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Gli intrighi del convento di San Girolamo-3a p.- il piano ingegnoso


di boschettomagico
17.12.2017    |    3.685    |    3 9.6
"Con il tempo ho capito cosa avevo rischiato e ho cominciato ad affezionarmi a lei in modo morboso, così che quasi senza accorgercene ci siamo trovate una..."
Quella notte, fregandocene della prudenza, ho dormito nel letto di Gertrude. Abbiamo fatto un 69 che era la fine del mondo; leccare la sua intimità mentre sentivo la sua lingua che si insinuava nella mia, mi dava dei piaceri indescrivibili. Abbracciavo le sue cosce e affondavo la faccia nella sua selva nera bagnata, aspirando i suoi odori ammalianti e mi sentivo libera di godere e di amare la mia compagna.
Quando Gertrude è venuta, con la lingua ho raccolto tutto il suo piacere e di lì a poco sono esplosa anch’io in un orgasmo di rara intensità. Ci siamo poi baciate e abbracciate a lungo come due scolarette innamorate; Gertrude si è addormentata mentre io sono stata lì accanto a godermi il suo respiro e a riflettere su quello che mi stava succedendo. Cercavo di capire come mai prima di allora non avessi mai mostrato interesse verso le donne, quando mi è affiorato improvvisamente un ricordo di gioventù… erano venuti a trovarci i miei due cugini Pinuccio e Paola e mentre i nostri genitori parlavano di affari siamo andati a cavallo al laghetto. Una volta arrivati, ci siamo spogliati per fare il bagno nudi, senza il minimo timore da parte di nessuno dei tre; era però settembre e l’acqua era piuttosto fredda per cui siamo risaliti immediatamente a riva. Avevamo un solo asciugamano piuttosto grande e ci siamo avvolti insieme per asciugarci… e ora a distanza di anni ricordo che avevo provato più brividi di piacere a fregare il mio corpo contro quello di Paola che non contro quello di Pinuccio. In quel momento non detti peso alla cosa, ma ora, ripensandoci mi è tornato alla mente che cercavo di avvicinare i miei seni a quelli di mia cugina per provare un certo qual senso di piacere e di benessere. Si…forse ero già diversa e non lo sapevo, ma il mio amore per il mio stesso sesso cercava già di manifestarsi…e Gertrude me l’aveva tirato fuori. Al mattino, appena sveglia, la mia donna si è stretta a me
-Ho tutto ben delineato nella mente, ma non dobbiamo commettere nessun errore… Che tu sappia suor Domenica ha dei giorni fissi per trovarsi con Fiorella?
-L’unico giorno in cui non si vedono è il venerdi, il giorno della pulizia delle cucine…
-Oggi è giovedi…vai alla funzione e poi in biblioteca a studiare e cerca di avvicinare Fiorella e scoprire se tutto fila liscio, se non scopri eventuali imprevisti agiremo stasera…non abbiamo tempo da perdere…man mano ti spiegherò il piano e cosa dovrai fare.
Gertrude è poi sparita a passo lesto, ha fatto un giro di perlustrazione nelle cucine ormai vuote e poi è scesa nelle cantine sottostanti piazzando una trappola per topi. Nel pomeriggio l’ho cercata riferendogli che tutto sembrava normale, al che lei è tornata nelle cantine e ha trovato nella trappola un bel topo stecchito; con riluttanza lo ha avvolto in un sacco e lo ha nascosto dietro al caminetto della cucina; poi prima della cena si è avvicinata a me
-Come hai finito di cenare vai nella tua cella e se come speriamo suor Domenica va da Fiorella me lo confermi passando tre volte la tua lanterna alla finestra, io sarò in cortile ad aspettare il tuo segnale. Poi stai all’erta e quando mi vedrai arrivare nel vostro corridoio urla a squarciagola per due volte “ E’ scoppiato un incendio al convento…pericolo…” Dopo di che esci dalla tua cella e corri nelle cucine. Non capivo nulla di tutto ciò, ma Gertrude non mi ha dato altre spiegazioni e mi ha detto solo di obbedire. Alle otto e mezza ho sentito suor Domenica bussare alla porta di Fiorella, per poi rinchiudere la porta dopo la solita slinguata di benvenuta… io ho acceso la mia lanterna, sono andata alla finestra e ho dato il segnale.
Poi sono rimasta in trepidante attesa, in quanto non riuscivo minimamente immaginare cosa stava escogitando la reverenda madre. Gertrude dopo aver visto il mio segnale è andata a controllare la cella di suor Domenica che era attigua al refettorio per sincerarsi che fosse vuota, poi ha riempito due grossi secchi di acqua ed è andata nelle cucine; infine con dei ceri ha dato fuoco ai bordi delle tende dei due finestroni. Come le fiamme hanno tentato di espandersi ha immediatamente buttato l’acqua con lo scopo di domarle, lo ha fatto per tre volte e come il principio di incendio si è ridotto, un acre fumo ha cominciato a invadere la cucina e il refettorio; poi ha preso il topo e lo ha messo vicino al bidone dell’immondizia, poi lo ha rovesciato e ha dato fuoco agli avanzi della cena. Quando il fumo ha cominciato a espandersi nel corridoio attiguo ha cominciato ad urlare -Sorelle, sorelle…allarme…al fuoco…al fuoco!!! Correte…aiutatemi a spegnere l’incendio… In pochi secondi le tre suore che alloggiavano nel fondo del corridoio sono arrivate di corsa urlando all’impazzata spaventate dal fumo nero che aveva invaso i locali, aiutando subito la reverenda madre a spegnere il fuoco del bidone e aprendo i finestroni del refettorio; poi per il gran trambusto sono arrivate anche altre suore che alloggiavano al piano terra. Suor Gertrude nel frattempo, appurato che di pericoli reali non ce n’erano ha detto
-Procedete a spegnere l’incendio che vado cercare suor Domenica che dovrebbe essere dalla badessa…
Dopo pochi minuti la Reverenda madre è arrivata nel corridoio delle novizie con un candelabro in mano e io sono uscita dalla mia cella e ho cominciato a recitare la mia parte urlando a squarciagola
- Un incendio al convento…Pericolo…Un incendio al convento…Aiuto!!!... Dopo qualche secondo la porta della cella di Fiorella si è aperta io ho cominciato a correre verso Gertrude che prontamente si è infilata nella cameretta della novizia. Fiorella era sul letto, completamente nuda e nel vedere la superiora ha cercato di coprirsi alla bell’e meglio con il lenzuolo; suor Domenica invece che per la fretta si era messa la tonaca al contrario avvampando di vergogna ha finto di essere calma
-Reverenda madre ma cosa è successo?!?
-E’ successo che mentre voi eravate qui a trastullarvi con questa degenerata la cucina stava andando a fuoco, completamente incustodita, e se non passavo per caso attirata dal riverbero delle fiamme non so a quali drammatiche conseguenze saremmo andate incontro; vi ho cercata in lungo e in largo per tutto il convento, il vostro comportamento è stato dir poco vergognoso…
Suor Gertrude e suor Domenica sono arrivate in cucina proprio mentre io e le altre suore stavamo spegnendo le ultime fiammelle, il fumo acre e nero rendeva l’aria quasi irrespirabile e la situazione molto più drammatica di quanto in realtà lo fosse; suor Daniela come ha visto la superiora le è corsa incontro
-Reverenda madre, penso di aver capito il motivo dell’incendio…abbiamo trovato un topo mezzo abbrustolito, che sicuramente ha cercato di infilarsi nel bidone dell’immondizia alla ricerca degli avanzi della cena, lo ha rovesciato e a sua volta il bidone ha fatto cadere il candeliere che ha appiccato il fuoco alle tende
Gertrude ha nascosto un ghigno soddisfatto, ma finendo la sua recita da grande attrice drammatica ha detto
-Sorelle ci è andata bene…ringraziamo il Signore…poteva finire in tragedia!!!
Dicendo ciò ha rivolto a suor Domenica uno sguardo carico di disprezzo comunicandole freddamente
-Domattina dopo la colazione venga nel mio ufficio…
Poi rivolgendosi a me ha continuato
-Marzia prima di entrare nella sua cella vada da Fiorella e comunichi anche a lei la stessa cosa…
Alle otto del mattino Fiorella e suor Domenica erano sedute davanti alla reverenda madre che era il ritratto della ferocia
-Quanto è successo stanotte è assolutamente inammissibile per un convento…ma vi rendete conto della gravità del vostro degenerato comportamento? La ritengo una cosa inaccettabile e vergognosa, proprio nel convento dove fra qualche mese io sarò badessa…aspetto le vostre scuse…ma sappiate che io dovrò riferire il tutto alla badessa; voi suor Domenica rischiate il trasferimento in un convento di clausura e tu Fiorella molto probabilmente sarai espulsa e dovrai rinunciare al tuo sogno di diventare suora.
A questa frase Fiorella è scoppiata in pianto
-La prego Reverenda Madre… non mi faccia una cosa del genere…non posso sostenere le conseguenze di un allontanamento dal convento, stavo recuperando la mia serenità…mio zio mi renderebbe la vita impossibile.
-Dovevi pensarci prima, il tuo atto è stato troppo impudente, comunque io non c’entro, deciderà la badessa. Suor Domenica invece sembrava più calma e ha parlato con tono pacato
-Suor Gertrude avete ragione…ma voi sapete che questo non è poi un episodio così raro in questo convento, poi guardando fissa la superiora ha continuato -Ci sono stati molti altri rapporti particolari tra queste mura…
A quel punto la Reverenda madre è avvampata dalla rabbia ed è esplosa
-Ma come si permette di asserire certe cose…ci sono state solo tante dicerie…questo si…ma mai nessuna è stata colta in fragrante come lei stanotte…magari perché sono state più discrete e più scaltre di voi; questo io non lo posso sapere. Comunque sappia che io cercherò di agire per il buon nome del convento, cercando di evitare scandali, perché quanto successo possa rimanere segreto…anche se molte suore stamane vociferavano su dove potesse essere stata lei mentre il convento stava prendendo fuoco e la sua cella era confinante con la cucina…e io ho dovuto spegnere anche quell’incendio… due nell’arco di meno ventiquattro ore mi sembrano però tanti.
Queste voci sono già arrivate alla badessa che evidentemente ha le sue informatrici all’interno del convento e io dopo questo nostro colloquio dovrò riferire l’accaduto, cercando di minimizzare il tutto per quanto mi sarà possibile… quindi come vede cara suor Domenica, per quanto possa stupirla questa cosa, sappia che io sono dalla sua parte. Nel frattempo ora ritorni alle sue mansioni di cuoca, cercando di evitare discorsi sull’accaduto, tu invece Fiorella rinchiuditi nella tua cella in attesa delle decisioni che prenderà la badessa.
Alla fine del colloquio la diplomazia e la determinazione della superiora avevano vinto alla grande e le due amanti sono uscite dallo studio con la coda fra le gambe. Suor Gertrude però sapeva che doveva battere il ferro finché era caldo e nel pomeriggio si è recata nella cella di Fiorella dove ha trovato la ragazza in uno stato pietoso dopo che aveva pianto in continuazione.
-Reverenda Madre imploro ancora il suo perdono…
-Fiorella l’hai combinata grossa lo sai…ora però se vuoi che io ti possa difendere devi essere sincera… da quanto andava avanti questa storia?
-Da un mese… appena arrivata io mi sentivo un pesce fuor d’acqua, ero spaesata, sempre scossa; suor Domenica era l’unica che cercava di consolarmi, era sempre dolce con me, mi ricordava la mia nonna…e…
-Con tua nonna che tipo di rapporto avevi avuto? Gertrude doveva scoprire la verità su quella storia ambigua…
-La nonna aveva scoperto che mio padre mi rivolgeva attenzioni molto particolari…in realtà lui non aveva mai abusato di me… ma mi accarezzava spesso e volentieri non certo con le carezze di affetto che un padre avrebbe dovuto riservare a una figlia; così che la nonna con la scusa che aveva bisogno di aiuto mi ha portata a vivere con lei. Con il tempo ho capito cosa avevo rischiato e ho cominciato ad affezionarmi a lei in modo morboso, così che quasi senza accorgercene ci siamo trovate una nelle braccia dell’altra; suor Gertrude con lei mi sentivo finalmente protetta…e pian piano il fare l’amore con lei era diventata la cosa più dolce che potessi desiderare… Nel frattempo mio padre e suo fratello, mio zio, stavano scialacquando tutti nostri averi per cui la nonna stava cercando di diseredarli intestando tutti i beni a me…loro l’hanno saputo e hanno fatto internare lei e mandato me a San Girolamo; ecco perchè per me tornare a casa sarebbe la fine.
-E in suor Domenica tu vedevi la nonna?
-Si Reverenda Madre…mi creda io sono interiormente una debole e necessito sempre di appoggiarmi a qualcuno che mi faccia sentire protetta…suor Domenica aveva su di me un potere attrattivo importante e anche a letto mi sapeva coccolare tanto quanto faceva mia nonna…
-Fiorella ora stammi a sentire bene…io potrei salvarti dall’espulsione ma non potrei certo lasciarti ancora a contatto con suor Domenica dopo quanto è successo… per cui potresti diventare la badante di suor Terenzia, se ricordi te l’avevo presentata al tuo arrivo e come ricorderai è piuttosto malata; a breve lei si trasferirà a Roma e tu potresti seguirla e trasferirti là. Però tu potresti lasciare il convento solo se sarai eletta suora per cui non solo non saresti espulsa ma addirittura noi ti faremo suora in netto anticipo sul tuo percorso spirituale.
Fiorella ascoltava quelle parole a bocca aperta, quasi incredula di quello che le prospettava la superiora…e Gertrude con la sua sfrontata determinazione ha affondato l’ultimo colpo… frutto di una mente diabolica…
-Ora ti faccio una confidenza che dovrai conservare come un segreto inviolabile, una cosa che nessuna sa. Suor Terenzia aveva una nipote su cui giravano voci che fossero in intimità, proprio come te e tua nonna… non so come ma il loro rapporto si è interrotto e la badessa ne sta soffrendo molto…in parole povere una storia molto simile alla tua…capisci il mio discorso?
-Si che lo capisco…
-Ebbene se lo vorrai tu potresti sostituire sua nipote e lei allo stesso tempo potrebbe diventare la tua nuova nonna…Vi fareste un grosso favore reciprocamente.
-E cosa dovrei fare?
-Vederla, conoscerla…e dirmi se accetteresti di diventare la sua badante…
-Va bene madre… ci posso provare…
-Ora vado a parlargliene, sperando che accetti…questa è una idea che mi è balenata in mente per evitare la tua espulsione…aspettami qui e tornerò tra poco a dirti se accetterà di riceverti.
Suor Gertrude è subito volata dalla badessa, ha mandato suor Donata in chiesa e ha parlato chiaramente alla sua ex amante
-Se vuoi da oggi potrai riscaldare il tuo letto con una giovane lesbicuccia… te la porto qui e tornerò fra due ore a sentire se avete saputo instaurare un buon rapporto…sappi che le ho detto che tu avevi una relazione tempo fa con una tua nipote, per cui tutto sarà facile per entrambe; goditi quella passera di vent’anni ma sappi che in cambio prima del tuo trasferimento a Roma sia lei che Marzia dovranno essere suore.
Con l’incendio che c’è stato potremo dire che i loro documenti sono andati distrutti e potremo rifarli ex novo modificando le date e senza alterarle come invece avevamo programmato.
Dopo un quarto d’ora la superiora portava nella torretta Fiorella e le lasciava da sole…la badessa era seduta sul letto, ha accolto Fiorella con un grosso sorriso e ha cercato di rompere subito gli indugi
-Vieni cara, siediti qui vicino a me…i miei occhi sono quasi spenti del tutto ma Gertrude mi ha detto che assomigli molto a mia nipote, fatti accarezzare il viso…
Fiorella tutta tremante si è accomodata al suo fianco e la badessa ha cominciato ad accarezzarla dolcemente…
-Si…si…hai proprio i lineamenti della mia cara nipote…mi sembra di avere qui lei al mio fianco…
-Madre superiora ma sul serio lei aveva una storia con sua nipote?
-Da suora me ne vergogno ma il nostro amore era senza confini e siamo state separate da persone cattive, aride, che non potevano capire che il vero amore può demolire i vincoli di parentela e far nascere dei sentimenti veri sentiti col cuore…spero che questa mia rivelazione non ti abbia scandalizzata
-No madre badessa…io li capisco pienamente…anch’io sono stata separata da mia nonna per gli stessi motivi…le nostre storie hanno molto in comune…
-Non chiamarmi badessa…io per te sono Terenzia e basta…se proprio mi vuoi far felice chiamami nonna!
-Sul serio posso chiamarvi nonna?
-Certo tesoro mio, chiamami nonna e dammi del tu, ora però spogliati e lasciati accarezzare… ti desidero
La vecchia porca solo a sentire il calore di quel giovane corpo vicino a lei sbavava già e voleva scoprire se finalmente poteva avere una giovane amante che potesse soddisfare tutte le sue pretese. Fiorella ha cominciato a spogliarsi tremando più per l’emozione che non per il terrore, quando è rimasta completamente nuda ha preso le mani di Terenzia e se le è portate contro il suo corpo; la vecchia ha subito cominciato ad accarezzarla, prima sui suoi seni, per poi scendere all’interno dei suoi fianchi, allargarle le cosce e tuffare la sua faccia in quella fighetta fresca di vent’anni procuratale da Gertrude.
Quando la sua lingua ha cominciato ad assaporare ha avuto una sorpresa imprevista
-Cara, ma in mezzo alle gambe non hai nemmeno un pelo!
-Mia nonna mi voleva depilata, diceva che la lingua assapora meglio l’intimità…
-E’ la prima volta che mi capita…a 74 anni mi stai facendo fare una nuova esperienza e ammetto che la cosa non mi dispiace, che bell’odore che hai tesoro mio…hai una passera da favola, hai un sapore che mi ammalia, dimmi se ti piace la mia lingua…
Fiorella sapeva che si giocava il suo futuro, era piuttosto guardinga, la badessa con il suo fisico molto più “disfatto” era sicuramente meno affascinante di suor Domenica, ma sentiva che la lingua di suor Terenzia le stava dando emozioni sconosciute, certamente più coinvolgenti di quelli che le dava la cuoca e piuttosto simili a quelle che le aveva dato la sua vera nonna in passato. Pian piano dimenticava il precario aspetto fisico della vecchia e si concentrava solo su quella lingua che gliela stava pennellando divinamente.
-Ohhh nonna… certo che mi piace la tua lingua… sei fantastica; mi fai tornare indietro nel tempo, ai ricordi di quando ero serena e dormivo regolarmente tutte le notti nel lettone della mia amata nonna.
-Se lo vorrai potrai dormire sempre con me tesoro mio, potrai essere ricca e rispettata, non ti sentirai mai più indifesa, basta che tu mi sia fedele…chiedo solo quello… odio dividere ciò che mi piace con altre donne…
-Nonna credimi, quando io amo so essere più che fedele, forse persino troppo possessiva…ora però ti prego, non smettere…mi stai dando dei piaceri incredibili…continua che sto per venire…
-No che non smetto… voglio che mi innaffi la faccia, voglio che mi inondi con i tuoi umori…il tuo odore mi sta mandando in estasi.
La lingua di Terenzia ora era una biscia che si insinuava in ogni angolo di quella giovane fighetta invitante, Fiorella è volata così verso un orgasmo straordinario…
-Godooooo… quanto godoooo nonna…mi fai impazzire… è bellissimo credimi!!!
-Allora non rimpiangi suor Domenica?
-No Terenzia, come posso rimpiangerla, tu hai una lingua divina…ti prego non fermarti…sento che sto per venire di nuovo
Quella ragazza giovane e arrapata , sembrava avere un potere taumaturgico su Terenzia che ormai aveva dimenticato tutti i suoi acciacchi ed era diventata una belva scatenata, pur avendo appena adesso fatto godere la sua donna continuava a leccarla senza soste, così che la novizia è esplosa in un secondo orgasmo ancor più coinvolgente del precedente e la badessa per la seconda volta si è dissetata a quella magica fonte.
-Nonna ti prego ora fermati…sto tremando…non mi era mai successo di godere due volte consecutive…
-Si tesoro mio, mi fermo, dimmi però, hai voglia di leccarmela tu adesso?
-Certo che ne ho voglia…mi sento in dovere di contraccambiare quei momenti di passione che hai saputo regalarmi…
Fiorella ha sdraiato sul letto la vecchia badessa e incurante della sua figa spelacchiata ha cominciato a leccargliela senza il minimo problema, dentro di se non riusciva a capire se lo stava facendo per salvare la sua precaria situazione o solo perché stava godendo e basta…quando però Terenzia con un mugugno incontenibile le è venuta in faccia ha capito che fare l’amore con la vecchia badessa era una delizia. Suor Terenzia era ai sette cieli…Fiorella era un’amante perfetta e aveva cancellato tutte le delusioni amorose che aveva vissuto con suor Donata in quello stesso letto. La vecchia porca però non si sentiva ancora sazia e voleva soddisfare il suo grosso desiderio che Donata le aveva sempre regolarmente negato.
-Nipotina voglio leccarti il buco del culo, ti va?
-Non l’ho mai provato…ma se desideri quello io sono qui tutta tua…
Terenzia l’ha messa alla pecorina, ha alzato il culo della ragazza e subito è entrata in esplorazione… i suoi occhi erano ormai spenti ma nella sua immaginazione vedeva quel buchino ancora vergine pulsare dal piacere sotto le dolci penetrazioni della sua lingua…e i sospiri della giovane la riempivano di orgoglio, perché capiva che quella sua strana richiesta era stata molto apprezzata.
-Nonna sei fantastica…nessuna mi aveva mai fatto provare questo tipo di piacere…
-Sul serio ti piace tesoro mio?
-Si sul serio…è un modo nuovo di godere…sto praticamente godendo con il culo…una cosa che fino a ieri pensavo fosse impossibile… è meraviglioso…non smettere…spingi la lingua dentro, mmm, quando la rotei è una sensazione unica…godo col culo nonna…godo col culooooooooo.
Fiorella dopo l’ennesimo orgasmo si è accasciata sul letto e la badessa si è sdraiata su di lei leccandole ora avidamente la schiena…ora voleva baciarla in bocca per cui l’ha fatta girare e le ha schiaffato la lingua contro la sua limonandola con frenesia estrema. E Gertrude le ha trovate così quando è tornata nella stanza, lingua in bocca e i corpi se si sfregavano con passione estrema; per un attimo è stata tentata dal desiderio di tuffarsi in quel letto a godere con la sua vecchia amante e con quella depravata attratta dalle fighe stagionate. Nel vederla Fiorella ha cercato di ricomporsi ignorando che quella visione era invece per la Reverenda madre un quadretto molto attraente; Terenzia che stava ancora tremando per gli attimi sublimi vissuti le ha invece detto
-Allora Fiorella accetti di diventare la mia badante?
-Si, lo voglio con tutta me stessa
Gertrude ha sorriso, era quello che voleva…aveva visto bene
-Bene… domani porterai tutte le tue cose e ti stabilirai qui definitivamente… Poi girandosi verso Terenzia
-Domani preparo i nuovi documenti con le date anticipate di un anno, e te li farò firmare…
La Reverenda madre è poi andata in chiesa e ha preso sottobraccio suor Donata
-Cara devo comunicarti una cosa, ho ricevuto adesso la comunicazione che la curia ci dà i fondi per risistemare l’ala est del convento che è pericolante; a breve dalla città arriveranno gli operai per i lavori; bisogna preparare un piano di lavoro e tu mi sembri quella più indicata per stilarlo e dirigere poi i lavori stessi…questo ti impedirà di seguire la badessa a Roma…ma sei l’unica di cui mi fido per questo delicato compito; sappi che è un impegno di grande responsabilità e la mia fiducia nei tuoi confronti è totale.
-Reverenda Madre io sono pronta come sempre ad obbedire…
Gertrude l’ha abbracciata soddisfatta, non riusciva però capire se quella decisione era gradita dalla giovane suora perché lusingata dalla storiella della fiducia accordatale, o perché la toglieva dal letto di quella vecchia lesbicona; ma di quello non gliene fregava nulla, l’importante era che aveva sistemato il primo tassello… Ora però doveva passare al secondo che era quello più complicato!
La reverenda madre si è recata così da suor Domenica, che come l’ha vista si è chiusa a riccio, non sapendo cosa le stava riservando quella carogna di Gertrude.
-Suor Domenica, lei è in questo convento da una vita e mi creda che solo per questo ho cercato di fare il possibile perché si possa dimenticare in fretta quanto è successo senza strascichi spiacevoli. Stia tranquilla, non cacceremo Fiorella, risparmiandole i sensi di colpa che l’avrebbero perseguitata per aver stravolto la vita di quella povera ragazza. Però abbiamo convenuto che non potrete stare più entrambe nello stesso posto, sarebbe troppo imbarazzante; per cui al fine di evitare spiacevoli indagini Fiorella diventerà la nuova badante di Suor Domenica e la seguirà a Roma quando la badessa lascerà il convento; salvando così capre e cavoli.
-Praticamente le sostituite la nonna…certo…capisco…bisogna rispettare certe gerarchie e io non sono certo più importante di chi invece dirige la baracca…
-Era l’unica soluzione possibile per evitarle l’espulsione… se però la cosa le potrà far piacere…all’arrivo delle due nuove novizie una sarà nominata vice cuoca, in modo che lei possa crearsi una nuova amicizia di cui io fingo di non saperne nulla; e su cui mi auguro che lei userà molto più tatto e molta più prudenza. A tal proposito invece di mandarla nelle celle al primo piano riservate alle novizie la farò alloggiare in una cella vicina alla cucina; almeno non correremo di nuovo il rischio di un secondo incendio…
Dio mi perdoni che fingo di ignorare il motivo di tutte queste deroghe che le sto concedendo.
Suor Domenica che sapeva che una novizia non poteva lasciare il convento se non eletta suora, ha accolto quel pistolotto con un sorriso sarcastico…aveva realizzato che le davano il contentino per farle ignorare le irregolarità che stavano tramando, ma capiva anche che il coltello dalla parte del manico l’avevano loro e lei non poteva certo rischiare di finire in un convento di clausura. A quel punto siccome anche lei nonostante i suoi sessanta anni amava ancora infilare la faccia in mezzo alle cosce di una giovanotta, si augurava solo che la reverenda madre mantenesse la promessa di affidarle una novizia come sua vice, al fine di poter ambire ad avere una nuova amante. Quindi ha abbassato lo sguardo in atto di resa verso Gertrude e con tono sommesso ha risposto
-Obbedisco!!!
Dopo cena sono andata da Gertrude, era euforica, mi ha dettagliatamente illustrato la perfetta riuscita del suo piano, era una donna abituata ad ottenere ciò che voleva…ammiravo il suo carisma, la sua determinazione ma soprattutto la sua bellezza e quando mi ha detto
“Andiamo a letto, dobbiamo festeggiare la riuscita completa del mio piano…” io mi sono sentita accapponare la pelle dal desiderio…avevo una voglia matta di lei ma lei ancora più di me, era da quando aveva visto Fiorella e Terenzia avvinghiate nel letto con i visi rossi dal piacere provato che uno strano prurito le stava perseguitando la passera. Ci siamo denudate in fretta, come sempre nel vedere il suo triangolo di peli neri il sangue mi è andato alla testa…e come ci siamo messe a 69, uno dei nostri giochi preferiti ho capito che l’odore della sua figa era per me ormai una droga…di cui non potevo assolutamente farne a meno.
Ogni giorno stavamo sempre più affinando la nostra intesa sessuale così che dopo un quarto d’ora di leccate da favola siamo arrivate all’orgasmo in perfetta simbiosi…era fantastico esploderle in faccia proprio mentre lei mi stava lavando il viso con la sua sborra calda, nutrendosi così reciprocamente dei nostri umori. Poi come spesso succedeva ogni volta che ci infilavamo nel letto la superiora mi ha fatta essere partecipe di una nuova esperienza: ha aperto il cassetto del suo comodino, ha tirato fuori una candela a me l’ha data
-Amore mio, scopami con questa…
Si è stesa sul letto e ha allargato le cosce in modo osceno facendo dilatare le grandi labbra e spalancando la sua adorabile figa davanti ai miei occhi…non sapevo cosa fare ma la novità mi acchiappava…ho avvicinato allora la candela e ho cominciato e passargliela dolcemente sull’ ingresso di quel parco fiorito come quando le passavo la lingua, Gertrude ha cominciato a fremere e il suo sguardo ha cominciato a perdersi nel vuoto come se fosse in stato di catalessi…
-Dai Marzia…infilamela dentro…
Ho obbedito senza mai distogliere lo sguardo su ciò che stavo facendo, le ho infilato la candela in figa con una lentezza studiata, amavo vedere quel cilindretto di cera entrare piano piano dentro di lei e ad ogni centimetro di penetrazione farla contorcere come un boa; e più andavo avanti più la mia donna mugugnava di piacere impregnando la cera con i suoi vischiosi umori. Poi, quando era quasi tutto dentro ha cominciato a spingere con il bacino per prenderla tutta dentro di se e infine ondeggiare alla massima velocità. Sentivo che quell’atto sessuale mi rendeva strana, io non ero l’attrice principale, la mia partner godeva per merito di una candela ma la cosa mi eccitava tantissimo e mi faceva travolgere da una libidine sconosciuta. Nel frattempo Gertrude era ormai in pieno orgasmo
-Dai!!! Spingimela tutta dentro che sto godendo…vai più forte… Ormai la stavo quasi violentando e le infilavo quella candela il più velocemente possibile dentro quella figa bramosa di sesso; ma la cosa che più mi stupiva era il fatto che mentre io spingevo la mano, con il bacino spingevo in contemporanea come se avessi voluto essere io stessa a penetrarla e avessi voluto essere dotata di un cazzo per scoparla. Il godimento della mia donna è stato travolgente, non l’avevo mai sentita rantolare così di piacere e la cosa a quel punto mi ha quasi dato fastidio. L’odore dei suoi umori aveva invaso la stanza e io non ho saputo resistere alla tentazione e ho affondato la faccia nella sua selva nera e ho cominciato a lappare quel nettare afrodisiaco che colava e impregnava la sua folta peluria nera, ero una bestia scatenata e la leccavo con una avidità immaginabile.
-Basta!!! Ti prego fermati!!! Non sopporto più queste ondate di piacere!!! Io però con sadismo volevo comandare il gioco e mi sono fermata solo quando l’ho sentita riesplodere e allagarmi letteralmente il viso con un getto di umori e un liquido bianco trasparente…aveva squirtato!!!
Gertrude ha cominciato tremare come se fosse stata investita da una tempesta ghiacciata, ero terrorizzata, non riuscivo connettere cosa le stava succedendo, l’ho abbracciata più stretta che potevo. Solo adesso riuscivo a capacitarmi che ero venuta anch’io senza nemmeno essere stata toccata, ma sfregando solo la mia figa sopra una sua gamba mimando la scopata maschile.
Eravamo entrambe completamente stravolte, ma totalmente appagate come mai era successo… ci siamo immediatamente addormentate ma io sentivo che quella sera dentro di me era cambiato qualcosa…



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