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Prime Esperienze

MANUALE D’AMORE PER LEI (3/6)


di Grande_Bruno
01.07.2025    |    387    |    0 6.0
"Nei casi più sfortunati, durante la masturbazione o l’amplesso, il pene si può danneggiare..."
CAPITOLO 3 – LA STIMOLAZIONE MANUALE

Da questo capitoli sono stati introdotti alcuni disegni esplicativi che purtroppo qui non possono essere riprodotti. Se qualcuno vuole la versione integrale di questo «manuale», può scrivermi su telegram @Grande_Bruno.

I PRELIMINARI FONDAMENTALI!

Saper usare bene le mani per dare piacere è un’abilità che si conquista facilmente. Ciò nonostante, noi uomini rimaniamo svegli un bel po’ a fantasticare sui suoi effetti. E anche se sono felice per chi ha la fortuna di godere dei risultati di questa abilità conquistata, è l’esito che ha sulle donne che mi procura maggiore soddisfazione. Sempre la mia amica Sabrina, esperta di mano, ha descritto così la sua esperienza:

«Pensavo che ci fosse qualcosa di sbagliato in me, dato che non andavo matta per il sesso. Mi piaceva la parte romantica (baciarsi, abbracciarsi, coccolarsi) ma la meccanica vera e propria del contatto sessuale era sempre una cosa da far fuori alla svelta. Ora mi rendo conto che avevo scambiato la mia mancanza di esperienza per mancanza di interesse. Dopo aver imparato come dare all’uomo che amo questo intenso piacere, la nostra relazione è cambiata in tutti i suoi aspetti. Adesso sono una protagonista attiva della nostra vita sessuale, il che mi dà la sensazione di avere un certo potere. Quando parlo di potere non intendo dire che ne ho su di lui (benché lui continui ad affermare il contrario), ma mi riferisco ad un’intimità ritrovata in ogni ambito. Tra noi il desiderio è sempre vivo e non dà l’impressione di voler diminuire, nel prossimo futuro».

La mia convinzione su questo punto, è che l’orgasmo costituisca una porzione molto piccola dell’esperienza sessuale. Come ho già detto, è solo la proverbiale punta dell’iceberg. I preliminari, ciò che facciamo con e per i nostri amanti, prima dell’orgasmo, non sono soltanto il fondamento del rapporto sessuale, ma ne determinano anche la qualità.

Sabrina mi confidò che quando conobbe il marito Alex, le piacque subito. Era un bell’uomo, molto alto e anche ben dotato. Quando si vedevano, lui la scopava sempre con un certo vigore e qualche volta la inculava pure. In generale però le veniva in bocca, sulle tette, sulla figa (fuori, non dentro) e qualche volta nel culo. Sabrina si sentiva un po’ usata, ma in fin dei conti anche lei usava lui. La cosa infatti era perfetta così, perché non c’erano coinvolgimenti sentimentali che in quel periodo proprio non desideravano e, al contempo, quando voleva il pisello, potevo prenderlo. La cosa era cominciata come una trombamicizia, poi col tempo si era trasformata in una relazione piena. Si trovava molto bene con lui, sotto tutti gli aspetti. Erano anche una coppia un po’ fantasiosa nell’intimità, durante i preliminari gli piaceva parlare e anche mentre lo facevano, dicendosi porcate o immaginando situazioni. A volte lei si divertiva a prenderlo un po’ in giro, perché sapeva che la cosa, gli generava, da una parte fastidio, ma dall’altra eccitazione, sensazioni che lo stuzzicavano parecchio. Lui infatti ha un pisello di dimensioni medie, in erezione tra i 14 ed i 16 centimetri, ma a riposo spesso è piccolino. Per cui quando magari la sera sono in relax sul divano, capita che inizia a tastarglielo con la mano o col piede dicendogli:

– “come sta il pisellino?”, lui allora, un po’ stizzito, ma sotto sotto intrigato, le risponde:
– “e dai è così piccolo?”,
– “bè sì senti qua”,
– “uffa! Lo so che ti piace grosso”,
– “che vuoi farci, nessuno è perfetto, ma adesso lo facciamo crescere un po’ e diventare più grande”, quindi si mette all’opera, strofinandoselo sulle tette, segandolo con delicatezza, leccandolo e ciucciandolo un po’. Poi quando è bello duro gli dice: “dai, adesso infilami il pisellino”. Quindi inizia a penetrarla, con sempre maggiore foga e intanto le dice
– “va bene il mio pisellino? è sufficiente per una maiala come te?” e mentre si gode il momento, risponde,
– “sì, dai, va abbastanza bene, posso accontentarmi, dammelo bene il pisellino dai”.

Per i primi tempi, Sabrina non si faceva venire dentro, ma si faceva venire in bocca, sulle tutte e sul corpo. Poi man mano ha iniziato a farlo sborrare nella figa, cosa che poi le piace tantissimo. Adora sentire il cazzo gonfio e pulsante mentre le spruzza dentro quei getti caldi e densi. Infatti qualche volta, dopo il rapporto, le viene istintivo dirgli «amo il tuo pisello perché mi farcisce come si deve». Oppure altre volte lo ammoniva, scherzosamente, dicendogli: «mi raccomando non lasciarmi la fica a secco, perché se qualcun altro la trova vuota ne approfitta per riempirla con la sua sborra».

La lezione più significativa che ho imparato in tanti anni è questa: il segreto del sesso esaltante sta nei preliminari. È quello il momento in cui le vostre abilità e la vostra esperienza hanno l’impatto più consistente. E, nei preliminari, l’abilità sessuale comincia dalle mani. Le mani sono meravigliosi veicoli di piacere. Con più di 72 mila terminazioni nervose, possono creare, scoprire e trasmettere uno stimolo in tante maniere eccitanti ed efficaci. Il nostro senso del tatto è senza dubbio una delle forme più potenti e sorprendenti di espressione sessuale. Inoltre, dando piacere a un uomo usando le mani non si prende l’AIDS. Perché? In primo luogo perché la vostra, priva di tagli ed abrasioni, è la più valida protezione che il vostro corpo possieda contro qualsiasi infezione, comprese le malattie a trasmissione sessuale. Per verificare se avete un taglio o un’abrasione invisibili vi basterà passarvi sulle mani una fetta di limone o un batuffolo di cotone imbevuto di aceto. Credetemi, in un bruciante secondo, saprete se ne avete o non. In più, con la stimolazione manuale non potrete rimanere incinte. Potrete invece, con alcune delle tecniche che sto per illustrarvi, fargli provare l’orgasmo più intenso della sua vita.

TROVARE LA GIUSTA POSIZIONE

Per fargli questo regalo molto speciale, dovete trovare la posizione nella quale vi sentite più a vostro agio. Non c’è motivo di stare scomode o contratte in strane posizioni. L’ultima cosa che chiunque di voi vorrebbe, è avere un crampo nel momento meno opportuno. In generale, la posizione più comoda è stare inginocchiate tra le sue gambe, ma ci sono molte varianti e lo vedremo. Troverete sicuramente la combinazione che più si addice a voi e al vostro partner. Eccovi alcuni suggerimenti che riscuotono molto successo:

– Lui è sul letto, sorretto dai cuscini oppure seduto sul bordo; in entrambi i casi voi state tra le sue gambe.
– Lui è seduto su una sedia con le gambe aperte e le ginocchia piegate, i piedi posati su un puff. Voi siete sedute per terra, tra le sue gambe, con la schiena appoggiata al puff, cosa che vi garantisce una certa comodità oltre a fornirvi una chiara visuale della zona sulla quale «dovrete lavorare».
– Un’altra posizione apprezzata è su una scala (che non vi limita quanto il letto o una sedia). Voi sedete tra le sue gambe, su un gradino più basso, il che vi consente una maggiore mobilità. Mettetegli un cuscino dietro la schiena o fatelo sedere in cima alla scala.


Carissime signore, tenete presente, che state manipolando la parte probabilmente più preziosa ed importante dell’anatomia del vostro uomo. Non c’è indubbiamente un’altra parte del suo corpo che determini in modo così netto la sua percezione della mascolinità. Qualsiasi cosa facciate, mostrando rispetto (fisicamente e psicologicamente) per la sensibilità di quest’area, sarete sempre molto apprezzate. E malgrado il mito, secondo cui il pene sia come una «barra d’acciaio», gli organi genitali maschili, pelle compresa, sono in realtà piuttosto morbidi e delicati. Questo è un altro motivo per cui raccomando l’uso del lubrificante, in aggiunta o al posto della saliva. Non sto dicendo che l’uno sia meglio dell’altra, ma se talvolta capita che la saliva a un certo punto scarseggi, di lubrificante c’è n’è quanto volete.

IL LUOGO PERFETTO PER LE CAREZZE INTIME

Uno dei molti vantaggi del sesso «a mano», è che si può fare in molti luoghi diversi. L’amplesso e la fellatio (perdonatemi ma «pompino» non è un termine che si adatta ad una signora) o anche i baci molto appassionati, sono difficili da dissimulare quando ci si trova in pubblico. Invece, potete fare qualche carezza intima praticamente sotto il naso di un estraneo senza essere notate. Si sa, capita in posti come ristoranti (purché la tovaglia sia lunga abbastanza), sugli aerei (quelle coperte minuscole serviranno pure a qualcosa), sulle giostre del luna park (benché talvolta si debba fare più di un giro). Ammetto che il rischio faccia parte dell’eccitazione ma, a ogni buon conto, fate attenzione: farvi arrestare non migliorerà certo la vostra vita sessuale! Comunque, in genere gli uomini reagiscono meglio alle carezze fatte fuori dalla camera da letto. Provate anche voi questi luoghi, che sono tra i più apprezzati:

– scale di alberghi, biblioteche o palazzi di uffici;
– la scrivania del capo (chi l’avrebbe mai detto!);
– la toilette delle signore, al ristorante;
– i locali lavanderia;
– sotto il telo da spiaggia;
– il tavolo della cucina, quando vi ci imbattete mentre state per uscire, la sera.

LE CONDIZIONI DELLE MANI

Tenetelo sempre a mente: bella presenza, bella presenza, bella presenza. Nel caso delle carezze intime, le vostre mani sono al centro dell’attenzione... insomma, quasi al centro. Nella maggior parte delle tecniche di cui parlerò userete entrambe le mani, perciò è di cruciale importanza che si mostrino e siano nella loro forma migliore. Come ho già detto, vi occuperete della parte più delicata e sensibile del corpo di un uomo. Psicologicamente, lui sarà indotto a mettere in relazione, la cura delle vostre mani, al modo in cui le vostre mani si prendono cura di lui.

Non c’è bisogno di dire che la pulizia è il primo aspetto da considerare. Voi vorreste che lui vi toccasse con le mani pulite, no? Quindi riservategli la stessa cortesia. Le vostre mani dovranno essere lisce, prive di qualsiasi ruvidità. Per avere una pelle morbida e sana non sarò io a darvi suggerimenti in quanto sapete benissimo farlo da sole. In quanto ai vostri graziosi gioielli, a meno che, anelli e braccialetti non siano perfettamente lisci, sarebbe meglio toglierli prima di incominciare.

LE TECNICHE

Forse conoscete già alcune di queste tecniche, ma credo che più ne imparate, più piacere ne ricaverete (entrambi). Anche i migliori chef del mondo non si siedono sugli allori, dopo aver cucinato un piatto alla perfezione, anzi: cercano sempre di scoprire come creare qualcosa di nuovo con gli stessi ingredienti. Nella relazione sessuale, gli ingredienti sono i vostri corpi, le vostre preferenze e il vostro stile personale.

Per provare alcune di queste tecniche a casa vostra, oltre ai già noti vibratori, vi suggerisco di provarle con un cetriolo: andrà bene lo stesso; posatelo in verticale dentro una confezione alta e cilindrica di salviettine, in modo da tenerlo fermo. Si possono usare anche delle banane, ma i risultati non sono gli stessi, perché non sono abbastanza dure.

«D’ora in poi la spesa dall’ortolano la vedrete sotto una luce ben diversa!»

Tutte le tecniche richiedono l’uso di entrambe le mani e sono studiate supponendo che la donna sia inginocchiata tra le gambe dell’amante, rivolta verso di lui. Come ho già detto, questa posizione vi consentirà una maggiore libertà di movimento. Lui dovrebbe essere appoggiato a un cuscino. Vi suggerirei, inoltre, di chiedergli se gli piacerebbe guardare: gli uomini diranno invariabilmente di sì.

Tecnica 1: ODE A BRUNO (nome che gratifica il mio ego).

1. Applicatevi su entrambe le mani un’abbondante dose di lubrificante. Fareste bene a sfregarvele un po’ per scaldare loro ed il lubrificante.
2. Distendete le mani davanti a voi, con i pollici rivolti verso il basso. Il polso deve flettersi verso l’esterno oppure non sarete nella posizione adatta a fare la torsione e la torsione è essenziale. I pollici toccano gli indici sulle punte, NON sono rivolti in basso come piccoli arpioni; i palmi delle mani sono rivolti all’esterno. Con una mano (non importa con quale cominciate) afferrate saldamente, ma con delicatezza, la base del pene. Voi dovreste vedere il dorso della vostra mano e le quattro dita, mentre lui vede il vostro pollice, nascosto tra i suoi peli pubici Collocate l’altra mano in modo che sia pronta a trovare la giusta posizione quando la prima completa la carezza. Terminato un «ciclo», entrambe le mani saranno in continuo movimento, cosicché non dovrete preoccuparvi di dove posarle.
3. Mantenendo la posizione della mano, accarezzate il pene dall’alto in basso in un solo movimento continuo.
4. Quando raggiungete la punta, torcete leggermente la mano come se apriste pian piano un barattolo. Non torcetela finché non siete sul glande. La torsione è la parte più critica e deve essere fatta solo in cima.
5. Mantenendo il più possibile il contatto tra il glande e il vostro palmo, girate la mano sopra la punta del pene come se la plasmaste.
6. Per via della rotazione, il vostro pollice sarà rivolto verso di voi e il dorso della mano verso di lui. Ritornate sul glande e poi lungo l’asta con una presa salda fino alla posizione iniziale, poi mettete subito l’altra mano nella posizione di partenza, sopra la mano che termina il movimento. ATTENZIONE: Questo è importante, se volete dare un flusso continuo di sensazioni. Otterrete molto rapidamente un movimento fluido. Quello che va evitato, è una situazione tipo ballerino principiante, che conta «un-due-tre, un-due-tre» nell’orecchio della sua compagna.
7. Ripetete i passi dal 2 al 6 con l’altra mano. Alternate le mani e continuate finché...

Tecnica 2: SAMBA DEL PENE (richiede un’erezione media o completa).

La Samba è il movimento dell’Ode a Bruno, eseguito molto velocemente e SOLO sulla punta e sul glande. Non mancherete di scoprire che questo movimento acquista un ritmo tutto suo.

Tecnica 3: IL NIDO (richiede un’erezione media o completa).

1. Applicatevi sulle mani un’abbondante dose di lubrificante;
2. Unite le mani intrecciando le dita;
3. Rilassate i pollici e congiungeteli, formando una specie di ponte.
4. Abbassate le mani intrecciate attorno al suo pene. La misura deve essere perfettamente calzante, come una vagina stretta. In pratica, avete creato una finta vagina.
5. Muovete le mani unite su e giù lungo il pene, mantenendo una presa ferma ma delicata.
6. Mentre andate su e giù lungo il pene girate lentamente le mani intrecciate imitando il movimento del cestello di una lavatrice. Fate un solo lungo giro per ogni movimento lungo il pene: non si tratta di un guizzo rapido avanti e indietro.

Tecnica 4: IL CARDIOPALMA (richiede un’erezione media o completa)

1. a 5: Seguite le istruzioni del Nido.
6. Interrompete il movimento circolare e tenete a mente che state simulando una vagina. Giunte sul glande, cominciate a contrarre e rilassare le mani intrecciate, come se pulsassero con un battito ogni secondo, proprio come fa il vostro muscolo pubococcigeo quando si contrae durante l’orgasmo.
7. Proseguite con la pulsazione mentre andate su e giù lungo il pene. Non c’è bisogno di torcere le mani, mentre si fa questo movimento. L’importante è che lui senta la pulsazione.

Nota: potete fare una pulsazione nel movimento verso l’alto e una in quello verso il basso, il che è particolarmente eccitante mentre lui eiacula. Per rendere più intenso il suo orgasmo comportatevi così:

– Appena inizia l’eiaculazione, quando sentite pulsare l’asta del pene, rallentate e poi interrompete il movimento in su e in giù (molti uomini diventano troppo sensibili alle carezze, giunti a questo punto).
– Mantenere il contatto della mano con il pene e pulsate a tempo con la sua eiaculazione finché questa non termina. (Sappiate che, normalmente, il ritmo è di una pulsazione ogni otto decimi di secondo).

Tecnica 5: IL CARAMELLO (ideale per un pene flaccido, semieretto o eretto)

Alcuni preferiscono un movimento fluido lungo il pene piuttosto che il tocco deciso, serrato e orientato verso il basso di molte tecniche manuali. Questa è la carezza che gli uomini usano per raggiungere l’erezione quando si masturbano.

1. Applicatevi un’abbondante dose di lubrificante su entrambe le mani;
2. Afferrate la base del pene; formando un segno di OK alla rovescia. Il pollice e le altre dita si appoggiano sul suo addome e il dorso della vostra mano sarà rivolto verso di voi.
3. Chiudete le dita per formare un canale morbido e caldo... quella finta vagina di cui si diceva.
4. Fate scivolare le dita dalla base del pene verso il glande, muovendo la mano solo sulla parte superiore dell’asta, non sopra la punta del pene. Tenete le dita a contatto con il pene, quando scendete. È importante che teniate sempre una mano a contatto con il pene, perché ogni interruzione del vostro tocco sarà per lui motivo di distrazione. Il movimento può essere sia parallelo al suo addome sia in verticale.
5. Mentre muovete una mano verso l’alto, con quella libera potreste grattargli delicatamente la parte interna delle cosce e i testicoli (in nessun altro momento la vostra perfetta manicure sarà più apprezzata). A molti uomini piace che si tocchino loro i testicoli e che li si tiri delicatamente, allontanandoli un poco dal corpo.
6. Per diffondere la sensazione all’intera zona pelvica carezzate con la punta dell’indice della mano libera dall’ombelico verso la base del pene. Quest’idea mi è stata suggerita dai racconti di uomini che fanno questo movimento con la punta delle dita della mano libera mentre si masturbano, per intensificare il piacere.

Tecnica 6: TIRACI SU. (ideale per un pene flaccido, semieretto o eretto)

Questa è un’altra versione del Caramello. Molte donne riferiscono che l’alternanza di Caramello e Tiraci su ha suscitato nei partner reazioni oltremodo scomposte.

1. Applicatevi su entrambe le mani un’abbondante dose di lubrificante.
2. Mettete una mano sotto i testicoli, formando un’ampia U.
3. Spingete la mano aperta verso l’alto e sopra i testicoli, che si solleveranno seguendo la vostra carezza. Mentre il movimento della mano continua lungo il pene, i testicoli ricadranno delicatamente nella loro normale posizione.
4. Fate scivolare dolcemente le dita verso l’alto, dalla base del pene al glande, muovendo la mano solo sulla sommità dell’asta. Tenete le dita sempre a contatto con il pene, quando le fate scivolare verso il basso. Come sempre è importante ricordare di tenere la mano a contatto con il pene, poiché ogni interruzione farà distrarre il vostro amante.
5. Mentre carezzate verso l’alto con una mano, con l’altra sfiorategli delicatamente l’interno delle cosce e i testicoli.

Tecnica 7: COLPIRE ALLA BASE. (ideale per un pene flaccido, semieretto o eretto).

L’idea su cui si basa questa tecnica è che a un discreto numero di uomini, ci piace una presa ferma alla base del pene, durante la stimolazione.

1. Applicatevi sulle mani un’abbondante dose di lubrificante.
2. Circondate l’asta con il pollice e l’indice di una mano, creando una ciambella; mantenete una certa pressione sul pube (come una specie di candeliere per il pene). Poi, tenendo l’asta con la punta delle dita rivolte verso di lui, premete delicatamente le dita sullo scroto, dalla parte del mignolo: i testicoli si troveranno accanto alle vostre dita. State attente a non premere direttamente sui testicoli.
3. Con la mano libera eseguite l’Ode a Bruno (a metà) sul glande. Rilassate il palmo e, «plasmate» il pene sulla punta.

Tecnica 8: MANI CROCIATE (richiede un’erezione completa o quasi completa).

A prima vista potrebbe sembrare che la tecnica «mani incrociate», richieda molti passaggi, ma una volta imparata è facile come andare in bicicletta. È un’altra tecnica molto apprezzata.

1. Applicatevi il lubrificante sulle mani.
2. Mettete una mano (quella dominante) di fronte a voi in verticale, con le dita rivolte verso l’alto e il palmo all’esterno.
3. Mettete l’altra mano in orizzontale, a novanta gradi rispetto a quella verticale e con il palmo rivolto verso di voi.
4. Allacciate i pollici per dare stabilità alle mani, formando una sorta di croce.
5. Piegate le dita della mano in orizzontale e appoggiatene le punte sul lato di quella verticale creando un’apertura cilindrica, come un tubo.
6. essenziale che le dita della mano in verticale stiano ferme e tese all’indietro. In questa tecnica, la parte che esercita la stimolazione è la parte superiore del palmo della mano in verticale, appena sotto le dita. Per rendervi conto meglio di come funzioni, tendete all’indietro le dita della mano in verticale e con l’altra sentite i rilievi solidi che si formano alla loro base. E ora piegate in avanti le dita della mano in verticale, a novanta gradi rispetto al palmo. Vedete come quei simpatici rilievi sono scomparsi? Ecco perché è così importante tendere le dita all’indietro.
7. Abbassate il «tubo» formato dalle mani (descritto al punto cinque) sopra il suo pene, creando una finta vagina della misura adatta con la mano orizzontale; in questo movimento la mano orizzontale regola la pressione. Andate piano. Il vostro scopo è quello di simulare la sensazione che il glande, generalmente la parte più larga del pene, gli trasmette quando penetra nella vagina.
8. Questa mossa si svolge in due parti:
(a) Cominciate con lenti movimenti in su e in giù, facendo in modo che la base rigida della mano in verticale si muova sopra il frenulo del pene (la tacca a forma di V sulla parte posteriore dell’asta, appena sotto il glande: è la parte più sensibile).
(b) Fate in modo che il lembo di pelle tra il pollice e l’indice della vostra mano in orizzontale «agganci» delicatamente il bordo del glande mentre le mani vi si muovono sopra.
9. Per calibrare il movimento, immaginate di stare sopra di lui e di permettere solo alla punta del glande di entrare dentro di voi. Poi variate la velocità, la pressione e la lunghezza delle carezze, simulando le spinte della vagina. Tenete presente, però, che troppi movimenti dello stesso genere, all’inizio, possono renderlo insensibile. Cercate di variare la velocità e la pressione delle mani.
10. Ogni tanto muovete le mani lungo tutto il pene, fino alla base. Mentre scendete verso il basso, aprite l’indice e il medio della mano verticale a formare una V, facendo scorrere il pene tra le due dita. Con la mano orizzontale mantenete una delicata pressione sulla parte posteriore dell’asta, dal glande fino alla base. Se avete le mani troppo piccole, divaricare le dita può risultarvi scomodo.
Non preoccupatevi: conosco donne con le mani piccole che hanno trovato il modo di abbassare la mano verticale fino alla posizione orizzontale per completare un intero movimento verso il basso e di recuperare la posizione verticale quando ritornano sul glande.
11. Tornate alla base, invertite il movimento verso il basso abbassando la V della mano verticale in modo che l’indice e il medio, che si trovano ai due lati del pene, siano rivolti verso il suo addome. Poi fate scivolare le mani di nuovo verso il glande e ripetete i passi dal 2 all’8.

Tecnica 9: LA SCULTRICE (ideale per un pene flaccido, semieretto o eretto)

Fate finta di essere «Demi Moore» nel film «Ghost»: voi siete al tornio e dovete scolpire il corpo di lui. Potete stargli di fianco, sopra o dietro oppure in qualsiasi altra posizione vi dia pieno accesso al suo corpo. Gli uomini spesso si occupano per prima cosa delle parti «sessuali», deputate, trascurando le altre, fondamentali per l’eccitazione ed in particolar modo le braccia, le gambe e il torace. Premetevi contro la sua schiena (ricordate, la pelle è l’organo sessuale più esteso che abbiamo) e accarezzatelo, facendo lo «Sfrizzolìo» (vedi capitolo sul bacio).

Tecnica 10: L’ACCONCIATURA (ideale per un pene flaccido, semieretto o eretto).

Questa tecnica l’ho scoperta per puro caso da una donna con i capelli molto lunghi. Mentre cambiava posizione, i capelli le si impigliarono sul mio pene. Sorprendentemente, mi piacque molto ed il resto è storia. Potete usare i capelli, se li avete lunghi, comperare una parrucca o usare una sciarpa di velluto o di seta. NON USATE il lubrificante, a meno che non vogliate ritrovarvi con i capelli tutti impiastricciati.

1. Fate mettere il vostro partner in una posizione da cui possa vedere ciò che state facendo. La migliore è sedersi l’uno di fronte all’altro. Se siete a letto, mettetegli dei cuscini dietro la schiena perché possa appoggiarsi. Stare in piedi, di solito non gli permette di rilassarsi a sufficienza per concentrarsi sul piacere, perché è troppo impegnato a stare su o ad aggrapparsi a qualcosa.
2. Avvolgetegli o annodategli una grossa ciocca di capelli attorno al pene. Se non ha ancora un’erezione completa, è probabile che presto ce l’abbia.
3. Fate un delicato movimento rotatorio in su e in giù. Immaginate di usare una mano come nel Nido, con i capelli al di sotto per creare una trama in movimento. Per rendervi conto di cosa sente lui, provatelo su voi stesse: avvolgetevi una ciocca di capelli attorno a due o tre dita, come se fossero il suo pene. Capito l’effetto? Potete anche fare La sua collana di perle, con i capelli o il nastro. Fateli scivolare o muovere sotto i testicoli, sollevandoli lievemente.
Nota bene: state attente se annodate la seta, perché spesso i nodi diventano così stretti che è impossibile scioglierli e si rischia di rovinare il nastro.

Tecnica 11: L’UNIONE FA LA FORZA (ideale per un pene flaccido, semieretto o eretto).

Questa tecnica vi farà comprendere meglio il grado di pressione e il tipo di carezze che il vostro partner preferisce. La posizione migliore per lui è stare seduto in modo che possa raggiungere più facilmente le vostre mani.

1. Applicate un’abbondante dose di lubrificante sulle vostre mani e su quelle del vostro amante.
2. Mettete le mani ai lati del pene. Poggiate il lato dalla parte del mignolo sul suo addome, con i palmi l’uno di fronte all’altro e il pene nel mezzo. Se lui ha un’erezione completa, mettete il pene diritto; se l’erezione non è ancora completa, sollevatelo delicatamente in quella che sarebbe la sua posizione eretta.
3. Chiedetegli di posare le mani sopra le vostre di guidarvi nel movimento. Fate caso a come le muove: va su e giù, le gira, usa una mano sola o due?
4. Datevi il cambio nel creare nuovi movimenti e chiedetegli quale gli piace di più. Scoprirete insieme quale tecnica produce i risultati migliori.
5. Continuate a vostro piacere.

Tecnica 12: I FRUTTI NEL CESTO (ideale per un pene flaccido, semieretto o eretto).

Se c’è qualcuna tra voi che considera questa tecnica adatta solo a donne prosperose, si sbaglia.

1. Mettetevi in modo che il vostro petto funga da appoggio per i suoi testicoli. Potete farlo sostenendo i seni con l’avambraccio o sollevando ciascun seno con una mano. Piazzatevi sotto i testicoli. La posizione migliore è con lui seduto su una sedia, sul bordo del letto o della poltrona e voi sedute sul pavimento: sarete entrambi comodi e avrete un’ampia scelta di movimenti.
2. Se lo desiderate, applicatevi un’abbondante dose di lubrificante sul seno (potreste usare la tecnica della Spagnola, descritta più avanti).
3. Inarcando verso l’alto il corpo (alla maniera dei serpenti), sollevate i testicoli come se raccoglieste dei frutti in un cesto. Fateli passare nell’incavo del seno; accarezzate il glande mentre cullate l’asta tra i seni e continuate verso l’alto lungo il pene.
4. Tornando nella posizione iniziale descritta al punto 1, potete strusciare delicatamente il mento e le labbra lungo il suo addome, passando poi sopra il pene e i testicoli per dargli un’idea di cosa potrebbe succedere dopo. Mentre vi muovete verso il basso, usate magari il calore del vostro respiro per accentuare la sensazione.
5. Ripetete.

A questo proposito, la mia amica Sabrina mi confidò quando usò questa tecnica con suo marito Alex:
Sabrina si mise in ginocchio tra le gambe dell’uomo e le fece divaricare, ricavando lo spazio per sé. Memore di ciò faceva tanto eccitare Alex, si spinse in avanti per consentire il contatto tra lo slip dell’uomo ed il suo seno. Lentamente, abbassò il tessuto per liberare il cazzo di Alex che sembrava iniziare lentamente a reagire. Vi passò sopra più volte le sue mammelle, prima che lui le impugnasse palpandole con forza, tanto da dare una sensazione di dolore che Sabrina ignorò. Si abbassò, il cazzo era ancora sdraiato di lato su una coscia. Con la punta della lingua iniziò a toccare la punta del prepuzio che ancora copriva la cappella. L’uomo gemette e lei continuò. Andò avanti per almeno un paio di minuti, finché notò che il membro si induriva. Non appena questo iniziò a sollevarsi un po’, senza toccarlo ma aiutandosi con la lingua, lo prese in bocca. “Ohhhhhh, Cristo Santo!”, esclamò Alex con foga. Quell’impeto diede carica a Sabrina, che iniziò a fare su e giù lungo l’asta, ingoiando senza fatica quel cazzo che, forse complice la situazione, aveva un sapore molto migliore del solito. Quando fu abbastanza eretto, smise di succhiarlo. “Che ne dici?”, chiese ad Alex, posizionando il cazzo tra le sue tette. “Dico che sei un angelo”, fu la risposta. Con Alex che teneva il seno stretto, Sabrina iniziò a muovere il busto su e giù anche se quel cazzo di dimensioni non particolarmente sviluppate si perdeva tra quei meloni. Ma a lui sembrava piacere molto. Continuò per qualche minuto, finché l’erezione non fu completa. “Fai attenzione”, disse Alex, “sento che sto per venire”. Anche in quei momenti, l’uomo si rivelava gentile ed accorto. E questo meritava un premio. Sabrina ingoiò il cazzo sotto lo sguardo esterrefatto di Alex, che non fece in tempo a dir nulla che il movimento della bocca e della lingua della donna lo portò rapidamente ad eiaculare. Nel momento in cui spruzzava il suo seme nella bocca della donna, Alex istintivamente le mise le mani sulla testa, come a trattenerla dal separarsi dal suo cazzo. Cosa che lei non aveva la minima intenzione di fare. Sabrina mantenne in bocca il membro dell’uomo finché questo non si sgonfiò, appoggiata alle sue ginocchia, la guancia a contatto con la coscia di lui. Quando lo lasciò uscire dalla bocca, restò in quella posizione. Lui le stava accarezzando i capelli, un gesto tenero, delicato e dolce. “Non riesco ancora a credere a questo sogno!”, disse l’uomo.

Tecnica 13: LA PIROETTA (richiede un’erezione completa o quasi completa)

Questa è una delle tecniche a due mani più semplici e di maggior effetto, quando lui ha un’erezione completa. Questa tecnica può essere unita con successo alle tecniche orali. La Piroetta è anche particolarmente efficace se l’uomo è in piedi, appoggiato a una parete; ricordategli però di tenersi ben saldo sulle gambe! «È una cosa incredibile!».

1. Applicate un’abbondante dose di lubrificante sulle vostre mani e quelle del vostro partner.
2. Prendete l’asta del pene con entrambe le mani, una sopra l’altra. Dovreste avere il dorso dei pollici rivolto verso di voi e creare una stretta calda: la famosa vagina finta. Se il vostro compagno non è molto dotato, allargate le dita della mano in basso, tra i suoi peli pubici. Le mani si dovranno muovere in direzioni opposte.
3. Mentre le mani salgono per tutta la lunghezza del pene, i pollici ruotano in direzioni opposte; così quello che si trova più in alto si sposta dalla posizione iniziale, di fronte a voi, fino a essere parallelo alla vostra spalla sinistra. Il dorso dell’altro pollice sarà parallelo alla vostra spalla destra.
4. Scendono lungo il pene in un’unica mossa, calda e umida, le vostre mani ritornano nella posizione iniziale del punto 2. Se il vostro amante non è molto dotato, accarezzategli il pube con le dita della mano che si trova più in basso.
5. Ripetete.

Tecnica 14: ACCENDIMI (ideale per un pene flaccido, semieretto o eretto)

Questa tecnica trae il suo nome dal fatto che il movimento assomiglia a quello che si fa quando si accende un fuoco da campo sfregando due bastoncini di legno. Funziona con gli uomini che sono molto sensibili sul glande, dal momento che l’azione si svolge in larga parte lungo l’asta.

1. Applicate un’abbondante dose di lubrificante sulle VOSTRE mani.
2. Posizionate le mani ai lati del pene, alla base. Poggiando i mignoli sul suo addome, con i palmi delle mani l’uno di fronte all’altro, prendete delicatamente il pene. Se l’erezione è completa, il pene non dovrebbe essere parallelo alle vostre mani ma formare rispetto a esse un angolo di novanta gradi.
3. Muovetele mani, prima lentamente, poi più rapidamente, in direzioni opposte. Il movimento sull’asta dovrebbe assomigliare a quello di chi accende un fuoco da campo sfregando velocemente un bastoncino.
4. Continuate dalla base del pene fino alla punta e viceversa, con lo stesso ritmo. Sarebbe meglio che non indugiaste troppo a lungo sul glande per non rischiare di renderlo insensibile.
5. Continuate come preferite, magari passando alla tecnica del Nido.


Tecnica 15: COMBINAZIONI UNO A UNO (ideale per un pene flaccido, semieretto o eretto)

È una tecnica in stile «allarga i tuoi orizzonti». In pratica, una mano lavora sul pene e l’altra ovunque piaccia a voi o a lui.

1. Applicatevi un’abbondante dose di lubrificante su una mano.
2. Usate la mano lubrificata sul pene e sui testicoli. Eseguite il movimento che preferite.
3. L’altra mano lo accarezzerà e creerà nuove sensazioni ovunque la vostra immaginazione la porterà. Sfioratelo tra i peli pubici con movimenti lunghi e lenti, grattate con delicatezza all’interno delle cosce, in su e in giù, giocate coni peli del suo petto, con i suoi capezzoli se è una cosa che gli piace, o prendetegli la mano e succhiategli un dito... dategli un assaggio di quanto verrà dopo.

Tecnica 16: TEMPIO E MITZVAH (o CHIESA E CAMPANILE) (richiede un’erezione completa o quasi completa)

Il punto forte di questa tecnica è il tiepido rifugio creato dai palmi delle vostre mani strettamente unite. La sensazione che gli date è quella che lui prova quando il pene si trova in fondo alla vagina, vicino al collo dell’utero. A causa della posizione delle mani, il movimento sarà deciso e molto breve. Il vostro compagno potrà godersi la vista della parte superiore del vostro corpo. Adorerà questa tecnica, se gli piace la sensazione di penetrarvi in profondità.

1. Applicatevi un’abbondante dose di lubrificante su entrambe le mani.
2. Giungete le mani come se steste pregando, palmi uniti e dita rivolte in su (non intrecciate). Per questa posizione ricordate la postura «petto in fuori» che le donne usavano negli anni cinquanta. Tenete le mani unite tra i seni, appoggiate al torace.
3. Le dita devono restare dritte e ben unite. I pollici sono incrociati davanti a voi, per dare stabilità alle mani.
4. Dovrete stare vicinissime ai suoi genitali, per eseguire questo movimento. Abbassate delicatamente le mani attorno al suo pene, racchiudendone il glande nel rifugio creato dalle vostre mani. NON lasciate scivolare le mani in avanti e NON allargate le dita, perché così facendo diminuirete la pressione. La carezza deve essere ferma e delicata; tra le mani sentirete solo il glande.
5. Per prolungare la carezza, lasciate che il glande sgusci attraverso i pollici e gli indici. Ripeto: non fate scivolare le mani in avanti o lui perderà il piacere prodotto dalla loro pressione.
6. Quando raggiungete la base del pene per cominciare il movimento verso l’alto, rivolgete la punta delle dita verso il suo viso e tornate su, tenendo unite le mani A questo punto dovreste ritrovarvi alla posizione iniziale descritta al punto 4.
7. Continuate, magari passando alla tecnica Mani incrociate.

Tecnica 17: MODELLO PIOGGIA (ideale per un pene flaccido, semieretto o eretto)

È una tecnica adatta ai momenti di passaggio, per mantenere il contatto quando si cambia posizione e/o mentre si rallenta il ritmo in modo che l’eccitazione non aumenti eccessivamente. Fate finta che le vostre dita siano come gocce di pioggia, passando da un’annaffiatina ad una grandinata «lieve». La parte inferiore del suo corpo e la zona genitale hanno bisogno di acqua, molta acqua.

Tecnica 18: IL BATTIMANO (richiede un’erezione completa o quasi completa)

Questa manovra è adatta a quei signori cui piace che il pene riceva dei colpetti e/o sia battuto dolcemente contro qualcosa.

1. Prendete il pene eretto con una mano.
2. Se gli piacciono la sensazione e il suono prodotti dal lubrificante, applicatene una dose generosa sul suo addome o sulla vostra mano.
3. Battete lievemente il glande contro il palmo della vostra mano o contro il suo addome, con gentilezza ma decisione, oppure anche contro la vostra guancia, se vi piace.
4. Con le mani sollevate e i palmi che si fronteggiano, unite l’indice ed il medio di ciascuna mano e teneteli distesi.
5. Posizionate le dita distese ai lati del suo pene eretto.
6. Fate rimbalzare il glande avanti e indietro, leggermente, con un’ampiezza di movimento di 5 centimetri circa. Immaginate che le vostre dita siano un metronomo (il vostro maestro di pianoforte non potrebbe mai immaginare quanto siano state utili quelle lezioni). Cominciate con due colpetti al secondo.
7. Continuate così.

Tecnica 19: MASSAGGIO DELLA COLONNA (richiede un’erezione completa o quasi completa)

Non si tratta della colonna vertebrale, come potreste pensare.

1. Applicatevi un’abbondante dose di lubrificante su entrambe le mani.
2. Unite le mani e intrecciate leggermente le dita.
3. Fate finta che l’asta del pene sia come una colonna vertebrale. Con le dita sempre intrecciate, allargate i palmi e mettete le mani sotto l’asta, sostenendola. La punta delle vostre dita sarà rivolta verso la testa del vostro compagno, più che verso i fianchi. Le vostre mani assomiglieranno alle valve di una conchiglia aperta.
4. Accarezzate, alternando i pollici, come farebbe una massaggiatrice lungo la vostra spina dorsale. Fate piccoli movimenti circolari, disegnando cerchi che si intersecano e spostandovi piano piano verso l’alto.
5. Quando arrivate sul glande, unite le mani come nel Nido e, delicate ma decise, muovetevi verso il basso, fino alla base dell’asta, per poi ricominciare allargando le ma-
6. ni a sostenere il pene.

Tecnica 20: GLI ANELLI (richiede un’erezione completa o quasi completa)

Questa tecnica dà tutto un nuovo significato al segno di OK.

1. Applicatevi un’abbondante dose del lubrificante prescelto su entrambe le mani.
2. Fate il segno di OK con entrambe le mani.
3. Con un ritmo dapprima lento e in seguito più rapido, circondate il glande con le dita disposte ad anello e muovete ciascun anello verso il basso lungo il pene, alternando le mani.
4. Quando raggiungete la base del pene con una mano, fate scivolare l’altro «anello» sul glande senza perdere il ritmo.
5. Ponete entrambi gli «anelli» sul glande e ruotateli in direzioni opposte.

Tecnica 21:LA GABBIETTA (richiede un’erezione completa o quasi completa)

La mi amica Sabrina mi ha raccontato di aver imparato questa tecnica grazie alle chiacchierate notturne con le sue colleghe di lavoro.

1. Applicate su entrambe le mani un’abbondante dose di lubrificante.
2. Prendete il pene eretto con una mano.
3. Posizionate l’altra mano, ben lubrificata, come un ombrello aperto sopra il glande. Attente alle unghie! La punta delle dita deve flettersi all’esterno, come il bordo di una tromba.
4. Circondando il glande con le dita rivolte in basso, abbassate l’ombrello con un movimento rotatorio avanti e indietro (come quello che si fa quando si spreme un limone con uno spremiagrumi). Scendete quanto potete, finché non arrivate a toccare il glande con il palmo.
5. «Spremete» sul glande per qualche secondo; tornate verso l’alto, sempre girando e ricominciate.
6. Ripetete.

Tecnica 22: SUGGERIMENTI PER FANTASTICHE CAREZZE

– Gli uomini dicono che, quando penetrano una donna, sono tre le cose che procurano loro il piacere più grande: il caldo, l’umidità e la giusta aderenza. Ecco perché in tutte le tecniche si adopera il lubrificante intiepidito e si esercita una leggera pressione, simulando con le mani una vagina.
– La mia esperienza mostra che «l’Ode a Bruno», è la tecnica che va per la maggiore e per due motivi: la torsione, che manda gli uomini in estasi e il lungo movimento verso l’alto, che assomiglia alquanto a ciò che molti fanno quando si masturbano o si provocano l’erezione.
– Molti uomini sono assai sensibili nella zona del glande e in ciò sono simili alle donne che non sopportano la stimolazione diretta del clitoride. In questi casi è meglio concentrarsi sulle carezze appena sotto il margine del glande.
– Non ci sono regole, per la durata. Se è passato un bel po’ dal suo ultimo rapporto sessuale, è probabile che raggiunga l’orgasmo rapidamente. Spesso la stimolazione manuale è il preludio alla fellatio o all’amplesso, quindi dovrebbe durare finché vi piace, finché non scegliate di passare ad altro oppure finché la «missione» non sia compiuta.
– Dovete parlare con il partner, per essere certe di toccarlo con forza o pressione sufficienti a eccitarlo ma non tali da dargli fastidio. Nei casi più sfortunati, durante la masturbazione o l’amplesso, il pene si può danneggiare.
– Se siete a casa, tenete un panno o un asciugamano a portata di mano: quando siete a buon punto potrebbe servirvi. Tenete presente, però, che la maggior parte degli uomini, a meno che non abbia avuto un orgasmo da molto tempo, non produce più di un paio di cucchiaini di sperma, durante l’eiaculazione.

Non sottovalutate il potere delle vostre mani. Come scoprirete presto, il segreto del sesso orale più appagante, risiede appunto nel... dare una mano.

CONTINUA… Nel prossimo capitolo parleremo di come usare la bocca
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