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Scambio di Coppia

L'amica del Cuore


di Membro VIP di Annunci69.it lordlady
08.07.2021    |    21.869    |    7 9.7
"Ciò che prima erano fugaci è passeggere fantasie, sempre celate alla stessa Lilia, sono diventate quotidiane, come le visite di Ida..."
L'amica del Cuore/1

Si chiama Ida l'amica del cuore di mia moglie Lilia. Una bruna di una quarantina d'anni, non troppo alta, anzi, ma con tutti gli attributi al posto giusto, una quarta di seno ed un fondo schiena che non passa inosservato. Sposata con Vale, di qualche anno più giovane di lei. Entrambi immigrati dalla Moldavia, vivono in Italia da molti anni e lavorano entrambi.
Una coppia consolidata e tranquilla. Da quando ci siamo trasferiti da un'altra città abitiamo a pochissima distanza: da casa nostra si vede benissimo casa loro. Noi si abita al secondo piano di un piccolo condominio e per questo si riesce a vedere la loro camera da letto, dato che abitano al piano terreno di un altrettanto piccolo condominio.
Un'amicizia "antica" quella fra Lilia e Ida, unite dalla comune nazionalità, datata fin dai primi tempi del loro essere in Italia, ormai oltre un decennio fa. Una frequentazione che tiene viva la memoria della loro terra lontana, le tradizioni ed il cibo. Fra loro sovente parlano in Moldavo, o in Rumeno e spesso anche in Russo, incuranti del fatto che io non ne capisco nulla di quelle lingue. Insomma un'amicizia vera e per quanto ci riguarda tenuta ben lontana dal nostro interesse per il mondo della trasgressione di coppia.
Ciò non mi ha mai impedito di fantasticare col pensiero di "vedere" Ida coinvolta nel nostro trasgressivo segreto: troppo provocanti le sue gonne corte e le scollature che lasciavano ampia visione di un seno sodo e turgido.
Quando veniva a casa nostra non potevo non apprezzare la sua femminilità, soprattutto quando indossava minuscole gonne che mettevano in mostra le cosce tornite e sode ed un culo che, quando si abbassava in avanti, si mostrava in tutta la sua prorompente e turgida bellezza.
È succedeva spesso, tanto che la stessa Lilia, gelosa com'è, si affrettava a ad interporsi fra me e lei, per impedirmi la visuale.
Io gettavo l'occhio... anche se non lo davo a vedere... Ovvero cercavo di non darlo a vedere. Ma Lilia conosce bene la mia prontezza di riflessi... e quanto io sia sensibile verso quelle performances che, però, ritenevo del tutto casuali e non premeditate. Fino a che...
Da quando abitiamo vicino Ida è quasi tutti i giorni da noi. O per un motivo o per l'altro quella che era una frequentazione sporadica è divenuta quotidiana.
Ed anche i miei "pensieri" si sono evoluti. Ciò che prima erano fugaci è passeggere fantasie, sempre celate alla stessa Lilia, sono diventate quotidiane, come le visite di Ida.
Tanto presenti che durante una delle nostre serate hot, quando la fantasia vola con idee e proposte per la ricerca di trasgressione con altre coppie, rivelai a Lilia il mio ossessivo pensiero: coinvolgere Ida nel nostro mènage di coppia scambista. E quasi le sussurrai: "Come la vedi se tu ed Ida mi prendete il cazzo in bocca?"
-"Sei impazzito!?", mi disse Lilia, interrompendo il gran pompino che mi stava facendo.
"Beh, mi affrettai, sempre che anche a te faccia piacere...".
-"Non se ne parla proprio!" - soggiunse.
- "Vuoi che tutta la Moldavia conosca il nostro segreto?".
-Eppoi... anche se fosse, non hai pensato al marito? Che direbbe Vale? Geloso com'è la ucciderebbe!"
-Mha... - aggiunsi - chi ti dice, invece, che i due non siano, come noi, irreprensibili in pubblico e nel privato scambisti e trasgressivi?
-"Dopotutto siete talmente amiche che potresti sondare questo aspetto". Le dissi provocatoriamente.
-No!.. NO!! Mi ripeté, nel mentre riprese il cazzo fra le mani e cingendolo da sotto, assieme ai testi oli lo fece sparire in bocca succhiandolo con veemenza. Più del solito... e mi fissava nel frattempo che la mia asta le entrava e usciva dalla bocca e la lingua completa a il giro leccando la cappella.
E lì che fui "ispirato", come San Paolo sulla Via di Damasco: e se la proposta "oscena" invece di farla a Ida l'avessimo fatta a Vale? Un uomo, pensai, difficilmente si tira indietro all'idea di scopare una bella donna.
E l'idea di vedere Lilia alle prese con due uomini mi fece ulteriormente eccitare. Lilia stava messa alla pecorina, con il culo rivolto verso lo specchio che abbiamo posto ai piedi del letto e la testa immersa fra le mie cosce. Potevo vedere il suo lato B che ancheggiava ed immagginai Vale che la penetrava da dietro...
Le svuotati tutto lo sperma in gola, urlando dal piacere ed inarcando la schiena come per far entrare ancora di più, cosa impossibile, il cazzo in bocca che lei tratteneva in bocca cingendo con ambo le mani i coglioni. Mi svuotò fino a quando gli spasmi dell'organo non si furono calmati.
Calmati i miei ed i suoi bollori volli farla partecipe della mia "ispirazione".
-"E se invece di parlare a Ida ne parliamo prima con Vale?" Le dissi speranzoso.
Mi guardò ma non rispose allontanandosi per le sue cose igieniche.
Mi rispose dal bagno: - "Sei un maiale!"
Tacqui, pentendomi. Forse per lei è davvero troppo, pensai.
Sentivo lo scroscìo della doccia e non osai ribattere. Andai in cucina a preparare un caffè e nel mentre armeggiavo la caffettiera lei mi raggiunse avvolta in un accappatoio.
-" E come penseresti di dirglielo?", esordì mentre strofinava i lunghissimi capelli.
Mi volta, lasciai perdere il caffè e le cinsi le braccia intorno alla schiena, infilandole sotto l'accappatoio.
Sentivo il suo corpo ancora bagnato che aderiva al mio. Le sollevati le natiche attraendola verso di me. Il cazzo mi veniva di nuovo duro e lo spingevo verso il suo ventre.
- Sei proprio un gran porco", mi disse constatando che era bastata quella frase per riaccendere in me la libido e la voglia di trasgressione.
-"Ci penserò", risposi mentre giocavo con le dita vicino al buco del culo.
Ma finì lì... Impegni di lavoro richiedevano la mia attenzione. L'essere costretti a lavorare da casa non giustifica ritardi nel compiere il proprio dovere.
Accesi il computer per ottemperare a ciò che dovevo ma il mio pensiero non si distolse da come avrei potuto parlare, quali parole usare e soprattutto quando e come affrontare l'argomento con un uomo con il quale mai avevamo parlato di sesso. Insomma mai avevamo condiviso espressioni o ammiccato al culo di una bella donna che ci passava accanto. E quindi non sapevo proprio da che parte iniziare. Sapevo che era molto geloso, ma null'altro.
Ma avevo la convinzione che nessun uomo, seppur integerrimo ed ortodosso nelle pratiche sessuali, si è privato dell'idea, seppur fugace ed inconfessata, di scopare una donna diversa dalla propria compagna.
Sì... ma come introdurre l'argomento?
-"Devo partire da lontano" - rimurginai fra me e me.
Passarono alcuni giorni senza che nessuno di noi toccasse l'argomento. Ed io, benché il mio pensiero fosse ricorrente, non volevo "forzare" Lilia.
Fu lei, invece, che una sera aprì il discorso:
-"Ma poi hai pensato Vale e Ida?"
-"Ci sto pensando tutti i giorni, per la verità" - risposi e aggiunsi "Non è facile... ma forse ho trovato il bandolo della matassa".
-"Ah... si?", fece lei con meraviglia ed una evidente espressione di curiosa voglia di sapere cosa avessi esgoscitato.
-"Mi serve uno dei nostri toys", mi venne da dirgli come se avessi da tempo maturato una strategia. In realtà fu un lampo di genio, uno dei miei soliti, improvvisi, spunti di ispirazione istintiva. Mi succede spesso di trovare inaspettate soluzioni dopo che per giorni e vanamente penso e ripenso a come risolvere situazioni.
-"E cosa c'entra il toys?", fece lei.
-"C'entra... C'entra..." aggiunsi.
Ormai mi fu tutto chiaro. Ma mi occorreva un toys nuovo di pacca. Appunto imballato, come appena acquistato. Comprai tramite un negozio online un ovulo vibrante con radiocomando. Uno di quei giocattolini che molte donne ormai nascondono nella borsetta, fra rossetti e rimmel. O che indossano nascostamente anche in pubblico, aziona do le varie modalità di vibrazioni di cui questi gioielli della tecnologia sono dotati. Ne avevamo uno simile che spesso usavamo nelle nostre uscite e che Lilia indossava mentre io mi rise avo di azionare il radiocomando per il mio piacere di vederla mentre si tratteneva, sopratutto in pubblico, dal urlare dall'intenso piacere che il piccolo ovulo vibrante, inserito nella sua vagina, le procurava.
Arrivò nel consueto pacco anonimo appena il giorno dopo. Non vedevo l'ora di mettere in atto il mio piano.
Dovevo trovare il momento adatto che, secondo il mio piano, sarebbe giunto quando avrei dato a Vale un passaggio con la mia macchina. E ciò poteva succedere presto perché spesso io e lui si andava assieme a fare la spesa al supermercato. Soprattutto quando si decideva di trascorrere una serata assieme per cenare, a casa loro o da noi. E così misi in atto il mio "diabolico" e intrigante piano.
Lo dissi a Lilia:
-"Chiama Ida e proponigli di cenare assieme stasera".
Lei mi guardò sospettosa. Sapeva che stavo "tramando" per ciò che avevo in mente. Ma non si oppose. Né mi disse nulla. Mi lasciava fare, forte della fiducia che avevo conquistato nella organizzazione di incontri, tutti a lieto fine, con coppie e singoli.
Mandò un sms alla sua amica che da lì a poco rispose chiedendo: - "Dove, da voi o da noi?"
--"Da noi", le dissi di rispondere. Avevo bisogno di "giocare in casa" soprattutto per non invadere la privacy di casa loro. Forse a da loro Vale poteva essere più "rigido". Ove mai la situazione fosse evoluta. Ma non miravo necessariamente a far precipitare i tempi. Ero consapevole che la questione andava affrontata con calma, cautela e leggerezza allo stesso tempo.
Ci demmo appuntamento alle 19, dopo il lavoro. Quando vennero proposi la rituale "spesa" per ciò che avevamo deciso di preparare per la cena. Pesce, proposi io. Carne, dissero le donne. Opta mo per la carne, pur di farle contente. E come sempre succedeva Ida e Lilia restarono a casa, a "ciaccolare" delle loro cose in Moldavo ed io e Vale andammo, con la mia macchina per fare compere.
Avevo messo il pacchetto con il toys sul sediolino anteriore del passeggero. Avevo tolto la carta dell'imballaggio anonimo e lo avevo lasciato nella sua confezione originaria. La grafica esterna ben rappresentava, con una immagine femminile estasiata, e la foto dell'ovulo che lasciava comprendere la sua capacità "vibrante" e il telecomando dal quale graficamente "uscivano" onde radio.
Il pacchetto non poteva passare inosservato. Delle due una, pensai ancor prima di salire in macchina, o fa finta di nulla o mi chiederà di quel pacchetto e... del suo uso e a chi fosse destinato. Speravo, ovviamente, nella seconda ipotesi.
Salimmo in macchina. Il pacchetto ed io onde evitare che lui lo buttasse sui sediolino posteriori gli dissi di appoggiarlo nel vano portaoggetti posto nel cruscotto anteriore, davanti a lui.
Notai il suo sguardo, attirato più dalla avvenente e provocante immagine femminile che dal resto. Ma comprese subito di che si trattava. Sorrise, forse imbarazzato, ma non disse nulla. Fui io ad esordire:
-"Scusa, dissi, non ho avuto tempo di portarlo a casa. È una sorpresa per Lilia".
A quel punto lui riprese il pacchetto e se lo rigirò fra le mani, come per capire meglio il contenuto.
-"Aprilo, mi affrettati a dire, non ne hai mai visto uno?"
'"No, rispose, ma so cosa è. Ne ho visti nei film porno".
È scartò lo scatolo, tirando fuori il piccolo ovulo dal diametro di un paio di centimetri e lungo sei o sette. Era duro in consistenza, ma ricoperto da una morbida gomma in lattice sanitario. Non era una "cineseria". Per questi "toys" ho sempre badato alla fattura e al materiale. Mai al prezzo.
L'ovulo aveva una doppia cordicella che nella sua funzione serve a che possa essere estratto quando non serve più. Il radiocomando, grande come un accendino, ma un po'piu schiacciato aveva i canonici pulsanti on-off e un altro che pigia dolo poteva variare intensità e modalità di vibrazione. Ma, ovviamente, il tutto non era funzionante, se non previa carica mediante un caricabatteria e una coppia di batterie EE per il radiocomando.
Vale si rigirò L'ovulo fra le mani. E disse: - "È carino". Lo usate voi?
-"Beh... È la prima volta che ci provo, dissi - mentendo spudoratamente -.
" Sai... quando facciamo l'amore qualche fantasia trasgressiva fiene fuori... ".
=" Finora, aggiunsi senza aspettare risposta da parte sua, abbiamo giocato con zucchine e carote... eccitante ma... un po' freddo come gioco è dopo un po' è alquanto noioso e ripetitivo. Con questo giochino credo che Lilia si divertirà... ".
- "Beh, certo", aggiunse lui. "Vuoi mettere un affare inanimato con un oggetto che vibra e per giunta non freddo come una carota?
-" Glielo do' stasera..., gli dissi, vediamo che reazione avrà.
Mi guardò con fare interrogativo.
-"Ti darebbe fastidio? Se sai che Lilia lo indossa durante la cena?, gliela buttati lì.
-" Senza che Ida, sappia nulla, ovviamente", mi affrettati a metterlo tranquillo.
-"No... no..." Mi disse, ma forse più per non essere scortese e apparire "antico". Ed a me conveniva, comunque quella posizione. Stava "andando" esattamente come pensavo. Farlo entrare in punta di piedi nel nostro mondo trasgressivo senza procurarvi traumi eccessivi.
Ed affrontai più decisamente l'argomento:
-"Sai, gli dissi, a noi piace, ogni tanto, fare sesso in modo inconsueto. A Lilia, ad esempio, piace essere sexy e provocare i maschietti. Non è proprio esibizionista, continuai, ma le piace, di tanto in tanto sentirsi al centro di situazioni erotiche.
Taceva, il mio amico, e vedevo che era alquanto in difficoltà. Dovetti cambiar discorso, parlando di ciò che avremmo comprato per la cena.
Tornando verso casa, dopo la spesa al supermercato, presi il toys con i suoi accessori e me li infilati in tasca. E dissi con un'aria furbesca - "Vedrai che Lilia lo indosserà"
-"Speriamo - fece lui ridendo - che non ti cacci di casa! Eppure a me e a Ida"
-" Non conosci le donne, amico mio. A loro piace sapere che ci eccitiamo quando fanno le troie".
Giunti a casa consegna mo le buste con la spesa alle donne che si misero all'opera per preparare la cena.
Vale mi guardava con un'aria interrogativa ed era insolitamente silenzioso. Tanto da suscitare in Ida la domanda-"Vale... Tutto a posto?" ti senti bene? "
-" Si... Si, si affrettò a rispondere mentre continuava a guardarmi. Aspettava ciò che di vedere se davvero facevo ciò che avevo detto in macchina.
Dopk avetcsistemato le birre in frigo mi avviati verso la camera da letto. Chiusi la porta dietro di me e aprii il toysced il caricabatteria per attivare il funzionamento. Assicurato i che tutto funzionava chiamai ad alta voce Lilia.
-"Amore vieni un attimo per favore... Non trovo la camicia a fiori", m'inventai.
-"Come al solito!, si lamentò. Ma poi venne.
-" Chiudi la porta, le sussurra a voce bassa.
-"Indossa l'ovulo vibrante. Ma non questo nuovo. Il tuo, quell'altro". Le ordinai.
-"Questo nuovo ci serve per Ida. Se le cose vanno come spero".
-"Mha... sei sicuro di quello che fai?" disse con aria preoccupata.
-"Fidati..., e fai come dico. Tagliati corto avviando i verso la cucina e tirandomi dietro la porta della camera da letto.
Mi infilati in tasca il radiocomando e portai anche il toys nuovo con il suo radiocomando, ma chiusi in un sacchetto di tela che non lasciava intravvedere il contenuto.
Al rientro in cucina Vale mi guardava con aria interrogativa.
Gli feci un occhiolino ed il segno ok con la mano. Ida, ignara di ciò che succedeva, chiese:-"Ma birre fredde non c'è ne sono?"
-"Guarda in basso nel frigo, le dissi, quelle in alto sono quelle che abbia comprato adesso, sono calde".
-"Ci vuole proprio una bella birra fresca, dissi, e presi 4 bicchieri dal mobile delle vettovaglie.
-" Con la birra ci vuole un sigaro, dissi. Ed avviandomi verso il balcone per accendere uno porsi il pacchetto a Vale che però non fama sigari, ma sigarette. Mi seguì e ci sedemmo, birre in una mano e fumo nell'altra.
-" Salute!, dissi alzando il bicchiere.
-" Sănătate, mi rispose in Rumeno.
Misi mano alla tasca e passai a lui il radiocomando dell'ovulo vibrante che Lilia aveva, secondo me, già indossato.
-"Quando andiamo di là usalo a tuo piacimento, gli proposi, ad un mio cenno. Ma bada... Lilia non sa che tu sai, dissi mentendo. Lei sarà convinta che sia io ad usare il radiocomando".
Lui annuì ammiccando un malizioso sorriso. Ormai era entrato nel gioco. Ma per me non eravamo che solo all'inizio di quel che avevo in mente.
-"Assicurati che sia acceso, gli raccomandai, e aziona con calma le variazioni delle vibrazioni." conclusi.
Intanto Ida, esperta di arrosto, aveva finito di cuocere la carne e la cena, quindi, quasi pronta. Mancavano contorni e frutta. Ma vi pose rimedio Lilia che nel frattempo era tornata. Nulla faceva trapelare dalla sua espressione. Si era tolta, però i pantaloni ed indossava una larga gonna a coste, anche abbastanza corta.
-"Sto più comoda", esordì, notando che tutti avevamo constatato quel cambio di abbigliamento.

(continua...)
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