col motorino, non aveva messo le mutandine e ha chiesto al Gigi se le gonfiava le gomme; lui con la sua solita gentilezza aveva accettato la sua richiesta e mentre era accucciato a gonfiarle i pneumatici, la Gina ha avvicinato la gonna al suo corpo e ha allargato le gambe aprendole in faccia le porte del paradiso.
Il Gigi aveva dato solo una rapida occhiata ma con la massima indifferenza aveva praticamente ignorato quella visione magica liquidandola con un sorriso e con un
- Ora sono a posto...si, erano leggermente sgonfie...
Quel fatto aveva fatto andare la Gina su tutte le furie...possibile che il Gigi non avesse dato il minimo interesse a una offerta così aperta per la quale tutti i ragazzi del paese sarebbero avvampati di libidine...
Non riusciva a darsi pace di quel comportamento...ma un mese dopo la ragazza aveva avuto la sua logica spiegazione...
Una domenica di luglio la buoncostume aveva fatto irruzione in una villa del circondario interrompendo un festino gay a cui partecipavano parecchi personaggi dei dintorni e il Gigi era stato portato via vestito da crocerossina con calze a rete e chili di rossetto sulle labbra.
In realtà c'era uno che corteggiava già da tempo la Gina, era l'Italo, il figlio di grossi agricoltori del paese che abitavano in campagna vicini alla frazione.
Tutti i sabati andava alla cascina della Gina a scaricare l'erba medica per i conigli e mentre lo zio Francesco scaricava la roba, l'Italo invitava sempre la ragazza ad uscire una domenica insieme.
Alla Gina però l'Italo proprio non le diceva nulla...aveva 32 anni, ben tredici più di lei; parlava sempre quasi esclusivamente il dialetto con una cadenza piuttosto comica da paesanotto, e inoltre aveva l'alito che sapeva sempre di aglio in quanto sua madre lo costringeva a mangiarne uno spicchio al giorno dicendogli che teneva lontano ogni malattia.
Inoltre era sempre vestito in modo ridicolo e si muoveva con delle cadenze comiche che in paese era sempre sbeffeggiato e soprannominato con l'appellativo "Il villico".
Le cose cambiarono una domenica che l'Italo arrivò in piazza con una 600 bianca nuova fiammante con interno rosso che parcheggiò davanti al bar attirando gli sguardi di invidia di tutti i ragazzi del paese.
La Gina nel vedere l'invidia negli sguardi dei suoi compaesani pensò che quel comportamento dell'Italo era una risposta a tutti gli sberleffi che riceveva in continuazione, e provò per la prima volta verso di lui un senso di tenerezza.
Quando il sabato seguente, nel cortile della cascina l'Italo quasi senza speranze la invitò ad uscire la domenica insieme, la Gina quasi senza rendersene conto accettò l'invito.
Così la domenica alle due in punto "Il villico" la caricava nel cortile della sua cascina e partiva a tutta velocità verso il paese.
Nel sentirlo parlare in modo ridicolo e nel sentire l'odore dell'aglio che invadeva la macchina, dopo soli due minuti la Gina si era già pentita di aver accettato l'invito e sperava che quel pomeriggio finisse il più in fretta possibile...ma quando arrivarono in piazza e tutta la gioventù del paese seguì con sguardi estremamente invidiosi il passo della ragazza che scendeva dalla macchina per dirigersi al bar la Gina sentì il petto gonfiarsi di orgoglio e per la prima volta si sentì ammirata e invidiata.
Accettò così di uscire qualche altra volta con l'Italo, e la cosa che più le fece piacere fu quando andarono al cinema in città...per la Gina era la prima volta e ne provò una gioia infinita... per cui pian piano cominciò ad accettare l'amicizia che quel paesanotto le offriva.
Il cinema era così diventata la loro meta preferita e tutti i sabati era per i due ragazzi una tappa fissa...la Gina ne era felice in quanto si immergeva in quel mondo fantastico e sognava ad occhi aperti immedesimandosi nei personaggi femminili dello schermo.
Una sera però, al cinema l'Italo trovò il coraggio per osare e provò ad allungare una mano dentro la gonna della ragazza...la Gina lo lasciò arrivare appena sopra al ginocchio ma poi fulminandolo con lo sguardo gli tolse la mano e lo ammonì severamente
- Vergognati non vedi che siamo in mezzo alla gente...
L'Italo riflettè a lungo su quella frase e al ritorno con gran sorpresa da parte della ragazza si infilò nel piazzale del distributore del Gigi e parcheggiò dietro al gabbiotto sotto i rami di una quercia secolare.
La Gina si sentì irrigidire di colpo, non si aspettava quel diversivo...era sabato sera...la sera in cui scopava con lo zio Francesco che era solo e la stava sicuramente aspettando.
Italo ha tirato giù completamente il finestrino e ha rotto il silenzio di ghiaccio che si era creato nell'auto
- Gina ma noi siamo amici o fidanzati?
La ragazza ha preso quella domanda come un pugno nello stomaco, ha preso dalla borsa il ventaglio e ha cominciato a farsi aria solo per prendere tempo e studiare la risposta
- Siamo due amici che amano uscire insieme e che lasciano che il tempo chiarisca loro le idee...
L'Italo come prima al cinema provò ad accarezzare una gamba alla ragazza giustificandosi così
- Hai detto che al cinema c'era gente...qui non c'è nessuno...e io ho voglia di accarezzarti
La Gina ha allontanato con rabbia la mano che si stava insinuando sotto la sua gonna, era ora nel panico...e ha quasi urlato
- Ehiii ma per chi mi hai presa...
- Ma io ti voglio bene Gina e sento un forte desiderio di toccarti...
- Ho 19 anni...tredici meno di te...io ho bisogno di tempo...devo riflettere...
Italo si è bloccato e ha tirato indietro la mano...
- Posso farti una domanda ?
- Certo dimmi...
- Ma tu sei mai stata con un uomo?
La Gina si è sentita per la seconda volta a completo disagio...il cuore batteva all'impazzata e il cervello cercava una risposta logica...
- Ma secondo te sono cose da chiedere a una donna?....ma vergognati....manchi proprio di delicatezza.... Io non mi sognerei mai di chiederti se sei mai stato con una donna...
Italo è rimasto male... ha abbassato lo sguardo, capendo che aveva fatto la domanda sbagliata...poi dopo un minuto in cui l'atmosfera era ormai a quota zero ha quasi sussurrato
- Beh...io si...ci sono stato con una donna...
La Gina ha accolto quella frase con estremo stupore, mai e poi mai avrebbe immaginato che Italo era stato con una donna...Si sentiva allo stesso tempo ferita e sorpresa
- E con chi saresti stato ?
Per la seconda volta Italo ha risposto con un leggero sussurro...
- Con la Tullia...
Qui la Gina è avvampata di colpo, e dando in escandescenza ha urlato tutta la rabbia
- Con la Tullia ?
- Si...
- La puttana del paese ?
- Si...
- Tu vai a puttane e osi infilarmi una mano sotto la gonna per palparmi...vergognati...
- Avevo trent'anni e non sapevo ancora cosa era l'amore...ci sono andato poi solo due volte...
- Portami a casa subito e non farti più vedere...
Italo non aveva mai visto la Gina così infuriata per cui maledendo la rivelazione che le aveva fatto ha messo in moto ed è scattato verso la casa della ragazza...
Arrivati al cancello la Gina è scesa tutta infuriata e ha sbattuto la portiera con una violenza tale che ha fatto tremare tutto l'automezzo, ed è sparita in cortile dove ha visto subito zio Francesco che si stava fumando una sigaretta sotto il portico.
Italo ha messo la retromarcia e ha ripreso la strada del ritorno, si mordeva continuamente le labbra maledendo la sua dabbenaggine...arrivato alla fine della stradina sterrata stava per immettersi sulla provinciale quando sotto il chiarore del lampione che segnalava il viottolo della Gina ha visto il suo ventaglio sul cruscotto....lo ha guardato riflettendo pensieroso, poi ha messo la retromarcia ha fatto inversione ed è tornato verso il cascinotto pensando
" Le riporto il ventaglio e' un atto di galanteria che le farà sicuramente piacere...e recupererò sicuramente dei punti..."
Arrivato davanti al cancello però il cortile era buio...Italo è sceso dall'automobile e si è diretto alle sbarre del cancello...ma tutto taceva e ne è rimasto deluso...poi però ha visto accendersi una luce a pian terreno...non conosceva l'ubicazione delle stanze ma ha pensato che sicuramente era la camera della Gina dove stava andando a dormire...ha costeggiato il muro della cascina e ha visto che sul lato esterno del muro c'era la finestra corrispondente illuminata.
Con passo guardingo ha costeggiato un sentiero erboso che correva di fianco al muro della cascina fino ad arrivare all'altezza della finestra, ha saltato un piccolo fossetto ed è arrivato alla finestra che aveva le ante aperte ma con una zanzariera abbassata a protezione degli insetti.
Ha sentito la voce della Gina e ha sorriso, stava quasi per chiamarla quando ha sentito un'altra voce che l'ha bloccato, si è avvicinato allora con cautela alla finestra ha messo dentro lo sguardo protetto dalla zanzariera e ha visto una scena che l'ha letteralmente lasciato di sasso.
La Gina era completamente nuda sdraiata su un grosso tavolo da cucina, e suo zio Francesco con indosso solo una canottiera la stava scopando a tutto ritmo...urlandole
- Brutta troia stasera ti sei fatta aspettare eh...volevi farti desiderare eh...volevi farmi arrapare per gustare meglio il mio cazzo...Dillo che ti piace il mio cazzo...dillo che non puoi farne a meno...
- Si zio...non posso farne a meno...il tuo cazzo è fantastico...mi pompi che è un piacere...ti prego non rallentare...sbattimi così...sfondami la figa...fammi godere che ne ho tanta voglia...
- Di donne ne ho scopate parecchie...ma troie come te credimi nessuna...ti sto pompando da qualche minuto e sei già fradicia di umori...su gustati il cazzo brutta puttana...
- Si zio...dimmi che sono la tua puttana...dimmi che la mia figa ti fa impazzire...dimmi che solo sentire il suo odore ti fa sudare freddo...
Italo era lì ammutolito e basito dalla sorpresa...avrebbe voluto urlare...avrebbe voluto scappare...ma invece rimaneva li con lo sguardo incollato alla zanzariera, ammirando quel cazzo di dimensioni mostruose che entrava ed usciva a velocità supersonica nella figa pelosa della Gina che continuava a sbavare di piacere... a quel punto si è sbottonato la patta dei pantaloni ha tirato fuori l'uccello che per la scena a cui stava assistendo era diventato duro come mai l'aveva avuto, e ha cominciato a segarselo senza staccare gli occhi da quei due amanti indemoniati.
La Gina aveva già raggiunto una lunga serie di orgasmi ma sembrava non ne avesse ancora basta...e ogni volta che sentiva che lo zio rallentava il ritmo lo spronava quasi supplicandolo
-Zio non smettere...ti prego...pompami senza pietà...sto sborrando in continuazione...fammi impazzire...
Lo zio per un po' ha resistito ma poi esausto ha quasi urlato
- Brutta troia mi stai sfinendo...per te ci vorrebbe il cazzo di un asino...ho diritto anch'io di venire ora...e adesso ti innaffio di sborra...
e ha così tirato fuori l'uccello da quel nido di sesso menandoselo come un forsennato.
Francesco e Italo sono quasi venuti insieme, ma mentre lo zio ha cominciato a sborrare violenti fiotti di sperma caldo e denso sui seni e sulla faccia di Gina, Italo ha schizzato sul muro scrostato di quel cascinale mezzo diroccato.
Nonostante questo però il suo è stato un orgasmo da sballo e lo ha accompagnato
con un forte gemito di piacere che è rimbombato nel silenzio della notte.
Francesco si è girato verso la finestra stupito quasi urlando
- Cosa è stato questo verso...???
Italo si è subito appiattito contro il muro tremando per il terrore di essere scoperto, ma
fortunatamente Gina, che si stava ripulendo i seni e la faccia dall'innaffiata di sborra ha detto
- Zio cosa vuoi che sia...sarà stato un animale.
Italo dopo aver ringraziato il cielo per lo scampato pericolo, con la massima cautela e silenzioso come un fantasma è tornato alla macchina e dopo aver messo in moto è schizzato verso casa.
Il sabato seguente come era solito fare, a metà mattinata Italo era nel cascinale a consegnare la medica.
Lo zio Francesco stava scaricando le balle di erba, ma Italo era in un angolo del cortile tutto pensieroso; la Gina stava stendendo dei panni nel cortile e scrutava il ragazzo, quando ha finito le si è avvicinata e gli ha chiesto
- Oggi hai deciso di fare l'eremita?
L'Italo ha guardato la ragazza con un sorriso e ha risposto quasi sollevato
- Sabato sera mi hai detto di non farmi più vedere...
- Stasera arrivano in città le giostre per la festa patronale di sabato prossimo... non eravamo d'accordo che ci saremmo andati...
- Va bene...io non lo ricordavo nemmeno...stasera passo prenderti...
Alle 20,30 in punto Italo caricava la ragazza e partivano per la città...
Praticamente hanno ripassato in rassegna tutte le giostre, la Gina si stava divertendo un mondo ma percepiva uno strano silenzio da parte del compagno che non era il solito spensierato ragazzo delle precedenti sortite.
La certezza che Italo non era in forma...la constatò quando andarono nel tunnel dell'amore, e stretti in quella macchinina al buio il ragazzo non le sfiorò mai le gambe come solitamente cercava di fare.
Anche durante il viaggio di ritorno la Gina percepiva un comportamento sempre più strano del ragazzo, ma non trovava il coraggio di chiedergli spiegazioni per cui sperava ora solo di arrivare a casa e gustarsi il cazzone dello zio come tutti i sabati sera, approfittando dell'assenza di sua zia Benilde.
Quando però la 600 è arrivata all'altezza del distributore del Gigi, Italo ha sterzato improvvisamente ed è andato a parcheggiare dietro il gabbiotto di metallo come sette giorni prima.
Ha spento il motore e ha abbassato completamente il finestrino, la Gina si aspettava da un momento all'altro la mano del ragazzo che cercava di palparle le cosce, ma Italo invece si è portato le mani alle tempie come per concentrarsi e con estrema decisione ha trovato il coraggio di dire...
- Questa è l'ultima volta che usciamo insieme...è meglio così...
La Gina a quella frase è rimasta di sasso...mai si sarebbe aspettata quella cosa
- Come mai?...
Italo ha aperto il cruscotto, ha preso il ventaglio e porgendolo alla ragazza ha proseguito
- L'avevi dimenticato sabato sera, l'ho visto quando sono arrivato sotto il lampione della tua stradina e sono tornato per riportartelo...vedi io sono un campagnolo ma so cosa è l'educazione...tu non c'eri già più...stavo per andarmene quando ho visto accendersi una luce... pensavo fosse quella della tua camera e che stavi andando a letto per cui ho preso il sentiero d'erba fino alla finestra...ma lì ho visto una cosa che mi ha dato il voltastomaco.
La Gina nel sentire ciò si è sentita irrigidire dentro...mai si sarebbe aspettata una sorpresa del genere, era ammutolita quasi stordita...ma Italo con un tono mai così deciso ha continuato...
- Con me facevi la santarellina...e invece ti ho vista stesa su quel tavolaccio come una scrofa che ti facevi scopare da tuo zio...accidenti...da tuo zio!!!
Mi hai fatto una sceneggiata perchè ti ho confidato che ero stato un paio di volte con la Tullia...ma tu cara Gina là a cosce larghe a sbavare sotto i colpi di tuo zio eri molto peggio di una puttana...
Mi facevi le paranoie che io avevo tredici anni in più di te...e tu eri lì a scopare con uno che ne avrà altri tredici più di me...
Per cui dimentichiamo quel poco che c'è stato tra di noi e amici come prima...
La Gina era nel pallone...il discorso dell'Italo non faceva una grinza...era stata scoperta come un'allodola... non aveva scusanti...
Cercava di riflettere in fretta per tentare di difendersi...ma non trovava al momento una via d'uscita...il cuore era afflitto ma il suo cervello frullava tutte le idee possibili per cercare una via di salvezza, e siccome lei non era puttana solo in mezzo alle gambe ma anche nella mente ha pian piano architettato un piano di difesa.
Si è infervorata al massimo e guardando in faccia il ragazzo con occhi da indemoniata ha cominciato ad aggredirlo
- Tu fai presto giudicare eh...mi cataloghi più puttana della Tullia e non hai capito che io a te ci tenevo e che se mi sono comportata così è perchè la tua rivelazione mi aveva sconvolto...
- Io ti credevo vergine...e invece eri là a gambe aperte a farti trapanare da un cazzo che sembrava la proboscide di un elefante...
Ormai però la mente diabolica della Gina aveva preso il dominio della situazione e la ribattuta a quella accusa è stata prontissima
- Mi credevi vergine...mi credevi vergine eh...sei mesi fa io sono uscita per qualche settimana con un ragazzo...mi piaceva...ma lui dall'inizio ha sempre chiesto la prova d'amore...ho resistito per un po' ma poi avevo timore di perderlo e mi sono fatta sverginare...ebbene...dopo che mi ha scopata tre volte è sparito chissà dove...ecco perchè con te facevo la restia...voi uomini siete tutti uguali!!!...
- E' per quello che ora ti fai scopare da tuo zio?
- Mio zio è solo un porcone che ha cercato sempre di venirmi assieme...l'ho sempre evitato ma l'altra sera ero ferita per come mi hai trattata e all'ennesima sua richiesta ho accettato...volevo ripagarti con la tua stessa moneta...
- Ma se incitavi tuo zio a dirti che eri una puttana...ci pensi?
- Certo che lo incitavo...Sapevo che tu eri stato con la Tullia...io povera ragazza di campagna come potevo reggere il confronto con una professionista che vende a chiunque il suo corpo...sentivo che non sarei mai stata all'altezza...e cieca dalla mia inesperienza sentivo importante farmi insultare...forse perchè mi illudevo così di essere alla stessa altezza della Tullia.
Italo si è rabbonito di colpo...il tontolone era caduto come un pesce nella trappola tesagli dalla perfida ragazza...ha appoggiato le mani sulle guance della compagna e baciandola in fronte ha cominciato a sussurrare pieno di commozione
- Scusami Gina...non immaginavo tutte queste cose...perchè non me le hai mai confidate...
Un sorriso satanico è comparso sul viso della Gina che ora fingeva di singhiozzare sulla spalla dell'Italo... sentiva crescere in lei un senso di sollievo perchè con estrema abilità aveva aggirato l'ostacolo ma sentiva anche un senso di disgusto verso lei stessa perchè si stava approfittando di quel povero "villico" sprovveduto e ingenuo
all'ennesima potenza.
Il rimorso ora si faceva sentire...si sentiva in colpa verso un'altro come mai le era successo in diciannove anni...sentiva che ora gli doveva qualcosa...che doveva rimediare a quel suo comportamento ignobile e senza rendersene conto ha portato una mano alla patta dei pantaloni di Italo e ha cominciato a palpargli l'uccello.
Dopo due o tre palpate l'uccello di Italo ha subito dato segni di vita e la Gina gli ha slacciato la cintura, calato le mutande e tastato ora con la mano nuda il cazzo.
Ha abbassato lo sguardo per controllare a che livello era dotato...certo non era un randello come quello dello zio ma stava nella media...ad occhio e croce lo aveva paragonato a quello del signor Agostino...e siccome con quel maiale del suo principale si faceva delle belle scopate ha allontanato dolcemente Italo da se, ha abbassato il sedile ribaltabile e ha cominciato a spogliarsi.
Ora era nuda...Italo era li a fianco a lei che ammirava il suo triangolo di folti peli che sembrava brillassero sotto la luce argentea della luna piena...
Si sentiva invasa di tenerezza verso quel tontolone...mai nessuno l'aveva guardata nuda con quello sguardo meravigliato come se stesse ammirando un'opera d'arte...nello sguardo degli altri aveva sempre letto la libidine che avevano dentro per la voglia di scoparla... di infilarglielo dentro...ora invece c'era amore.
Con estremo imbarazzo Italo ha scavalcato l'assale delle marce per saltare dalla sua parte, ha cercato di baciare in bocca la ragazza ma come questa ha sentito la vampata di aglio con disinvoltura ha girato lo sguardo verso il finestrino dicendogli
- Dai Italo facciamo l'amore...
poi mentendo spudoratamente ha aggiunto
- E' da tanto tempo che lo desideravo...
Il ragazzo era nel pallone... non sapeva come sdraiarsi su di lei, non sapeva se doveva toccarla... la Gina allora ha preso l'iniziativa, ha preso il cazzo sempre più duro in mano e se l'è portato alla passera, se lo è sfregato vicino al buco e praticamente se lo è infilata da sola dentro come se fosse stato un vibratore...accompagnata da un gemito di piacere di lui
- Come è bello Gina...è bellissimo...
- Si...si è bello...stai attento però a non venirmi dentro...
Italo ha abbracciato la sua donna e sempre sospirando ha cominciato a penetrarla...
Gina però per la prima volta non sentiva un minimo di piacere a sentirsi un uccello duro in figa...pensava che forse era la strana posizione, non aveva mai scopato in macchina per cui cercava di trovare una posizione comoda...quando sembrava fosse posizionata bene, Italo pronunciando per l'ennesima volta " Che bello!!!..." ha tolto il cazzo, lo ha abbassato verso il pianale e ha cominciato a mugugnare venendo sui tappetini.
La Gina è rimasta allibita...avrebbe voluto insultarlo...scendere dalla macchina e tornarsene a casa a piedi mandandolo a fare un culo definitivamente...ma ha cercato di spegnere la sua rassegnazione e come lui è tornato al suo posto ha cominciato a rivestirsi.
Italo mentre si tirava su i calzoni era invece euforico...guardava con sguardo trasognato la ragazza e le diceva
- E' stato bello vero Gina?...
- Ohhh...una meraviglia...però ora riportami a casa che è tardissimo...
In quel breve tratto sono stati in mistico silenzio, Italo pensava estasiato al fatto che aveva coronato il suo sogno...la Gina pensava solo al cazzo duro di suo zio che la stava aspettando.
Arrivati al cancello la ragazza è subito scesa dall'auto per evitare un probabile bacio del compagno ma ha aspettato prima di entrare che le luci dell'auto si perdessero sulla provinciale.
Zio Francesco era sotto il portico seduto su una sedia in mutande e canottiera...che stava spegnendo l'ennesima sigaretta...
-Sempre più tardi eh...su succhiamelo un po'...cerca di rimediare e farmi capire che ho fatto bene ad aspettarti...
e dicendo così ha fatto uscire l'uccello dal taglio dei suoi mutandoni bianchi...
La Gina si è subito fatta sparire in bocca il cazzo...sapeva di piscio...sapeva di sudore...ma per una puttana come lei era proprio quell'odore che la eccitava...dopo tre o quattro risucchi la proboscide dello zio era già in tiro...e ormai il ricordo di quella tragicomica scopata di mezz'ora prima era sparita...lo zio le ha detto
- Andiamo in casa...ma tienimi l'uccello in mano come se fossi al guinzaglio...mi piaci così puttana... lo sai...
La ragazza si sentiva già la figa in ebollizione...in un nonnulla si è spogliata e si è stesa sul tavolo, ma mentre lo zio si avvicinava a lei con il manganello duro come cemento gli ha detto
- Zio ti prego...chiudi la finestra...che c'è una strana frescura stanotte...











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