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Una coppia perfetta – Parte Prima


di Membro VIP di Annunci69.it LucasFromParis
27.08.2021    |    8.000    |    6 8.5
"Anzi, sono certo che lo fossimo tutti e tre..."
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Il nostro mondo, il mondo del gioco, sta mutando.

Non so cosa stia succedendo né perché, ma vedo che l’energia vita che circola diminuisce. Lo avverto distintamente e con dispiacere.In molti club ormai la gran maggioranza delle coppie si limita a bere un drink, ballare, fare due chiacchiere; come se si trovassero in un locale qualsiasi . Solo l’abbigliamento audace delle signore lascia trapelare qualcosa. Ma queste mise audaci troppo spesso nascondono il…nulla. Fumo senza arrosto. Come se l’obiettivo fosse semplicemente farsi guardare e ammirare. Vuoto nutrimento per l’ego, piacere mentale senza alcuna partecipazione emotiva.

Ci sono sempre state persone così: semplicemente curiose, frenate. Magari lui non vuole, non osa, è geloso. Oppure lei accetta di andare in un club per compiacerlo, me con la ferrea condizione che “non si fa nulla!”. Coppie esibizioniste, coppie appagate dal semplice voyerismo. Ci sono sempre stati e non porto alcun giudizio, convinto come sono che la libertà individuale di partecipare o meno, nella misura in cui ciascuno lo desidera, siano base e fondamento del Gioco.

È una mera questione di percentuale: quante sono le coppie che partecipano senza partecipare, semplici spettatori che non si mettono in gioco? sono trenta per cento? Sessanta? Ottanta? Di quanto vanno crescendo anno dopo anno? Che meccanismo sta agendo per togliere il piacere dell’incontro alle nostre vite? Oltre quale limite il giocattolo si rompe e il flusso delle energie si inaridisce? Quanta gente verrà a osservarmi mentre gioco liberamente come se fosse al cinema prima che anche io trovi l’esibizione vuota e insensata?
Alcuni però resistono a questo trend declinante.

Si trovano ancora, purché si abbia la pazienza e la costanza di cercarli, persone vere e autentiche. Persone semplici e spontanee. Persone che non vivono nel mentale e nell’ego ma nelle emozioni e nelle sensazioni del corpo. Persone selettive (attenzione, non penso affatto che giocare significhi darsi a chiunque!) che quando trovano la situazione e l’incontro giusto sono pronte a mettersi a nudo non solo fisicamente. Sono capaci di seguire il flusso delle loro energie di coppia o individuali per incontrare, per darsi, per provare nuove esperienze per conoscersi intimamente sempre più.

Sono poche. Ma esistono, Esistono ancora. F e A appartengono a quella schiera. Ho avuto la fortuna di conoscerli e oggi voglio raccontare il nostro incontro. Fra i tanti che vivo ho scelto di raccontare proprio questo perché magico e speciale. Un incontro, un’amicizia che nasce e che spero crescerà nel tempo (anche perché sono già pieno di nuove idee e loro lo sanno perfettamente). Una serata che “lascia qualcosa” dentro. Io divido gli incontri in tre categorie basandomi sulle sensazioni “a freddo” del giorno dopo che dicono sempre la verità:
- “mah, potevo/potevamo fare a meno”
- “bella esperienza, bel sesso, ma va bene così”
- “connessione speciale, senso di gratitudine verso la vita”

F e A rientrano decisamente nella terza categoria che si può comprendere solamente vivendola rispetto ad altre, meno riuscite. Per quello avverto il bisogno di raccontarli e mettere parole sulle emozioni.

“…un singolo bello fra i 35 e i 50…” fra le altre cose il loro annuncio diceva questo. Li notai, notai le gambe infinite e il corpo statuario di lei. Lessi con cura e attenzione ciò che scrivevano soppesando come faccio sempre ogni singola parola per carpire ciò che dicevano fra le righe. Avvertii un pizzico alla bocca dello stomaco. Il mio istinto di lupo mi portava verso di loro. L’istinto non sbaglia, se abbiamo il coraggio e la capacità di ascoltarlo. Non potevo fare altro che scrivere loro, il destino avrebbe deciso se il mio tentativo avrebbe avuto successo. Scrissi più o meno così: “rientro nella vostra forchetta di età, ma se sono bello o no lo dovete decidere voi” allegando qualche foto. L’amo era stato lanciato. Sarebbe stato un tentativo a vuoto come accade di sovente per tanti motivi?

Questa volta no, il destino aveva deciso altrimenti; mi risposero gentilmente. Poche battute, chiarezza di idee e di intenti. Nessuna chiacchiera vuota e inconcludente. Tutto ciò che piace a me. Volevano (cito) “un singolo con il quale divertirci, uno che ci riinizi a questo gioco”. Era una bella sfida e le foto di A mi avevano attratto. Magra, slanciata, curata. Il mio tipo di donna. Esattamente il mio tipo. Fu rapido concordare un appuntamento, che mi chiesero in un luogo neutro ma nelle vicinanze di casa mia, just in case…

Vidi da lontano una coppia davanti al locale che avevo suggerito, puntualissimi anzi in anticipo! Man mano che mi avvicinavo mettevo meglio a fuoco le due figure. Il mio sguardo si appuntò inevitabilmente su di lei: un vestito bianco valorizzava al meglio la sua figura. Per una volta le foto corrispondevano alla realtà (quante volte non accade?). Le gambe, sì le gambe erano loro!!! Era sensuale, curata, ma per nulla volgare. Assolutamente sullo stesso registro anche F, in camicia come lo ero io.

Ci salutammo con grandi sorrisi reciproci, e pensai che le mie prime impressioni positive fossero ricambiate. Da entrambi. Giocare con una coppia è una esperienza molto particolare, forse la più delicata e intrigante per chi voglia andare oltre la banalità della scopata. Così come ogni donna ha una sua dinamica, ogni coppia è diversa. Occorre trovare la giusta sintonia con tre entità distinte. Innanzitutto con l’uomo. Se dovessi indicare la regola numero uno direi questo. Se il singolo considera il lui di coppia come un fastidio da sopportare per raggiungere la donna, parte già sconfitto. Peggio, perde il gusto proprio di questo tipo di incontro. Con F la simpatia fu immediata, spontanea. È facile andare d’accordo con lui; un tipo diretto, alla mano, molto aperto, sorridente. Innamoratissimo della propria donna come solo un vero libertino sa essere.
Quando questo quadro si definisce, solo allora, con il suo tacito consenso, può iniziare il gioco della seduzione con la donna.

Infine si deve entrare in relazione con “la coppia”. Cosa vuol significa? Significa ascoltare, ma ascoltare davvero quello che la coppia ti dice sul suo rapporto e sui suoi desideri. Ma oltre, significa “avvertire” sulla pelle e nella pancia le onde di energie che scorrono fra loro, come un flusso invisibile nel quale scorrere in modo armonioso per essere davvero quel “di più” per loro. Senza fingere, senza mentire, senza forzare. Se le cose devono accadere, accadono.

Mi presentai quindi a loro semplicemente per quello che ero, senza maschere. Mi dissero subito che per quella sera non si sarebbe potuto andare oltre una semplice conoscenza, per sopravvenute ragioni tecniche. Sul momento provai delusione, ma ebbi la capacità di rimanere centrato sul qui ed ora. Senza che i giochi mentali dell’aspettativa prendessero il sopravvento. Volevo solo stare bene in quel che c’era in quel momento senza perdermi. In generale non avevo mai amato gli incontri puramente conoscitivi. Trovavo frustrante dover attendere per principio quando magari l’attrazione era presente. In generale li rifiutavo. Sicuramente proprio per questo motivo la vita mi aveva messo di fronte a questa situazione. Era una occasione per crescere e provare situazioni diverse.

Non mi feci quindi scoraggiare né deludere; senza l’idea del “dopo” potevo concentrarmi sul presente. Il presente era una bellissima donna che mi sorrideva maliziosa con a fianco un uomo, un complice. Era lei la regina, e lo era anche in quel momento apparentemente neutro, ma in realtà carico di erotismo. Il dialogo scorreva fluido; non sono mai stato timido o impacciato quando incontro: con loro era maledettamente facile. Ascoltare, sorridere, parlare. A e F stavano assieme da moltissimi anni e avevano creato una famiglia felice e appagante. La loro coppia era solidissima e il loro desiderio reciproco intenso. Le condizioni ideali per una coppia che voglia mettersi in gioco e sperimentare.

Finora le loro attenzioni erano rivolte ai singoli; F adorava (come lo capisco!) vedere A impazzire nelle mani di un uomo. Vederla penetrata e godere. Chiesi loro delle loro precedenti esperienze, e compresi che erano un po’ delusi. Avevano infatti avuto per un certo periodo un amico speciale con cui si era creata una relazione speciale; questa poi si era dovuta interrompere (ah, mai fare confusione di ruoli quando si gioca con una coppia; se poi capita di restare coinvolti nel modo sbagliato non si può fare altro che chiudere).

I loro incontri successivi erano stati invece, mi dissero, abbastanza disastrosi: uomini che non spiccicavano parola, che non facevano avvertire il loro desiderio di lei. Per non parlare di quelli che non conoscevano neppure l’ABC della seduzione come il presentarsi curati e ben vestiti, oppure che alla prova dei fatti si dimostravano amanti di scarso vigore e tenuta. Un quadretto ben poco stimolante. Ma la loro presenza lì con me era la dimostrazione che non si erano arresi. Avevano deciso di dare una chance al sottoscritto e speravano (come lo speravo io!) che le cose avrebbero potuto svolgersi in modo diverso.

Io ero di fronte ad A mentre F sedeva alla mia destra. Già la disposizione faceva comprendere come scorresse il flusso di energia. Lei guardava spesso il suo uomo, ma in realtà aveva me di fronte; lui sono certo godesse nell’osservare il sottile flirt che stava nascendo fra sua moglie e lo sconosciuto che la stava già desiderando. La stavo desiderando perché adesso non ero più distratto dalle sue forme eleganti e potevo focalizzarmi sul suo viso. In due parole era elegante ma sottilmente malizioso. Mamma, moglie, professionista li livello impeccabile. Eppure. Quel lampo negli occhi la tradivano a un osservatore sensibile. Erano occhi di donna, di femmina. Erano occhi di chi ama l’energia del maschile senza temerla. Quando si alzò per assentarsi un istante il mio sguardo passò su tutto il suo corpo come una carezza invisibile ma potente. La avvertì anche lei in modo chiaro e distinto.

Poi mi sentii di far alzare la temperatura, sempre nel rispetto di lei che non amava essere esibizionista e anzi si guardava ogni tanto in giro temendo di incontrare persone conosciute. Le mie mani sul tavolo erano discrete. Discrete ma rapide e furtive. Le mie dita si avvicinavano alle sue. Le toccavano, le sfioravano. Le intrecciavano sotto gli occhi di F che non perdeva una mossa.

Fu emozione vera e potente rendermi conto che lei rispondeva al mio gioco senza arretrare di un millimetro. Anche le sue mani sfioravano le mie. Era morbido il suo palmo sotto la mia carezza leggera e maliziosa. Ero eccitato e sono certo che lo fosse anche lei in quel momento. Anzi, sono certo che lo fossimo tutti e tre. Erotismo al calor bianco, che non ha sempre bisogno di sesso e penetrazione ma trova nutrimento ben più sottile in questi attimi sospesi nel vuoto. Eravamo in una bolla nostra mentre il mondo intorno a noi assumeva contorni sfuocati. Non esisteva più. Esistevamo solo noi e il nostro desiderio crescente
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