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La regina e lo schiavo


di Animaerrante
16.09.2017    |    10.169    |    11 9.5
"Poi gli intima di iniziare a pulire casa..."
Qualche anno fa convivevo con una ragazza, una gran bella ragazza, che era una vera e propria mistress. Aveva una cerchia di persone fidate da lei scelte, che si facevano fare di tutto: si facevano umiliare, si facevano riempire di insulti, si facevano torturare... e in cambio la riempivano di regali. Lei incontrava i suoi "schiavi" nel nostro appartamento. Io ero al corrente di tutto, ma in realtà non sapevo bene cosa stesse facendo perché lo faceva quando io non c'ero. Una sera sono rientrata prima del solito e quasi mi viene un infarto.
La "regina", così si faceva chiamare, aveva indosso un body di latex nero di due taglie più piccole che enfatizzava la sua seconda abbondante, delle autoreggenti di rete a maglia larga, un paio di stivali di pelle nera che arrivavano al ginocchio e con un tacco a spillo da 12 che faceva male già solo a guardarlo e al collo un collarino, sempre di pelle nera.
Le mani erano coperte da guanti e nella mano destra aveva una specie di frustino. Dopo un attimo di terrore reciproco, scoppio in una fragorosa risata che mette lei in imbarazzo.
Non è la tipa che si imbarazza facilmente, infatti dopo essersi ripresa in fretta, mi riempie di insulti per il mancato avviso del prematuro rientro. Finiti gli insulti, mi sorride e mi dice: "Adesso sono ca.zi tuoi perché devi stare al gioco anche tu!" Poi sparisce con il cellulare in mano e riappare dopo pochi minuti: "Tutto sistemato, lo schiavo ha accettato e pagherà anche di più".
Mi soffermo con lo sguardo perso nel vuoto sulle parole "schiavo", "accettato", "pagherà" non riuscendo a capirne il significato. "Non ti preoccupare, poi capirai" mi dice lei come se mi avesse letto nei pensieri, "ora ti sistemo un pochino" e mi prende per un braccio portandomi in camera sua. Apre il grosso armadio e la mia bocca si spalanca. Sembra di essere sul set di un film bondage-sadomaso: fruste, frustini, palette, manette, corde, bavagli, collari, cavigliere, dildo. Altro che la stanza dei giochi di Christian Grey!
Sto sognando, ma in fretta una mano mi riporta alla realtà, prendendomi il volto e girandomi la testa dall'altra parte. "È di qui che devi guardare, scegliti qualcosa che ti stia. Ai giochini ci penso io" Davanti ai miei occhi sono apparsi, come per magia, una serie di vestiti in total black di latex o pelle. Mi faccio coraggio e prendo il primo indumento che mi capita per le mani: un vestito un po' cortino con un'apertura davanti sul seno e un'altra grossa dietro sulla schiena.
Problemi di taglia non ce ne sono, visto che fisicamente siamo molto simili e ci scambiamo spesso i vestiti, ma devo dire che, una volta indossato, quel vestitino sembrava fatto su misura per me. Ci sto prendendo gusto e salgo con passo spedito in camera mia a prendere autoreggenti e stivali che, non faranno la stessa scena di quelli della "regina", ma fanno sempre la loro porca figura. Già che ci sono prendo anche il cappello da poliziotto, un cimelio di una festa di Halloween di qualche anno fa, cosí da potermi nascondere un pochino.
Torno al piano di sotto e mi siedo sugli sgabelli alti della cucina mentre lei mi spiega gli ultimi dettagli: "...non spaventarti, non ridere, non dir nulla, non permettergli di farti toccare, non permettergli di guardarti negli occhi, non... non... non..."
Driiiiiin!!! Il suono del campanello mi libera dalla sua tortura, per fortuna.
Lei si alza e va ad aprire.
Sulla soglia di casa compare un bell'uomo abbronzato sulla quarantina, in un vestito gessato blu, con camicia e cravatta, le scarpe lucide e una ventiquattrore in mano.
Fa un passo in avanti e mi guarda mentre la porta alle sue spalle si chiude.
Fssssh!! Una frustata improvvisa gli arriva sulla mano e fa sobbalzare anche me dallo sgabello.
"Prima di guardarti in giro cosa devi fare?!" tuona lei.
Lui abbassa subito gli occhi, molla la valigetta e si inginocchia a terra baciandole gli stivali, poi risponde: "Salutare la mia regina e baciarle i piedi. Mi scusi mia regina."
No, non credo ai miei occhi. Quello che poco fa era un uomo di tutto rispetto e al quale sarei saltata volentieri addosso, ora sta strisciando ai suoi piedi come il più viscido dei vermi.
"Fila a cambiarti che c'è tanto lavoro da fare questa sera" continua lei.
Lui sparisce come un fulmine e lei si gira verso di me cercando un cenno d'intesa. Io le abbozzo un lieve sorriso, ma in realtà sono ancora scioccata da quello che ho appena visto. La mia coinquilina, che con me non aveva mai osato alzare la voce, ora si era trasformata in una vera e propria dominatrice. Lui, invece, che era un avvocato di tutto rispetto (informazione che ho scoperto solo a posteriori) abituato a dirigere diverse persone, si è trasformato con uno schiocco di frusta in uno zerbino. Certo che il mondo qui va proprio alla rovescia!
Poco dopo i passi di lui nel corridoio mi rubano dai miei pensieri e attirano il mio sguardo. Si è cambiato e ora indossa un costume rosino da donna delle pulizie che si allaccia dietro, lasciando in bella vista il sedere nudo, come tutto il resto del corpo e in mano regge uno spolverino per la polvere. Mi volto dall'altra parte per non ridergli in faccia e, nel mentre la regina lo mette a quattro zampe, lancia uno sguardo di fuoco anche a me. Per qualche secondo sono tentata di essere la sua salvatrice: vorrei buttarmi in terra e abusare di lui davanti alla regina. Per fortuna riesco a trattenermi e ritorno a fare la mia parte. Lui nel frattempo sta gattonando per casa con un collare appena messogli, mentre la regina gli dà qualche strattone. Lo indirizza fin sotto i miei stivali e gli intima di leccarli. -Che gesto sprecato- penso io che gli avrei dato volentieri qualcos'altro da leccare. Lei sembra percepire i miei pensieri e lo dirotta da un'altra parte. Poi gli intima di iniziare a pulire casa. Lui annuisce e sparisce a prendere i prodotti. Fino a quel momento ero convinta che venisse la donna delle pulizie a fare i mestieri, in realtà è questa la realtà! Lei, per fortuna, non mi calcola perché deve star dietro a lui con: "Pulisci di qua, lecca di qui..." e ogni tanto fa partire qualche frustata che fa spaventare anche me. Non so dire con precisione quanti minuti sono passati, dev'essere una mezz'oretta abbondante, che ritornano in cucina e lei regge in mano la ciotola dell'acqua del gatto e una manciata di crocchette. Io capisco al volo le sue intenzioni e me ne voglio andare, non voglio assistere a quella scena, ne ho già viste troppe. Faccio per alzarmi, ma lei mi trattiene e, mentre si accomoda a fianco a me, mi sussurra: "Dall'inizio alla fine... ricordi?" Certo che ricordo! Ma non pensavo che arrivasse a tutto ciò! Va bhe, resto ma mi volto, non voglio vedere. Sento la ciotola appoggiarsi a terra, poi il rumore di un croccantino che rotola sul pavimento, poi un secondo. Al terzo non riesco a tenere a freno la mia curiosità e con la coda dell'occhio sbircio la scena: lei lanciava il cibo e lui da terra lo raccoglieva con la bocca e se lo mangiava. Dopo il quinto si mette anche a bere dalla ciotola. Finalmente lei mette fine a questa oscenità: "Bravo! Ora vatti a dare una ripulita che ti sei meritato una ricompensa". Ho paura di scoprire quale possa essere questa ricompensa dopo tutto quello che gli ha combinato. Lui torna, si rimette a quattro zampe davanti a noi, aspettando ordini. Lei si sistema meglio sullo sgabello, si slaccia il body in mezzo alle gambe mostrando il suo fiore completamente depilato e poi gli piscia addosso. Lui, invece di levarsi e prenderla a schiaffi, apre la bocca per bere il più possibile della sua pioggia dorata. -Ma che bella ricompensa!- penso io. In fretta però mi ricredo perché lei, tirandolo dal guinzaglio lo porta a usare la lingua proprio lí, dove c'è il centro del piacere. Lui non si fa pregare, le appoggia le mani sul sedere e affonda con tutta la faccia. Vedo la sua lingua scorrere con maestria su e giù per le pieghe della pelle, poi ogni tanto sparisce dentro in un pertugio e poi nell'altro. Lei è abbandonata, con la schiena appoggiata al bancone e la testa piegata all'indietro. Lui ci sa fare e ad un certo punto fa colare un po' di saliva sul suo campanellino per poi risucchiare il tutto. Lei mugugna e inizia ad ansimare, con una mano si prende i capelli e con l'altra cerca qualcosa nella mia direzione. Le stringo a mia volta la mano, sta tremando visibilmente e, in qualche modo, mi sento partecipe del suo piacere e mi eccito anche io. Ci siamo, i mugugni si fanno più forti e la mia mano ha perso la sensibilità nella sua morsa. Urla e scatta, contrae gli addominali e accarezza la testa di lui per fargli capire di rallentare un po' il ritmo. Io rimango lí, immobile, con un turbinio di emozioni mai provate. Finito di ripulire il tutto lui si alza e ci abbandona, andando a farsi una doccia. Passa qualche minuto, lei si ricompone e si riallaccia il body, poi mi fissa e mi sorride. Sembra quasi ringraziarmi per aver contribuito a portarla al culmine del suo piacere.
Ecco che lui riappare, ora è di nuovo il bell'uomo in abito elegante che avevo conosciuto poco prima. Si avvicina alla regina e la bacia sulla guancia, poi si gira nella mia direzione in attesa di un cenno. Io piego il capo e lui viene a baciare anche me, poi gira i tacchi e se ne va. Tutto è tornato come prima, la casa è addirittura più pulita e l'unica nota stonata siamo noi che indossiamo ancora questi strani abiti. Meglio se vado a cambiarmi, visto che lei è scomparsa in bagno. Faccio il primo gradino per salire in camera e lei riappare urlando e sventolando una serie di banconote. Non saprei quantificarle, ma da quello che mi aveva detto, una parte erano anche per me. Me ne porge qualcuna, io mi sento umiliata, le rifiuto e me ne vado il più in fretta possibile.
Poi però, in futuro, questa esperienza mi porterà a vivere una fantasia molto simile dove l'umiliazione cede il posto all'eccitazione.
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