Si fa presto a dire Coppia...

Oggi vorrei parlare della COPPIA.

Nel nostro mondo libertino esistono le singole (fidatevi, esistono, respirano, vivono fra noi; ma sono poche e sono per pochi), i singoli (la merce più abbondante in natura, di qualità varia) ed esistono… le coppie! Dal mio punto di vista la coppia costituisce il vero nucleo fondante del Gioco. L’unione del maschile e del femminile che si mette in gioco e sperimenta per sé e per la coppia stessa. Amici, amanti, fidanzati, sposi…una donna e un uomo che in modi misteriosi incrociano le loro energie e desideri.

Partiamo dall’inizio: ogni coppia gioca secondo regole che si è data liberamente. In una coppia sana le regole sono discusse in modo esplicito, onesto e chiaro. Le regole, anzi gli Accordi, sono esattamente quello che permette a ciascun membro di sentirsi libero e contemporaneamente inquadrato. Senza regole la libertà è solamente un illusione. Come dice il mio Maestro: “se non ci sono accordi chiari significa che ci sono due accordi impliciti: il tuo e il suo. Il guaio è quando questi due non coincidono. Ovvero sempre!”

Questa premessa mi serve per affermare che non vi sono modi “giusti” o “sbagliati” di stare in coppia. Nella vita in generale. Così come non ve ne sono nel mondo libertino. Dal momento che le cose vanno bene alla coppia, nulla da aggiungere. Detto questo voglio cercare di definire qualche macrocategoria di coppia senza alcuna pretesa di essere esaustivo, solo per chiarezza. Mi sono accorto infatti della molta confusione che regna in merito. Queste cose non si trovano nella Treccani ragazzi! Ce le dobbiamo costruire noi e questo è il mio mattoncino. Parlerò qui di quelle che sovente vengono definite “vere coppie”. Siccome non amo questa definizione le chiamerò piuttosto “coppie che condividono le loro vite”. Quindi non gli amici, per essere chiari, sebbene anche loro per alcuni aspetti rientrino nella categoria “coppia”.

1) La Coppia Tradizionale, quella che qui non si trova. Mi sembra giusto includerla per completezza. Se siate leggendo queste righe, immagino che non ne facciate parte. A meno che, ovviamente, non siate un singolo o una singola sposati con una doppia vita. Chissà se non coinvolgete il vostro partner nelle vostre esplorazioni perché “lui/lei non accetterebbe mai” oppure perché pensate che questa libertà a senso unico: vale per voi ma l’altro – oddio!- “nessuno lo/la deve toccare”. Sono fatti vostri e non voglio dare giudizi. La coppia tradizionale è l’unica accettata nella società. Buffo vero? In un mondo che proclama la “libertà” sempre e comunque, l’unica libertà che non ci viene concessa è quella di sperimentare esperienze fisiche con altre persone. I motivi per cui la società vuole questo ci porterebbero troppo lontani qui; piuttosto la domanda è perché quasi nessuno osi rimettere pubblicamente in discussione il Dogma secondo cui sarebbe normale desiderare e fare sesso con la stessa persona finché morte non ci separi. Se una coppia, in tutta onestà, afferma che la monogamia a vita corrisponde veramente ai propri desideri, che non ha mai tradito e che dopo anni e anni prova sempre lo stesso desiderio nei confronti dell’altro, o che il sesso non è per loro così fondamentale, buon per loro. Non mi permetto di dire che questo tipo di coppia sia “sbagliato” o “inferiore”. Dopodiché, le statistiche sui tradimenti o semplicemente le esperienze nostre o dei nostri conoscenti mostrano in genere che dietro questa facciata si cela ben altro. La mia conclusione (provvisoria come qualsiasi mia conclusione) è che la coppia tradizionale va benissimo, può andare benissimo a patto che non ce la impongano come unica coppia degna di questo nome, sulla base di presunti “valori”. No, questo proprio no!

2) La Coppia Scambista. Nel nostro mondo è il tipo di gran lunga più diffuso. La coppia scambista (il termine è orrendo, ma non ne ho ancora trovato uno migliore) è quella coppia che si autorizza esperienze sessuali con altri partner solamente in presenza di entrambi i membri della coppia stessa. Li vediamo nei club, nelle feste private. Le modalità e le regole (i famosi “accordi” di cui sopra) possono essere infiniti. C’è chi gioca solo con i singoli (il lui può essere o meno cuck, a vari livelli). Chi solo con le singole (auguri! queste coppie giocano gran poco per mancanza di materia prima). Chi ama le gang, chi preferisce gli incontri a quattro ecce cc. C’è chi gioca solamente “soft”, ovvero esclude la penetrazione. Chi invece “fa tutto” ma non bacia, ritenendolo troppo intimo. E via così. Rimane l’elemento che contraddistingue gli scambisti: l’esplorazione non è mai una ricerca individuale, ma sempre di coppia. Le motivazioni di questa scelta sono moltissime: alcune sane, altre molto meno e soprattutto meno confessabili.

3) La Coppia Aperta. Questa potrebbe anche non appartenere al mondo libertino strictu sensu. Una coppia aperta infatti si dà semplicemente il permesso, in un quadro di accordi concordato e condiviso, di fase sesso con altri. Potrebbe essere un amante fisso o un partner occasionale one shot. Queste persone possono non essere affatto interessate ai club, alle orge, al sesso di gruppo, la piacere di guardare di essere guardate. Si ritagliano semplicemente uno spazio di libertà che è per essenza individuale e non di coppia. La loro idea del sesso può semplicemente limitarsi a due persone che passano dei momenti (si spera piacevoli!) assieme. Alcuni se lo dicono (prima o dopo), altri hanno accordi del tipo don’t ask don’t say. Questi, in fondo, fanno solo ciò che fa la maggioranza delle coppie tradizionali. ma con meno ipocrisia. Lo ammettono all’altro e prima ancora a sé stessi.

4) La Coppia Scambista e Aperta. Qui andiamo un passo oltre. Questo tipo di relazione comprende in sé entrambi gli elementi. Si concedono un sovrappiù di libertà, per così dire. Questa coppia apprezza giocare in coppia, assieme. Ricerca e apprezza tutta la gamma di emozioni che si provano quando si gioca insieme al proprio partner. Tuttavia, mantiene anche una sua individualità personale. Ammettiamo per esempio che un certo tipo di esperienza sia gradito a uno e non all’altro, come un triangolo MMF o FFM. Come se ne esce? O uno dei due rinuncia al suo desiderio (spesso accade) oppure ci si autorizza a vivere quelle determinate esperienze senza la presenza del partner ufficiale. Istruzioni per l’uso: più una coppia si dà libertà, più il dialogo, la chiarezza e l’onestà sono fondamentali. La libertà della coppia in sé non è un bene o un male. Dipende sempre dall’uso che se ne fa. Può rafforzare la coppia stessa oppure distruggerla. Maneggiare con cautela.

Si può andare ancora oltre? Si può si può…

5) Il Poliamore Gerarchico. Questo è l’ultimo stadio in cui il concetto stesso di coppia ha ancora un significato. Qui non solo l’esperienza sessuale è libera ma anche quella sentimentale. Nel poliamore, lo dice la parola, si amano diverse persone, qualsiasi cosa questo voglia dire. Gli “altri” non sono più semplici oggetti di piacere (ma in fondo, lo possono davvero essere? Anche qui il dibattito potrebbe essere assai lungo e complesso) ma quelli che potremo forse chiamare “partner secondari”. Di fatto esiste ancora una Coppia, la Coppia principale. Due persone che condividono progetti, emozioni e vita comune. Come distinguere questa dalle altre relazioni: in assenza di qualsiasi criterio discriminante io propongo la seguente regola: la Coppia è quella con cui si passa la maggior parte del tempo. Se lo si fa, evidentemente, è perché lo si vuole fare. Gli altri partner possono essere chiamati in vari modi: amici, amanti ecc. I contorni diventano a mio modo di vedere molto più sfumati. Occorre un livello di consapevolezza e di maturità emotiva estremamente alti per riuscire a vivere nel poliamore gerarchico. Di certo non è per tutti. Anzi direi che è per pochissimi! Non dico che il poliamore non esista. Lo conosco bene e a piccole dosi l’ho sperimentato. Posso semplicemente affermare che al momento non fa per me.

5) Caos Relazionale. Ecco, oltre non si può andare a mia conoscenza. La Coppia stessa come concetto non esiste più, si è sciolta anzi è evaporata in un grande calderone indifferenziato. L’amore come concetto liquido e omnipresente. Conosco solo una persona, una mia cara amica, che professa questa filosofia di vita. E’ una ragazza consapevole e brillante. Tuttavia vedo che anche per lei mettere “a terra” le sue convinzioni è molto complicato. Altro non saprei dire sul caos relazionale. Lo comprendo con la testa, ma non riesco a compenetrare fino in fondo questa filosofia.

Queste sono, a grandi linee, le modalità relazionali che sono stato in grado di individuare. Se volessi iniziare a fare il pignolo, le sotto-categorie che potrei descrivere sono estremamente numerose. A ben guardare, anzi, ogni coppia è una categoria a sé stante almeno per un dettaglio, per quanto infimo e impercettibile. Ciò che tengo a sottolineare è che la consapevolezza di sé è l’unico criterio che ci deve guidare tutti, uomini e donne, nel decidere di volta in volta quello che vogliamo dalla nostra relazione. Per acquisire questa consapevolezza non conosco altra strada che sperimentare. Come sappiamo che la monogamia è la nostra strada se non abbiamo mai provato lo scambismo? Decidere e scegliere sulla base di quello che ci è stato inculcato è strada più sicura per tradire noi stessi, la ricetta infallibile per la frustrazione.