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Alex, il primo incontro (v.2)


di gayms79
02.04.2012    |    9.550    |    1 9.5
"Alex si avvicina e con fare suadente mi accarezza i capelli, poi il volto, e avvicinandosi con le sue cale e morbide labbra mi baciò sul collo, facendo poi..."
Ho deciso di eliminare il racconto e di ripubblicarlo riletto e corretto. Spero di averlo migliorato!

Questa storia mi è successa quasi 10 anni fa, veramente, e mi eccito ancora al ricordo di Alex.

Oggi, ho 33 anni, e questa storia risale a una decina di anni fa, quindi i dettagli non li ricordo con precisione.
Era il primo pomeriggio e mi trovavo in chat per passare un po’ di tempo. Non cercavo niente di particolare. Aspettavo qualcuno con cui condividere le idee, le esperienze avute, per trovare un po’ di eccitazione.
Passato del tempo a trovare qualcuno d’interessante si aprì una finestra con su scritto un vago “Ciao come stai?” ed io educatamente risposi “Bene grazie, e te?” “Tutto bene, che fai di bello? Cerchi qualcosa in particolare?” “Sono qui a scambiare due idee… e se capita qualcosa valuto al momento”.
“Piacere Io sono Alex ho 36 anni e sono di Empoli”
“Piacere, io sono Tommaso, ho 24 anni e sono di Firenze, non siamo neanche lontanissimi!” dissi io, dato che mi contattavano sempre persone che stavano molto più lontano. A questo punto gli chiesi se gli volesse descriversi. Era alto circa 180cm per 68kg, glabro, capelli lunghi e biondi, molto porco e ben messo. Non fu neanche interessato di ricevere una mia descrizione, contrattaccò con un “ti va di passare da me per un caffè”. Ovviamente accettai di buon grado, per cui ci mettemmo d’accordo per vederci la sera dopo cena intorno alle 22, scambiandoci il numero di cellulare per ogni evenienza. Fissato ora e luogo, chiudemmo la discussione.
A quel punto chiusi la chat, soddisfatto, e uscii di casa per un caffè con amici, che mi avevano contattato nel frattempo. Il pomeriggio scorse lento, ero emozionato ed eccitato da quel tipo strano della chat. Finalmente arrivò l’ora di cena, che consumai velocemente. Mi feci così una bella doccia. Mentre mi stavo vestendo, mi arrivò un sms. Alex. “OK sono sicuro che mi da buca, come al solito, salta l’appuntamento” pensai. Invece mi stavo sbagliando, per fortuna, mi aveva scritto solo per confermare.
Quindi uscii di casa, montai in auto e misi il turbo; anche il mio cazzo sentì la pressione e si fece barzotto. Arrivai puntuale e lui era già li nella sua Clio. Scesi di macchia e ci presentammo. “E' veramente un bel ragazzo” pensai, “e corrisponde veramente alla descrizione e alle mie fantasie! Ho fatto centro!”.

Finalmente giungemmo a casa sua; dopo un primo imbarazzo iniziale, mi offrì qualcosa da bere, una sigaretta e mi fece accomodare sul divano. Accese la televisione. Sgranai gli occhi! Non me l'aspettavo ma un film porno gay riempiva lo schermo del 32 pollici! Il mio membro a questo punto andò quasi al massimo della sua espressione e chiedeva, implorava di uscire dalla gabbia dei pantaloni. Alex si avvicina e con fare suadente mi accarezza i capelli, poi il volto, e avvicinandosi con le sue cale e morbide labbra mi baciò sul collo, facendo poi un lavoretto di lingua li, dietro l'orecchio che quasi quasi mi faceva già sborrare. Allora presi io l'iniziativa e mi precipitai sul suo collo, ricambiando il favore, scelsi di scendere sbottonando la camicia e assaporando quei pettorali completamente privi di peluria, che sembravano disegnati da Giotto, soffermandomi su quei due capezzoli che sembravano due peperoncini.
Non passa molto e Alex si abbassò all’altezza del mio pube e iniziò a leccare la patta, mentre con una mano mi accarezzava i capezzoli da sotto la camicia. Velocemente, con destrezza e esperienza mi sbottona camicia e pantaloni e libera il mio cazzo, apre la bocca e con voracità accoglie il mio asso di bastoni in nella suo caldo orifizio, mentre stimolava con un dito il mio buchetto accarezzandolo. La mia eccitazione salì. E allora liberai il mio amante dai suoi abiti e lo lasciai nudo, mettendo allo scoperto un fisico glabro, non palestrato ma con ogni muscolo al suo posto. Anche lui era eccitato e mostrava una natta di tutto rispetto di oltre 20 cm, turgida e svettante! Ricambiai il lavoro di bocca ma riuscendo a prenderne solo che solo la metà, tanta era anche la grossezza, ritrovandoci in un piacevole sessantanove.

Mi spostai voglioso sul suo buchetto capriccioso, leccando quell'orifizio saporito e così sentii lui che iniziava a mugolare di piacere come una vacca in calore, aumentando l’intensità del suo pompino. Gli tolsi il cazzo di bocca e lo feci mettere alla pecorina sul divano riprendendo il lavoretto sul suo buchetto, lubrificandolo bene con la saliva. Mi inumidii l’indice e lo spinsi sulla rosetta leggermente, lui iniziò a sbavare dall’eccitazione, continuai inserendo un secondo e poi un terzo dito. A questo punto mi implorò di essere scopato, e allora non lo feci attendere oltre, era quello che volevamo entrambe; appoggiai la mia capellona su quel fiore, che già altre volte era stato deflorato, e spingendo dolcemente per fargli sentire tutta la lunghezza della mia asta entrai. E ad ogni cm lui godeva e io godevo con lui. Aumentai il ritmo, sempre di più, sempre di più. Mi chiese di chiamarlo troia e puttana, e così feci; lo presi a sculaccioni e lui godé ancora di più. Lo presi per i suoi lunghi capelli biondi, volevo che sapesse che ero io a comandare e che lui era la troia!
“Girati troia che voglio vedere in faccia la mia puttanella mentre la scopo”. Mugolava proprio come una cagna in calore. Lo baciai. Le nostre lingue s’intrecciarono, le salive si scambiarono. L’eccitazione arrivò al massimo, percepii che sta per venire. Uscii da dentro di lui e ci rimettemmo a 69, riprendendo a spompinarci, dopo pochi istanti venni nella sua bocca con molteplici schizzi di caldo nettare dolce come il miele, anche lui ricambiò con altrettanto dolce succo.

Ci abbracciammo e ci baciammo, scambiandoci i nostri fluidi corporei. Ci addormentammo così, nudi, abbracciati.
Ci risvegliammo che era passata la mezzanotte. Dopo una doccia insieme e un nuovo appassionante bacio, ci salutammo, rimanendo d’accordo per un nuovo incontro. Alex mi disse “Si ma la prossima volta voglio qualcosa di diverso”. Mi baciò e chiuse la porta.
Turbato ma anche eccitato da quelle ultime parole, salii in auto ritornando verso casa, in attesa che si facesse risentire.

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