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Patty porcellina in erba 09 il costume rubato


di Membro VIP di Annunci69.it pattymilf
14.07.2018    |    32.046    |    11 9.1
"Mi abbassò i pantaloni e le mutande, si era inginocchiata di fronte a me, mi guardava con i suoi occhioni azzurri mentre iniziava a segarmi..."

- La tua amica è proprio una brava troietta, Marco; vediamo come se la cava con la bocca e con il culo – disse il vecchio
Accusata di un furto che non avevo commesso ero in balia di tre vecchi porci ben contenti di divertirsi con una ragazza che poteva essere loro nipote, il tutto sotto lo sguardo divertito ed eccitato di mio cugino Gianfi, del suo amico Marco e di Paolo, il commesso
Stavo in quella stanza praticamente nuda con la faccia sborrata da Paolo e dopo avere fatto una spagnola al signor Giuseppe che si era poi scaricato sulle mie tette.

A mia cugina era rimasta addosso la sola minigonna, arrotolata in vita; aveva la sborra del commesso, che le colava sul volto, cadendo ai lati della bocca; questo e il vederla succhiarsi i capezzoli dopo che il vecchio l’aveva schizzata con la suo sperma mi aveva eccitato provocandomi un’erezione visibile sotto le braghette leggere che portavo.
Intanto le fu dato qualche fazzoletto di carta con cui pulirsi alla meno peggio il viso e le tettone.
- Al ragazzo è venuto duro – disse Giovanni, uno degli amici del vecchio, indicandomi –
- La puttanella potrebbe provvedere – interloquì Mario – in fondo è suo cugino, resterebbe tutto in famiglia –
- Dai, segalo – ordinò il vecchio – fallo contento –
- Signor Giuseppe, per piacere, mi lasci andare – implorò mia cugina
- Vieni qui ragazzina –
Patty gli si avvicinò, un po’ titubante
- Allarga le gambe –

Il vecchio mi mise una mano tra le cosce, risalendo fino alla passerina, aveva le dita fredde. Mi ficcò due dito dentro, con cattiveria, penetrandomi. Appoggiò il pollice sul pube e cominciò a stringere, sempre di più. Era forte, sorprendentemente forte. Mi faceva male. Cercavo di liberarmi, non ci riuscivo, mi divincolavo, ma lui stringeva ….
- Troia, quando ti do un ordine, tu obbedisci. Chiaro? –
- Si, signore –
- Ora va da tuo cugino, se gli succhi il cazzo puoi anche segarlo –
Gianfi era seduto su una seggiola. Mi aspettava.

Patty venne da me, si chinò per slacciarmi i pantaloni; mentre lo faceva le presi le tettone a piene mani, mungendola. Mi abbassò i pantaloni e le mutande, si era inginocchiata di fronte a me, mi guardava con i suoi occhioni azzurri mentre iniziava a segarmi.
- Gianfi sei un porco. Ti ecciti a vedere tua cugina, una ragazza, che fa una spagnola a un vecchio. –
- Non mi pareva soffrissi così tanto a fargliela –
- Quando avrò finito con te dovrò fare un pompino a uno degli amici del signor Padovani e farmelo mettere nel culo dall’altro, lo sai? –
Teneva il mio cazzo tra le mani, segandolo lentamente, voleva provocarmi, eccitarmi
- Prenderò quel cazzo i bocca e lo succhierò piano, perché voglio sentirmelo crescere dentro; lui intanto giocherà con il mio seno, le sue mani vogliose mi palperanno, prenderanno i miei capezzoli duri, li stringeranno; quando il suo uccello sarà duro userà la mia bocca come una figa calda e umida; sarò la sua giovane puttanella –
Con una mano mi accarezzava i coglioni, con l’altra stringeva il mio cazzo, scorrendoci sopra sempre più velocemente.
- E intanto che io succhio voi tutti mi guarderete il culo e la figa pensando al cazzo che mi penetrerà poco dopo –
- Patty…. Basta….. puttana..aaaaaaaaaaaa –
Cominciai ad eiaculare senza preavviso, schizzando mia cugina in faccia e sui capelli.
- Che zoccola – disse Marco – non pensavo arrivasse a tanto –
- Ora tocca a noi – disse Mario – mi piacerebbe farle il culo, tu Giovanni? –
- Prenderò la bocca allora, magari poi ce la scambiamo, che dici? –
- Ho un’idea –
La fecero mettere in ginocchio su un divanetto basso, le mani appoggiate allo schienale. Potevamo apprezzare tutti la curva perfetta della schiena e del culo; le tette sode erano libere con i grossi capezzoli che sporgevano invitanti. Le avevano fatto divaricare le gambe così che anche la sua fighetta era in bella vista.
- Una cagna pronta per la monta disse il vecchio Giuseppe –
Mario le si piazzò con il cazzo semirigido all’altezza delle labbra
- Succhiamelo un po’ finchè non è duro –

Aveva un cazzo già grosso così, sporgeva dal ventre pallido circondato da peli bianchi; per fortuna era abbastanza pulito, diversamente da quello del vecchio Giuseppe. Circondata dai sei uomini mi sentivo solo un oggetto da usare per il loro piacere. Puzzavo di sborra come penso potesse farlo la puttana di un bordello. Nonostante l’età dell’uomo il suo uccello divento duro ma soprattutto grosso, e lungo.
- Succhi bene Patty, sembra non abbia fatto altro in vita tua –
Mi passò dietro, segandosi per mantenere l’erezione. Sentii le sue mani divaricarmi le chiappe ed espormi il buco posteriore. Ci sputò sopra, ci appoggiò la cappella e spinse. Lo ficcò dentro fino in fondo.
- Cazzo Giuseppe, la ragazza ha il culo sfondato –
- Come? –
- Sono entrato nel culo di questa puttanella più facilmente che nella sua bocca –
Mi stava pompando in profondità, ma Gianfi, dopo che il padre di Marco mi aveva sodomizzata, si era preso cura di me con molta attenzione….
Sentivo il cazzone arrivarmi nello stomaco.

Vedevo Patrizia col cazzo di Mario piantato profondamente fra le sue chiappe, lo estraeva quasi completamente e lo spingeva ogni volta più profondamente dentro di lei. Le sue tettone, per quanto sode, oscillavano al ritmo dei colpi che riceveva. Mario comincio a schiaffeggiarla sulle natiche, mentre Patrizia gemeva.
- Mettiamola allo spiedo – disse il vecchio
Giovanni si calò i calzoni e le mutande, non aveva un gran cazzo, ma era già duro. Lo infilò in bocca a Patrizia, scopandogliela.
Dovevano avere una certa esperienza insieme perché entravano e uscivano da lei con molta abilità. Mario continuava a sculacciarla mentre Giovanni la teneva con una mano per i capelli e con l’altra le tormentava le tette.
Durarono abbastanza, venne prima Giovanni che le tenne l’uccello in gola finchè fu sicuro che avesse ingoiato fino all’ultima goccia.
Poi fu la volta di Mario, la prese per i fianchi, si agganciò a lei come se dovesse farle uscire il cazzo dalla gola.
Lo sentì irrigidirsi e svuotarsi nel suo intestino.

Mi fecero rivestire e uscii con Gianfi e Marco
- Patty –
- Dimmi Marco –
- L’ho infilato io il costume nella tua borsa, ero d’accordo con il vecchio -
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