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Daniela e il marito cuckold


di boschettomagico
18.10.2015    |    8.670    |    11 9.8
"Ero al massimo della eccitazione ed ero ammaliato dalla visione del mio cazzo che entrava e usciva senza soste in quel buco che sembrava la tana di una..."
Mi chiamo Sergio, ho 39 anni e sono un single convinto. Una scelta di vita, perché non sono fatto per le lunghe e sdolcinate relazioni e non voglio quindi crearmi lunghi legami che a lungo andare mi annoierebbero sicuramente.
Lavoro in una ferramenta e le mie mansioni sono quelle di riparare a domicilio, serrature, tapparelle o fare lavoretti che mi portano spesso nella casa di donne mature, che deluse da matrimoni ormai alla frutta, si sentono trascurate dai mariti e che se sapientemente corteggiate cedono alle mie avances trovando in un bel ragazzone educato e ben fornito l’occasione per consolarsi e ravvivare il loro stantio menage familiare. Certo non sono ragazze giovani e belle, ma ormai anch’io non sono più un ragazzino e per di più mi sono sempre piaciute le donne mature, che si rivelano spesso porche ed esperte. Così che quando hanno capito che il sottoscritto è una persona a modo e discreta aprono più facilmente le gambe e si concedono piacevoli diversivi essendo sicure di non intralciare la loro serenità coniugale. Di storie piuttosto ambigue e strane me ne sono successe parecchie, ma quella che mi è capitata la settimana scorsa è sicuramente la più bizzarra e vale perciò la pena di raccontarvela.
Dovevo sostituire nel salone di un alloggio del centro tre tapparelle mettendo quelle moderne con il motore elettrizzato; già quando ero andato a prendere le misure avevo notato che la signora Daniela era una donna con la quale poteva nascere qualcosa, in quanto era sempre scollacciata e mi lanciava occhiate ambigue. Lavorava al mattino per cui potendo operare solo al pomeriggio avevo convenuto di piazzarne una al giorno.
-Martedi: la prima tapparella.
E’ una giornata di metà settembre che non fa nemmeno pensare che l’estate sta piazzando i suoi ultimi colpi, ho tribolato un po’ a collegare il motorino, ma ora la tapparella funziona a meraviglia. La signora Daniela è gentilissima, mi ha portato il caffè alle 15,30 e gira per casa con una vestaglia che lascia intravvedere particolari eccitanti del suo corpo. E’ una donna giunonica, sulla cinquantina, bionda ramata e con due incantevoli occhi azzurri da sballo.
Quello che colpisce di più però è il suo seno, che è prorompente e che lo espone con grazia dalla sua generosa scollatura. Le ho fatto provare il telecomando e lei nel vedere che il mio sguardo fissava in continuazione i suoi due meloncini maturi, sorrideva in continuazione sicuramente lusingata dalle mie occhiate. Dentro di me avevo già progettato di attendere l’evoluzione dei fatti e al limite lanciarmi il giorno dopo con delle concrete proposte; anche perché alla base del mio lavoro ci deve sempre essere la massima discrezione e il rispetto verso il cliente. Non immaginavo lontanamente che invece sarebbe successo un evento totalmente inaspettato. La signora Daniela mentre stavo ritirando i ferri mi ha detto
-Sergio, visto che ha fatto abbastanza in fretta, potrebbe farmi una cortesia e mettermi su nel bagno uno stendibiancheria che da tre mesi sta aspettando di essere piazzato da mio marito?
Al mio cenno di consenso lei mi ha detto di aspettarla che andava a prenderlo in camera da letto. Dopo un paio di minuti ho sentito che mi chiamava dalla stanza, sono accorso e l’ho trovata in piedi sulla scala che cercava di tirare giù un grosso scatolone di cartone dal pianale superiore dell’armadio.
-Mi può tenere ferma la scala che sta traballando pericolosamente?
-Poteva chiedermelo che glielo tiravo giù io.
-Ha ragione ma ormai ce l’ho quasi fatta.
Sono andato sotto la scala bloccandola con le mani, il mio sguardo si è immediatamente incollato sotto la vestaglia con lo scopo di sbirciare e…accidenti…lo spettacolo era impareggiabile, Daniela non portava le mutande e allargava continuamente le cosce mettendo in primo piano una montagna di pelo ramato come se in mezzo alle gambe avesse uno scoiattolo.
In vita mia fighe ne avevo viste parecchie, ma tanto pelo così era per me una assoluta novità…una novità che mi ha fatto immediatamente salire il sangue alla testa…e non solo alla testa…Fingendo di muoversi per tenere saldo lo scatolone, Daniela allargava volontariamente le cosce e io mi trovavo quella foresta selvaggia a non più di mezzo metro, praticamente sentivo l’odore della sua figa entrarmi dentro le narici e irradiarsi in tutto il mio corpo, con il risultato che il mio cazzo ormai pulsava a mille in mezzo ai miei pantaloni. Quando è scesa dalla scala mi ha passato lo scatolone, poi mi ha fissato con i suoi occhi azzurri dicendomi
-Ha visto che ce l’ho fatta!!!
Io ero eccitatissimo…non connettevo più nulla
-Si ho visto…ma ho visto anche altro
…E dimenticando il buon comportamento dell’operaio modello, l’ho attirata a me e le ho schiaffato la lingua in bocca. Daniela ha immediatamente risposto al bacio e con la mano è scesa alla patta dei miei pantaloni per palparmi l’uccello che pulsava impazzito, sentendo la mia prorompente erezione nel palmo della sua mano ha detto
-Vedo che non ti dispiacciono le donne mature…temevo di essere troppo vecchia per te…
Non ho risposto, ho continuato a slinguarla infoiato come non mai, ma ora sono stato io a scendere con la mano e palparle quella spazzola di pelo, potendo immediatamente constatare che la sua figa era fradicia…quella provocazione che aveva avuto successo l’aveva sicuramente eccitata. Mentre il bacio diventava sempre più hard…lei mi portava verso il letto e raggiuntolo si è sdraiata stranamente di traverso, trascinandomi al suo fianco; in pochi secondi eravamo completamente nudi!!! Ora potevo ammirarle da vicino quella patacca, il pelo le arrivava quasi all’ombelico, era un panorama unico…lo so che il folto pelo non a tutti piace e che la tendenza è ora quella di rasarsi la passera, ma tutto quel pelo mi stava letteralmente ammaliando…e il mio cazzo era impazzito di desiderio e desiderava solo entrare dentro di lei…e così ho fatto. Daniela nel sentirsi penetrare dal mio manganello ha cominciato a gemere
-Chiavami…chiavami tutta…mettiamo le corna a quel coglione di mio marito…fammi sentire che ti piaccio…fammi diventare troia senza limiti…fammi sentire cosa si prova a farsi scopare da un uomo vero!!!
Nel sentirla così scatenata ho cominciato a pomparla con la massima foga e lei ha cominciato a sbuffare come una locomotiva a vapore.
Mentre entravo ed uscivo prepotentemente dentro di lei sentivo i suoi umori colare e infradiciarmi le palle e lo sciacquettio che si sentiva quando entravo tutto dentro mi dava la carica per cavalcarla con una vigoria sconosciuta che ormai la stava portando all’orgasmo.
Daniela aveva spalancato le cosce il più possibile e con le mani sulle ginocchia le teneva più larghe che poteva per aprirsi completamente alle mie penetrazioni.
-Tu si che sei un uomo vero, scopami così selvaggiamente, fammi dimenticare che ho un marito inutile. L’orgasmo è arrivato in simultanea, siamo esplosi quasi insieme, io con un urlo da lupo mannaro, lei con un potente gemito. Sono rimasto dentro di lei riprendendo a limonarla, mentre lei continuava a tremare per il post orgasmo…quella porcona di oltre cento chili mi eccitava come mai nessuna donna mi aveva eccitato. Mentre cercavamo di riprendere le forze ho sentito un fruscio alle mie spalle, ho cercato di voltarmi ma lei mi ha messo di nuovo la lingua in bocca per l’ennesima slinguata.
Quando ci siamo staccati avevo la lingua anchilosata, le ho chiesto
-Hai sentito quel rumore?
-Si…ho lasciato le porte aperte per il caldo afoso di oggi…devono aver fatto corrente…
Ci siamo lavati, mi sono rivestito e ho lasciato Daniela con una bella promessa… “ A domani!!!”

Mercoledi: la seconda tapparella.
Come sono entrato in casa di Daniela l’ho subito baciata con molta passione, lei ha corrisposto subito
-Ieri è stato bellissimo e oggi voglio ripetere…però prima di montare me monta la tapparella e fallo bene, non vorrei che per la fretta di scoparmi sbagliassi qualcosa…
Ho cercato di concentrarmi sul lavoro, anche se non era facile; Daniela ogni tanto veniva controllare forse perché era ancora più impaziente di me, ci piacevamo a vicenda…e non poco!!!
Quando ha visto che il lavoro era terminato, ha controllato il regolare funzionamento con il telecomando e mi ha detto
Lavati le mani e vieni in camera da letto…ti aspetto là. Quando sono entrato nella camera lei era già nuda sul letto alla pecorina
-Spero ti piaccia farlo così… io adoro questa posizione.
Vederla in quella posa così sconcia mi ha eccitato al massimo, il suo culone in primo piano seppur con segni di cellulite era un provocante biglietto da visita e le sue tettone penzolanti erano un invito a mungerla senza freni; sembrava una di quelle vacche da allevamento che aspettano il toro per farsi ingravidare. Mi sono inginocchiato dietro di lei, il mio cazzo nel vederla così era già sull’attenti e ho cominciato a sfregarglielo sul buco della figa che a quel contatto ha cominciato subito a bagnarsi. Gliel’ho spinto dentro, lo desideravo troppo, lei si era messa di traverso come il giorno prima con la faccia contro il muro, per me non era una posizione ideale
-Perché non ti metti sul lato lungo del letto, sarei più comodo con un ginocchio rischio di scivolare giù dal materasso…
-Dai…dai…ormai mi sono messa così…prendimi…sono tutta tua…dai che mettiamo anche oggi un bel corno a mio marito, dillo che vedermi messa così come una lurida puttana che vuole farsi scopare ti eccita!!!
Il suo scurrile linguaggio mi eccitava anche se non ero al massimo della comodità e ho cominciato a prenderla con violenza come avevo capito che lei voleva essere presa. Ero al massimo della eccitazione ed ero ammaliato dalla visione del mio cazzo che entrava e usciva senza soste in quel buco che sembrava la tana di una volpe…Daniela ormai era già in viaggio verso l’orgasmo
-Dai bel cazzone sfondami…mi piace sentirmi la figa piena di cazzo…rompimela…fammi tirare fuori tutto il puttanismo che mi tengo dentro… Ora trattenermi dal venire diventava problematico…ma prima di cedere volevo farla sbrodolare, allora pensavo alla tapparella del giorno dopo che essendo la più grande era la più problematica e a quella incomprensibile posizione con la sua faccia contro il muro ostacolava le mie pompate. Fortunatamente però il godimento della porcona non si è fatto attendere, intenso e prorompente…
-Godoo… godoo…dai che vengooo…riempimi…inondami…Che bello!!! Finalmente mi scopano come si deve.
A quel punto non ho più resistito e ho cominciato a scaricarmi, quattro, cinque getti di sborra calda che si sono riversati dentro quella caverna pelosa che continuava a venire. Sono rimasto incollato a lei per darle le ultime gocce che le entravano dentro, ammirando le sue chiappe che sussultavano per gli ultimi spasmi di piacere che le facevano tremare tutto il corpo. Ero lì che mi gustavo quella beata visione quando ho sentito di nuovo il fruscio del giorno prima alle mie spalle e una specie di ombra che svaniva oltre la porta. Mi sono staccato da Daniela con l’uccello ancora gocciolante e mi sono girato, non ho visto nulla ma la tenda posizionata sul finestrone della camera stava ondeggiando…e questa volta non c’erano correnti d’aria. Ci siamo lavati in silenzio nel bagno, poi ho cominciato a fare su i ferri nel salone ma ho volutamente lasciato un seghetto su un marmetto della finestra. Ci siamo salutati, sono uscito dall’abitazione ma dopo mezza rampa di scale mi sono seduto su un gradino a fumarmi una sigaretta; finito di fumare sono tornato alla porta dell’alloggio e ho suonato il campanello. Dopo pochi secondi la porta si è aperta e mi sono trovato davanti un ometto piuttosto piccolo, con pochi capelli in testa e una pancia piuttosto prominente; nel vedermi è letteralmente sbiancato per la sorpresa
-Sono l’operaio che le sta montando le tapparelle motorizzate, devo aver dimenticato un attrezzo…
-Entri pure, guardi se lo trova…io sono appena rientrato dal lavoro.
Mi ha seguito e si è rasserenato quando ho preso il seghetto dicendogli “Eccolo!!!”, l’ho salutato e mi sono diretto verso la porta; prima di uscire ho sentito la voce di Daniela arrivare dalla cucina
-Ernesto chi è?
-Nulla…nulla…solo l’operaio che aveva dimenticato un arnese.
Sono uscito stupito, mentre scendevo le scale cercavo di riordinare le idee, sicuramente lui si era nascosto dietro la tenda e ci aveva spiati a scopare in entrambe le occasioni, ecco perché lei si metteva di traverso nel letto… per impedirmi di vedere la finestra rischiando di sorprenderlo; e quella troia era complice e partecipe di quel gioco…e sicuramente quando gli dava del cornuto e si autoaccusava di essere una gran puttana lo faceva perchè quella mezza sega di suo marito si eccitava e se lo menava. Non sapevo rendermi conto di come un uomo potesse eccitarsi nel vedere che gli scopavano la moglie; ero sconcertato e cercavo ora come comportarmi il giorno dopo.

Giovedi: terza tapparella.
Sono nel salone che cerco di piazzare la terza tapparella, è la più complicata per le sue grandi dimensioni; il principale voleva darmi un garzone come aiuto, ma io seppur a malincuore ho dovuto rifiutare perché avevo in ballo il mio ultimo incontro con la romagnola. Sono concentrato al massimo sul lavoro da fare, ma cerco di essere anche veloce perché non vedo l’ora di mettere in atto il piano che ho congegnato. Daniela non mi ha fatto nessun accenno al contatto che ho avuto con Ernesto e penso che non sospetti nulla del fatto che io sappia tutto. Ho quasi finito il lavoro, quando lei viene nel salone a portarmi il caffè, la attiro a me, la bacio e con la mano le palpo la figa; la puttana è senza mutande, mi eccita già, le infilo due dita dentro, lei geme
-Desideravo questo bacio, non mi hai dato la minima finora… temevo ti fosse passata la voglia di me.
-Ma che dici, come può passarmi la voglia di te, tu sei un vulcano di sesso…e a me i vulcani piacciono… ero taciturno solo perché non sapevo come dirti una cosa…
-E cosa mai vorresti dirmi
-Che oggi ho una voglia matta di mettertelo nel culo
Daniela sorride…
-Non è un po’ presto per chiedere certe cose…ci conosciamo solo da qualche giorno
-Sessualmente abbiamo un feeling perfetto… non oso immaginare quanto sarebbe arrapante per entrambi incularti, ieri mi hai detto di tirarti fuori tutto il puttanismo che hai dentro, per cui pensavo di prenderti alla lettera, certo che non so come la pensi tu… magari là dietro sei ancora vergine…
-Stupidone sono una romagnola verace io…e non penso esistano calde romagnole cinquantenni vergini di culo…
Forza stallone, finisci il lavoro che io vado a farmi un clistere e poi mi timbri il secondo canale…
Ho finito il lavoro al volo, con il cazzo che pulsava ormai alla massima potenza. Quando Daniela ha sentito che mi stavo lavando le mani è andata a precedermi in camera da letto, sicuramente per nascondere il marito dietro la tenda. Sono entrato in camera, lei era già nuda alla pecorina nella solita posizione trasversale sul letto e il viso incollato al muro…mi sono ribellato…
-E no!!! Oggi non voglio scorticarmi il ginocchio…mettiti meglio…
L’ho presa e l’ho spostata sul lato lungo del letto, spingendola verso la parte opposta della testiera; rivolgendola direttamente verso la finestra…lei non ha fatto obiezioni ma ha lanciato uno sguardo preoccupato verso la tenda. Le ho allargato le chiappe con decisione, mi sono inginocchiato dietro di lei e con la lingua ho cominciato a lavorarle il buco del culo, ha cominciato subito ad ansimare di piacere; mi rendevo conto che quella donna era una gran puttana matricolata e che dovevo tenermela stretta per appagare ogni mia più recondita e perversa voglia. Quando il suo buco ha cominciato a pulsare gliel’ho infilato nel culo e lei dopo un iniziale irrigidimento si è lasciata andare e se lo è preso tutto dentro… e come le piaceva… la vacca godeva a perdifiato e io approfittando del suo momento di estasi ho cominciato a puntare lo sguardo verso il tendone… pur sapendo che dietro c’era il marito non riuscivo scorgere il minimo movimento, ho ripreso allora a trapanare Daniela fino a che a un tratto ho visto la tenda muoversi tradendo la presenza di Ernesto.
Il tessuto ora non era più immobile ma tremava ritmicamente a metà altezza… il cornuto aveva cominciato a menarselo…era il momento di uscire allo scoperto. Ho scaricato una sequenza di cavalcate selvagge al culo della maiala romagnola e mentre lei accelerava i suoi ansimi di piacere ho urlato verso la finestra
-Ernesto perché non esci dal tuo nascondiglio e vieni a goderti lo spettacolo direttamente in prima fila.
Di colpo la tenda ha smesso di tremare e allo stesso tempo Daniela ha smesso di ansimare, ho sentito il suo corpo irrigidirsi di colpo, io però alzando il tono della voce ho continuato imperterrito
-Allora esci da dietro quella tenda o vengo a tirarti fuori io per le orecchie…
Il tendone si è aperto e Ernesto è uscito dalla sua postazione, aveva i pantaloni e le mutande calate all’altezza delle ginocchia e con la destra teneva in mano un insignificante cazzetto che nonostante fosse in piena erezione riusciva a nasconderlo bene per non vergognarsi. Daniela che pochi secondi prima era rossa accesa per l’eccitazione è sbiancata in volto e mi ha detto
-Da quando lo sai?
-Da ieri…e la cosa mi ha dato parecchio fastidio, sono incazzato a morte ma solo per il fatto che mi son sentito preso per il culo
-E cosa credi, che era facile chiedertelo? Come potevo sapere se eri disposto ad accettare una proposta così indecente e assurda…
-No!!! Però ciò non toglie che farmi prendere in giro come un allocco mi abbia disgustato e il vostro comportamento mi abbia enormemente deluso.
-E ora?
-Ora siamo in gioco…e visto che questo gioco non dispiace a nessuno continuiamo a giocare…ma il gioco ora lo conduco io!!!
Ho tolto dal suo culo il cazzo che per la discussione si era parzialmente ammosciato e le ho urlato
-Su succhiamelo bene e fammelo tornare duro che te lo rinfilo in culo, così anche tuo marito si potrà eccitare di nuovo e potrà riprendere a farsi la sua seghetta… vero Ernesto che ti piace che io ti scopi la moglie?
Una donna normale avrebbe sospeso il tutto interrompendo immediatamente quella subdola situazione, ma non una puttana romagnola a cui avevano appena interrotto un orgasmo che la stava portando ai sette cieli; si è avvicinata al mio cazzo, me lo ha preso in mano e se lo è spinto in bocca cominciando a sbocchinarlo con passione. In pochi minuti il mio uccello è tornato in orbita, Daniela si è lusingata delle sue capacità bocchinare si è riposizionata a pecora e mi ha spronato
-Sfondamelo!!!
Non me lo sono fatto ripetere una seconda volta e sono ritornato dentro quel burroso tunnel dell’amore. Mentre riprendevo a pomparla Ernesto rimaneva ai bordi del letto come inebetito, con lo sguardo perso nel vuoto… mi faceva quasi pena…ma un uomo così insignificante non poteva essere compatito, così che ho continuato a trattarlo con durezza, anche se forse era proprio quello che lui amava…
-Guarda cornuto… guarda come tua moglie gode nel prenderselo in culo, vieni vicino a me, guarda come il mio uccello le entra dentro…
Il piccoletto senza provare nessuna vergogna si è avvicinato al mio fianco e ha fissato lo sguardo sul culo di Daniela che si dilatava all’inverosimile per godersi l’inculata; i suoi occhi spenti si sono improvvisamente illuminati e assisteva alla mia trapanata con vivo piacere…il suo pistolino ha cominciato a irrigidirsi, di uccelli non ne avevo certo visti molti, ma quello era proprio microscopico. Il cornuto lo ha preso tra due dita e ha cominciato a segarselo…era patetico…un’idea balzana mi è venuta in mente
-Ernesto, perché ti limiti a farti una insignificante sega, su inginocchiati davanti a tua moglie e fattelo succhiare…guarda che quella lì mica si spaventa per due uccelli, anzi…
Il poverino mi ha guardato incredulo, senza avere il coraggio di osare, io però mi sentivo ormai il regista di quella commedia e ho continuato a spronarlo
-Allora ti decidi a mettergli il tuo cazzo in bocca?
Ernesto a quel punto ha preso un po' di coraggio, rosso di vergogna e con la lentezza di una tartaruga si è inginocchiato davanti alla moglie che togliendolo dall’imbarazzo gli ha preso il cazzetto in mano e se lo è portato in bocca. Vedere la porcaggine di quella donna mi ha eccitato, ora sentivo che non potevo più trattenermi dovevo sborrare
-Porcona vedi di venire perché io sto per aprire il rubinetto…
Daniela si è portata allora una mano in figa e ha cominciato a sgrillettarsela a tutta velocità, alzando il culo per godersi i miei ultimi affondi. Man mano che si avvicinava all’orgasmo i suoi gemiti aumentavano di intensità, ha mollato l’uccellino del marito dalla bocca e ha cominciato a provocarmi
-Brutto porco scommetto che ti piace vedere che me la smanetto mentre mi rompi il culo…su stallone inondami…riempimi il buso di sborra calda…
Con un urlo sono esploso, ho cominciato a eruttare sperma in quel culo che dilatato al massimo la riceveva come manna dal cielo.
Ernesto intanto si era staccato e ci guardava con gli occhi lucidi dall’eccitazione ma senza più toccarsi…Ho scaricato i miei ultimi schizzi dentro la maiala poi ho chiamato il marito vicino a me
-Ora io gli tolgo l’uccello e tu le lecchi immediatamente il culo, guai a non lasciarne cadere nemmeno una goccia, le lenzuola sono fresche di bucato…e non avere schifo… sono i succhi del piacere miei e di Daniela…roba buona…è ora che non ti limiti più a fare solo il guardone…devi diventare anche tu protagonista dei giochi di tua moglie!!! Ernesto ha obbedito immediatamente e come l’ho tolto si è subito accucciato a tamponarle il buco del culo gocciolante della moglie e mentre mandava giù mi guardava per cogliere un mio cenno di approvazione, che naturalmente non gli ho negato.
Ormai mi sentivo il padrone assoluto della situazione, mi sono appostato davanti a Daniela e avvicinandole il cazzo alla bocca le ho detto
-Su bella troiona sono tre giorni che ti sbatto e non mi avevi mai succhiato l’uccello, dicono che le romagnole sono le migliori pompinare d’Italia è ora che mi fai sentire se è vero!!!
Cazzo se era vero…la puttanona sapeva sbocchinare in modo divino, si è fatta scendere l’uccello tutto in gola e ha cominciato a risucchiare le ultime gocce che erano rimaste nella cappella. Il mio cazzo ha immediatamente ripreso vita e dimentico della sborrata sputata fuori solo qualche minuto prima ha ricominciato a rizzarsi, e la cosa faceva molto piacere a quella succhiacazzi che nel sentirselo gonfiare in bocca ha cominciato a spompinarmelo di gran carriera. Mai mi ero goduto un pompino come quello, sentivo che se non l’avessi staccata di lì a poco le avrei di nuovo sborrato in gola, fortunatamente la porca si è staccata da me per urlare al marito
-Si Ernesto…continua così…ti prego non smettere che mi stai facendo avere un orgasmo anale…
Il piccoletto si è ringalluzzito da quell’invito e ha continuato a infilarle tutta la lingua nel culo…forse era la prima volta che quel donnone lo riempiva di complimenti e lo incitava a farla godere…e lui è riuscito a farla godere con il culo…Daniela grugniva come una maiala e accompagnava i suoi godimenti stringendo il cuscino fino a lacerare la federa.
Mentre godeva la porcona voleva ancora di più e ha cercato di riprendersi il mio uccello in bocca, quando mi è balenata in mente un’altra idea… volevo rendere Ernesto ancora più protagonista, ho guardato fisso negli occhi la romagnola e le ho comandato
-Sdraiati, sei tutta arrossata, sembri disidratata, penso che avrai molta sete…
Il donnone mi ha guardato senza afferrare i miei voleri ma ha obbedito, quando si è sdraiata il materasso sotto il suo notevole peso ha vibrato, mi sono avvicinato sempre in ginocchio al suo fianco e le ho mostrato il mio cazzo ormai nuovamente duro; poi ho chiamato il marito a posizionarsi dalla parte opposta, anche lui fidandosi di me si è inginocchiato accanto alla moglie. Il suo cazzetto era duro, era meno ridicolo di prima, leccare il culo di Daniela e ingoiare i nostri succhi lo aveva certamente eccitato; ho guardato la porcona che aspettava il mio ordine
-Su maialona, menacelo ad entrambi e fatti inondare la faccia di sborra…e vedi di bere, te l’ho detto, hai bisogno di liquidi…
Ha avvicinato le mani ai nostri uccelli non molto convinta, ma come ha sentito nei palmi la carne dura ha cominciato a palparceli; più andava avanti a menarceli più il suo viso si illuminava.
Fissava alternativamente i due cazzi per cercare di capire quale dei due sarebbe esploso prima…non voleva perdersi quelle sborrate in primo piano per nulla al mondo. A tagliare per primo il traguardo sono stato io, forse perché disponevo della sua mano destra, la meno rigida, la più elastica. In barba al fatto che solo un quarto d’ora prima le avevo riempito il culo, ho ricominciato a schizzarle violenti getti sul viso…il primo sulla fronte, il secondo sul naso, il terzo invece lei mi ha abbassato l’uccello ed è riuscita a farselo dirigere direttamente in bocca, ingoiando quel succo di palle come se fosse latte condensato di prima qualità…a quel punto Ernesto le ha puntato pure lui il suo cazzetto vicino alla bocca e sorprendendomi ha cominciato a urlare
-Bevi anche il mio adesso brutta puttana…dissetati anche con lo sperma di tuo marito.
Sono stati due schizzetti trasparenti che parevano acqua, ma per il cornuto sono stati forse la più bella sborrata della sua vita. Daniela ora se li alternava in bocca con lo scopo di ripulirseli entrambi fino all’ultima goccia…una puttana così affamata di sesso io non l’avevo mai vista!!! Eravamo sfiniti, appagati, il più di tutti però Ernesto che aveva finalmente potuto “sfogarsi” senza rimanere chiuso come un carcerato. Ci siamo ripuliti in bagno, poi ho ritirato i ferri del mestiere nella borsa. In cucina Ernesto mi ha fatto l’assegno, mentre lo ritiravo nel portafoglio ho chiesto alla moglie
-Sei una brava cuoca?
-Hai mai conosciuto una romagnola che non sa cucinare?
-Bene allora mi autoinvito per una bella cena sabato sera qui a casa vostra, tu Ernesto compra una bottiglia di vino bianco, buona però…perché festeggeremo la nostra amicizia; mi raccomando però che sia in una bottiglia “renana”, sono quelle affusolate, alte, con il collo lungo. Prima ce la scoliamo, e poi quando sarà vuota la daremo a tua moglie che ci giocherà insieme…voglio vedere se si saprà saziare…
Quella della bottiglia è però un’altra storia…!!!






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