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Lui & Lei

Quello che le Donne Dicono


di Membro VIP di Annunci69.it LucasFromParis
20.10.2020    |    6.518    |    8 8.9
"Il secondo senso che entra in gioco è l’olfatto, che influenza le donne molto più degli uomini..."
https://isentieridiunlibertino.blog/

Invece di scrivere un racconto oggi voglio scrivere qualche riga su un aspetto del sesso che per me riveste una grande importante. Lo sappiamo, nella fusione intima con la donna tutti i sensi entrano in gioco.
In primis la vista, che per noi maschietti soprattutto rimane fondamentale. Chi vi dice il contrario è bugiardo o inconsapevole. Vogliamo possedere, vogliamo fare l’amore con le donne che ci attraggono esteticamente. I gusti individuali sono pressoché infiniti. La bionda, la mora, quella alta o quella piccolina, quella magra o quella formosa. Ciascuno di noi, attraverso un percorso che gli è proprio e in cui echeggiano mille fattori ha la sua preferenza. Quindi prima di tutto una donna ci deve piacere visivamente. Al bar, in metropolitana, al lavoro o su una foto (oggi sempre più spesso l’ultima) il nostro sguardo cade su una silhouette, su delle curve, su un sorriso, su un modo di camminare e muoversi.
Il secondo senso che entra in gioco è l’olfatto, che influenza le donne molto più degli uomini. Attraverso questo senso annusiamo in senso proprio o figurato la donna. Avvicinandoci a lei ne avvertiamo il profumo, reso unico dalla combinazione con il suo proprio odore. Ci attrae o ci respinge. L’olfatto rientra in gioco in modo più prepotente e deciso quando è nuda, senza che i suoi vestiti ci traggano in inganno. A quel punto davvero la “sentiamo”. Il suo collo, il suo seno…via via che la nostra esplorazione scende verso il basso la fragranza della sua femminilità ci invade le narici e riempie il cervello, quel cervello rettiliano depositario della nostra natura più vera. Fra le sue cosce cogliamo l’odore di femmina. Di femmina eccitata. Il luccichio dei suoi succhi intimi profuma, profuma davvero. Profuma di desiderio, come un richiamo primordiale a cui non è possibile resistere.
Nel baciare invece iniziamo ad assaporarla. Qui in realtà sono due i sensi che entrano in gioco, completandosi armoniosamente. Le nostre emozioni nel bacio comprendono il tatto e il gusto. Le sue labbra morbide e arrendevoli che si schiudono, la sua lingua calda che tocca la nostra. Ma anche il suo sapore, il sapore della sua bocca. Infiniti intrecci di chimica ci fanno nitidamente percepire la compatibilità o la non-compatibilità fra noi; sarebbe troppo facile se tutti i baci ci piacessero ma per fortuna non è così. Siamo programmati biologicamente per apprezzare certi sapori e non altri, certe donne e non altre. Quando il miracolo si compie, quando baciamo la donna con davvero desideriamo andare a letto, l’armonica combinazione di gusto e tatto ci portano già in paradiso. Non a caso chiudiamo gli occhi, per poterci concentrare sugli altri sensi.
L’udito però non è meno importante degli altri sensi, in ogni momento durante la danza dell’amore. Già al primo contatto troviamo più o meno gradevole un suono, una parola, un accento. Ma è quando la temperatura si alza che l’udito trova la sua vera importanza. Uno dei significati di Giocare è la Varietà. È la novità. È l’eccitazione della sorpresa, dello sconosciuto, della sconosciuta. Qualche volta mi è stato chiesto se non fossi stufo di giocare, affermando che dopo un po’ “è sempre la stessa cosa”. No, amici, voi lo sapete benissimo; non è la stessa cosa. Non è mai la stessa cosa. Io rispondo con l’esempio degli scacchi. Sono sempre sessantaquattro caselle, otto pezzi e otto pedoni, le stesse regole. Pensate che uno scacchista si stufi dopo la millesima partita? O dopo la diecimillesima? No di certo, perché le combinazioni che si ottengono da questo universo chiuso sono quasi infinite. Parlando di natura umana, infinitamente più ricca e complessa di qualsiasi gioco, non pensate che davvero le esperienze sessuali siano tanto numerose quanto lo sono le donne (o gli uomini) al mondo. Ciascuno di noi con la sua personalità, i suoi desideri e fantasie, i suoi tabù e le sue preferenze, è un essere unico. Lo è nella vita di tutti i giorni, lo è ancor di più nel sesso in cui esprime la sua verità e la sua essenza.
Lo sappiamo, fare sesso (o fare l’Amore se preferite) è una esperienza sempre unica già con lo stesso partner; lo è a maggior ragione con partner differenti come amiamo noi Giocatori. Una delle molte differenze, quella a cui sto pensando, è il modo di esprimersi verbalmente nel sesso. Non tutte le donne parlano. Alcune restano silenziose; se lo facciano perché istintivamente preferiscono così o per altre ragioni lo ignoro. Ricordo donne nelle quali sono un lieve tremito (che può restare anche segreto) segnala lo zenith del piacere. Altre non parlano, ma esprimono le proprie emozioni con molti suoni differenti. Alcune sospirano, prima in modo impercettibile e poi sempre più forte. Altre mugolano come cagne, avendo ormai perso qualsiasi ritegno e sentendosi libere di dar voce a quello che sentono dentro senza nessun tipo di problema. Altre ancora gemono, ma ancora una volta non esistono due gemiti di piacere femminile uguali. Ogni volta è un miracolo che si offre a noi uomini, l’accesso alla loro più segreto io, fosse anche per un breve istante. Un istante magico in cui vediamo la loro anima. C’è anche chi grida, chi si fa sentire a gran voce.
Alcune, non moltissime, parlano.

Ed io divento pazzo per questa cosa. Per me è davvero affascinante vedere che le “donne che parlano” hanno una frase, una parola, un intercalare preferito che torna regolarmente. Me ne tornano in mente alcune che mi hanno colpito. Quando abitavo a Parigi Morgane era la compagna più espressiva. Quando iniziava a scaldarsi davvero diceva sempre “vas-y bébé, defonce moi”. Qui in Italia tante frasi mi sono rimaste. La mia amica M. dice sempre “sì, sì, sì” in rapida successione. Una lei di coppia (chissà se si riconoscerebbe leggendo” invece diceva “cazzo, dai!”. Mentre nella vita di tutti i giorni non sono attratto dalle donne volgari, trovo che questa parola “cazzo” in bocca a una donna che gode assume una forma di cruda poesia. La fantastica A. invece mi colpì fra le altre cose per una caratteristica quasi maschile. Così come tanti uomini godono nel chiamare puttane le donne con cui fanno sesso (e non è assolutamente un insulto se detto nel contesto giusto e a patto che anche la partner gradisca questa rudezza verbale) lei ti diceva: “sei un porco, un porco schifoso”. Una volta, durante un trio, la invitai ad apostrofare anche l’altra donna che venne qualificata di “troia schifosa” per par condicio. La sensuale Rossella invece manifesta il suo amore per la penetrazione con un intercalare che le è proprio: “dammelo”. Quando poi gode particolarmente sussurra: “dio santo…”
Infine, la dolce e bionda M. ha un modo così maledettamente irresistibile di dire “così” e ripeterlo come un magico mantra da avermi conquistato.

Lancio una piccola sfida: alle donne chiedo di scrivere nei commenti quale sia la loro parola o frase preferita nel sesso, agli uomini di raccontare invece le frasi udite che sono rimaste loro impresse…
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