Emma è maialia tua sorella

Emmaiala tua sorella
Domenica avete voluto fare tardi al mare, per godervi l’ultimo sole dell’estate, avete voluto fermarmi a mangiare il pesce , e alle 22.00 abbiamo ripreso la strada del ritorno.
Guido io con Erica, mia moglie a fianco, dietro Carlo, Emma sorella di Erica, e la sua bimba di 4 anni.
La bimba dorme, dobbiamo fare piano anche nel parlare, Carlo ed Emma sono stretti perché la bimba dorme nel seggiolino di traverso un po’ piegata.
Dobbiamo fare ancora un ora e mezza di strada, il vino sento che non mi fa stare molto attento e chiedo a Erica di guidare.
Neanche per sogno, lei la notte ha paura.
Si offre Carlo, ha una guida un po’ lenta e sonnacchiosa, ma almeno lui è sveglio, la giornata l’ha passata sul lettino fra il dormicchiare il leggere.
Prendo il posto di Carlo accanto al finestrino, ed Emma si avvicina a me stringendomi per fare stare il seggiolino largo.
Ripenso alla giornata al mare, ad Emma che osservava, se notavo il suo fisico, modellato da un anno di dura palestra, piu’ volte mi ha sorriso nell’acqua, arrivando a tenermi per il costume per vedere il mio attrezzo.
Al mare aveva uno zurlo, fuori misura, direi.
La strada statale è interrotta per dei lavoti, dobbiamo deviare per una secondaria molto buia, lunga almeno mezz’oretta.
Questa strada, la musica soft, rende sonnacchioso il viaggio, Erica, si addormenta, subito , cosi’ Emma, si appoggia a me con la testa.
-Carlo, hai problemi per guidare? Qui le donne dormono tutte, siamo svegli solo io te
-no, no, tranquillo io sono abituato a guidare di notte, fino a tardi, se vuoi dormire anche tu tranquillo, io ascolto la musica e mi concentro in questa strada molto buia e poco segnalata. Le donne che dormano tranquille, meno chiacchierano e meglio e’,ahaha
Ma il fatto che non tutte le donne dormono, Emma è solo appoggiata a me, vedo nel buio, i suoi occhi aperti e la bocca che sorride.
Sento la sua mano posarsi sulla mia coscia, e salire velocemente verso il mio attrezzo, lo stringe e lo strapazza, non riesco a rendermi conto, cosa stia succedendo, lei mi sbottona e con la mano entra dentro abbassa lo slip e impugna il mio cazzo , che a questo punto reagisce e nel giro di pochi attimi diventa attivo.
Lei mi guarda e sorride, come se soddisfatta.
Penso dentro di me che ora lei vuole fare la stronza, mi fa eccitare e mi lascia stare.
Invece il suo movimento di mano, intorno alla cappella è costante, i movimenti variano in rotzione e in alto e basso.
Lo tira fuori, e lo accarezza meglio, lo impugna, lo scappella.
Sarà la cosa improvvisa, imprevista, ma sento che l’eccitazione mi sale, e sto per venire, glielo mimo con gli occhi, lei con l’altra mano tiene un fazzoletto impregnato di sapone liquido, e si avvicina alla mia cappella, e mentre con la sinistra me lo impugna, con l’altra mano lavora sula cappella, finche non esce il liquido, che lei trattiene nel fazzoletto, e continua a scappellarlo, per farmelo uscire tutto.
Poi con maestria, lo pulisce bene, e si allontana da me. Mi risistemo, per evitare qualsiasi rischio.
-Carlo come va la guida?
-bene, bene, ora si ritorna nella statale e in poco meno di un quarto d’ora siamo a cxasa, ma tu non hai dormito?
-si ho fatto anche un sogno erotico ,pensa
-ah ah , meno male dai