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Storie di sesso di campagna - parte quindicesima : Una trombamica per la Gina


di boschettomagico
22.09.2021    |    1.002    |    5 9.9
"Ci siamo allora messe nella posizione del 69 e abbiamo cominciato a leccarcele assaporando lo splendido sapore dei nostri umori che sgorgavano a manetta..."
Mentre la Gina tornava a casa in motorino nella sua mente rivivevano le scene che aveva visto chiusa nell'armadio segreto della Tullia.
Era ancora choccata dalla visione di Gigi in versione femminile chino a pecorina; ma soprattutto dalla verve di Tullia che con una autorità incredibile lo aveva quasi violentato dandogli però momenti di piacere, che lo portavano sempre più spesso a bussare alla porta di quella puttana di serie A.
Mentre si insaponava sotto la doccia, per preparasi ad uscire con la Tullia, la Gina è stata tentata dal pensiero di masturbarsi, nonostante lo splendido ditale che si era tirata dentro l'armadio; ma solo la certezza che dopo la cena avrebbe fatto sesso con l'amica l'ha trattenuta da quel desiderio.
Quando è arrivata nella piazza del paese alle otto in punto la Tullia era già davanti alla sua porta che l'aspettava e le ha detto
- Ritira il motorino dentro la porta che in questo paese di merda si è costantemente sotto la lente di ingrandimento di tutte le false bigotte che ci abitano.
Poi l'ha fatta incamminare a piedi per caricarla sulla sua auto dopo qualche minuto fuori dalla piazza.
- Ho prenotato un tavolo al ristorante della stazione del paese qui vicino, ci vado spesso si mangia bene ed è pulito e tranquillo...
In effetti il posto era molto invitante, otto tavolini in un cortile illuminato da lampadine multicolori che rendevano l'ambiente molto ospitale.
Dopo aver ordinato la Tullia ha chiesto all'amica
- Allora lo spettacolino che ti ho offerto è stato di tuo gradimento?
- Altro che...sei stata semplicemente fantastica...mi hai eccitata talmente tanto che mi sono fatta un ditalino con orgasmo da sballo che ho dovuto purtroppo trattenere per non svelare la mia presenza.
Ero choccata per l'ambigua situazione ma eccitata da te che con quel cazzo finto incastonato al tuo inguine, lo hai scopato con una maestria inimmaginabile...mai avrei pensato certe situazioni se non le avessi viste di persona.
- Sei giovane e hai vissuto esperienze erotiche che poche della tua età possono vantare...e ti stupisci di quanto sia strana la personalità e i desideri di quell'animale selvaggio che è l'uomo?
- Si lo so ma mai avrei pensato che un uomo potesse trasformarsi in una lurida puttana e farsi inculare senza freni da una donna camuffata da maschio.
- Non stupirti mai di nulla dei desideri e delle tendenze degli uomini...Ti racconto quanto mi è successo durante le mie ferie al mare.
Ogni sera andavo battere sempre al solito posto in una panchina in prossimità del porto; un mercoledi c'era una fiacca in giro incredibile per essere in agosto, stavo quasi per tornare al mio albergo quando si è fermata una mercedes bianca grande come un treno...la guidava un ciccione tedesco più o meno della mia età...ha abbassato il finestrino e mi ha chiesto se gli facevo compagnia...che sarebbe stato molto generoso.
Siamo andati in riva al mare in una spiaggia pubblica fuori mano, io ho cominciato a spogliarmi ma lui mi ha detto
- Non voglio scopare...ho altre manie strane ma molto innocenti...
All'inizio mi sono spaventata, pensavo chissà cosa e gli ho detto
- Mi spiace ma non faccio schifezze in un'auto in spiaggia...
- Non pensare male...ripeto... ho esigenze molto umili...voglio solo annusarti i piedi e leccarteli...
Mi sono stupita, ma sentivo che potevo fidarmi, ha abbassato i sedili a tre quarti, mi sono sfilata i sandali e gli ho portato i piedi al suo viso...
Li ha portati all'altezza del naso e ha cominciato ad annusarmeli con passione
- Peccato che profumano quasi...ma hai dei piedi molto erotici...e lì ha cominciato a leccarmeli con passione...non ti nascondo che quando ha cominciato ha succhiarmi gli alluci ho avuto pure dei brividi di piacere...si è abbassato i pantaloni ha tirato fuori l'uccello e allungandomi un biglietto da centomila lire mi ha chiesto se potevo toccarglielo coi piedi...
Ho obbedito e lui è andato in completa estasi...il cazzo pulsava a mille andando rapidamente in piena erezione...
Mi ha allungato un secondo bigliettone e mi ha gentilmente chiesto
-Menamelo con i piedi...fammi una sega coi piedi...
Non mi costava nulla anche se temevo di deluderlo perchè non avevo mai fatto nulla del genere...ma ho provato a segarlo...
Impazziva letteralmente...si contorceva dal piacere e in men che non si dica è venuto...
Mi chiedeva scusa che mi aveva schizzato sui piedi e con il fazzoletto me li ha ripuliti con cura.
Quando se ne è andato mi ha chiesto se ogni mercoledi sera a mezzanotte l'avrei aspettato alla mia panchina, ma ha aggiunto
- Ti chiedo una cortesia...metti però delle scarpe chiuse, voglio che i tuoi piedi siano sudati e odorino molto di più.
E così ogni mercoledi mi cuccavo duecentomila lire per fargli leccare i miei piedi puzzolenti con i quali gli facevo una sega molto approssimativa.
L'ultima sera che poi tornava a casa me ne ha dati trecentomila purchè gli lasciassi le mie scarpe...Si sono tornata a piedi nudi in albergo...Ma... Quindi cara Gina non stupirti di nulla...
La cena è filata nel migliore dei modi...quando eravamo sole spesso le nostre mani si accarezzavano con passione...eravamo in piena sintonia...Dopo il conto siamo salite in macchina ma abbiamo dovuto fermarci al passaggio a livello che era chiuso; mentre aspettavamo il passaggio del treno le nostre mani si sono accarezzate di nuovo con maggior calore, ci siamo allora abbracciate e ci siamo baciate con infinita passione.
E' stato un bacio fantastico...forse il più grosso bacio della mia vita che ci ha fatto volare in alto perdendo la cognizione del tempo.
Eravamo talmente prese da quella situazione di beatitudine che non abbiamo nemmeno sentito il treno passare e siamo ripartite solo per il clacson dell'auto dietro a noi che ci ha fatte tornare alla realtà.
Vedevamo l'ora di arrivare a casa di Tullia...abbiamo divorato i tre piani di scale e come abbiamo chiuso la porta siamo volate in camera da letto. ci siamo spogliate in un lampo per avvinghiarci in un abbraccio e in un bacio carico di estrema passione.
Mentre ci baciavamo le mani sono scese in mezzo alle cosce per palpare le nostre fighe e dire che erano strabagnate era sicuramente troppo riduttivo.
Ci siamo allora messe nella posizione del 69 e abbiamo cominciato a leccarcele assaporando lo splendido sapore dei nostri umori che sgorgavano a manetta.
L'orgasmo è arrivato all'istante...ma non ci bastava per cui senza staccare mai la testa abbiamo continuato a darci reciproco piacere...non so quanto tempo è passato...avevamo perso la cognizione del tempo ma siamo arrivate entrambe in perfetta sintonia ad una seconda esplosione di piacere tra urla di sfrenato piacere.
Eravamo stravolte ma ora finalmente appagate, ci siamo abbracciate il più stretto possibile e le nostre lingue sono tornate a baciarsi sempre più teneramente con la sfrenata libidine che lasciava pian piano la strada alla tenerezza e all'amore.
Guardavo gli occhi estasiati di Tullia e con pacatezza le ho chiesto
- Sul serio accetteresti di vivere con me e mio figlio sotto lo stesso tetto...
- Si anche se so che tu ti marchieresti a vita con l'immagine di una lurida puttana...io ci sono abituata tu hai 17 anni...è diverso...e poi perchè mi chiedi questo
- Perchè non amo minimamente Italo...è un uomo molto buono ma insignificante...non sarei mai felice con lui...
- Gina salva la tua immagine, dai un nome e una rispettabilità a tuo figlio, e poi lascia fare al tempo...grazie alla tua forte personalità comanderai sempre tu in seno alla tua famiglia...e lui accetterà sempre il tuo volere...ascolta chi ha più esperienza di te e sa cosa si prova ad essere poi emarginate dalla società.
Hai già aspettato troppo...promettimi che in settimana risolverai questo tuo dubbio e gli confiderai che sei incinta...facendogli credere che lui è il padre.
I rintocchi delle campane che battevano la mezzanotte mi hanno fatta tornare alla realtà...al mattino riprendevo il lavoro dopo tre settimane di ferie, per cui mi sono alzata e ho cominciato a rivestirmi.
Tullia ammirava il mio corpo e mi ha detto
- Sei di una bellezza rara, fare l'amore con te è stato fantastico...lo rifarei tutte le notti...quando mi vuoi cercami io sono sempre qui...se alla finestra del bagno vedi steso uno straccio rosso è perchè ho un cliente ma se lo straccio è verde è perchè sono libera. Promettimi però che domani metterai Italo in gabbia!!!
- Te lo prometto!!!
Ho baciato Tullia e sono scesa in piazza per tornare col motorino a casa...mentre guidavo a tutta velocità mi pentivo già della promessa che le avevo fatto.

L'indomani alle otto in punto riprendevo la mia attività lavorativa...
Il ritorno al lavoro però non mi pesava più di tanto perchè almeno non continuavo ad essere perseguitata dal tarlo della mia infelice situazione.
Quando in reparto ho visto Edwige ho avuto un brivido, era abbronzatissima, bella come non mai, desiderabile...Si !!! Quella donna mi attanagliava il cuore e nonostante il suo meschino comportamento nei miei confronti forse non avevo mai smesso di amarla.
Avevo notato che con Michela non c'era più il feeling di luglio, quando mi ha detto di seguirla su in ufficio ho coltivato l'idea che forse poteva ricominciare tutto tra noi...mi sono ricreduta però quando mi ha passato dei modelli per la collezione invernale e soprattutto quando ha ricevuto una telefonata dove si sentiva che diceva
- Tranquilla tua madre non può sospettare nulla di noi due...dai tempi di scuola l'ho sempre pilotata ai miei voleri...
Cazzo!!! Se la stava spassando con la giovincella di turno...figlia di una sua coetanea...
All'uscita dal lavoro passando col motorino davanti al bar per un attimo ho incrociato lo sguardo di Tullia che con gli occhi mi diceva
"Ricordati della promessa che mi hai fatto!!!"
La stessa cosa si è ripetuta ogni sera all'uscita dal lavoro...quello sguardo mi feriva, mi faceva male, non potevo rimangiarmi la promessa fattole, per cui mercoledi sera
sono andata col motorino in campagna dove sapevo che Italo stava tagliano gli ultimi stralci di erba settembrina.
Come mi ha visto ha fermato il trattore, è sceso e con tono preoccupato mi ha chiesto
- Come mai sei qui Gina...c'è qualche problema?
Non avevo studiato nessun tipo di discorso per cui ho saputo solo dirgli
- Sono incinta...non so se per te è un problema!!!
Italo ha alzato le mani e lo sguardo al cielo e al massimo della felicità ha detto
- Ma quale problema...E' una fantastica notizia...Gina sono al culmine della felicità...
Stasera lo dico ai miei...Ha cercato di baciarmi ma l'alitata di aglio mi ha bloccata e sono riuscita solo a sfiorarle la guancia con le labbra.
Mentre andavo a casa rimuginavo su cosa sarebbe successo...però mi sentivo almeno più serena...mi ero tolta il peso dallo stomaco...il dado era tratto!!!
Giovedi ero euforica... era il giorno della messa vespertina alla frazione e avevo una tremenda voglia di cazzo...come Don Cristiano mi avrebbe vista avrebbe tagliato corto con la funzione, mi avrebbe stesa sul suo tavolaccio e mi avrebbe strappato le mutande...per cominciare con una sana leccata e per poi finire infilandomi il suo uccello che da un po' non assaporava più il tepore della mia passera.
All'uscita dal cancello però la mia euforia era già svanita...Italo mi aspettava appoggiato alla 600 bianca in moto...Mi ha accolta con un largo sorriso e mi ha detto
- Andiamo al bar...ti offro una super coppa di gelato...e ti dico grosse novità...
Ho celato a malapena la mia delusione e mi sono accomodata al suo fianco a un tavolino del bar, Italo era talmente eccitato che al primo cucchiaino di gelato si era già macchiato camicia e pantaloni...
- Ho dato la notizia ai miei genitori...mia madre è euforica...vuole però conoscerti...domenica pranzeremo a casa mia...Fatti bella
Poi vedendo poca euforia da parte mia ha aggiunto
- Gina ma non sei contenta ?
Avrei voluto mettermi a piangere...ma ho finto la mia delusione facendola sembrare solo come sorpresa...l'unica cosa positiva era il sorriso di Tullia che dal suo tavolo mi guardava con estrema soddisfazione, aveva capito tutto e mi dava la sua benedizione.
Lasciato Italo mi sono fiondata alla frazione, ma la funzione era già finita e la chiesa era ormai chiusa.
La domenica alle 12 in punto Italo veniva a casa mia e mi caricava sulla 600 tra gli sguardi soddisfatti mio padre di zio Francesco e di zia Benilde che avevano saputo dal giorno prima la grande notizia.
All'arrivo alla casa di Italo sono stata accolta come una diva del cinema...L'abitazione era una casetta bianca piuttosto minuta, in mezzo a una grossa aia con ai fianchi due capannoni pieni di trattori e macchine agricole.
Su tutto dominava però un gran ordine e una perfetta pulizia.
I genitori di Italo erano vestiti con il miglior abito e non finivano di ricoprirmi di complimenti, il padre si chiamava Nello, la madre invece Pasqualina e continuava a stringermi a se stessa e baciarmi
- Gina tu non sai quanto sono contenta... so che provieni da una famiglia più che a posto anche se sfortunata per la disgrazia occorsa a tua mamma che io ho avuto il piacere di conoscere, e sono pronta ad essere ora io la tua nuova mamma, anche se sto birbaccione di Italo avrebbe dovuto stare un po' più attento.
Il pranzo era abbondante, non finiva mai, ma al caffè Pasqualina ha preso di nuovo la parola...sicuramente i pantaloni li portava Nello ma la bacchetta del comando era della moglie.
Sarebbe stato un piacere ospitarvi qui ma come vedi la nostra casa è piuttosto minuta, specie sapendo che tra qualche mese saremo allietati da un nuovo arrivo.
Io e Nello però vorremmo farvi un regalo di nozze...abbiamo saputo che alla frazione è in vendita la casa del grande melo...venerdi siamo andati a vederla... come muri è ancora sanissima...
Certo ora è malmessa ma mio fratello ha una ditta di ristrutturazioni, è già venuto vederla e ha detto che in meno di due mesi la sistemerebbe a dovere...qui ci sono le chiavi ora andate a vederla e se vi piace lunedi potremmo chiudere con il proprietario per l'acquisto.
Mezz'ora dopo eravamo già là a visitarla...c'era un bell'ingresso che dava sulla strada principale da cui partiva un comodo scalone che portava su all'abitazione molto ampia e luminosa...si attualmente era in stato precario ma io cominciavo già a vederla come sarebbe diventata...e la cosa mi piaceva...era la casa dove Tullia aveva vissuto da bambina e soprattutto era a soli trecento metri dal cascinotto di mio papà.
Dalla finestra del salone si vedeva al centro del prato il grande melo, sullo sfondo la porta della sagrestia da cui sgattaiolavo via ogni giovedi dopo aver degustato l'uccello di Don Cristiano.
In basso sulla sinistra la finestra che dava sull'ambulatorio, dove avevo scoperto il dottor Giorgio che si tirava la sega per l'eccitazione di avermi visto i seni.
Dalla finestra mi vedevo ancora lì accucciata al buio che mi facevo un ditalino eccitata dal dottore che se lo stava menando a tutto spiano, e quei dolci ricordi mi hanno portata improvvisamente dentro una strana euforia.
Ho sentito un forte formicolio in figa...c'era un divano vicino alla finestra tutto rotto ma con lo schienale ancora integro...mi sono seduta sul bordo alto dello schienale ho allargato le cosce e me la sono accarezzata...ero bagnatissima...ho chiamato Italo che si è avvicinato a me, mentre mi accarezzavo la passera con la destra con la sinistra ho cominciato palpargli l'uccello, mi guardava strano ma i suoi occhi si sono accesi...
- Ho voglia di scopare...Prendimi qui in piedi...appoggiata a questo divano...
Il massaggio al cazzo stava facendo effetto, l'uccello era duro, gli ho slacciato i pantaloni ho abbassato le mutande di entrambi e mi sono portata il cazzo alla figa fradicia...
- Su Italo infilalo...ma ti prego resisti...fammi godere...
Il cazzo del mio futuro marito è scivolato in figa facendomi sussultare di piacere, come ha cominciato ad ondeggiarmi dentro ho cominciato a sbavare...ero eccitata al massimo, sapevo che sarei venuta in fretta ma speravo che quel tontolone riuscisse tenere duro un paio di minuti.
La verga mi strofinava la passera in fiamme, sentivo il prurito sciogliersi pian piano
mi preparavo ad accogliere l'orgasmo quando il cazzo di Italo ha cominciato improvvisamente ad afflosciarsi...lui se ne è accorto...allora ha cominciato ad accelerare i colpi ma quando è venuto l'uccello era già scivolato fuori e mi ha sborrato sulle cosce.
L'ho cacciato con un urlo...
- Sei un coglione...possibile che non sai mai farmi godere...
Lui era rosso come un peperone, non capivo se per le rabbia della delusione, o per la sborrata che bene o male era riuscito a fare.
Mi guardava mortificato e balbettava...
Gina scusami...mi succede sempre così...lo sento duro comincio regolarmente...ma poi all'improvviso sento che si sgonfia e accelero almeno riesco godere...non lo faccio apposta...
Avrei voluto sputargli in faccia e offenderlo con mille improperi...ma ero talmente delusa che non ne avevo nemmeno la voglia.
- Vai a casa Italo, sei solo un o sporco egoista, sparisci dalla mia vista...
- Ti accompagno a casa almeno
- Ti ho detto di sparire...vado casa a piedi...
Siamo scesi in strada, lui è salito sulla 600 e se ne è andato dalla parte opposta a casa sua...La cosa mi ha spaventata...temevo potesse combinare qualcosa di terribile, ma ero talmente demoralizzata che ho abbandonato subito quel timore.
Fortunatamente a casa non c'era nessuno, di primo acchito ho pensato di andare in camera mia e farmi un ditalino, poi ho cambiato idea ho preso il motorino e sono andata in paese.
Alla finestra di Tullia c'era bandiera rossa, porca puttana era proprio una giornata di merda...ho gironzolato per le vie deserte del paese di una domenica pomeriggio ancora molto calda...ogni dieci minuti ripassavo dalla piazza per vedere se Tullia si era liberata, al terzo tentativo ho visto Simone il direttore della banca che usciva...cazzo...il vedovo dal cuore infranto aveva ripreso a fare attività sessuale...e forse ero stata proprio io a ridargli la voglia di godere.
Ho lasciato il motorino contro il muro, al diavolo le precauzioni vadano a fare un culo tutti quanti e ho suonato...
- Chi è ?
- Gina!!!
Scatto della serratura...
Salgo le scale...Tullia è sulla porta...Legge nei miei occhi delusione, rabbia repressa, furia
- Cosa ti è successo?
- Ho voglia di cazzo!!!
Mi spoglio come un automa, mi fa bene vedere che a ogni capo che mi tolgo gli occhi di Tullia si accendono di piacere, anche se non ha ancora capito cosa mi è successo...
Sono nuda sul letto ancora disfatto dove Tullia ha scopato con Simone, allargo le cosce per mostrarle la figa in primo piano e con tono di comando che non ammette repliche le dico
- Ti ho detto che ho voglia di cazzo...e visto che da una vita non c'è più un uccello che mi sa togliere la voglia...come Gigi, come Alfredino, come il figlio di Agostino, sono qui da te per soddisfare la mia voglia repressa.
Mettiti su quell'uccello di plastica e scopami...
Forse Tullia ha capito il motivo del mio stato...non nel vero senso dell'accaduto ma in silenzio si è spogliata; anch'io nel vederla nuda ho provato un lungo piacere...il mio piacere è aumentato quando si è messa la cinta ai fianchi e si sistemata il cazzo di plastica...
- Trombami come se io fossi la più gran puttana del mondo...
E' salita sopra di me, ha cercato di infilarmelo con grazia, ma come ho sentito la cappella che si strusciava contro la mia fessura, le ho messo le mani dietro la schiena e l'ho spinta con violenza contro di me...sentire quel duro cilindro di plastica che mi squassava la figa mi dava un grande piacere...
- Sfondami Tullia, sfondami...spaccami la figa...chiavami più forte che puoi.
La mia amica ha obbedito, non mi stava scopando, mi stava violentando ma io ne ero felice era proprio quello che volevo.
Ho allargato le gambe al massimo proprio per offrirmi completamente a quella scopata selvaggia, Tullia mi ha penetrata come una macchinetta che batte all'impazzata...
Sono venuta subito...godendo come una maiala...ho sborrato umori come un uomo...mi sono allora rilassata ma la mia amica non ha smesso... ho pensato che magari non si era accorta che sono venuta ma capisco che invece la sua grossa esperienza di gran puttana sa che ho bisogno ancora di cazzo.
Allora mi sono riconcentrata e mi sono gustata il suo secondo attacco...ora lei alterna momenti di furiosi attacchi ad altri di melodiosi dentro-fuori; si è una vera professionista...sa far godere gli uomini ma è pur donna e sa anche le esigenza di una donna...specie di una donna gran troia come me.
Quando vengo per la seconda volta se la finestra del bagno fosse stata aperta mi avrebbero sentita in tutta la piazza.
Nemmeno quando piscio espello tanta sostanza come in questo momento.
Il mio respiro affannato si sta pian piano riducendo, Tullia mi guarda soddisfatta...mi sorride...è felice perchè sa di avermi dato tanto...tantissimo piacere.
La prendo e la stendo sul letto, la bacio con passione e lei risponde con gioia, le tolgo l'uccello dall'inguine e comincio leccarla...sento un sapore strano nella sua figa...non so se è il sapore della plastica dello strap, non so se è il sudore delle sue cosce che sono strasudate per lo sforzo prolungato che ha dovuto sostenere, non so se è il sapore del cazzo di Simone che l'ha penetrata poco tempo prima...ma me ne fotto...devo renderle il piacere che mi ha dato...devo farla godere...due volte anch'io come lei...
Quando viene e mi sento la faccia cosparsa di vischiosi umori sono contenta...amo farla godere...amo vedere le espressioni del suo volto che esprimono gioia...amo sapere che nonostante prenda cazzi in continuazione lei viene solo con la mia lingua...mi fa sentire importante...mi rende felice...ho una amica, una vera amica...anzi una trombamica.

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