Racconti Erotici > incesto > Nonna Livia
incesto

Nonna Livia


di boschettomagico
07.04.2016    |    30.446    |    4 9.7
"La nonna non se ne accorse che l'avevo sbirciata e dopo aver tirato l'acqua se ne uscì e io mi ritrovai in piedi con una erezione che non ricordavo di aver mai..."
Sono da quasi un'ora seduto su uno scoglio che guardo il lento susseguirsi delle onde in una giornata di bonaccia, ho fumato parecchie sigarette e la gola mi brucia molto, ma dovevo riflettere su tutto quello che questo posto mi riporta alla mente.
Erano tantissimi anni che non venivo qui perchè sapevo che mi avrebbero portato dentro una lunga sensazione di tristezza, ma ora ho aperto il mio pc portatile e ho deciso di raccontare questa storia.
Era l'estate del 1990, io avevo solo diciassette anni, ma quell'estate me la ricordo per tanti motivi, alcuni tristi altri allegri.
Tra quelli tristi la nazionale di calcio eliminata dall'Argentina ai mondiali disputati qui in Italia, e il mio primo flirt con una liceale che mi aveva mollato a due giorni dalla partenza per il campeggio...
Tra quelli allegri la mia promozione in quarta geometri con dei bei voti che mi avevano portato alla conquista di uno scooter e la mia verginità persa grazie a mia nonna Livia.
Mio padre per farmi dimenticare la mancata vacanza al campeggio sfumata quasi all'atto della partenza mi aveva consigliato di andare quindici giorni dalla nonna che abita in Liguria in un paesino delle Cinque Terre, io all'inizio avevo detto no ma poi avevo pensato che anche se l'idea non era delle più brillanti mi avrebbe impedito di piangermi addosso per tutta l'estate e così accettai.
Da piccolo andavo tutti gli anni in vacanza in quel tranquillo e incantevole posto, ma da quando la nonna era rimasta vedova non ero più andato ed erano passati più di cinque anni.
Arrivai là un lunedi mattina e come la nonna mi vide mi saltò addosso ricoprendomi di baci... e sommergendomi con il suo corpo molto sviluppato caratterizzato da due seni molto prosperosi e dal suo corpo giunonico...in fin dei conti ero l'unico nipote che aveva e stare sempre là sola non doveva essere per lei il massimo.
La casa era piuttosto vecchiotta e molto peggiorata da quando il nonno era mancato e non poteva più rappezzare le magagne che aveva, ma aveva una caratteristica che la rendeva unica... una scalinata di pietre irregolari che portavano al mare in una piccola baia di scogli che impedivano l'attracco delle barche e che rendevano così quella spiaggetta privatissima.
Nel pomeriggio andammo in solaio per montare il lettino ma trovammo la sgradita sorpresa di trovare il materasso tutto rosicchiato dai topi...
La nonna ci rimase molto male e mi disse
-Vorrà dire che dormirai con me nel lettone come quando eri piccolo, sempre che tu non abbia vergogna di questa vecchia decrepita...
Io sorridendo le dissi
-Ma cosa dici nonna, va bene lo stesso, mi farà tornare ai miei ricordi d'infanzia.
Nei primi giorni feci una serie innumerevole di bagni per godermi quel piccolo paradiso, la nonna era spesso impegnata nell'orto e mi dava la massima libertà, la sua compagnia mi piaceva ma vedevo in lei solo la sua cara figura di amorevole nonna e nient'altro; quello però fino a quel giovedi mattina poco prima di mezzogiorno, quando successe un episodio che cambiò completamente il mio rapporto con lei.
Ero appena salito dalla spiaggia ed ero in bagno a farmi una doccia per ripulirmi dal sale quando la nonna entrò in bagno e mi disse
-Fabrizio scusa ma devo fare pipi a tutti i costi...queste pastiglie della pressione fanno il loro dovere ma mi fanno correre spesso in bagno...
Io mi girai di lato per metterla a proprio agio, ma mi cadde la saponetta e dovetti abbassarmi per raccoglierla, nel fare quello lo sguardo cadde sulla nonna proprio mentre si puliva con la carta igienica, un gesto che catturò il mio interesse sia perchè la trovai all'istante una cosa interessante sotto il profilo erotico, sia perchè fui folgorato dalla visione dell'enorme pelo che caratterizzava la passera della nonna.
Per me diciassettenne verginello a digiuno di esperienze sessuali fu un colpo a sorpresa che mi portò il sangue alla testa in un baleno.
Il pelo della nonna era ancora nero nonostante i suoi 67 anni, ma la cosa più sorprendente era che le arrivava quasi fino all'ombelico e lo faceva sembrare a una foresta inesplorata.
La nonna non se ne accorse che l'avevo sbirciata e dopo aver tirato l'acqua se ne uscì e io mi ritrovai in piedi con una erezione che non ricordavo di aver mai avuto prima di allora.
Cercai di calmarmi ma non c'era verso di spegnere la mia bramosia per cui mi tirai una sega quasi violenta che mi portò alla più grande sborrata che avessi mai fatto prima di quel momento; ricordo ancora adesso i fiotti di sperma candidi che si infrangevano sulle piastrelle blu scuro della doccia e che colavano lentamente verso lo scarico.
Da quel momento cominciai a guardare la nonna con un interesse completamente diverso da quello dei primi tre giorni, con l'immagine della sua topolona nera che mi martellava il cervello e che mi portava addosso una eccitazione sconosciuta prima d'allora.
Nel pomeriggio la nonna venne al mare anche lei e per me fu un susseguirsi di erezioni, i miei occhi erano sempre fissi sul pelo che fuoriusciva dal bordo inferiore del suo pur casto costume intero, che mi costringevano a entrare sempre in mare per spegnere con l'acqua fresca i miei bollori.
A sera aiutandola a risalire sulla scalinata di scoglio il mio gomito si appoggiò alle sue tettone e nel sentire quella morbidezza ebbi l'ennesima erezione della giornata.
Dopo cena guardammo un po' di TV e poi salimmo in camera, io fingevo di leggere un libro ma sbirciavo la nonna che come al solito si stava cambiando in un angolo della camera, era girata verso il muro ma nei pochi secondi che rimase nuda per infilarsi la sottoveste ammirai il suo culone che pur non avendo nulla di sensuale cominciò a farmi ribollire il sangue al cervello.
Era forse la giornata più calda di quell'inizio di agosto e c'era la luna piena e io dissi
-Nonna se non ti da fastidio la luce lasciamo la finestra aperta e godiamoci questo chiarore lunare
-Ma che fastidio... ho preso le gocce per dormire e tra un po' possono sparare le cannonate che non mi sveglio...
Si sdraiò vicino a me e in effetti dopo qualche minuto cominciò a respirare profondamente e russare con una leggera regolarità.
Venendo a letto la sua sottoveste si era arricciata ed arrivava sopra le ginocchia e io con la stanza praticamente illuminata a giorno non staccavo gli occhi da quel rigonfiamento che caratterizzava il suo pelo che bussava sotto la sottoveste stessa.
Ero carico, volevo vederla più intimamente e con la gamba cercavo di aiutare la sottoveste a salire sulle gambe, sapevo di fare un azzardo molto grande ma il suo respiro profondo e il sapere che aveva preso le gocce per dormire mi spingevano a osare con la irresponsabilità dei miei 17 anni.
Dopo mezz'ora di grandi manovre riuscivo a intravedere il suo pelo che sporgeva dalla sottoveste ed ero in piena eccitazione.
I peli neri luccicavano sotto il chiarore lunare e osando il massimo avvicinai la mano e li accarezzai molto delicatamente, stavo per ripetere la carezza quando la nonna con un colpo di tosse si girò su un fianco dandomi la schiena e accendendo la mia delusione per quell'inconveniente.
Mi trovai però le sue chiappone a contatto del mio uccello che ormai era in tiro e presto viaggiai verso un alto grado di eccitazione.
Ascoltai se respirava sempre con regolarità e avutone la conferma appoggiai la cappella all'incavo delle sue chiappe e mi strofinai, una, due, tre volte finchè venni soffocando un mugolio di piacere.
Riempii i boxer mentre il mio respiro stava pian piano tornando alla regolarità, me li tolsi e li nascosi sotto il letto.
Al mattino quando mi svegliai la nonna era in cucina che stava preparando la colazione, scesi la salutai e mentre inzuppavo un biscotto nel caffelatte mi disse
-Ho una sensazione strana addosso...
Io mi bloccai aspettando il continuo della frase
-Come se avessi fatto un bel sogno ma del quale non ricordo proprio nulla...
Mandai giù il boccone che mi si era bloccato in gola...ero salvo non se ne era accorta di nulla...
Le chiesi se sarebbe venuta a fare il bagno ma lei mi disse che doveva mettere le canne ai pomodori, per cui mi incamminai da solo.
Tornato dal mare andai in bagno a fare la doccia, stetti molto tempo sperando che la nonna venisse a fare pipì di nuovo ma ciò non avvenne e ne rimasi molto deluso.
Nel pomeriggio aiutai la nonna nell'orto, ormai aspettavo l'ora di andare a letto per ripetere l'esperienza della notte precedente.
Quando la nonna si stese nel letto ero carico di elettricità, aspettai che cominciasse il suo lieve russare e cominciai a cercare di fare arrotolare la sottoveste, quando mi comparve la figona illuminata dalla luna il mio uccello era già duro come il marmo, la carezza fu più intensa della sera precedente, mi annusai la mano e sentii l'odore della figa della nonna invadere tutto il mio corpo.
Stavo per riallungare la mano quando come la sera prima la nonna tossì e si spostò di nuovo sul fianco ma questa volta si girò verso di me, e nel fare quel movimento un seno le uscì dalla sottoveste e si adagiò vicino al mio naso.
Sentivo l'odore della sua pelle, avevo addosso una carica erotica che mi portava ad essere irresponsabile, avvicinai il naso al suo capezzolo e lo fregai e a quel contatto lo sentii inturgidirsi e gonfiarsi.
Controllai se la nonna respirava con la sua solita regolarità e alla conferma di ciò persi ogni prudenza e avvicinai la bocca e cominciai a succhiarle delicatamente il capezzolo; lo sentii subito gonfiarsi a dismisura, sembrava avessi in bocca un proiettile tanto era duro e gonfio, capivo però che stavo osando troppo e mi staccai.
Restai li muto a sentire il mio cuore che mi batteva all'impazzata quando sentii la nonna che mi diceva
-Non fermarti tesoro, continua che era bellissimo quello che facevi...
Mi sentii irrigidire di colpo e con un flebile respiro riuscii a dirle
-Nonna non stavi dormendo...
-No tesoro, ho finto di prendere le gocce perchè stamattina ho trovato i tuoi boxer fradici e volevo capire cosa era successo ieri notte,ma sono contenta di non averle prese, quindi non stavo dormendo, non potrei farlo sentendo certe emozioni così piacevoli, continua a fare quello che facevi...
-Sul serio nonna vuoi che continuo a ciucciarti il capezzolo?
-Si tesoro mio, hai una lingua morbidissima, mi stai dando emozioni incredibili che credevo ormai sopite definitivamente
Col permesso della nonna ormai non avevo più freni e ricominciai a succhiare ora con ancora maggior foga, sentivo il suo respiro accelerare a dismisura e vedevo che con la mano sinistra si stava masturbando senza il minimo ritegno con dei movimenti che andavano sempre ad aumentare di velocità fino a che quasi ansimando mi ha urlato
-Mordimi il capezzolo e stringilo tra le tue labbra più che puoi...
Io ho obbedito all'istante e mentre sentivo quel capezzolone inturgidirsi e diventare di pietra ho sentito la nonna emettere un rantolo di piacere e urlare all'infinito
-Godoooo, godooooo, godoooo, mamma mia quanto godoooooooo
Ero felice del piacere che le avevo dato, orgoglioso di me stesso, guardavo il viso della nonna che in beatitudine fissava il soffitto, mentre sentivo il suo respiro che pian piano si stava normalizzando
Quando la nonna finì di ansimare si piegò su di me e senza dire nulla mi prese l'uccello in bocca e cominciò a succhiarmelo...
Fu una sensazione fantastica,sentivo il calore della sua bocca che scaldava il mio cazzo che era acciaio vivo e che cominciava a pulsare di piacere...dopo quattro o cinque sbocchinate sentii che stavo per esplodere e le urlai
-Nonna togliti che sto venendo...
Lei però non si spostò per niente e cominciò a deglutire tutta la sborra che stava fuoriuscendo con una voracità quasi cannibalesca che mi stupì non poco.
Non se ne perse una goccia e quando staccò la bocca mi disse
-Cinque anni che non assaporavo il sapore di un maschio...Fabrizio sei stato fantastico...la tua ragazzina non te lo aveva mai succhiato?
-Ma che dici nonna... è stata la prima volta e credimi penso che non me la dimenticherò mai...
Rimanemmo abbracciati per parecchio tempo finchè presi coraggio e le dissi
-Nonna posso guardarti la figa da vicino?
Lei si mise a ridere e mi rispose
-Non dirmi che non l'hai mai vista alla tua ragazza
-Si l'ho vista ma non è così attraente come la tua
-Attraente? ma che dici la mia è una vecchia bernarda larga e rotta...
-No nonna il tuo pelo mi fa impazzire dai lasciamela guardare da vicino e toccarla
La nonna ha allora allargato le cosce e sempre sorridendo mi ha detto
-Va bene allora accomodati
Mi sono inginocchiato davanti alla sua figona e ho aspirato l'odore dei suoi umori, vedere tutto quel pelo era per me una visione paradisiaca, con la mano gliela toccavo e sentire quella morbidezza delle sue grandi labbra tra le mie dita mi piaceva un casino.
La nonna mentre gliela toccavo mi guardava con tenerezza e sussurrava
-Quanto sei caro... quanto sei dolce
Io allora le chiesi
-Nonna voglio baciartela...
-Sicuro che non ti fa schifo...
-Schifo?...ma che dici nonna... lo desidero più di ogni altra cosa... insegnami come si lecca una figa
La nonna ha allargato le sue grandi labbra e mi ha detto
-Se proprio lo vuoi accomodati che a me può fare solo piacere
Ho affondato il mio viso dentro quel bosco selvaggio e lei ha cominciato a guidarmi...
-Ecco lecca molto delicatamente lì... movimenti lenti e circolari poi sali pian piano a cercare il mio bottoncino e picchiettalo con la punta della lingua...si così... sei bravissimo...
Sentire l'odore della figa della nonna mi mandava in visibilio, sentire il sapore dei suoi umori mi eccitava come mai mi era successo, ma soprattutto sentire i suoi mugolii di piacere soddisfacevano la mia voglia di essere maschio protagonista nel sapere che stavo dando del piacere a una donna.
Quando la nonna venne mi prese la faccia e se la schiacciò in mezzo alle cosce quasi come se volesse farmi entrare dentro il suo sesso che ormai era allagato di umori densi e vischiosi.
Io mi inginocchiai e le dissi
-Nonna voglio fare l'amore con te...non sono mai stato con una donna voglio che tu mi svergini
-Lei quasi interrompendo il suo orgasmo mi guardò con uno sguardo severo e mi disse
-Finora abbiamo giocato ma ora non pensi di chiedere troppo, sono tua nonna sarebbe un incesto...
-Nonna non mi interessa nulla io ti voglio ti desidero voglio che tu mi faccia diventare uomo...
-Sicuro che poi non te ne pentirai sono una vecchia e la tua è solo una infatuazione temporanea
-Ti voglio nonna...ti voglio
-Prometti che sarà un segreto nostro e non lo dirai mai a nessuno...
- Lo prometto nonna stanne certa non sono più un ragazzino
La nonna ha allargato le braccia e io mi sono buttato su di lei, sprofondando sul suo corpo come se mi fossi sdraiato su una nuvola di piacere...
Mi ha preso l'uccello in mano e pian piano l'ha portato al buco della sua figa e poi con una leggera pressione sul mio sedere mi ha fatto entrare dentro di lei...il mio uccello è scivolato come nel burro e praticamente è stato risucchiato dentro quella figa fradicia di umori.
Per me è stato come entrare in un forno, ho sentito un calore piacevolissimo avvolgere il mio cazzo turgido e ho cominciato a cavalcare la nonna che però mi ha frenato sempre con la mano sul sedere
-Vai piano non avere troppa frenesia se no vieni subito...goditi questo momento...e così dicendo ha cominciato a regolare il mio ritmo con la sua mano che mi spingeva dentro di lei a ritmi lenti e regolari
Ero ai sette cieli, stavo provando delle sensazioni uniche; la nonna intanto si stava scaldando e cominciava ad ansimare dal piacere...
-Ometto se fai il bravo riusciamo a venire insieme e vedrai che sarà fantastico...ricordati che se imparerai a far godere una donna al tuo unisono quella donna si ricorderà di te per sempre...
Ormai la nonna stava rantolando e io non potevo accelerare come avrei voluto solo perchè la sua mano sul sedere mi frenava...
Poi lei ha spostato la mano sulla nuca, mi ha portato la bocca sulla sua e infilandomi la sua lingua alla ricerca spasmodica della mia mi ha detto
-Ora scatenati e godiamo insieme.
Nel sentire la sua lingua nella mia bocca ho sentito crescere in me un piacere incommensurabile e ho cominciato a cavalcare la nonna in modo selvaggio mentre lei ormai aveva cominciato a godere urlandomi
-Su Fabrizio ora aumenta la velocità al massimo e infilamelo tutto, sborra senza freni, riempi la nonna con la tua sborra calda che sembra lava di un vulcano...
Con un urlo selvaggio sono venuto, sentivo che schizzavo sborra in quantità industriale mentre la nonna grugnendo come un maiale continuava a slinguarmi.
Eravamo fradici di sudore, la camera odorava di sesso, i nostri corpi erano quasi incollati ma eravamo appagatissimi e felici.
La nonna mi abbracciò e mi disse
-Vuoi che dormiamo così... nudi e con l'odore dei nostri umori che entrano nelle nostre narici a ricordare quanto è stato bello...
-Si nonna.... e ci siamo addormentati.
Al mattino sentii un po' di freddo e tirai su il lenzuolo e mi raggomitolai contro il corpo della nonna, provando un senso di pacatezza e di quasi beatitudine.
Quando sentii che la nonna era sveglia il mio cazzo era già di nuovo in tiro e cercai subito di baciarla infilandole la lingua in bocca, la nonna si mise a ridere e mi disse
-Ma dai, ho tutta la lingua impastata, ci siamo appena svegliati...
Io però desideravo sentirmi frullare la sua lingua in bocca, baciarla era per me una sensazione unica che non aveva nulla a vedere con le piccole slinguate che mi scambiavo con la mia ragazza per cui insistevo nell'allargarle le labbra; finalmente la nonna cedette e cominciammo a baciarci con la stessa passione della sera prima.
La sua mano ha allora cominciato a palparmi l'uccello facendolo indurire sempre di più fino a che lei si è alzata e si è praticamente seduta sopra di me, mi fregava il suo pelo sull'uccello con una smaliziata lentezza che mi portava ad avere dei brividi di piacere estremo; sentire quel dolce solletico era una goduria completa, il mio cazzo pulsava desiderando solo di entrare ancora una volta dentro il suo corpo.
La nonna allora se lo è fatto entrare dentro e ha cominciato ha ondeggiare sopra di me.
Io cercavo di pomparla con forza ma lei mi schiacciava con la pesantezza del suo opulento corpo e comandava il ritmo della scopata per gustarsi il mio uccello senza farmi venire.
Ero soffocato sotto il suo giunonico corpo ma per me era un godimento continuo.
Poi a un certo punto la nonna si è alzata sulle caviglie e ha cominciato a pomparmi con sempre maggiore ritmo, mi stupivo di come una donna della sua mole potesse essere così agile ma capivo che era eccitatissima e che quel movimento non le costava nessuna fatica.
Quando la velocità dei suoi movimenti ha toccato il massimo ha cominciato a urlare
-Dai sborrami dentro... godi......vuotati per l'ennesima volta i coglioni e riempimi che sentire la tua sborra inondarmi mi piace da morire.
Ora potevo inarcarmi e spingendo quattro o cinque colpi a tutta potenza sono esploso in un orgasmo di totale piacere.
Nei dieci giorni rimanenti non so quante volte abbiamo fatto l'amore...sia io che lei non ne avevamo mai basta, mattino, sera... e addirittura un pomeriggio sullo scoglio....quando presi per la prima volta la nonna alla pecorina mentre guardavamo il mare incuranti delle barche che passavano al largo e che avrebbero potuto vederci.
La sera dell'ultimo giorno che stavo da lei eravamo entrambi tristi, io dissi alla nonna
-Domani parto dobbiamo farlo tutta la notte...
Lei mi disse sali e aspettami in camera nudo...
La sentii andare in bagno e salire dopo con una tazzina in mano
-Nonna mi porti il caffè...hai paura che mi addormento
-Non è caffè è olio, serve a lubrificare, prima che parti voglio darti il culo sempre che lo vuoi...
-Nonna sul serio vuoi fare quello?
-Si sempre che lo vuoi, tranquillo mi sono fatta un clistere, guarda che non sono vergine lì, a tuo nonno piaceva un casino mettermelo lì
L'ho baciata subito con passione mentre lei si è messa sul letto a quattro zampe e mi ha detto ungi piano piano sia il mio buco che il tuo uccello e sii dolce...impara a fare l'amore anche lì e farai impazzire quella troietta che ti ha mollato, vedrai che ti cercherà poi lei.
Nel vedere la nonna in quella posizione sconcia sono salito subito di giri, col medio ungevo il suo buchetto che pian piano si adattava al suo passaggio, dopo una buona mezz'ora di preparativi mi sono unto l'uccello e sono entrato in lei da quella nuova porta.
Come al solito la nonna mi guidava, ormai era la mia maestra e mi stava insegnando tutti i segreti dell'amore
Farlo così fu una esperienza nuova ma fantastica, mentre la cavalcavo urlavo
-Nonna come sei stretta li, mi stai dando delle sensazioni nuove è fantastico...e sono venuto dentro di lei adagiandomi poi sul suo corpo e leccandole la schiena all'infinito...
Ormai nonna Livia mi aveva insegnato non solo ad essere uomo ma ad essere un amante perfetto.
Al mattino seguente mi accompagnò alla stazione e quando il treno partì una lacrima scivolava sia sulla mia guancia che sulla sua.
Fu l'ultima volta che vidi mia nonna...
Due mesi dopo la trovarono nell'orto colpita da un infarto mentre stava raccogliendo i pomodori che avevamo legato insieme.
Mio padre voleva vendere la casa ma io mi sono sempre opposto...e ora sono venuto qui per la prima volta dopo venticinque anni.
E qui in riva al mare ho deciso che la ristrutturerò completamente e la trasformerò in una villa di lusso mi costi quel che costi...
Naturalmente a opera finita l'edificio si chiamerà "Villa Livia".




Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.7
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Nonna Livia:

Altri Racconti Erotici in incesto:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni