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incesto

Patty porcellina in erba 02


di Membro VIP di Annunci69.it pattymilf
17.04.2018    |    51.650    |    11 9.0
"Ora vestiti che ti aspetta il ginecologo -..."
Passai la notte tranquilla, temevo Gianfi venisse a molestarmi, ma forse per presenza in casa dei suoi e dei miei genitori, non lo fece. Quando mi svegliai, erano quasi le dieci, il suo letto era vuoto, ma sentivo rumoreggiare in bagno. Gli altri abitanti della casa erano già in spiaggia; scesi in cucina per fare colazione. Ero seduta guardando distrattamente la televisione, voltando le spalle alla porta e mi accorsi di mio cugino solo quando, giunto alle mie spalle, mi infilò le mani nella scollatura per palparmi le tette.
- come sta la mia cuginetta preferita? -
- Gianfi! Cosa fai, lasciami stare -
- non mi sembrava ti dispiacesse tanto ieri sera -
Le sue mani si muovevano liberamente, dapprima palpeggiandomi poi cercando i capezzoli che prese tra le dita, stringendoli

Patrizia è mia cugina, va al liceo, io sono più grande di lei e sono all'università. E' sbocciata in questi ultimi due anni: non so da chi abbia preso i capelli biondi e gli occhi azzurri, in casa non ce n'è; mio zio ha sempre preso in giro mia zia per questo, accusandola di averlo tradito. Ha una bocca ampia con due labbra carnose che secondo il mio amico Marco sono perfette per succhiare..E' alta poco più di un metro e sessanta; su una figura abbastanza minuta spicca un bel paio di tette, non sono un esperto, ma direi una quarta piena. Due gambe snelle e un bel culo completano la sua figura.

Ho sempre considerato Gianfi come un cugino, ma dopo l'esperienza della scorsa serata lo guardo diversamente; le sue mani sul mio corpo mi imbarazzano ma mi eccitano più di quanto non voglia riconoscere.
- ti prego, stai fermo -
Ma i miei capezzoli duri dicevano il contrario. Mi girai verso di lui, aveva solo i pantaloncini del pigiama sotto i quali era impossibile non notare la sua erezione.
Mi fermai forse un momento di troppo a guardarlo..
- prendilo -
- no Gianfi sei mio cugino, non posso ...-
- dai, non aspetti altro -

Le lasciai un capezzolo e mi scoprii, lo sguardo di Patrizia me lo aveva fatto venire ancora più duro; le presi una mano e gliela misi intorno al mio cazzo, guidandola.
- - ora vai avanti da sola, qualche sega l'avrai fatta ai tuoi amici -
- Gianfi... ti prego -
- le hai fatte o no? -
- si -
- dai che sei brava -
- non...mi fai male -
Avevo la sua tetta in mano e gliela stavo strizzando, mi piaceva farlo, mi dava un senso di possesso nei confronti di Patrizia. Stringevo e lasciavo, stringevo e lasciavo, ogni volta più forte, alla fine cedette e cominciò a segarmi.

Gianfi aveva un bel cazzo, non che ne avessi visti poi tanti, iniziai a masturbarlo; lo avevo proprio all'altezza del viso, era completamente scappellato, il glande era grosso, scuro. Mi teneva le mani sulle spalle, le tette si muovevano morbidamente a causa del movimento della mia mano. I capezzoli spuntavano duri sotto il tessuto sottile.
- toglila – mi disse riferendosi alla maglietta che usavo per la notte
- no.. dai.. potrebbe arrivare qualcuno -
- non c'è nessuno- mi disse accompagnando le sue parole con un crick con le dita sul mio capezzolo sinistro; mi aveva fatto veramente male e mi affrettai ad ubbidire rimanendo in mutandine.
- ti piace proprio farti strapazzare cuginetta. Ora chiudi gli occhi, apri la bocca e tira fuori la lingua e con le mani offrimi le tette, ho voglia di sborrarti addosso, ma dove lo sentirai all'ultimo -
- Gianf.... -
non feci in tempo a finire, mi arrivò una sberla sulla tetta nuda -
- sbrigati -
Obbedii ancora.

Era bellissima, seduta di fronte a me, a gambe aperte, vestita dei soli slippini da cui fuoriuscivano i peli della sua fighetta, le tettone sostenute dalle mani a coppa con i capezzoli eretti circondati dalle aereole scure, la bocca aperta con la lingua fuori e gli occhi chiusi; eai li ad attendere obbediente la mia sborra calda. Ormai ero pronto.
- Patty, sei una puttanella, ripetilo -
- si Gianfi, hai ragione sono una puttanella -
Ho sempre sborrato molto.
Il primo getto la centrò in bocca, gli altri la colpirono in faccia e sul seno.
- Ora spalmatelo bene e poi ti lecchi le dita -
Era proprio una brava puttanella obbediente, fece quanto le avevo detto
- alzati e togliti le mutandine -
Non era certamente mai stata una ragazza ribelle, tutti la descrivevano come mite, ma non pensavo certamente si lasciasse umiliare così. Era nuda di fronte a me. Il seno sinistro arrossato per lo schiaffo che le avevo dato
- girati, appoggiati con le tette sul tavolo e allarga bene le gambe -
Aveva proprio un bel culo, rotondo e come potei constatare subito, sodo; ma volevo verificare un'altra cosa; le infilai due dita tra le cosce e la penetrai
- sei bagnata fradicia, puttanella.... ora vestiti che ti aspetta il ginecologo -
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