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Scambio di Coppia

Una scappata (o scappatella) al mare


di Zindo
05.07.2025    |    5.400    |    8 9.4
"Comunque si stava imprimendo nella mente dei particolari di lei, per esempio la piega delle labbra mentre beveva..."
Erano stati impegnativi e pesanti gli ultimi mesi, sia per Claudia che per suo marito Marco, entrambi travolti da problematiche differenti nei loro lavori molto diversi l'uno dall'altro. Non è bello per nessuno tornare a casa e non potersi neanche sfogare sia perché l'altro non ne capisce molto del tuo lavoro e sia perché non è molto bendisposto ad ascoltare i tuoi problemi, essendo già intrecciato nei suoi.
Eppure tra Marco e Claudia c'era sempre stata una speciale intesa che non aveva mai avuto bisogno di parole, né da dire, né da ascoltare. Come si suol dire "formavano una coppia affiatata".
Era infatti bastato che, a metà mattinata di un sabato di inizio estate, uno proponesse all'altra "Vogliamo andare al mare?" per trovarsi d'accordo. Uno aveva preparato la macchina, l'altra i bagagli. Lei occupandosi prevalentemente dei teli da mare, dei costumi da bagno, delle creme solari. Lui non trascurando la borsa frigo con dentro qualcosa da bere.
Erano partiti ad un'ora poco opportuna: mancava poco a mezzogiorno e non abitavano tanto vicino alla costa. Non era necessario fare previsioni e calcoli per rendersi conto che sarebbero arrivati in prossimità del mare dopo l'una, se tutto fosse andato bene come di fatto poi era andato, a parte un traffico non proprio scorrevole nell'ultimo tratto.
Non avevano né una meta precisa, né un programma preciso. Marco aveva proposto "Che dici? Per il pranzo ci fermiamo da Lorenzo?"
- Da chi?
- Da Lorenzo, te la ricordi la trattoria vicino al porticciolo dei pescatori.
- Ah sì! La trattoria "Da Lorè"
- Appunto. Lorè sta per Lorenzo
Nella trattoria "da Lorenzo" avevano scelto di occupare uno dei pochi tavoli sulla veranda anziché uno di quelli nel salone. Il tavolo era a pochi metri da quello occupato da un'altra coppia, più o meno loro coetanea o forse leggermente più giovane.
La lei dell'altro tavolo era "leggiadramente" in carne. Aveva l'aria della donna sicura di se, di quelle che con la sola presenza fisica mostrano di avere personalità. Non era grassa, ma aveva evidenti belle e piacevoli curve, specie quelle dei seni esibiti dall'ampia scollatura del vestito di stoffa leggerissima, con una fantasia di grandi fiori rossi su sfondo bianco. Lui si faceva notare principalmente per il modo come guardava lei: uno sguardo che sembrava di contemplazione e di possessività insieme, come se fosse ammaliato dalla donna ma al contempo fiero di considerarla "cosa sua".
Era stata Claudia ad osservare la coppia con molta attenzione ed a notare sia l'aria di persona sicura di sé di lei, che l'espressione dell'uomo fiero della sua donna. Poi aveva detto a Marco "Non mi sembrano turisti"
Marco che comunque aveva già guardato attentamente la donna, aveva risposto "In effetti, hanno una certa ...non so come dire..., hanno più l'aria di chi vuole farsi conoscere che di chi vuole conoscere. Non so se mi spiego: i turisti sono attenti a scrutare, questi due mi sembrano più attenti a mostrarsi"
"Mi pare che hanno abbastanza da mostrare. Visto che fisicaccio lui?"
"Perché le forme di lei?"
"Vuoi farmi ingelosire?"
"Hai cominciato tu. Comunque no. Semplicemente constatavo"
Claudia aveva sorriso in maniera sorniona, guardando Marco, ma era evidente che stava già pensando ad altro: a rompere il ghiaccio! Infatti si era rivolta alla coppia chiedendo: "Scusate, voi siete della zona?"
"Non proprio. Siamo di...(dissero il nome di una località).Vista la bella giornata siano venuti verso il mare".
"Oh, un poco come noi dunque. Più gitanti che turisti. Permettete? Mi chiamo Claudia, lui è Marco mio marito..."
Era iniziato così un dialogo tra le due coppie. La voce di lei – Elena disse di chiamarsi quando si era presentata a sua volta- aveva un tono caldo, quasi vellutato. Il marito, Sergio, oltre che presentarsi a parole si era alzato per tendere anche la mano e nel darla aveva stretto con decisione, ed aveva fissato sia Claudia che Marco con uno sguardo che sembrava volesse studiarli con calma, quasi a come se volesse leggere anche nei pensieri di costoro.
I primi minuti erano passati tra chiacchiere su temi generici: Da dove venite? Da quanto tempo siete qui? Fa caldo. Qui non c'è ancora un turismo di massa, eccetera, ma sotto la superficie fatta di argomenti scontati, l’atmosfera si andava facendo interessante.
I sorrisi erano più lunghi del necessario. Gli sguardi, più profondi.
Quando le donne si erano scambiate delle occhiate, mentre i mariti ridevano insieme di una battuta sul traffico, sembrava quasi che le due stessero stringendo un patto muto, come se avessero una curiosità condivisa, pericolosamente vicina ad un desiderio non ancora ben definito ma nettamente percepito da entrambe.
Anche gli uomini stavano familiarizzando. Parola dopo parola, frase dopo frase, erano arrivati abbastanza speditamente ad unire i loro programmi.
Elena e Sergio dissero di avere in programma una meta a qualche chilometro di distanza: una spiaggetta abbastanza appartata, quasi sempre deserta. Loro due erano soliti frequentarla quando venivano sulla costa e dissero anche che, se non ci trovavano altre persone, lì praticavano anche nudismo. Nel dirlo le donne si erano guardate. Gli uomini lo avevano notato
A quel punto era venuta quasi di conseguenza l'idea di unirsi e di andare, a fine pasto, tutti e quattro nella "spiaggia riparata" suggerita da Elena e Sergio.
Il posto non era distane. Bastava percorrere al massimo un chilometro di strada statale, per arrivare oltre il centro abitato e raggiungere un piazzale antistante un vecchio edificio bisognoso di restauro urgente. Li si dovevano lasciare le auto e di fatto le parcheggiarono sul piazzale. Percorrendo a piedi un sentiero che si snodava prima tra campi incolti e poi , nell'ordine, un canneto prima ed un boschetto di tamerici dopo, erano arrivati ad una specie di basso strapiombo (alto meno di due metri). Qualcuno aveva creato dei gradoni che come una stretta scalinata consentivano di scendere nella piccola spiaggia sabbiosa, più in basso. Erano scesi usando quei gradini.
I due che avevano fatto strada (Elena e Sergio), come se mostrassero quasi con orgoglio la loro casa, avevano fatto notare come la piccola insenatura sabbiosa fosse abbastanza riparata su tre lati dal crostone e dalla macchia mediterranea che cresceva sopra di esso e che vi era sia una zona ombreggiata verso la terra, sia un ampio spazio assolato verso il vicinissimo mare. Elena aveva detto che le piaceva perché era un posto molto tranquillo. Sergio aveva aggiunto "A parte qualche volta quando altre persone in cerca di posti tranquilli ci hanno preceduti o si sono avvicinati dopo.
Elena aveva detto: "Di solito non abbiamo incontrato persone fastidiose, anzi!" e poi, guardando il marito aveva sorriso maliziosamente. Lui aveva ricambiato significativamente lo sguardo.
L'altra coppia aveva notato tutto: tono di voce, sguardi, sorrisi.
Nulla di particolare era stato detto, non ancora almeno, ma nell'aria aleggiava già un qualcosa di erotico che coinvolgeva tutti e quattro. Elena e Sergio sembravano più tranquilli e spensierati; Claudia e Marco invece sembravano essere pervasi da sensazioni forti ma contrastanti tra loro: il sentore che quegli altri due erano molto ben disposti a vivere avventure un poco osé, il loro desiderio di provare a lasciarli fare, almeno per curiosità, ma anche un non ben motivato timore di non ...di... di non sapevano cosa: forse di non essere all'altezza? Forse di scandalizzare il o la partner con l'eventuale lasciarsi andare?.
Il pomeriggio era avanzato. La tensione era alta. La prima a cedere era stata Claudia con "Ragazzi fa caldo. Siamo venuti al mare per fare il bagno. Io vado in acqua".
Forse era solo una scusa per sfuggire alla situazione che si stava creando.
Elena, dopo un attimo di sorpresa ed un altro sguardo al marito, aveva detto "Vengo anche io" inseguendo Claudia anche lei quasi correndo, come aveva già corso verso la riva, l'altra donna.
Sergio aveva messo confidenzialmente una mano sulla spalla di Marco suggerendo "Dai, andiamo anche noi" e si erano avviati anche loro, però a passo lento. Di nuovo era stato Sergio a parlare: "E' proprio bella tua moglie"
"Anche la tua"
"Chissà se anche noi piacciamo a loro"
Quelle erano già in acqua.
Per alcuni metri oltre la riva il fondale non era molto profondo e lo si poteva toccare con i piedi, senza bisogno di dover nuotare. Infatti Elena e Claudia stavano camminando già in acqua, avanzando lentamente ed i loro corpi gradualmente si immergevano sempre di più. Quando i due uomini misero i loro piedi in acqua, le donne erano già immerse fino al punto vita. Per divertirsi raccolsero acqua nelle mani per lanciarla sui due maschi. Le gocce colpirono i corpi caldi come fossero stati spilli, suscitando l'immediata reazione dei due. Avevano iniziato così a giocare in acqua, schizzandosela addosso l'un l'altro, poi tutto era avvenuto automaticamente, anche il passare dal camminare al nuotare visto che dopo una decina di metri dalla riva la profondità era già "rispettabile". Il nuoto aveva consentito giochi più elaborati, come il tuffarsi, passare sotto il corpo di qualche altro, rispuntare dalla parte opposta, magari passando non del tutto casualmente qualcuno cercava deliberatamente dei contatti. Di lì a poco tutti ridevano, si facevano scherzi reciproci che in realtà più che scherzi erano sfioramenti o palpeggiamenti voluti.
A sorpresa Elena si era sfilata la parte inferiore del bikini e l'aveva fatta roteare con una mano fuori dell'acqua chiedendo "Di chi sarà questo?".
Sergio aveva fatto subito altrettanto. Gli altri due prima avevano avuto bisogno di guardarsi, poi Marco si era lasciato trascinare per primo facendo anche lui la stessa cosa, seguito da Claudia, per ultima.
Elena facendosi improvvisamente seria aveva detto "Non è passato tanto tempo da quando abbiamo pranzato. Si dice che non sia proprio salutare fare il bagno durante la digestione. Io esco"
Lo aveva fatto, senza però rinfilarsi il pezzo di costume, anzi liberandosi anche dell'altro pezzo del bikini per poi, con passo civettuolo e sensuale ripercorrere completamente nuda il tratto di arenile fino ai teli precedentemente già stesi l'uno a fianco all'altro. Gli uomini non avevano avuto bisogno di togliersi nulla, essendo ormai già nudi anche essi. Claudia aveva tenuto il pezzo di sopra del bikini ma anche lei, come ultima della fila indiana aveva seguito gli altri fino ai teli, senza lo slippino.
Si erano seduti sui teli come se fossero stati ai quattro spigoli di un immaginario quadrato, ognuno in modo diverso: più rannicchiati su stessi gli ancora timidi Marco e Claudia (meno impacciato Marco di Claudia), più disinvoltamente distesi i componenti dell'altra coppia.
Per porre fine al silenzio che stava scendendo tra di loro, Marco ricordandosi delle bevande che aveva nella borsa frigo che si era trascinato dietro, aveva tirato fuori la bottiglia di un non più freddo ma solo fresco vinello bianco ed i bicchieri di plastica proponendo "Beviamo un goccio?"
Claudia aveva sorriso e più per scaricare la tensione che la permeava che per vera voglia di bere aveva risposto: “Assolutamente sì. Ho proprio bisogno di qualcosa di fresco.”
I quattro si erano mossi ognuno un poco, quasi a porsi in modo da formare un piccolo cerchio,con i corpi appoggiati sui gomiti, le gambe distese sulla sabbia.
I bicchieri di plastica vennero riempiti, poi si erano toccati e in coro avevano detto cin-cin, brindando a... a non sapevano cosa, forse al caso, o al destino.
“Voi siete sposati da quanto?” aveva chiesto Sergio, con lo sguardo fisso su Claudia mentre beveva. Non era una domanda casuale: era un inizio di approccio più mirato.
“Ventidue anni,” aveva risposto Marco, accarezzando la schiena della moglie con due dita. “E voi?”
“Quindici” aveva risposto Elena. “Ma abbastanza intensi da sembrare trenta.”
Avevano riso anche se non era stata detta alcuna battuta umoristica: forse solo per il bisogno di scaricare una certa tensione. Una risata condivisa. Ma negli occhi, nessuno aveva riso davvero. Ognuno aveva osservato, pensato, immaginato più o meno le stesse cose, ma non allo stesso modo.
Claudia si era accorta che Elena la stava guardando. Non in modo amichevole o distratto: la guardava "veramente", notando che contrariamente alla sua abbronzatura uniforme, Claudia aveva la pelle chiara nella zona fino a poco prima coperta dallo slip del bikini, ma soprattutto pareva voler guardare nella mente di Claudia, captare i suoi pensieri. Comunque si stava imprimendo nella mente dei particolari di lei, per esempio la piega delle labbra mentre beveva. Non si affrettava a distogliere lo sguardo, anzi pareva volesse ostentare il suo fissarla insistentemente.
Claudia, sorprendentemente, non si sentiva più a disagio. Anzi. Quasi gustava con intimo piacere la vampata di calore che, per quel modo di essere guardata, aveva avvertito come se le fosse risalita dalle sue cosce fino al collo.
Sergio si era sdraiato di lato, appoggiando la testa sulla mano. Parlava con Marco, ma nel frattempo osservava sia Elena che Claudia. Con lo stesso sguardo calmo e deciso. Come se il tempo non lo riguardasse, ma il capire ciò che le donne covavano sì.
“Com’è strano…” ebbe a dire ad un certo punto Elena, “…quante cose si possono intuire da una semplice giornata in spiaggia.”
“Tipo?” aveva domandato Marco, sorridendo.
“Tipo… che c’è ancora gente che sa guardare davvero.”
Era seguito un silenzio breve, carico di cose non dette ma da tutti percepite chiaramente.
Poi era stata Claudia a parlare. “E c’è anche gente che non ha paura di farsi guardare.”
Elena le aveva sorriso. Un sorriso pieno, senza maschere.
I timori, i tabù, le paure, si stavano spegnendo. Il rumore delle onde che si rompevano sulla riva, sembrava essere un sussurrare storie senza tempo, senza regole, forse da sempre vissute, forse mai raccontate...eppure tutti e quattro stavano percependo il sintomo di stare per vivere anche loro qualcosa che si pratica da sempre, e che non si confessa mai. Oramai tutte le distanze, di ogni genere, stavano evaporando, si stavano azzerando.
La sensazione forse aveva fatto un poco di paura solo a Marco che si era alzato e, senza motivo, aveva chiesto a Claudia inventando un immotivato "Sai che abbiano anche altre cose da fare. Che dici? Vogliamo andare noi due?" . Chissà forse voleva offrire alla moglie una scappatoia se avesse voluto uscire da quella situazione, o forse voleva uscirne lui.
“Tanta fretta? Restate ancora un po’?” aveva proposto Sergio. “Abbiamo dei bicchieri veri nella borsa e… una seconda bottiglia.”
“Intanto il tempo sta passando -aveva detto Elena- Il tempo della digestione non so quanto durerà ancora, poi rifacciamo il bagno che abbiamo interrotto. A me stava piacendo"
Ridendo aveva aggiunto: “Così, tanto per sentirci vivi.”
Claudia non aveva detto nulla. Si era alzata in piedi, tolto il pareo con i quale stava cercando di nascondere la sua nudità, per avviarsi di nuovo verso la riva lasciandosi accarezzare il corpo dalla brezza. Con i suoi passi aveva dato al marito ed ad Elena una risposta silenziosa, chiara, irresistibile.
Il sole che scivolava verso occidente molto lentamente, lassù nel cielo, era come la carezza di una mano calda sulla pelle nuda di Claudia. La spiaggia era deserta, lontana dal trambusto dei lidi affollati: solo il rumore delle onde, il canto distante di un gabbiano, e l’odore di salsedine nell’aria.
A Claudia piaceva sia il posto, sia la compagnia. Per lei era come se fosse quello il luogo giusto e l'occasione propizia perché lei e Marco potessero "ritrovarsi" percependo in un istante sia che il loro matrimonio ormai era diventato solo una tranquilla routine e sia il sentore che in realtà tra loro c'era molto di più, molto altro e che stavano per riscoprirlo. Non sapeva ancora cosa fosse, non riusciva ad immaginarlo ma voleva vivere quella avventura, lì, quel giorno, in quel luogo, con Marco e con quegli altri due. Non gliene fregava niente se fosse stata cosa giusta o errata, lecita o trasgressiva, sentiva che era vita, una vita che si portava dentro da chissà quanto tempo e che voleva far emergere, fare esplodere, far vivere.
Aveva capito tutto senza che fosse stato detto nulla esplicitamente ed ora sperava solo che gli altri capissero, senza che lei lo dicesse esplicitamente che la sua risposta era "Sì, io lo voglio"
Erano tornati in acqua, uno dopo l'altro. Avevano provato a fare gli stessi giochi di prima ma l'atmosfera era cambiata. Ora le risatine, se ci fossero state sarebbero state fuori luogo, stridenti con la nuova atmosfera che si era appena creata. Era ormai venuto il tempo degli sguardi, delle prime carezze. Nessuno le aveva negate a nessun altro, nessuno aveva respinte quelle ricevute. Gli sguardi "allegri" nel primo bagno, ora erano sensuali, seri, ma anche volitivi. Le mani cercavano e comunicavano, donavano e al contempo quasi elemosinavano piacere con quel palpeggiare le schiene altrui, i seni delle donne, i peni dei maschi. Ognuno dedicava interesse verso ogni altra persona. Era inevitabile che anche le bocche si cercassero, si trovassero, si baciassero.
Stranamente non furono le coppie dei coniugi a baciarsi per prima tra loro, ma furono le due donne le quali solo dopo, quasi a farsi perdonare la loro debolezza dai rispettivi mariti, avevano baciato anche gli uomini ma entrambe con il sangue già bollente nelle vene, con le idee razionali già confuse, stordite da un piacere nuovo e sublime.
Prima ognuna delle due aveva baciato il suo uomo, poi quando Sergio aveva proposto "facciamo cambio?" ogni donna si era baciata con l'uomo dell'altra. Dopo i baci gli istinti li avevano portato a fare altro, cose ovvie se si considera la situazione, oppure assurde, impensabili se si considera che erano due coppie classiche, sposate e collaudate. Eppure nessuno avvertiva gelosia per vedere il o la partner sollazzarsi con un altra persona, anzi ognuno/a sentiva crescere la propria eccitazione, diminuire le proprie remore, crescere i desideri, diminuire i ritegni. I giochi si stavano spingendo oltre ogni immaginabile limite. Contrariamente a quanto qualcuno forse pensa, fare sesso in acqua di mare è stimolante per la psiche, ma non proprio piacevole per le sensazioni fisiche: l'acqua salata brucia, la sabbia in sospensione graffia. No non è piacevole come si pensa. Provare per credere. Eppure ai quattro quei giochi acquatici piacevano e si attardarono abbastanza. Durante quel secondo bagno pomeridiano, il sole abbassandosi verso l'orizzonte occidentale andava perdendo un po’ della sua ferocia, lasciando sulla pelle una sensazione tiepida, quasi carezzevole. Stanche ma non ancora appagate le due coppie erano tornate a sistemarsi sui teli, nella zona ombreggiata, continuando a toccarsi, baciarsi, accarezzarsi tra loro, senza più bisogno di molte parole. Era successo quasi con spontanea naturalezza il passare in pochi istanti da baci e carezze a rapporti sessuali veri e propri. In fondo erano usciti dalle acque apposta per questo. Quasi fosse cosa ovvia si erano messi a scopare una coppia acanto all'altra, sui teli stesi sull'arenile, uno attaccato all'altro. Ops..con un particolare: le coppie non erano quelle legalmente formate, ma si erano costituite spontaneamente scambiandosi le mogli (o i mariti se visto dalla prospettiva femminile). Almeno all'inizio. Diciamo fino al primo orgasmo. Poi le due donne si erano cercate, guardate. toccate, accarezzate le parti intime, sotto lo sguardo interessato e libidinoso di entrambi gli uomini, rapiti dallo spettacolo che le due offrivano disinvoltamente e si potrebbe dire anche disinibatamente.
Ad onor del vero anche Sergio aveva provato anche qualche avance con Marco, ma costui pur non avendo dato segni di fastidio neanche lo aveva incoraggiato a continuare. Erano quindi tornati a guardare le donne toccandosi ognuno il proprio attributo, tanto da tenerli ben caldi e pronti per finire la gran parata anche con rapporti tra coniugi.
Ci avevano dato tutti dentro con foga e passione fino all'esaurimento di energie ed all'appagamento totale dei sensi.
La luce del sole si stava spegnendo ma loro restarono insieme, in silenzio, a rilassarsi supini sotto i raggi non più cocentissimi del sole prossimo al tramonto. La sciabordio delle onde che si frangevano a riva e il suono provocato dalla brezza che faceva ondeggiare i rami delle tamerici, erano la colonna sonora di quel momento di abbandono, di relax, di felicità.
Claudia, resasi conto del tramonto in atto aveva ricordato al marito che era ormai l'ora di andare via, almeno per loro due.
Testualmente aveva detto "Noi dobbiamo rientrare" ma mentalmente aveva anche proseguito con un non detto "..in noi stessi".
Marco l'aveva sempre capita a volo. Anche quella volta e l'aveva assecondata, promettendo agli altri due di rivedersi. Con questo fine, prima di separarsi, si erano scambiati i reciproci indirizzi ed i numeri di telefono ma, al momento della separazione né Marco, né Claudia erano davvero convinti di incontrare di nuovo Sergio ed Elena. Però erano ben contenti di averli incontrati quel giorno. Anzi di essersi incontrati davvero loro due capendo, senza bisogno di dirselo che si piacevano ancora, molto, moltissimo. Si amavano e nonostante il ricco pomeriggio avevano voglia di tornare a casa per fare all'amore, questa volta in modo nuovo, con uno spirito nuovo e solo loro due.
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