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Arturo: il piccolo uomo dal grande cazzo


di boschettomagico
29.12.2021    |    3.523    |    7 9.8
"Arturo era davanti allo specchio completamente nudo che si asciugava i capelli, il rumore dell'apparecchio aveva coperto i suoi passi e non l'aveva sentita..."
La contessa Ferdinanda era una donna che in tutte le sue fasi evolutive aveva cercato di godersi la vita.
E ci era riuscita restando sempre sulla cresta dell'onda e attirando l'invidia di molti altri nobili decaduti che si erano invece letteralmente mangiati il tesoretto lasciato dai propri genitori per condurre dei modi di vivere economicamente superiori alle loro possibilità.
Ferdinanda invece, che ora era arrivata a 70 anni aveva sempre agito con tanto sale in zucca e pur non facendosi mai mancare nulla non aveva mai osato fare il passo più lungo della gamba.
Alla morte dei suoi genitori aveva diviso in modo equo i propri averi con la sorella Costanza che aveva quattro anni meno di lei.
Si erano divise le due ville padronali sul lago che distavano tra loro una ventina di chilometri andandoci ad abitare separatamente.
Si erano divise pure le proprietà di vacanza della famiglia: Costanza amante della montagna aveva preso il cottage nei pressi di Courmayeur; mentre Ferdinanda che odiava il freddo e non aveva mai infilato un paio di sci si era presa la villa a picco sul mare vicina a Sanremo.
Infine avevano costituito una società al 50% per dirigere l'azienda vitivinicola creata dal padre che sorgeva nelle colline del Monferrato: la superficie era sempre quella e non l'avevano ingrandita, ma grazie all'acume commerciale della contessa e grazie alle sue amicizie americane era riuscita ad affermare il suo marchio ed esportare negli Stati Uniti il 70% della sua produzione ricavando prezzi di assoluto valore commerciale.
La sorella era la presidentessa della società ma in realtà Ferdinanda pur figurando solo come la direttrice del settore commerciale era la vera anima dell'azienda.
Le due sorelle come indole erano caratterialmente all'opposto una dall'altra ma condividevano però una stessa passione che le accomunava: il piacere del cazzo!!!
Nessuna delle due era mai stata sposata, entrambe non amavano le relazioni troppo durevoli e durante la loro gioventù facevano a gara ad occupare le pagine delle riviste locali di gossip che riportavano le loro avventure sesso-sentimentali.
I loro flirt duravano sempre poco, al massimo qualche mese, e quando le storie erano indirizzate verso la fine del rapporto per riavviare un certo interesse amavano introdurre nel loro rapporto la stessa sorella, creando un triangolo amoroso che riportava nella relazione ormai stantia nuovo pepe e nuova linfa, e mantenere in vita ancora per un po' di tempo il rapporto.
Logico dedurre che le due sorelle erano incallite bisex, e non disdegnavano mai inserire una bella lesbicata incestuosa pur condividendosi il piacere di dividersi le pompate del cazzo di turno.
Erano sempre andate d'accordo su quella linea sesso-comportamentale e non erano mai sorte discussioni tra di loro tranne che nell'ultima loro condivisione di cazzo.
Era successo in luglio, Costanza era tornata da una lunga vacanza in barca a vela dove aveva iniziato una storia con un avvenente skipper francese di una cinquantina d'anni; se lo era scopato per ben tre settimane e ora al ritorno come tante altre volte aveva invitato la sorella nella sua villa.
Per Ferdinanda era stato un autentico colpo di fulmine, l'uomo l'aveva coinvolta sentimentalmente come mai nessun altro maschio prima di allora.
Quando lo vedeva pompare la sorella si sentiva invadere da un pericoloso senso di gelosia, aveva preso una cotta da adolescente e desiderava quell'uomo tutto per se e basta.
Logicamente il latin lover, privo di coinvolgimenti sentimentali era ora attratto maggiormente da Ferdinanda che si era infilata nel letto da soli due giorni, e mostrava particolare interesse verso di lei; così che il lunedi mattina senza dire nulla alla sorella, Ferdinanda ha abbandonato la villa di Costanza ed è andata nella sua villa di Sanremo per godersi l'abbronzato skipper tutto per lei.
Per due giorni han fatto sesso dal mattino alla sera, si è fatta prendere in figa e in culo come l'ultima delle puttane concedendo al suo nuovo partner ogni suo più sconcio desiderio erotico.
Ferdinanda sentiva che a 71 anni si era infatuata di quell'uomo come mai le era successo prima e aveva preso la decisione di chiedere a quell'uomo per lei praticamente sconosciuto se la voleva sposare.
Il mercoledi mattina però era scesa nelle cucine e ha visto crollare tutti i suoi buoni propositi come un castello di carte.
Lo skipper si stava scopando alla pecorina sul tavolone della cucina la Carmen, una giovane cameriera che era stata assunta solo per quel week end dalla vecchia Evelina che badava da anni alla villa e viveva lì stabilmente per tenere la villa sempre disponibile a qualsiasi improvvisata della contessa.
Lo skipper la stava prendendo come un forsennato, pompandola a tutto spiano palpandole quasi con violenza i suoi seni floridi in barba alle maratone di sesso di quei due giorni.
Carmen era stesa sul tavolaccio e si godeva al massimo la scopata dell'abbronzato francese, tra mille sospiri di piacere gli diceva
- Se la signora ci sorprende qui scoppia un casino...
Lui però era la massimo del piacere e aumentando sempre più la sua cavalcata le urlava
- Ma che cazzo vuoi che me ne freghi di quella vecchia cornacchia puzzolente ...ragazza mia tu sei un fiore raro e la tua figa odora di gioventù...hai la figa calda come il forno di un panettiere godiamo insieme daiiiiiii...
Ferdinanda è rimasta per qualche secondo interdetta da quella amara sorpresa ma superato lo stupore iniziale ha cominciato a urlare e inveire...
- Brutto figlio di puttana...adesso vedi la cornacchia puzzolente cosa ti fa...
e ha cominciato a lanciare verso i due tutte le pentole che le capitavano in mano...mentre i due amanti si sono staccati di colpo e sono rimasti interdetti davanti alla furia della contessa.
Meno male che Evelina attirata dalle grida è entrata nella cucina e ha potuto frenare l'ira di Ferdinanda che stava ormai schiumando rabbia da tutti i pori.
Quindici minuti dopo i due improvvisati amanti erano fuori dal cancello della villa, con le valigie del francese sbattute aperte in mezzo allo stradino e tutti i suoi indumenti sparpagliati in mezzo alla polvere.
La contessa è rimasta per tutto il giorno muta a guardare il mare, ma il rancore covato le impediva di versare nemmeno una lacrima...e qui è emerso il suo indomito carattere.
Ferdinanda si è fatta un rapido esame di coscienza, realizzando che in fondo quanto successo era sicuramente stato un evento positivo in quanto le aveva fatto capire quanto era stata avventata, e verso quale verme lei si era invaghita.
Con la stessa velocità con cui si era invaghita, lo skipper è caduto nel più completo oblio e quella brutta esperienza è stata immediatamente dimenticata.
L'unico neo molto negativo è che Costanza ha rifiutato il suo perdono e le ha detto di sparire dalla sua vista.
Ferdinanda per dimenticare si è buttata sul lavoro e sulle sue mansioni di volontariato...che da anni coltivava, orgogliosa di fare anche opere di bene.
Era la presidentessa di un orfanotrofio milanese che sosteneva economicamente da parecchi anni, ed era pure la direttrice della sezione locale della protezione animali; e proprio quella sua carica le aveva ora impegnata la mente per dimenticare definitivamente quella sua brutta avventura.
La segretaria le aveva telefonato un mattino dicendole che il circo Splendor, uno di quei piccoli circhi equestri che giravano in lungo e in largo i paesi del lungolago, chiudeva i battenti per le precarie condizioni di salute del proprietario e c'erano da sistemare alcuni animali.
Il parco animale era ridotto, contava solo di sei barboncini ammaestrati che rappresentavano uno dei numeri doc del circo, due asinelli e due zebre, sui quali non c'erano richieste e urgeva quindi una rapida soluzione.
In due giorni la contessa aveva risolto tutto, i cani li aveva sistemati a molti amici suoi che sapeva che amavano gli animali.
Gli asini a un agriturismo quasi sperduto dei dintorni dove lei si rifugiava quando aveva delle storie con uomini sposati che dovevano rimanere assolutamente segrete.
Ed infine le zebre ad uno zoosafari che sorgeva nei dintorni del lago.
Alla notizia la segretaria le aveva espresso i più vivi complimenti e il giorno dopo le aveva comunicato che il direttore del circo per ringraziamento la invitava all'ultimo spettacolo del suo circo.
All'inizio Ferdinanda aveva declinato l'invito ma poi...visto che forse quello svago avrebbe potuto toglierle dalla mente le ultime tossine della delusione ricevuta, aveva accettato l'invito.
Aveva cercato di approfittare della cosa invitando la sorella nel tentativo di riallacciare i rapporti con lei ma la risposta di Costanza era stata
- Scordatelo!!!
Il sabato sera era così da sola nel minuscolo palco d'onore a presenziare all'ultima esibizione del circo Splendor.
Il corpo artisti era naturalmente molto ridotto...oltre a Nicola, il proprietario che era l'addetto agli spettacoli degli animali, c'era un acrobata giocoliere, un nano clown e Zora, la moglie del padrone che faceva il numero della donna cannone.
Alla fine lo spettacolo era stato molto divertente e qualitativamente valido, e la contessa ne era stata talmente soddisfatta che durante il rinfresco offerto in suo onore in presenza di tutti gli artisti ha detto a Nicola
- Io sponsorizzo un orfanotrofio, tutti gli anni a metà settembre, e quindi la prossima settimana do una festa nella mia villa per festeggiare i ragazzi, quest'anno vorrei che voi faceste uno spettacolo per me, naturalmente tutto a mie spese.
Il proprietario si era detto orgoglioso della proposta e che avrebbe fatto lo spettacolo gratuitamente ma Ferdinanda ha assolutamente rifiutato l'offerta e si è concluso che la contessa avrebbe offerto una compenso di 400 euro a ognuno dei 4 componenti dello staff artistico.
Il sabato seguente il tempo aveva offerto un clima da perfetto metà settembre e lo spettacolo era stato un successone con pieno divertimento dei 18 ragazzi giunti alla villa con un pullman privato.
La contessa era entusiasta, ormai lo skipper era solo un ricordo, l'unico neo era che anche questa volta Costanza aveva rifiutato l'invito.
Dopo lo spettacolo i ragazzi e gli artisti erano attorno a un tavolo per il rinfresco finale.
Arturo il nano clown le si era avvicinato e le aveva chiesto
- Signora contessa c'è un posto dove posso struccarmi e togliermi la farina dal viso...
- Si... vada in quella dependance... c'è un bagno dove si può risistemare a proprio agio, se vuole può farsi anche una doccia.
Ferdinanda aveva preparato le paghe per il loro compenso ed era talmente soddisfatta che aveva aggiunto 100 euro di premio e stava consegnando quindi agli artisti una busta con una banconota da 500 euro fresca di banca.
Gliene era rimasta una tra le mani e le è venuto in mente del nano, così che si è incamminata verso la dependance, è entrata nella casetta e ha sentito il rumore di un phon provenire dal bagno così che si è diretta verso la stanza.
Arrivata sull'uscio però si è bloccata di colpo...Arturo era davanti allo specchio completamente nudo che si asciugava i capelli, il rumore dell'apparecchio aveva coperto i suoi passi e non l'aveva sentita arrivare, lo sguardo di Ferdinanda era bloccato sul membro del nano...nella sua vita la contessa ne aveva visti tanti di cazzi...ma uno così grosso e allo stesso tempo armonicamente perfetto non lo aveva mai potuto ammirare prima .
L'uccello era scappellato e proprio la cappella aveva catturato l'attenzione della donna; nonostante il cazzo non fosse duro era rossa come un peperone e prepotentemente maestosa ...sembrava alla cappella di un fungo porcino...un fungo però pregiato e di prima qualità.
Ferdinanda ha fatto un piccolo passo indietro per non farsi scorgere ma mantenendo sempre lo sguardo fisso su quell'uccello che la stava letteralmente ammaliando.
Sentiva la sua passera fremere di desiderio...solo ora pensava che da oltre quindici giorni non prendeva un cazzo...e forse in passato mai le era capitato un periodo di astinenza così lungo...si sentiva bagnare e sentiva di desiderare quel cazzone da esposizione.
Arturo nel frattempo aveva spento il phon e si era avvicinato al mobile del lavabo per posarlo, ma così facendo ha visto l'immagine della contessa riflessa nello specchio.
Con un balzo ha agguantato l'asciugamano e se lo è attorcigliato in vita e arrossendo ha detto
- Le chiedo scusa signora contessa ma non l'ho sentita arrivare....
Ferdinanda mentendo spudoratamente ha risposto
- Nessuna scusa sono appena arrivata...
Il nano era visivamente imbarazzato, la donna allora ha cercato di toglierlo dall'imbarazzo
- Ho qui la busta del suo compenso, siete stati tutti bravi...ho aggiunto un premio di 100 euro per ognuno di voi...
- La ringrazio di cuore non doveva...
- Mi dica Arturo cosa farà ora che il circo chiude
- Ho due proposte di lavoro, una da parte di un circo ungherese che cerca proprio un nano clown, sarebbe la soluzione migliore per me ma la cosa non mi entusiasma sia perchè il circo si esibisce solo in Ungheria, e io non spiccico una parola in quella lingua, sia perchè soffro maledettamente il freddo e in Ungheria gli inverni sono particolarmente rigidi.
L'altra invece da parte di un mio cugino che fa il guardiano in un parco naturale nelle Dolomiti, hanno bisogno di un tecnico per curare una malattia che sta colpendo i pini, io sono agronomo e lo potrei aiutare...ma siamo sempre in una zona dove l'inverno è particolarmente rigido.
Vede io sono un nano armonico, un tipo di nanismo non deformante, ma che ha ridotto tutto il nostro apparato di difesa...siamo uomini normali...in miniatura, con l'unica differenza che invece di essere 170-180 cm...siamo alti 120 cm...il nostro ambiente naturale ideale sarebbe il clima mitigato proprio come qui nel lago...e cercherò se possibile
qualcosa nei dintorni.
-Mi ha detto che è agronomo?...vuol dire che lei è esperto di giardinaggio...?
- Si ho studiato in una scuola tecnica, non sono un perito agrario ma un tecnico agricolo specializzato...ho insomma le basi per una buona preparazione nel settore.
- Arturo questa dependance dove siamo ora era la residenza del mio giardiniere...si chiamava Mario, era già il giardiniere di mio padre e alla sua morte era rimasto qui alle mie dipendenze...curava da una vita questo parco...è mancato sei mesi fa all'età di 86 anni ma era ancora attivissimo.
Quando è mancato ho cercato un nuovo giardiniere ma non ho trovato nessuno alla sua altezza, ora il parco me lo cura una impresa che viene a ore ma non so se ha notato...il roseto è in condizioni penose...e tutto il resto sta andando a rotoli...se vuole io la assumo...Mario aveva uno stipendio di circa 1000 euro più vitto e alloggio...potrà vivere qua senza la minima spesa e potrà mangiare in cucina...
Il viso di Arturo si è improvvisamente illuminato
- Ma le mie mansioni quali sarebbero...
- Riportare in vita gli alberi e soprattutto i roseti e curare il frutteto che c'è dietro le cucine dove ci sono una trentina di alberi da frutto...
- Niente altro?
A questo punto la mente perversa e la passera di Ferdinanda hanno preso la parola, la donna si è avvicinata al nano e ha detto
- Diciamo che sarei molto contenta...se quando io avessi voglia di giocare con il tuo uccello...tu volessi accettare la mia compagnia...
E così dicendo la contessa ha infilato la mano nello spacco dell'asciugamano e ha preso il cazzo di Arturo cominciando a palparglielo con grazia estrema.
Il nano è ammutolito di colpo...non sapeva come reagire...mai si sarebbe aspettato una proposta del genere...era praticamente choccato ma la mano di Ferdinanda continuava a palparlo e lui sentiva che il suo cazzo gradiva quelle carezze al punto che l'uccello pian piano si stava inturgidendo.
- Signora contessa ma vorrebbe dirmi che una bella donna come lei vorrebbe venire a letto con me ?
- Perchè...hai detto che non sei un nano deforme...che sei solo un uomo in miniatura...ma in mezzo alle gambe hai un cazzo che è la fine del mondo e io vorrei proprio assaggiarlo...hai qualche relazione in atto?
- No, sono vedovo...sono stato sposato per 15 anni con una nana armonica come me che ci esibivamo in coppia al circo...ma è stata colpita da un male incurabile...
- E ora hai qualcuna? Scopi con qualcuna o sprechi quel fantastico uccello con delle miserabili seghe?
A questo punto Arturo è arrossito di nuovo...ha riflettuto prima di rispondere...poi ha deciso di confidare una certa verità alla donna
- Da quando il signor Nicola si è molto ammalato...ogni tanto mi vedo con la Zora...certe sere che lui fa i cicli di cura per la sua malattia...lei gli deve dare gli antidolorifici...e quando lui si addormenta lei viene nel mio carrozzone...
- Nooooo...ti scopi la donna cannone? Ma è una donna orrenda...peserà un quintale e mezzo...
- Signora contessa sono un nano....non è facile trovare una donna che venga a letto con me...e se come ha detto lei non voglio farmi solo delle seghe...ben venga la Zora...lo so che non è una miss...ma in mezzo alle gambe è pur sempre una donna...
- Ma ha perfino la barba...chissà come è pelosa intimamente...e poi così grassa come fai scoparla...
- In mezzo alle gambe ha una vera boscaglia, il pelo ricopre quasi tutto il suo corpo e fino all'ombelico è come una orsa...si è un pachiderma ma si mette alla pecorina e io posso prenderla...e togliermi la fame di sesso...anche se prima che riesca venire devo sudare le proverbiali sette camicie...la si deve pompare a fondo per farla venire.
Questo discorso ha ora attirato l'attenzione della Ferdinanda
- Quindi sei resistente... non sei uno che viene subito...
- Penso di essere abbastanza a posto...
- Io sono pluriorgasmica Arturo...per soddisfarmi devo venire due o tre volte...se saprai soddisfarmi potrai vivere qui finchè vorrai ma attento... la Zora non dovrà contare più nulla per te naturalmente.
- La prossima settimana vanno in Puglia al paese del signor Nicola...lui si curerà là e speriamo possa guarire...
Ferdinanda durante il loro dialogo aveva continuato a palpare il cazzo di Arturo che ora era alla massima erezione, e lei nel sentire quel ramo nodoso che le pulsava in mano aveva una voglia pazza di scopare...
- Andiamo a letto ti voglio...
E' andata nel corridoio e ha chiamato la cucina con un citofono...
Nel silenzio della casetta si sentiva il dialogo completo
- Agnese i ragazzi sono partiti?
- Si signora...il pullman è partito un quarto d'ora fa...
ci sono qui gli artisti del circo che aspettano il signor Arturo per tornare allo stadio dove c'è il circo
- Digli che possono andare...il signor Arturo sarà il nostro nuovo giardiniere...dobbiamo mettere giù il contratto....Vadano pure via...Non voglio essere disturbata per un paio d'ore.
Posato il citofono Ferdinanda ha preso per mano Arturo e lo ha portato in camera da letto...
Il nano si è tolto l'asciugamano e si è steso nudo sul letto...Ferdinanda invece ammirandogli il cazzo che era sempre in piena erezione ha cominciato a spogliarsi...
Arturo ha incrociato le mani dietro la nuca e ha cominciato a gustarsi lo spogliarello, non gli sembrava vero che quella donna così affascinante e facoltosa potesse avere desiderio di uno come lui...lui certamente non sapeva che la contessa aveva 70 anni, il suo fisico perfetto non faceva pensare minimamente a quella verità...specie quando la donna si è tolta il reggiseno e il suo seno è esploso in tutta la sua spettacolare conformazione...di certo Arturo non sapeva che lì era il silicone a farla da padrone.
La contessa si è quindi tolta le mutandine...la figa era quasi completamente rasata solo sopra il clitoride la donna aveva un ciuffetto di peli ramati che la rendevano molto sensuale. E' salita sul letto e subito ha cominciato a leccare il cazzo turgido di Arturo...che a quel contatto ha emesso un sospiro di intenso piacere...Ferdinanda percorreva con la lingua il lungo percorso che andava dallo scroto alla cappella...profumava di bagno schiuma...lei pur apprezzando l'igiene dell'uomo avrebbe preferito sentire l'odore di cazzo...di quello splendido cazzo.
Ha provato due volte a infilarsi la cappella in bocca ma non ci riusciva...per tanto che si sforzasse quel fungo era troppo grosso e non riusciva ad ingoiarlo...
Nascondendo il suo grosso rammarico per quella sua incapacità a succhiarlo, la contessa ha allargato le gambe, ha inclinato il corpo reggendosi sui piedi e ha avvicinato la sua figa alla cappella...ha preso il cazzone con la mano destra e ha cominciato a strofinare la cappella sulla sua figa ormai fradicia...più la strofinava e più sentiva la sua passera che si bagnava...avrebbe voluto continuare a lungo con quei preliminari ma non resisteva al desiderio di infilarsi quel palo della luce in figa.
Ha appoggiato l'uccello alla sua passera e pian piano è scesa con le ginocchia facendosi penetrare con una dolce ma ininterrotta continuità...
Sentiva il cazzo che pian piano la riempiva...era un piacere unico...non aveva mai sentito tanto cazzo in figa, quando si è lasciata andare ha emesso un piccolo lamentoso gemito...il cazzo era alla fine del suo utero .e ancora spingeva.
Ha appoggiato allora le mani sulle spalle del nano e ha cominciato a pomparlo...scopava solo lei... le piaceva da matti sentire quel legno che la strofinava tutta e le toglieva pian piano il prurito nella passera assetata di cazzo.
Arturo non aveva mai provato un piacere simile...
L'ammonimento della contessa lo perseguitava...sapeva che doveva resistere anche se il primo suo impulso sarebbe stato quello di sborrare tutto il suo desiderio in quella figa caldissima...ma sapeva che si stava giocando il suo futuro...
Allora ha cominciato a estraniarsi col pensiero, ad evadere da quel piacere che cresceva in lui...con la mente si è immaginato di essere in una landa desertica fredda, nevischiava tutto intorno e lui tutto intirizzito stava tirando su i teloni del circo, parlavano tutti una lingua che non conosceva...era in Ungheria...nel circo nuovo e aveva freddo....era come se il suo corpo fosse traslato in un altro posto...
Si è risvegliato da quella specie di stato ipnotico solo quando Ferdinanda con un ululato ha cominciato a urlare
- Godo...godo...mamma mia quanto godo...Arturo sei fantastico...
lui sentiva i coglioni bagnarsi...la porcona stava espellendo umori in continuazione e quegli umori scendevano sulla sua asta turgida...pericolo superato...ce l'aveva fatta...
Macchè pericolo superato...Ferdinanda si è sdraiata al suo fianco, con le ginocchia si è oscenamente spalancata le cosce e ha ha urlato
- Su nano...fottimi tu adesso... spaccami la figa
Arturo è salito sopra lei e ha cominciato a penetrarla, il suo enorme cannone scivolava dentro la donna con una facilità estrema...quella porca era completamente lubrificata dagli umori vischiosi e il cazzo la penetrava senza trovare il minimo ostacolo.
- Scopa nano....scopa.... ti piace fottere la tua nuova padrona...?...ti piace farmi godere? sono meglio io o preferivi quella gorilla pelosa...
Arturo pian piano stava adeguandosi al suo ruolo di bull e prendeva coraggio
- Tu sei la migliore padrona... sei calda come una volpe...sei bella come una dea...non avevo mai ammirato una donna bella come te...
Ferdinanda ammaliata dal poderoso andirivieni del cazzo dentro di lei e da quei complimenti che sentiva essere sinceri ha cominciato a gemere di piacere...
- Non fermarti...fotti....fotti...voglio godere ancora...fammi godere...fammi godere...
Eccomi che vengo...che goduriaaaa mi sento porca come non mai...mi hai guarita dal ricordo di quel porco...fottimi....tu sei piccolo ma sei un vero uomo...
Arturo non capiva tutto il senso di quelle parole ma capiva che la contessa era soddisfatta e ciò lo riempiva di orgoglio...aveva sentito che la porca aveva goduto di nuovo ma ora si sentiva padrone della situazione e sentendo che ora era lui a comandare ha continuato a fotterla senza pietà
La contessa ora era in trance...era arrossata come mai...ansimava come una vaporiera e supplicava
- Basta ...basta... ti prego...mi fai morire...
Arturo però era anche lui in trance...era una macchinetta scatenata...sembrava come quando Zora tardava a venire e lui si scatenava per aiutarla a godere...un urlo terrificante ha accompagnato il terzo orgasmo di Ferdinanda
- Bastardo vuoi farmi morire...sono allo stremo...abbi pietà....però fammi vedere quanto sborri...vienimi in faccia....vuotati le palle sulla mia faccia..
Il nano ha estratto il cazzo, lo ha puntato sulla faccia della donna si è dato due colpi di sega e ha cominciato a sferzare sul viso della contessa potenti schizzate...quattro...cinque ...sei volte...per poi smettere ma continuare a far defluire la sborra in modo lento ma continuo.
Ferdinanda ammirava quella sborra densa che le riempiva il viso e le colava sui seni...assaggiava quel nettare...
- E' come il succo di limone...aspro come l'aceto...sei un porco...un fantastico porco...
e' stata lì ad ammiralo fino a che l'ultima goccia di sperma è defluita da quella cappella quasi mostruosa, ma che le aveva dato piaceri inimmaginabili.
Si sentiva spossata, aveva ora voglia di dormire, avrebbe voluto dormire lì ma temeva altri passi troppo avventati per cui ha preferito agire con prudenza
- Laviamoci sono esausta...vado a riposare in camera mia...dormirò come un ghiro in barba alla mia insonnia...
Si sono fatti la doccia insieme e anche se pienamente appagata la contessa continuava a fissare quell'uccello fantastico che le aveva regalato orgasmi da sballo.
Quando è uscita dalla casetta ha detto ad Arturo...
- Domattina alle otto trovati al gazebo per la colazione...puntualità mi raccomando.


Alle otto in punto Arturo era al gazebo del giardino dove la contessa stava gustandosi un the al limone, si aspettava che lo avrebbe invitato al tavolo ma invece lei gli ha detto
- Vai in cucina e fatti servire quello che vuoi.
La cosa gli ha dato parecchio fastidio ma dirigendosi alla cucina cominciava a riflettere e convincersi che lui era solo un giocattolo per quella donna, e doveva solo sperare che di quel giocattolo lei non si stancasse troppo in fretta.
Quando dopo pochi minuti è tornato al gazebo Ferdinanda era al cellulare
- Ragioniere se non ha impegni io verrei da lei in mattinata, avrei bisogno dei documenti per l'esportazione dei vini da far firmare a mia sorella, e vorrei far firmare un contratto di lavoro a un nuovo giardiniere che prenderà il posto del povero Mario... va bene sarò da lei alle 10, 10,30...
La contessa ha poi osservato attentamente Arturo dalla testa ai piedi, passandogli il suo vestiario ai raggi ics...
- Il tuo abbigliamento è tutto di quel livello?
- Si signora, anzi se stamani mi porta al mio carrozzone potrei ritirare tutto il mio poco bagaglio...
- Lascia perdere il tuo vecchio bagaglio...digli che lo portino in qualche punto raccolta...
Poi ripreso il cellulare ha composto un numero
- Nino sono la contessa Ferdinanda ho assunto un nuovo giardiniere e ho bisogno urgente di rifornirgli un armadio completo...
- Fino a mercoledi non ho un buco signora contessa...
- Assolutamente no...ho bisogno che gli prendi le misure già stamattina
- Mi creda ma sono super impegnato per due giorni.
- Nino come è andata con il barone Rodolfo...
- Bene ...bene... sono tornato ieri sera da una vacanza nella sua villa a Ischia...e il prossimo week end scenderà lui qui al lago...
- Io ti faccio conoscere gente così...interessante per te...e tu mi neghi ignobilmente un atto di cortesia?
- Stamattina proprio non ce la faccio...alle dieci ho appuntamento con il sindaco e signora per vestirli per il compleanno del prefetto...
-Allora vengo subito e per le dieci sarai già libero...
- Ma non ho ancora fatto colazione, signora contessa...
- Parto ora dalla villa mezz'ora sarò da te...
Chiusa la telefonata Ferdinanda ha digitato un ennesimo numero
- Ambrogio vieni subito con l'auto che dobbiamo correre in città...
Arturo aveva assistito con attenzione alle telefonate della contessa e aveva capito che quella donna era dotata di una autorità fuori del comune e che doveva stare sempre sul chi va là...e cercare di non contrariarla mai.
Dopo due minuti una Chrysler nera con autista in perfetta livrea da pilota di linea entrava nel cortile facendo scricchiolare con dolcezza la ghiaietta del giardino, e fermatosi al gazebo è sceso aprendo la portiera posteriore alla donna, che entrando con velocità ha ordinato allo chaffeur
- Portaci al volo alla sartoria di Nino...
In poco più di un quarto d'ora l'auto fermava davanti a una sontuosa porta vetrata con una targa di ottone lucente che reclamizzava l'atelier; Ferdinanda è scesa seguita da Arturo, ha imprecato trovando la porta chiusa, e ha ordinato all'autista
-Vai a lavare questa macchina non vedi che è piena di polvere...e rimani poi nei dintorni fino a una mia chiamata.
L'auto era appena partita che il sarto arrivava quasi di corsa salutando la contessa...era uno spilungone di un metro e novanta, magro come un chiodo e con movenze molto particolari che reclamavano in pieno atteggiamenti inequivocabilmente di natura femminile; facendo svolazzare i bordi di uno spolverino bianco latte.
Ha aperto la porta e sono saliti al secondo piano con una ascensore privata, poi mentre il sarto si toglieva lo spolverino ha urlato
- Andate alla sala prove numero due...mi preparo e vi raggiungo...
La sala prove era da sogno...Una vetrata tutta di vetri oscurati dava una vista mozzafiato sulla passeggiata principale del lungolago, accanto alla vetrata c'era un enorme tavolo di legno con sopra scampoli vari di stoffa, forbicioni , blocchi per appunti e con sotto tre sgabelli di varie dimensioni.
Al centro due poltroncine e un piccolo canapè a due posti con braccioli di legno.
La contessa si è seduta sul divanetto, Arturo su una poltrona.
Dopo pochi minuti Nino ha fatto il suo ingresso trionfale nello studio facendo svolazzare ora i lembi di una specie di vestaglia...
Per la prima volta ha guardato Arturo...uno sguardo carico di disgusto con il quale ha squadrato l'anormale corporatura del nano.
- E' lui il giardiniere?
- Certo... ha risposto Ferdinanda che aveva colto quello sguardo che aveva dato fastidio pure a lei...
Voglio che gli prepari con urgenza due completi, due giacche, quattro paia di pantaloni , metà invernali e metà estive.
Poi so che non fa parte dei tuoi servizi ma so che collabori con delle camicerie per cui gli fai fare anche sei camicie, quattro maglioni, due a girocollo e due pullover a punta e un cardigan.
Nino stava per controbattere che le ultime cose non rientravano nelle sue mansioni ma la contessa lo ha bloccato prima aggiungendo per zittire definitivamente la sua protesta
- Dimenticavo...pure due pettorine da lavoro e due grembiuli da lavoro...e impedendogli ancora una volta una sua ribattuta ha chiuso cambiando tono.
Sono contenta che hai gradito la compagnia del barone ne ero sicura che sareste stati una bella coppia.
Non è la prima volta che ti procuro piacevoli compagnie...
Nino si sentiva sconfitto...e non ha più ribattuto...ha fissato col solito sguardo di disgusto Arturo e gli ha detto
- Si spogli, si metta in mutande e maglietta e salga sullo sgabello più alto dei tre.
Il nano ha obbedito e dopo un paio di minuti era ritto sullo sgabello indossando solo una t-shirt e un paio di boxer di cotone bianco con lo spacco laterale moda anni '60.
All'inizio Nino ha cominciato a prendere le misure limitandosi a trascriverle su uno dei blocchi di carta, ma poi ha cominciato a fissare con insistenza i boxer del nano.
Nonostante l'uccello del piccolo uomo fosse in fase di riposo...il cotone che lo stringeva non lo conteneva a sufficienza e lasciava la parola all'immaginazione su quanto stesse cercando di proteggere.
Ormai il sarto non abbandonava con lo sguardo la patta del nano, e misurandogli i fianchi faceva di tutto per accarezzare con l'avambraccio il cazzo di Arturo.
Nella stanza si era creata una strana situazione che coinvolgeva i tre in maniera completamente diversa.
Arturo era stupito...il suo stupore era avvalorato dal fatto che pur sentendo un senso di avversione verso Nino a ogni celato strofinio del braccio del sarto sentiva il cazzo che prendeva vita.
Nino se ne accorgeva e più vedeva l'uccello rizzarsi più cercava quel delicato contatto che lo emozionava, e il rossore del suo viso metteva ancora più in evidenza l'eccitazione che lo stava invadendo.
Ferdinanda invece era divertita...trovava quella situazione molto buffa e non nascondeva un ghigno che però diventava sempre più subdolo.
Lei allora si è alzata, e con leggeri passi si è avvicinata a Nino che ormai era in fase di contemplazione completa...
- Penso che in queste condizioni ti sia impossibile misurargli il cavallo, non so come potresti fargli un pantalone che gli calzi poi a pennello...
Ha infilato la mano nello spacco dei boxer e con fatica ha fatto fuoriuscire il cazzo che ormai era in piena erezione; a quella visione Nino è quasi sobbalzato per la sorpresa
e incrociando le dita delle mani dalla sorpresa ha compresso il viso in una buffa espressione di stupore.
La contessa allora gli ha appoggiato la mano sulla nuca e gli ha spinto il viso verso l'uccello e con un tono canzonatorio gli ha detto
- Se alle dieci devi vedere il sindaco vedi di darti da fare a sgonfiare questo dirigibile, e poter poi prendere delle misure reali, poi con una ulteriore leggera spinta gli ha portato le labbra a contatto della cappella infuocata e col solito passo leggero è tornata a sedersi sul divano.
Nino ha annusato il cazzo come un cagnolino annusa il muro su cui un suo simile ha pisciato, poi ha aperto la bocca e si è infilato con estrema dolcezza quel siluro di carne turgida in bocca ingoiandolo completamente.
Ferdinanda è rimasta di sasso, la sera prima per quanto si fosse sforzata non era riuscita a ingoiare quell'uccello e quello spilungone invece senza il minimo sforzo se lo era fatto sparire tutto in gola...e ora cominciava a succhiarselo con il massimo piacere alternando risucchi completi a leccate a piena lingua della cappella.
Arturo era sconcertato, si poteva dire che quello era il suo primo pompino che gli facevano...sua moglie non glielo aveva mai preso in bocca, la contessa la sera prima aveva subito desistito, l'unica che aveva tentato era stata la Zora, ma l'eccitazione si era subito spenta in quanto la donna cannone glielo chiudeva coi denti e la cosa proprio non dava il minimo piacere al nano....anzi...aveva l'effetto contrario.
Arturo però era sconcertato dal fatto che pur ripudiando che un uomo glielo stesse spompinando, sentiva che la morbidezza di quella bocca era piacevolissima, e il suo cazzo pulsava a mille per il piacere che riceveva.
Guardava Nino che in piena estasi gli succhiava con avidità la cappella per poi farsi scivolare quel cilindro di carne dura completamente in gola, e si beava delle smorfie di piacere di quell'effeminato personaggio.
Poi si è girato a guardare la contessa e lì si è stupito ancora di più...
Ferdinanda si era tirata su la gonna, aveva accavallato la gamba destra sul bracciolo del divanetto e si stava trastullando la passera grattandosela a tutta velocità con la mano completamente aperta.
La cosa ha eccitato oltremisura il neo giardiniere, che ha capito che era ora di vendicarsi di quello sguardo lanciatogli da quel succhiacazzi che lo aveva ferito nel suo animo solo poco tempo prima.
Con forza ha messo la mano aperta dietro la nuca di Nino e lo ha costretto a inghiottire tutto il cazzo con violenza, il sarto ha accusato il colpo, ha quasi cercato di evitare il rigurgito che quella mossa gli aveva provocato ma Arturo non mollava la presa e dopo averlo completamente immobilizzato ha cominciato a scopargli la bocca.
Era come se stesse violentando lo spilungone, ma quella violenza al sarto non dispiaceva, anzi una volta che si era adattato a quella penetrazione di bocca forzata a ogni violenta spinta di reni Nino rispondeva con un gemito di piacere.
E a quei sospiri sempre più intensi del sarto si è aggiunto un urlo di Ferdinanda che ha coronato il suo ditalino con un orgasmo da sballo.
Arturo si è girato a guardarla giusto in tempo per scorgere il completo senso di appagamento trasmessogli dall'espressione estasiata del suo viso.
La donna ha continuato ad accarezzarsi la figa con carezze sempre più lente fino a che ha tolto la mano dal suo nido per avvicinarla alla bocca e succhiarsi le dita madide di umori vischiosi.
Arturo a quella visione ha sentito la cappella gonfiarsi a dismisura, ha affondato altri colpi decisi e ha cominciato a schizzare in bocca al sarto.
Ai primi due schizzi Nino ha abbozzato un piccolo senso di vomito, e un piccolo rivolo di sperma ha cominciato a colargli giù dalle labbra, ma poi ha preso il ritmo giusto e ha cominciato ad ingoiare quella alluvione di sperma calda e aspra.
Ferdinanda dal divano incitava il nano a inondarlo di sborra
- Vai Arturo...riempigli la bocca....ha detto che non aveva fatto colazione...sazialo completamente...
Nino ha abbandonato l'uccello solo quando ha risucchiato l'ultima goccia di sperma, poi con naturalezza ha rimesso il cazzo dentro i boxer e ha finito di prendere le misure.
Quando ha finito, ha chiuso il notes e ha detto alla donna
- Le mostro i campioni per la scelta delle stoffe
Ferdinanda si è alzata in piedi e ha cercato di ricomporsi
- Fai tu, conosco i tuoi bei gusti e ho piena fiducia nelle tue scelte
- La ringrazio...Visto che il signore ha fretta magari per giovedi riesco ad abbozzare già qualcosa...se ci fosse bisogno di una verifica di prova la chiamo...
La contessa ha sorriso a quel chiaro invito del sarto a ricevere una ulteriore innaffiata di sborra, e si è limitata a rispondere
- Vedremo...

Lo studio del commercialista era a poco più di trecento metri dalla sartoria, il ragioniere era sulla cinquantina, completamente calvo e con occhiali da miope con lenti spesse un dito.
Come ha visto la contessa le ha detto
- Mi sono permesso di guardare il contratto di Mario...aveva una retribuzione di tredici mensilità da € 1.050, specificando che aveva diritto a vitto e alloggio, e che le spese di acqua luce e gas erano a suo carico in quando i contatori della dependance erano diretti sulla abitazione principale.
Se il signore mi da i suoi documenti posso fare stampare il nuovo contratto di lavoro, e possiamo procedere subito alle firme.
Arturo gli ha dato la carta di identità, soddisfatto del fatto che almeno il contabile non aveva soffermato uno sguardo canzonatorio al suo aspetto fisico.
La contessa ha detto
- Lasci tutto come il vecchio contratto ma porti la retribuzione a 1.200 €
- Va bene signora contessa lo faccio subito preparare, nel frattempo qui ci sono i documenti per il contratto di esportazione del vino negli Stati Uniti, che dovrà far firmare a sua sorella.
Usciti dallo studio Ferdinanda si è infilata nell'isola pedonale del centro e si è infilata in un negozio molto chic di intimo.
Ha acquistato per Arturo 6 boxer moderni, 6 t shirt e sei paia di calze, poi ha chiesto alla commessa
- Vorrei vedere dei completi di intimo per me, terza misura
- Di che genere li vuole
Con la massima naturalezza la contessa ha risposto
- Molto sexy, i più sexy che ha...
La ragazza ha disposto sul banco una decina di completi, Ferdinanda si è rivolta al nano
- Forza scegli tu...
- Non sono intenditore signora non ho gusti raffinati
- Qui non si tratta di raffinatezza...
poi ignorando lo sguardo sempre più curioso della commessa ha aggiunto
- Immaginali di vederli sul mio corpo e scegli quelli che ti ecciterebbero di più,
Arturo e la commessa erano rosso peperone acceso, la contessa invece come aveva già dimostrato dal sarto da quelle situazioni ambigue rispondeva con chiari sorrisi di appagamento, si divertiva un mondo e si eccitava quasi a mettere in difficoltà il prossimo.
Arturo immedesimandosi nella richiesta della padrona ha così scelto.
Sono passati poi davanti a una gioielleria, c'era una vetrinetta con parecchi anelli di pregio...Ferdinanda li ha studiati a fondo poi è entrata nel negozio decisa...
- Volevo vedere quell'anello da 8.000€ che ha nella vetrina piccola
Il proprietario è andato alla vetrinetta e ha portato l'anello sul banco cominciando ad elencare le caratteristiche del gioiello, la contessa quasi ignorandolo lo ha provato sul suo anulare, il gioielliere è intervenuto ancora
- E' leggermente stretto ma glielo posso fare allargare
- Non è per me è per un regalo e sono sicura che andrà perfettamente, me lo confezioni nella confezione regalo migliore che può fare.
Poi senza accennare a possibilità di sconto ha ritirato il pacchetto e ha pagato con la carta di credito.
Ultima tappa un negozio di scarpe; Arturo portava il 35 e non era facile trovare assortimento con quel numero però sono riusciti a trovare un paio di ciabatte , una scarpa stringata e un mocassino.
Uscivano dall'ultimo negozio che il campanile della chiesa batteva il mezzogiorno...sono tornati sul lungolago hanno appoggiato borse e borsette su una panchina ombreggiata e Ferdinanda ha preso il cellulare
- Ambrogio siamo su una panchina davanti all'imbarcadero, vieni subito!!!
-Dopo pochi minuti la Chrysler lucente come nuova, arrivava, l'autista ha caricato gli acquisti nel baule, ha fatto accomodare i passeggeri ed è ripartito.
- Dove andiamo signora contessa
- Mi è venuto appetito...ho fame... portaci a mangiare da Alcide.
L'auto ha seguito il lungolago per un paio di chilometri poi ha abbandonato la provinciale per inerpicarsi su un un viottolo tortuoso che terminava davanti all'ingresso a un ristorantino da cui si godeva una vista perfetta di tutto il lago.
Il proprietario come ha visto Ferdinanda ha cominciato ad incipriarla di complimenti...
- Contessa era tanto che non la vedevo...finalmente è tornata a trovarmi...cosa vi posso servire
- Penne al gorgonzola e filetti di coregone alla griglia per entrambi...per il vino fai tu mi fido...
Mentre aspettavano le portate Arturo ha rotto il silenzio
- Signora contessa io le sono grato di tutto quello che ha fatto per me oggi, ma desidererei vivamente che tutto quello che ha speso oggi mi fosse trattenuto dallo stipendio con una giusta quota mensile.
- Vedi Arturo, io ho assunto un giardiniere, e tu sarai pagato con il tuo stipendio per fare il giardiniere; fino a oggi tu non hai fatto il giardiniere e ho ritenuto giusto che tu riceva adeguati compensi per accompagnarmi in queste avventure extra che sinceramente mi divertono un mondo e che spero vivamente possano divertire anche te. Oggi specialmente tu sarai molto importante per me per risistemare un rapporto che si è incrinato per colpa mia con una persona che mi sta molto a cuore, e per questo chiedo la tua massima collaborazione e impegno.
- Posso sapere cosa dovrei esattamente fare...
- Continuare a fare quello che hai fatto in questi due giorni, se riuscirò a farti entrare in gioco come spero...tu dovrai mettere ancora il tuo splendido cazzo al mio servizio e dare il meglio di te stesso per soddisfare mia sorella.
Non entro nei minimi particolari...ma dovrai farla godere il più possibile...e credimi con l'astio che ha nei miei confronti non sarà facile.
Dopo il caffè Ferdinanda ha fatto l'ennesima chiamata col cellulare
- Costanza sono Ferdinanda...
- Che cazzo vuoi ancora...
- Ho bisogno che come al solito firmi i documenti per l'esportazione del vino negli U.S.A.
- Mandameli da Ambrogio e li firmo subito
- Sono a pranzo da Alcide vengo io, anche perchè voglio farti conoscere il nuovo giardiniere che ho assunto e che riprenderà a seguire i parchi delle nostre ville.
- Non ce n'è bisogno, va bene anche l'agenzia...
- Balle!!! I parchi sono in condizioni pietosi, papà ne soffrirebbe come non mai vedendoli così ridotti, se non vuoi farlo per me fallo per il suo ricordo... e poi so che domani è il tuo compleanno e vorrei portarti un pensiero...
- O k ti aspetto ma non illuderti che questo possa risistemare un rapporto che io ritengo ormai chiuso.
Mezz'ora dopo la Chrysler entrava nel cortile della villa, dall'ingresso è uscita una serva che ha accolto Ferdinanda con baci e abbracci...
- Cesarina dov'è mia sorella...
- In piscina, la prego signora contessa fate la pace, Costanza non è più lei da quando avete litigato...è scorbutica, sempre arrabbiata e maleducata con tutti lei che è sempre stata persona molto corretta...e soprattutto si è rimessa a bere...e non poco
- Lo spero...lo spero...
Si sono avviati nel retro della villa, c'era un grosso prato con chiazze di erba ormai secca e sul fondo una piscina molto ampia dove una donna si stava crogiolando al sole seduta su una di quelle poltrone gonfiabili che galleggiano sull'acqua, e che stava bevendo un drink.
Come ha visto i due Costanza con la mano ha remato per fare arrivare la poltrona al bordo dell'ingresso della piscina che era composto da gradini che degradavano in acqua.
C'era un grosso gazebo che proteggeva dal sole parecchi divani e poltrone in vimini.
Costanza ha squadrato Arturo con lo stesso sguardo sprezzante che Nino gli aveva riservato al mattino e al nano quella cosa ha dato di nuovo molto fastidio.
Parlando in un modo che rivelava un discreto abuso di alcolici e usando un tono piuttosto sarcastico Costanza ha esordito
- E questo qua sarebbe il nuovo giardiniere?
- Questo è un tecnico che riporterà i nostri parchi allo splendore dei tempi di Mario
- Ah ah ah
- Qui ci sono i documenti per l'esportazione del vino
Costanza ha preso una biro e ha firmato senza leggere nemmeno una riga
- Non li leggi nemmeno ?
- Mi fido di te...Il fatto che tu sia una Giuda traditrice non intacca che io sappia che l'onestà regna sovrana in te...
- Questo invece è un regalino per il tuo compleanno...
Costanza all'inizio non ha risposto ma poi quando ha visto il logo della gioielleria ha agguantato il pacchetto e ha cominciato a scartarlo, quando ha aperto il pacchetto è rimasta letteralmente allibita
- Certo che sai di avermi fatto una grande carognata, per farmi un regalo del genere
- Non l'ho mai negato questo...ti ho chiesto mille volte scusa...mi sono umiliata quasi strisciando ai tuoi piedi...ma tu hai sempre rifiutato il tuo perdono . Forse sei troppo orgogliosa per abbassarti a perdonare...
- Sorella sai cosa mi ha deluso del tuo comportamento? Il fatto che se me lo chiedevi, io quel vecchio porco te lo regalavo...non me ne fregava più un cazzo di quello sniffatore che elemosinava il prezzo di una bustina in cambio di una sua prestazione.
Si sapeva scopare...ma rimaneva pur sempre un essere insignificante e tu hai perso la testa per un insulso del genere.
Comunque ti ringrazio dello splendido regalo ma ora vattene fuori dai coglioni...
- Veramente avrei un altro regalo per il tuo compleanno, e sono sicura che lo gradirai ancora di più...
- Cos'è un elicottero?
- No è un cazzo... un vero cazzo...Hai detto che lo skipper sapeva scopare...ebbene a questo lo skipper gli può fare solo una sega...
- Cosa mi hai portato l'ultimo modello di dildo creato in America?
- Non è un dildo è un cazzo vero
- E dov'è questo Superman dalla minchia d'oro
- Eccolo...e Ferdinanda ha indicato Arturo...
- Ah ah ah...questo mezzo uomo sarebbe il famoso cazzo che decanti...
- Costanza andiamo a letto, provalo e se non ti soddisferà ti giuro che io sparirò definitivamente dalla tua vita e i nostri rapporti rimarranno solo di natura commerciale
- Solo questo fatto che asserisci mi farebbe accettare la tua sfida
- Allora andiamo nel letto
Costanza si è alzata dalla poltrona barcollando, l'odore dello scotch esalava in quantità industriale dalla sua bocca che rideva, Ferdinanda ha cercato di aiutarla ma lei con sgarbo ha rifiutato
- Giura che se hai contato balle e vi mando a fare un culo non mi importunerai più
- Te lo giuro
- Forza mezzo uomo, andiamo a scopare...
Hanno attraversato tutta la dependance e sono andati in camera da letto...la camera era enorme, il letto era enorme, due piazze e mezza, luogo di battaglia in cui le due sorelle avevano passato ore e ore a spompare cazzi affamati delle loro fighe.
Ferdinanda ha acceso i faretti, voleva che Costanza potesse vedere subito quale prelibatezza aveva portato per il suo compleanno.
Si è girata verso il nano e gli ha detto
- Arturo spogliati!!!
Il nano si è liberato con velocità dei suoi indumenti, aveva promesso il massimo impegno per aiutare Ferdinanda e cercava di dare il meglio di se stesso.
Quando ha sfilato i boxer ed è apparso il suo uccello con il palmo della mano ha agguantato il cazzo e con mossa volgare ha fatto impalmare il pacco dalle dita.
Costanza è rimasta in silenzio, ma il suo sguardo ora era fisso su quell'uccello...
Arturo continuando a recitare la parte dell'esperto porno divo è salito sul letto, come la sera prima si è posizionato sul cuscino con le mani dietro la nuca e ha detto
- Costanza spogliati...voglio sentire l'odore della tua figa...
La sorella ha strabuzzato gli occhi per la sorpresa ma ha cominciato a sfilarsi l'accappatoio.
Ferdinanda ha accelerato il suo spogliarello, la sua passera ha colpito ancora l'attenzione di Arturo che ha sentito il suo uccello avere un sussulto proseguendo la sua erezione, è salita sul letto sedendosi alle destra del nano e invitando la sorella a togliersi il costume.
Ora anche Costanza era nuda...come la sorella la sua patacca era pelosa solo nella parte superiore ma i suoi peli erano neri, il vedere il cazzo di Arturo che cominciava a lievitare la elettrizzava, è salita dalla parte opposta del letto si è accucciata e ha cominciato immediatamente a leccare il cazzo del nano.
Ferdinanda ha cominciato ad imitarla, le due lingue partivano in simultanea dalla base del cazzo e salivano fino alla cappella per poi tornare al piano terra e ricominciare quella gradevole ascesa, ad ogni passaggio il cazzo di Arturo aveva uno scatto e pian piano stava raggiungendo la massima erezione.
Ferdinanda rischiando il tutto per tutto alla fine dell'ennesima risalita alla cappella ha aspettato che arrivasse anche la lingua della sorella e poi ha cercato di sfiorarla con la sua.
Costanza è rimasta titubante per un po' poi però ha ceduto alla frenesia del momento e ha risposto al bacio e le lingue delle due sorelle si sono intrecciata in una solenne slinguata incestuosa.
Nel vedere una scena del genere il cazzo di Arturo ha messo la quarta e ha cominciato a vibrare per l'emozione.
Quando le due sorelle hanno interrotto il loro bacio Costanza ha ammirato l'uccello del nano al massimo delle sua progressione e allargando le gambe si è posizionata su di lui e ha cominciato a infilarselo in figa.
Arturo si sentiva in paradiso, ringraziava il pompino di Nino perchè sinceramente non sapeva come avrebbe reagito in piena potenza nel sentire il calore di quella figa calda, ignorando il fatto che invece Ferdinanda aveva portato quella situazione mattutina proprio per spegnere l'ardore del giardiniere.
Costanza si stava godendo quel cazzo con estremo piacere, la sbronza le si era dissolta di colpo
- Sorella avevi ragione, non mi sono mai sentita la figa così piena di cazzo...
pensa che il mese scorso sono stata ospite della duchessa Attilia...ebbene le ho sverginato i suoi nipoti diciottenni, mi sono fatta infilare i loro due cazzi contemporaneamente, una esperienza che non avevo mai provato....ebbene nemmeno con due cazzi in figa mi sono sentita piena come in questo momento...ora pero mettiti in piedi davanti a me che voglio leccarti la passera mentre mi scopo questo uccellone da sogno.
Ferdinanda ha subito accettato mettendosi ritta davanti alla sorella, che continuando la sua scopata sul cazzo del nano si è concentrata anche sulla figa della sorella...
- Quanto mi mancava il sapore della tua passera Nanda...ti ho maledetta decine di volte solo per fatto che avevo voglia di te e non potevo averti e... smettendo di parlare ha cominciato ha lappare la patacca della sorella che nel sentire quelle parole era alla libidine massima.
Arturo da sotto vedeva il culo della contessa, le sue cosce larghe e la lingua di Costanza che si infilava in ogni angolo segreto della sua figa...era una visione paradisiaca che però lo portava ad una eccitazione sovrumana, sentiva che il suo grado di resistenza stava per cedere e non poteva trattenere la sborrata ma gli è tornato in mente lo stratagemma della sera prima per cui è tornato col pensiero alla landa ungherese in cui stava montando il tendone del circo, il nevischio della sera prima si era trasformata in neve, aveva freddo e tremava, il suo corpo si era estraniato dal letto di Costanza e la contessa junior ha potuto così esplodere in un super orgasmo.
Quando Arturo è tornato dal suo stato di catalessi le due sorelle erano sdraiate al suo fianco, non sapeva quanto tempo era passato, non sapeva quante volte erano venute, non sapeva nulla di cosa era successo.
Sentiva solo un forte odore di figa, frutto degli orgasmi delle due contesse, un odore ancora più intenso di quando finalmente Zora riusciva dopo decine di tentativi a sborrare.
Costanza stava fumando, ha guardato Arturo con gli occhi stralunati e gli ha detto con estrema gratitudine...
- Bel nanone mio sei molto resistente...devo ricredermi mia sorella aveva ragione su di te...sono venuta non so quante volte e tu sempre li col soldatino ritto.
Ora però voglio che mi infili il tuo cannone nel culo...
A quella frase Ferdinanda è saltata letteralmente sul letto
- Costanza ma ti rendi conto di cosa dici...quello ti rovina...
- No voglio provare...il più grosso orgasmo che ho mai provato è stato alle Bahamas con un negrone super dotato, ebbene voglio rivivere quel piacere estremo...
Prendi nel cassetto il gel lubrificante e spruzzamelo nel culo e poi cospargilo sul cazzo di Arturo...
- Sei sicura di quello che vuoi fare...
- Tranquilla...per mal che vada gli dirò di fermarsi...
Ferdinanda ha lubrificato alla perfezione il culo della sorella, mentre Arturo si è poi unto tutto l'uccello...poi Costanza si è posizionata alla pecorina e il nano con calma certosina ha cominciato a incularla, Arturo era terrorizzato dalla paura e dalle raccomandazioni di Ferdinanda
- Mi raccomando Arturo sii dolce...sii prudente...ti prego...
Per parecchie volte ad ogni lamento della sorella minore Arturo si bloccava, e chiedeva se doveva smettere, ma Costanza che era la meno emozionata tranquillizzava tutti...
- Tranquilli, tranquilli, un respiro profondo, un rilassamento totale di tutto il corpo e si procede...
Quando finalmente la cappella del fungo è entrata dentro il resto del cazzo è poi pian piano scivolato dentro e Costanza ha cominciato a mugugnare non più per il dolore ma solo per il suo piacere.
Ferdinanda guardava quasi terrorizzata il buco del culo della sorella dilatato al massimo che subiva le penetrazioni del nano super dotato...ma Costanza che invece viaggiava verso continue fonti di piacere l'ha chiamata ancora a sdraiarsi davanti a lei a spalancargli le cosce per fargliela leccare ancora una volta.
Gli orgasmi anali di Costanza ormai non si contavano più, la donna ha aspettato il godimento della sorella dovuto alla sua ennesima leccata e poi ha urlato
- Arturo ora voglio solo un clistere di sborra....riempimi il culo ti prego...
Finalmente il nano aveva ora il permesso a vuotarsi i coglioni e dopo una decina di colpi ha cominciato a vomitare sperma nel culo della contessa più giovane che sentendo il suo intestino invaso da quella ondata calda ha avuto un ennesimo orgasmo.
Quando Arturo ha tolto il cazzo dal culo di Costanza una quantità smisurata di sperma ha cominciato a colare fuori mentre la sorella più giovane ansimava di piacere.
Prima che andassero via Costanza ha invitato sorella e nano alla sua cena di compleanno della sera seguente, ma raccomandandosi che un giorno alla settimana Arturo doveva riprendere ad avere cura del parco della sua villa.
Mentre tornavano a casa Ferdinanda ha chiesto all'ex clown
- Non so quando ma se mi prometti di essere dolce al massimo mi piacerebbe tentare di provare quello che hai fatto a mia sorella...non l'ho mai vista godere così credimi.
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