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Io, Sergio e... (ultima parte)


di Animaerrante
20.01.2016    |    7.638    |    15 9.7
"Diamo inizio ai giochi! In volto mi si stampa un sorriso a 32 denti mentre nella mia testa è come se stessi vivendo in un film porno..."
Quasi spaventata cerco di guardarmi intorno, ma non riesco a notare nulla di diverso fino a quando il mio sguardo si sofferma sulla poltrona a fianco al letto. Lì c’è qualcuno e quel qualcuno si sta divertendo a giocare e ad annusare il mio perizoma. Immediatamente scappo dalla parte opposta del letto dove c’è Sergio che non è per nulla spaventato e se la ride fragorosamente. Non capisco e mi sento ancor più smarrita.
Subito dopo, la presenza misteriosa accende la luce della piccola abat-jour sul comodino e i miei occhi fanno in fretta ad adattarsi e a riconoscere il volto familiare. Marcello è lì seduto con l’aria un po’ eccitata e un po’ preoccupata, forse non si aspettava una reazione del genere da parte mia. Nel frattempo nella mia testa la paura ci ha messo veramente poco a trasformarsi in imbarazzo e subito dopo in curiosità. Dopo aver detto un paio di insulti ad entrambi mi alzo dal letto e vado a darmi una rinfrescata, come se nulla fosse. In realtà sto passeggiando per la stanza, completamente nuda, davanti a una persona praticamente sconosciuta che ha partecipato, in segreto, a un mio momento di intimità. Non mi è mai successa una cosa del genere e, al contrario di ogni aspettativa, la situazione non mi dispiace assolutamente. Uscendo dal bagno quello specchio che avevo immaginato o semplicemente tanto sperato di trovare, ora è lì davanti a me ed è pure mobile!
Sorrido alla mia immagine riflessa e ritorno tra le lenzuola. Nulla è cambiato: uno è sempre sulla sua poltrona e l’altro è seduto sulla parte destra del letto. Nella stanza c’è uno strano silenzio e gli occhi di entrambi sono fissi su di me mentre il mio ego non tarda a spiccare il volo.
Prendo la palla al balzo e mi avvicino gattonando alla poltrona mostrando e sventolando il mio lato B davanti al naso di Sergio. Salgo in braccio a Marcello, come se stessi salendo in sella a un cavallo da domare, lasciando volutamente in bella vista il mio fiore per qualche secondo in più del dovuto, prima di appoggiarlo sul suo membro. Lui è ancora vestito e quasi pietrificato come se si fosse dimenticato quello che aveva fatto poco prima con le mie mutandine. Allora gli prendo le mani e le poso sul mio sedere e, mentre gli accarezzo i capelli, lo bacio appassionatamente. Subito dopo, inarcando la schiena, avvicino il suo viso ai miei seni. Non ci mette molto ad ambientarsi: dopo poco sento che le sue mani mi premono a sè e la sua lingua inizia a giocare con i miei capezzoli. Sergio, nel frattempo, si è alzato e si è posizionato dietro di me pronto nuovamente a giocare. Mi alzo a mia volta appoggiando una mano al petto di Sergio e spingendolo leggermente indietro e afferro con l’altra mano il braccio del suo amico invitandolo a seguirmi in piedi. Essere in mezzo a quei due completamente nuda e sapendo perfettamente di essere l’oggetto dei loro desideri mi spinge ad essere ancor più disinibita.
Mi avvicino all’orecchio del morettino invitandolo ad andare a prendere lo specchio e a metterlo vicino al letto mentre io mi sarei occupata dei vestiti dell’amico. Spogliare Marcello dai pantaloni della tuta e dalla magliettina è stato fin troppo semplice e in un batter d’occhio mi ritrovo davanti un fisico statuario e abbronzato con dei boxer scuri che nascondono un pacco di notevoli dimensioni.
Lo specchio è in posizione e tutto è pronto.. diamo inizio ai giochi! In volto mi si stampa un sorriso a 32 denti mentre nella mia testa è come se stessi vivendo in un film porno. Nel frattempo il biondino ha pensato bene di sistemare l’ultimo dettaglio che stonava e con abilità si è tolto i boxer e li ha fatti sparire. Ora ho due uomini nudi a mia completa disposizione che pendono dalle mie labbra!
“Legati e sottomessi” dice una vocina bastarda nella mia testa..Ma per fortuna il mio istinto sessuale non le dà retta e mi spinge verso le due aste che mi tengono sotto tiro già da un po’. Mi siedo comoda sull’angolo del letto e le prendo in mano: il biondo a destra, il moro a sinistra e la mia lingua in mezzo che gioca con entrambi. Chiudo gli occhi e mi ritrovo quattro mani addosso che cercano di esplorarmi ogni angolo. Davanti a quello spettacolo non riesco a rimanere indifferente e quando qualcuno mi sfiora là sotto, le mie gambe si spalancano come se fossero possedute e il mio fiore si presenta imperlato di rugiada. A questo punto Marcello si sposta poco più in là liberandomi la mano e spiazzandomi un pochino. Io mi giro per andare a finirlo convinta che fosse arrivato al limite, ma Sergio mi afferra per la caviglia destra e mi ribalta a pecorella sul letto. “Ora ci pensiamo noi a te!”
“Cosa?!”, rispondo io sghignazzando e prendendo completamente in bocca l’uccello dell’amico che non fa alcun cenno per tirarsi indietro. Anche Sergio sembra aver gradito la mossa e con un movimento deciso mi apre in due il mio fiorellino. Accuso il colpo e mugugno sull’altro uccello che oramai sta facendo dentro e fuori dalla mia gola. Marcello si sistema meglio sul letto mettendosi in ginocchio e accompagnando la mia testa che asseconda i movimenti dell’amico che da dietro spinge sempre di più. Mi godo il momento passivamente per un paio di colpi e poi inizio a contrastare con le gambe e le braccia le spinte di Sergio in modo da sentirlo per bene dentro. Più lui spinge, più io spingo il mio sedere contro di lui e più quello davanti approfitta della mia bocca. Fino a quando il morettino assesta un colpo ben messo e io tiro un urlo che fa spaventare così tanto il suo amico che ritrae il suo arnese. Mi volto aggressiva e lo fisso negli occhi, in quegli occhi di ghiaccio che non lasciano trasparire nulla. Ma Sergio non ci casca, invece di essere intimidito, mi ricambia lo sguardo e capisce al volo dove voglio concludere. Viene anche lui sul letto e, prima di sdraiarsi, mi dà un bacio in bocca facendomi cenno di salire a cavalcioni mentre l’amico è lì che ci guarda. Lo accontento e inizio a cavalcarlo come piace a me, mentre lui mi aiuta con le mani sui fianchi per farmi fare gli affondi completi con il bacino. Lo specchio lì a fianco mi fa sentire nello stesso tempo attrice e spettatrice di quello spettacolo e mi porta l’eccitazione alle stelle, come se ne avessi bisogno. Marcello, nel frattempo, ha iniziato a segarsi lì accanto a noi e, appena mi accorgo di ciò, aumento ancora di più il ritmo e sto per scoppiare. Ci sono quasi, ma Sergio improvvisamente mi ferma e allunga una mano verso il cassetto del comodino, lo apre ed estrae un oggetto cilindrico di colore rosso. Lo guardo bene e capisco che si tratta di gel lubrificante, ma la mia patata è abbastanza fradicia da avergli bagnato anche la pancia. Infatti lo porge al suo amico mentre lo invita a mettersi dietro di me aprendomi le chiappe. Una sensazione fresca mi pervade la parte bassa della schiena e il sedere e non faccio in tempo a dirgli di fare piano che già lo sento puntare. Io sono immobile e anche Sergio capisce che è un momento delicato. Piano piano sento che scivola, mi apre ed entra sempre di più. Non mi fa male perchè, nonostante non sia la mia parte preferita, già è stata esplorata, ma non ho mai provato due falli contemporaneamente davanti e dietro. Sembra che, all’improvviso, lo spazio dentro di me si sia ridotto notevolmente e a ogni minimo movimento le sensazioni sono decuplicate. Sergio non fa in tempo ad iniziare a muoversi a sua volta che io inizio a colare come se avessero aperto un rubinetto. Squirto diversamente dal solito: in modo continuo e modesto. I gemiti si mischiano ai goccioloni che scorrono sulla mia pancia fino a cadere addosso a Sergio e sul letto. Anche Marcello si accorge della scena e mi accarezza la pancia portandosi un po’ di liquido vicino alla bocca per assaporarlo. Sono completamente nelle loro mani e mi abbandono soddisfatta. Entrambi stanno arrivando al limite, lo sento, ho quasi paura di scoppiare, ma non vedo l’ora di sentire loro scoppiare dentro di me. La mia bocca si apre e, come se non avesse il controllo del cervello, urla: “Lavatemiiiiiiii!!!”.
Quasi nello stesso istante sento i loro gemiti e due caldi fiotti che mi inondano le viscere. Poco dopo ci sdraiamo tutti e tre sfiniti sul letto a fissare il soffitto, ma appagati della buona riuscita della serata. Senza dire una parola e così come mamma ci ha fatto, ci addormentiamo sognando di replicare al più presto.
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