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L'abito da sposo


di boschettomagico
12.06.2016    |    3.097    |    4 9.9
"Continua a palparmi, ora con insistenza, sembra quasi che sentire il gonfiore del mio uccello sulla mano le piaccia..."
Per me questa è sicuramente la settimana più importante della mia vita...
Domenica prossima mi sposo con Patrizia e corono il mio sogno di costruirmi una famiglia, una cosa che mi ha sempre affascinato in quanto ero rimasto orfano da piccolo per un maledetto incidente stradale dove avevano perso la vita i miei genitori, ed ero stato allevato da due zii con i quali non avevo mai avuto un rapporto ottimale.
Sto andando alla sartoria gestita dei miei futuri suoceri, Giovanni e Giovanna, a provare l'abito che indosserò domenica per la cerimonia.
Entro fischiettando e sono al massimo dell'euforia, c'è solo mia suocera, una donna simpatica, piuttosto robusta ma giunonica al punto giusto in quanto nonostante i suoi cinquantadue anni ha ancora un fisico invidiabile.
Mi accoglie con un grosso sorriso e mentre va a prendere l'abito mi dice di spogliarmi e di mettere una camicia che mi porge in quanto non può provarmi la giacca se indosso una polo.
Torna che sono pronto per indossare la giacca, le sue mani esperte sistemano solo una manica e prende degli appunti dicendo
-Tutto quasi perfetto....
Prende poi uno sgabello piuttosto robusto e mi dice di mettermi i pantaloni e salirci sopra.
Lo faccio al'istante e ora sono in piedi sullo sgabello.
Lei mi sistema dapprima il fondo dei pantaloni appuntando due spilli e poi con le dita controlla il girovita, annuisce soddisfatta del lavoro che hanno fatto lei e suo marito.
Poi mi passa la mano sul cavallo dei pantaloni e qui si ferma...mi guarda e mi dice
-Sono un po' stretti vero?
Io annuisco ma sono piuttosto confuso in quanto sentire la sua mano a contatto con il mio uccello mi da una strana sensazione.
Cerco di evitare il suo sguardo in quanto sto arrossendo, ma la sua mano continua a palparmi mentre a bassa voce dice
-I soliti errori di mio marito...crede che tutti siano microdotati come lui... continua a palparmi, ora con insistenza, sembra quasi che sentire il gonfiore del mio uccello sulla mano le piaccia...sicuramente la cosa la diverte e il palmo della sua mano si sofferma sicuramente più del dovuto incurante di me che cerco di tirarmi indietro per cercare di evitare che senta che sono i piena erezione.
Mi guarda fissa negli occhi, mi sembra che anche lei sia arrossita e poi mi dice
-Togliti i pantaloni, dovrò allargarti il cavallo e mettere una cerniera leggermente più lunga.
Sfilo la gamba sinistra impacciatissimo per nascondere il mio uccello che ormai sta scoppiando, poi piegando le ginocchia sfilo la destra e proprio mentre mi tolgo completamente il pantalone per porgerglielo il mio cazzo esce dall'apertura dei boxer e svetta libero dalla pressione del tessuto.
Mia suocera è rossa come un peperone, è li davanti a me col cazzo che quasi le sfiora il naso ma non fa nulla per allontanarsi e non stacca lo sguardo dal mio uccello duro come una barra d'acciaio, senza staccare lo sguardo manda giù un po' di saliva nella gola e mi dice
-Certo che mia figlia ha scelto bene, Giorgio... sicuramente la farai felice sotto il profilo sessuale...
Sembra che col naso si avvicini ancora di più quasi per annusare l'odore del mio cazzo e poi senza che io me lo aspetti me lo prende in bocca e comincia a sbocchinarmelo con una passione e una furia a cui sinceramente non so dire di no.
La sua bocca è calda, morbidissima, e la sua lingua ci sa fare, cazzo se ci sa fare...se lo fa sparire tutto in bocca e sento la sua gola che mi risucchia la cappella in un modo divino, Patrizia non regge il confronto con la madre, accidenti se mia suocera sa succhiare il cazzo.
Guardo dall'alto il suo capo che accompagna il risucchio e mi godo quel fantastico pompino, sento il piacere che sta arrivando e le dico
-Giovanna sto venendo...
Lei non cambia ritmo, anzi sembra che acceleri per ricevere il più in fretta possibile la mia sborrata, e questa non tarda ad arrivare...
Mugugnando le riverso due, tre, quattro schizzi di sborra calda che lei manda giù con piacere immenso...poi senza togliersi l'uccello dalla bocca continua a torturarmi la cappella per ingoiare le ultime gocce che stanno ancora fuoriuscendo.
Finalmente si stacca da me, mi guarda con gli occhi allucinati e mi sorride...
Sentiamo nel cortile arrivare una macchina, lei mi guarda e mi dice
-Giovanni sta rientrando rivestiti...
Mentre mi rivesto mi dice
-Puoi liberarti domani un paio d'ore nel pomeriggio?
-Si, lo sai che sono in ferie....
-Bene alle 4 vieni a casa mia...saremo soli e nessuno ci disturberà.... e ti darò i pantaloni sistemati...
Incrocio Giovanni per le scale, lo saluto e vado subito in strada perchè ho bisogno di aria fresca
Cazzo!!! Mi sono fatto fare fare un pompino da mia suocera e domani metterò le corna a mia moglie con sua madre...
Non ho praticamente chiuso occhio per tutta la notte pensando e ripensando all'assurdo accaduto del giorno prima, ma alle 16 in punto suono il campanello dell'abitazione dei miei suoceri.
Entro in casa con un passo lento che rivela tutto il rimorso che ho dentro...mia suocera mi accoglie con un sorriso trentadue denti, mi prende per mano e mi porta nella sua camera da letto, indossa una vestaglia di seta a fiori ed è acconciata in modo perfetto come se fosse appena uscita dalla pettinatrice.
Mi guarda fissa e mi dice
-Giorgio so che non è giusto quello che stiamo facendo ma penso che certe cose non si possono evitare, io ho voglia di te e sento che anche tu hai voglia di me per cui togliamoci sta voglia entrambi e poi tornerà tutto come prima...spogliati tesoro mio ho tanta voglia di fare l'amore con te.
Mi spoglio lentamente mentre Giovanna si è seduta sul letto e si gusta il mio spogliarello, quando rimango in boxer lei si alza e si toglie la vestaglia, sotto è completamente nuda e la visione del suo corpo, maturo, prosperoso ma ancora sodo e desiderabile mi fa dimenticare tutti i sensi di rimorso.
Giovanna è una Giunone in carne ed ossa...i suoi seni enormi sono ancora piuttosto sodi e la sua figa è piuttosto pelosa... una antitesi completa alla passera di Patrizia completamente rasata.
Quando mi tolgo i boxer il mio cazzo è duro come un bastone, la bacio con passione e lei risponde vogliosa come non mai e poi sprofondo il mio viso in mezzo alle sue mammelle cercando con la lingua quei capezzoli grossi e invitanti.
Le mie leccate ai suoi seni fanno subito effetto in quanto i capezzoli subito si gonfiano e diventano duri come due fagioli, li mordicchio, temo di farle male ma lei invece comincia ad ansimare e mugugnare dimostrando che i miei morsi sono molto, molto graditi.
Andiamo avanti così per cinque minuti, poi lei prende il mio capo e lo trascina alla sua bocca e comincia a limonarmi come una indemoniata; sono baci carichi di passione, la sua mano comincia intanto a palparmi il cazzo che sta pulsando senza soste mentre la mia raggiunge quella foresta di pelo e le dita sentono che la figa di Giovanna è letteralmente fradicia.
Allarga le cosce in modo osceno e mi dice
-Giorgio chiavami...ho voglia che mi monti...
Quel tono così esplicito e a tratti pure volgare mi elettrizza e sento di desiderare quella donna più di ogni altra cosa.
Senza staccare la mia lingua della sua bocca dirigo il cazzo verso la sua figa e lo spingo dentro di lei quasi con violenza.
L'uccello scivola dentro Giovanna quasi risucchiato da quella calda passerona fradicia di umori...
Sento il calore della figa di mia suocera invadere tutto il mio corpo...che donna!!!
Le nostre lingue continuano ad intrecciarsi senza il minimo pudore mentre lei comincia a sbuffare di piacere
-Chiavami Giorgio, chiavami...Invidio mia figlia che potrà assaporare il piacere del tuo corpo ogni volta che lo vorrà e non come me che ho un marito mezzo impotente...
Fammi sentire che sono donna, fammi sentire che posso ancora essere desiderata.
Giovanna sta godendo come una indemoniata,non so quanti orgasmi ha già avuto ma ora anch' io ho voglia di venire, sento che sto per godere e le dico
-Non resisto più...sto per sborrare...
-Riempimi tesoro...vuota i tuoi coglioni dentro di me, fammi sentire quanto desiderio ho portato in te...
Mi inarco, le do una ultima serie di spinte al limite della violenza e comincio a venirle dentro senza ritegno.
Giovanna come sente la mia sborra entrarle dentro mi avvinghia con le cosce, stupendomi di come una donna così robusta possa essere così atletica...le sue coscione mi immobilizzano, quasi mi spacca la schiena...ma vuole sentire tutto il mio seme entrarle dentro e mentre le riverso schizzi violenti di sperma le nostre lingue riprendono a intrecciarsi con passione inaudita.
Sono le 18,30, io e Giovanna abbiamo scopato per due ore e mezza, ore di sesso sfrenato...gliel'ho pure messo nel culo e lei si è rivelata una amante fantastica.
Ora siamo a letto abbracciati lei mi guarda e con un tono preoccupato mi dice
-Ti avevo detto che alla fine di questa giornata tutto sarebbe tornato come prima ma non so se potrò fare a meno di te, sei un uomo vero, un uomo che sa far godere una donna, ma non so se pur essendo sua madre sarò capace che solo lei potrà godere di te...sono confusa Giorgio...vedremo...

La cerimonia è finita...mi sono sposato con Patrizia, siamo marito e moglie....
Siamo al ristorante, tra gente chiassosa , applausi e richieste di bacio alla sposa.
Siamo seduti noi quattro in un tavolo all'inizio del salone ristorante, al centro io e Patrizia, a fianco a me sua mamma, a fianco a lei suo padre.
Siamo alla fine dei secondi quando sento la mano di Giovanna scendere ai miei pantaloni e palparmi il cazzo...è una carezza uguale a quella di lunedi scorso, morbida, sensale...
Il mo cazzo prende subito vigore e Giovanna apprezza quello in quanto comincia a palparmelo con maggior insistenza ma in un modo talmente delicato che mi sembra di scoppiare.
Il complessino che accompagna il pranzo annuncia un quarto d'ora di intervallo in attesa del taglio della torta.
Prendo Patrizia per mano e la porto nella camera che hanno riservato per i regali, chiudo la porta a chiave e le tiro su il vestito, la voglio scopare...lei si siede sul tavolo allarga le cosce e io le strappo le mutandine; il mio cazzo è duro come il marmo, le allargo le cosce e glielo infilo, lei mi guarda stupita ma sta al gioco, seduta sul tavolo mi abbraccia e io in piedi la sto scopando.
Non mi ha mai visto così, e non so cosa stia pensando...io so solo che fisicamente sto scopando lei ma mentalmente lo sto facendo sua madre; chiudendo gli occhi penso alle sue tettone gonfie e alla sua figa pelosa e piena di umori e ciò mi porta dentro una eccitazione fuori del normale.
Patrizia sente che sono vicino a venire e mi dice
-Occhio che non mi metti incinta già al primo giorno di matrimonio...
Ritorno in me stesso, sento il cazzo gonfio che sta per esplodere la faccio scendere dal tavolo e la faccio inginocchiare mettendogli l'uccello vicino alla bocca; vorrei tanto me lo prendesse in bocca e ingoiasse tutta la mia sborra ma invece lei si limita a menarmelo e quando vengo me lo chiude dentro le sue mutandine e me le fa inondare.
Sono deluso...non sarà mai una porca come sua madre...non mi darà mai quelle emozioni che Giovanna ha saputo darmi.
Ritorniamo in tempo per le foto di rito del taglio della torta, torno al tavolo e mi siedo tracannando un bicchiere di vino bianco fresco.
Giovanna mi guarda e mi dice
-Sei andato a scopare vero?
-Si ma ho capito che tua figlia non sarà mai come te...se avessi provato quei pantaloni tempo prima non so se ora sarei qui seduto.
Giovanna mi guarda con una espressione severa , si adira di colpo, mi colpisce con uno sguardo gelido e mi dice a denti stretti
-Stupido non dire cazzate... costruirete una famiglia felice, sarai felice con mia figlia e vi creerete una posizione che tutti vi invidieranno...
Poi ammorbidendo il tono di voce aggiunge
-Il sesso non è tutto, si è importante ma non può compromettere il futuro di una famiglia.Guarda me... ho sposato quel mezzo impotente di Giovanni ma ciò non toglie che abbiamo messo su la miglior sartoria della città e stiamo facendo soldi a palate.
Certo a me piace il cazzo...ma quando ne ho voglia so cercarmelo con la giusta discrezione e so togliermi le voglie che quel poveraccio non saprebbe mai togliermi.
Ora il cazzo l'ho trovato in casa e non dovrò più trovare sotterfugi, quando vorremo sfogarci ci troveremo e scoperemo come ricci ma nulla dovrà distruggere l'armonia delle nostre famiglie.
Tu e mia figlia sarete felici e io sarò la prima a goderne della vostra felicità.
Hanno servito il dolce, distrattamente sto mangiando una fetta di torta ma rifletto sulle parole che mi ha detto Giovanna...cerco di vedere come potrebbe il futuro della famiglia che ho appena messo in cantiere.
E' come se mi fossi infilato una cassetta con registrato il mio futuro nel cervello, schiaccio il tasto avanti e poi a un certo punto lo blocco...
Mi vedo seduto a un tavolo come adesso con Patrizia, suo padre e sua madre...è Natale stiamo consumando il pranzo nel salone di casa nostra, davanti a noi, due splendidi bambini stanno aprendo i regali che hanno portato loro i nonni, siamo tutti felici e contenti...e mentre sto mangiando una fetta di panettone sento la mano di Giovanna che si avvicina ai miei pantaloni e mi accarezza il cazzo...è passato qualche anno ma la sensualità di quella donna non ha limiti e il il mio uccello subito comincia ad innalzarsi in volo.
Giovanna si avvicina con la bocca al mio orecchio e mi sussurra
-Domani è Santo Stefano...prima che partiate per la montagna vorrei vederti, vieni a casa mia, Giovanni sarà in laboratorio tutto il giorno per finire gli abiti di Capodanno e io ho voglia del tuo cazzone, inventa una scusa e chiamami dicendomi l'ora che arrivi.
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