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Gay & Bisex

giulietto in palestra


di gayms79
13.05.2012    |    21.203    |    3 8.5
"Era un misto tra dolore d piacere..."
Mi presento. Mi chiamo Giulio. Ho 33 anni e ho scoperto che mi piacciono gli uomini da quando ne avevo 15. Ed è proprio questo che mi appresto a raccontarvi. Come è stato il mio primo incontro col mio stesso sesso.
All'epoca non avevo ancora avuto nessun tipo di rapporto sessuale con altri se non con me stesso. Mi masturbavo spesso anche più volte il giorno tutti i giorni. Traevo ispirazione dalle riviste porno che trovavo nascoste nei cassetti di mio fratello quando lui non era in casa oppure dalle immagini che ritraevano modelli di intimo. Dei porno di mio fratello ero attratto dalle scenette ritrattate ma mi focalizzavo soprattutto sui maschioni prestanti e muscolosi.
Ogni giorno era uguale. Segavo quel mio piccolo cazzo ogni momento senza dargli tregua. Chiamarlo cazzo era un eufemismo perché assomigliava più ad un fagiolino rosa tanto era piccolo. Fisicamente ero molto indietro rispetto a tutti i miei compagni di classe che già esibivano gloriosi la loro peluria su petto e volto. Io invece assomigliavo più alle mie compagne di classe. Un corpo completamente glabro su di un fisico efebo. Un petto completamente liscio un ci letto sodo e pochissimi peli biondi sotto le ascelle e sul pube. Anche le mie gambe non presentavano differenza alcuna da quelle di una ragazza. E poi ero gracile e minuto. Dimostravo poco più di 12 anni. Il mio addome presentava in rilievo un accenno lieve di muscolatura. Ecco cosa mi distingueva da una ragazza a parte il fagiolino tra le gambe.
Per cercare di sviluppare il mio fisico decisi di iscrivermi in palestra. Sport veri e propri non mi piacevano. E quel luogo invece mi ispirava molto anche perché così potevo ammirare indisturbato ceri uomini con fisici scolpiti sui quali fantasticare una volta tornato a casa. Il momento che a me piaceva di più era proprio sotto la doccia dove vedevo omaccioni di marmo completamente nudi o nell'area relax che comprendeva sauna e bagno turco poiché potevo osservare nei dettagli senza essere a disagio perché la paura di essere scoperto era nascosta dalle nebbie dei locali.
Fu proprio in una di queste occasioni che avvenne la mia iniziazione al sesso. Era in pomeriggio presto. Ero appena entrato nel bagno turco e seduto li c'era soltanto un giovane uomo che avrà avuto all'incirca trent'anni. Come al solito mi siedo e cerco di rilassarmi mentre scruto il tipo affascinante. Fisicamente ben messo in pratica il tipico personaggio fissato con la palestra. Non il tipo gonfio tipo Mr. Universo. Però con ogni muscolo disegnato e scolpito. Depilato su tutto il corpo per esaltare i muscoli. Biondo in testa con i capelli leggermente lunghi e lisci. In pratica il dio nordico Thor. Sembrava non essere disturbato minimamente dalla mia presenza. Così mi misi a fissarlo nelle parti basse. Un bel rigonfiamento attirava la mia attenzione. Passo del tempo ed entro un altro tipo, fisicamente come l'altro, ma moro, sembrava Loki, che rivolse parola al primo "Ecco dove cazzo eri finito. Sarà un quarto d'ora buono che ti cerco testa di cazzo". E di tutta risposta "Testa di cazzo a chi?!?! Io faccio quello che voglio! Tu chi sei mio marito o mio padre? Ah no sei la mia sgualdrina! Hahahaha!"
O smettila che poi a forza di ripeterlo la gente ci crede veramente. Vabbè già che sono qui mi faccio pure io in po' di bagno turco"
Continuarono a parlottare tra di loro a bassa voce. Tanto che io non seguivo il discorso e potevo solo intuire che parlavano di quella tipa lì che topa che è, l'altra che tette enormi che ha, la bionda è più troia della mora, la segretaria la da a tutti... I discorsi vertevano tutti in quella direzione ad un certo punto il moretto ad voce un po' più alta disse
"Ma lo sai che credo che il bimbetto qui ti sta osservando il pacco? Mi sa proprio che si è innamorato!" e il biondo, rivolto a me "Che cazzo hai da guardare microbo?"
Io "Nulla. Ero sssoolo assssorto nnneeei miei ppp...pensieri."
Lui "Si come no! L'ho visto come mi guardi da quando sei entrato. Non penserai di passarla liscia?" Mentre finiva di parlare mi era già addosso. Poco potevo fare. Era il doppio di me. Ero sopraffatto dalla paura e dai due marcantoni. Il primo mi reggeva da dietro in una morsa infernale. L'altro era davanti. Che mi teneva una mano sulla bocca e con l'altra mi stizzava i capezzolini. Preso dal panico non ebbi fiato neanche per urlare di dolore. Mi morì l'urlo in gola. Sentivo il grosso pacco del biondo che spingeva sul mio culetto vergine. Interposti c'erano solo i due lembi di tessuto dei nostri costumi. Il mio scivolò presto via tolto dal moro ce mi stava davanti e che sollevandomi mi lascio nudo completamente. La paura ebbe il sopravvento. "Cosa volete farmi? Lasciatemi! E se entra qualcuno?".
"Questo non ti deve preoccupare. Ho scritto sulla porta dell'area relax 'chiuso per pulizie' così nessuno entra a disturbare. E su quello che vogliamo farti... Non voglio sciuparti la sorpresa ma ti posso dire che sono sicuro che ti piacerà!" I due si misero a ridere di pancia tanto che il biondo mi lascio cadere di getto in terra facendomi male ai glutei. Mi lamentai. "fai vedere dove ti fa male che ti massaggio po'!" così si mise seduto sulla panca e mi prendendomi di peso mi mise prono sulle sue finocchia ed inizio un energico massaggio alle mio povere mele. Era un misto tra dolore d piacere. Il mio pistolino al contatto con la pelle abbronzata del biondo ebbe una reazione e si indurì. "brutto porco. Che fai? Ti ecciti a farti massaggiare? E poi dici che non sei una troietta! Adesso ti facciamo vedere noi!"
Mentre mi massaggiava il culetto iniziò a farsi spazio con il suo ditone indice tra lo spacco dove trovo un fiore bello stretto e mai violato, ma pur sempre molto giovane ed elastico. Passando di li provo a forzare l'ingresso e per reazione il mio sederino inizio da solo a muoversi producendo un moto ondulatorio laterale che aiutava l'intrusione.
"Allora sei troia e non lo sai. Ma è vero che non hai mai preso un cazzo in vita tua?" e l'altro massaggiandosi il paccone "Sembri già esperto nel far piacere ad un uomo"
"no! Sono vergine! Lasciatemi fare! Non mi piace quello che mi state facendo. Se mi lasciate andare prometto che non vi darò più fastidio"
"invece rimani e starai ai nostri giochi o andremo a dire a tutti che sei finocchio"
"noooo! Vi prego! Sigh Sigh! Non lo fate!" oramai piangevo dalla disperazione ma il mio culetto provava tutt'altro sentimento. Provava piacere desiderio di essere penetrato. Era un desiderio incontrollato in contrapposizione netta alle mie parole. Così i due dettero ragione ai miei movimenti e lasciarono stare le mie parole. Il biondo continuò a massaggiarmi il buco aggiungendo un movimento rotatorio per cercare di allargarmelo e l'altro si abbasso il costume e avvicinandosi alla mia bocca disse "apri bene che ti do il biberon. Così vedrai che ti rilassi. Come i neonati."
La mia bocca si riempì solo con la sua cappella tanto era grossa. Sembrava un palla da golf rossa. Il biondo era oramai deciso ad allargarmi bene. Inserito il primo dito non esitò a introdurne prima un secondo e dopo poco un terzo. Sentii arrivare una pugnalata all'ano e persi il fiato per non mordere il cappellone. Avrei rischiato grosso se fosse successo. Anche il mio fagiolino era eccitato e produceva una grande quantità di liquido prespermatico.
Presomi di peso, mi misero piegato con il cazzo del moro in bocca e quello del biondo che tentava di penetrarmi. Non ci riuscì subito ma grazie al lavoro precedente arrivò dove voleva.
Mi sentivo uno spiedino infilzato davanti e dietro. Il gioco iniziava a piacermi. E i miei due sopraffattori stavano diventando i miei nuovi compagni di gioco. E loro lo sapevano, se ne stavano accorgendo.
I miei lamenti diventarono mugolii di piacere. La costrizione che usavano non serviva più. Adesso mi incitavano ad andarci più sodo. A far provare loro più piacere. Ed io non esitavo ad esaudire il loro desiderio che era anche il mio.
Giungendo al massimo del piacere provarono a staccarmi dai loro membri ma mi rifiutai tanta era la foga, tanta era la voglia di assaggiare il latte di quel biberon che mi aveva fatto calmare. Così entrambi riversarono in me tutto il loro fluido caldo e goloso riempiendomi. Non riuscii a bere tutta la sborra. Dopo tutto era la mia prima volta.
Soddisfatti tutti e tre dell'esercizio fisico tornammo nelle docce. Ci salutammo augurandoci di rivederci.









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