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La nipote moldava


di Membro VIP di Annunci69.it lordlady
15.03.2022    |    28.707    |    18 9.8
""Niente di che, rispose Lilia mentre si rialzava, stavo cercando un bottone che è caduto"..."
Come ogni anno in estate io e la mia compagna Lilia facciamo ritorno alla sua terra d'origine: la Moldavia. La Repubblica della Moldavia è un Paese piccolo. Sia come territorio che come numero di abitanti. Ed è una terra molto semplice, senza alture considerevoli, pochi fiumi, e niente mare. Compressa fra la Romania, che essi considerano la terra Madre, e l'Ucraina. Parlano il Moldavo, che è una sorta di dialetto Rumeno e molto diffuso è anche il Russo che al tempo dell'Unione Sovietica era la lingua ufficiale.
Il Paese è fra i più poveri del Vecchio Continente anche se, ad onor del vero, nella capitale, Chisinau, si vedono molte macchine di lusso e sono quasi del tutto scomparse autovetture di stampo socialista facendo posto ad auto di importazione giapponese, tedesca e francese.
La città è caotica ma con grandi strade che si snodano lungo gli assi principali collegando i molti quartieri con un traffico alquanto intenso.
Ci torniamo volentieri anche e soprattutto perché vi vivono i parenti di Lilia. Una famiglia alquanto numerosa che in estate trova mille motivi per stare insieme mangiando i tipici piatti locali, quasi tutti a base di carni e verdure. E bere. Ed il bere è importante in queste occasioni. Tanto bere... birra e vino che qui è davvero eccellente. Famoso, infatti, è il vino di Cricova realizzato con metodo Chardonnay e ricavato da uve pregiate.
Estati molto calde, inverni rigidi e abbondanti piogge producono vitigni di grande qualità.
Ed i Moldavi sanno ben rendere omaggio al loro vino. Forse... anche troppo.
Ma è grazie ad esso che in questa estate abbiamo vissuto una esperienza che mai avremmo immaginato di vivere... In questa terra di religione Cattolica Ortodossa, dove il sesso trasgressivo è tabù. Rari, infatti, sono i privè e praticamente inesistenti i siti web "swingers" locali. Si trovano motori di ricerca internazionali come Adulfriendfinder ma nulla di locale come potrebbe essere A69.
Quindi ciò che ci è successo è andato molto oltre la nostra immaginazione.
Il 5 agosto ricorre una delle tante feste religiose ortodosse che si celebrano durante l'anno. Ed in questa occasione chi abita nei piccoli paesi è dispone di spazio per allevare maiali... procede anche alla macellazione del suino la cui carne conservata in vari modi servirà la mensa per i lunghi e freddi mesi invernali.
Ovviamente è ulteriore motivo di festa e per riunire la famiglia, i vicini e pretesto per i bandire la tavola con le pietanze tipiche della tradizione moldavena.
Ed il vino e la birra, qui venduta in bottiglie da 3 litri, scorrono abbondanti.
Io sono l'ospite eccellente, unico italiano fra Moldavi. E tutti si preoccupano di farmi stare ad agio. Talvolta con troppa insistenza nell'offrirmi le loro pietanze, spesso non proprio gradite al mio palato. Ma tant'è... Occorre fare buon viso anche se certi cibi farei proprio a meno di mangiare. L'ospite è sacro... ed un "niet" è certamente inteso come un rifiuto offensivo.
Nell'occasione di quest'anno fra i tanti parenti è venuta anche una famiglia di cugini che vive in Germania. Madre vedova e due figlie. Non li vedevamo da diversi anni. Lei, una sessantenne, rimasta senza marito, le figlie di 25, Svetlana, e 22 anni, Julia.
Molto belle e una di esse, la più grande, decisamente femmina.
Non si poteva non guardarla... maliziosamente.
Indossava un paio di short cortissimi che le mettevano in mostra due superbi glutei. Il bordo del cortissimo pantaloncino, ricavato dal taglio di un jeans erano sfrangiati e lo rendevano ancora più corto e malizioso.
La squadrai dalla testa ai piedi e lei notò che il mio sguardo non era come quello di un "paterno" zio...la piccola eccitava i miei pensieri "malsani". La salutai cercando di cambiare il mio sguardo libidinoso quando lei avvicinandosi mi si buttò addosso abbracciandomi.
-"Ciao zio! - disse stringendomi a sé.
Sentii il suo prosperoso e pizzuto seno premere contro il mio torace e una scarica di adrenalina mi pervase... mentre un profumo delicato e fresco mi avvolse. Profumava di gioventù. Un profumo non intenso ma delicato e avvolgente che induceva ad atmosfere soffuse ed erotiche insieme.
Fui lesto a svincolarmi da quel troppo caloroso abbraccio. L'avrei stretta a me... altroché... Ma non sarebbe stata cosa opportuna.
Furono musica e balli che mi tolsero dall'impiccio. E lei si lasciò coinvolgere dalla assordante musica e iniziò a ballare. La guardavo mentre le sue movenze mettevano in risalto le sue forme sinuose ed il seno sobbalzava libero dal reggiseno che non indossava. I capezzoli turgidi premevano contro la leggera maglietta. Si scatenò in un ballo che sembrava una macumba, era quasi in estasi, noncurante di essere al centro della scena: tutti le avevano fatto spazio e le giravano intorno. Sudava ed il sudore le faceva più aderente la camicetta color pelle. Ad un certo punto era come se non avesse più la camicia tanto che il sudore facendola aderire alla pelle le metteva in mostra le coppe del seno.
Ero rapito e la scena mi eccitava.
Lilia notò che guardavo la nipote e avvicinandosi mi sussurrò: "Ti eccita la nipotina?"
Non seppi mentire. Lei mi conosce fin troppo bene e sa quanto io sia sensibile alla bellezza di una donna provocante e sensuale.
-"Si - le risposi - è molto femmina tua nipote. Ed anche un po' troia" - aggiunsi. Senza timore di un suo disappunto.
"Sei un porco" - mi disse - sorridendo i con malizia.
E prendendomi per un braccio mi condusse al centro della pista da ballo attaccandosi addosso e spingendo il suo bacino contro il mio.
Ero eccitato e lei se ne avvide sentendo il mio membro turgido premere contro il suo ventre.
"Cosa le faresti?" Mi bisbigliò in un orecchio.
"La metterei in mezzo a noi", risposi senza vergognarmi.
Ero troppo eccitato per porre un freno al mio pudore.
-Peccato che sia tua nipote", mi affrettati ad aggiungere.
-"Bè... non sono mica gelosa", mi disse con un'aria innocente.
La guardai con stupore mentre pensavo che sarebbe stato davvero intrigante coinvolgere la nipotina in un threesome con la zia e me.
"Ci proviamo?" Le chiesi senza alcun pudore ormai.
"Se ci riesci..." Mi rispose scettica con aria di una sfida che sapeva impossibile da portare a termine.
In fondo era la figlia di una sua cugina. Ma pur sempre una nipote seppure di secondo grado e che vedeva raramente.
La festa continuò fino a notte tarda fra canti, suoni e balli della tradizione moldava. Io seppur non amante di quel genere mi lascia coinvolgere più per non perdere l'occasione di farmi notare dalla bella nipotina che per il gusto di ballare.
Verso l'alba il vino è la birra ebbero la meglio su molti dei convenuti. Ma non su di me. Bevo poco per mio carattere ciò nonostante ero stanco e chiesi a Lilia di andar via non prima però di aver salutato la bella nipotina e invitandoli a trascorrere un fine settimana in giro con il nostro camper.
-"Avete il camper"? " mi chiese meravigliata.
-" Si, le risposi, è parcheggiato dietro casa".
-Posso vederlo? Mi chiese sgranando gli occhi dalla curiosità.
-Non ho le chiavi con me, aggiunsi. Domani vieni che andiamo a farci un giro".
E già fantasticavo con il pensiero...
"Posso portare anche mia sorella e la mamma?
" Certamente!" - mi affrettati a risponderle, con un po' di delusione.
Il giorno dopo, di buon ora la nipotina bussò alla porta. Era da sola.
Indossava un vestito cortissimo, di quelli che si abbottonano sul davanti.
Era senza reggiseno e il turgido seno sagomava il vestito.
-"Ciao!" - La salutai ben contento di vederla.
-"E la mamma?" Le chiesi sperando fosse davvero da sola.
-"Non può venire perché ha da andare a Chisinau per una visita medica" - rispose.
-"Bè... Se vuoi possiamo andare comunque a fare un giro con il camper - aggiunsi -. Tua madre ti fa venire?"
-"Si... si, non c'è problema" - rispose sfoderando un gioviale sorriso.
Chiamai Lilia e la informati della cosa.
Il tempo di vestirci, mettere in un cesto un po' di roba da mangiare e un paio di birre e ci avviamo al camper.
Salita a bordo del mezzo Svetlana era entusiasta e felice di quella che per lei era una bella avventura. Scrutó tutta la cellula, aprì armadio, frigorifero, i ripostigli, il bagno.
Poi notò il letto in mansarda e mi chiese come si faceva a salire.
Le mostrai la scaletta di legno e la posizionai per farla salire.
Non se lo fece dire due volte. Salì i primi tre o quattro scalini e si sporse con il busto nella mansarda. Così facendo le si poteva vedere il sodo culo con un microscopico perizoma rosa che appena si intravvedeva fra le natiche. Il colore è le ridotte dimensioni facevano apparire come se non portasse alcunché sotto il vestito.
Mi venne d'impulso di mettergli una mano fra le cosce... ma mi trattenni. Non mi piace usare alcuna violenza sulle donne.
Per calmare la mia adrenalina mi spostai al posto di guida e misi in moto il motore.
Lilia e Svetlana si sedettero nella dinette e chiacchieravano in Moldavo.
-"Dove volete andare" - chiesi.
-Perché non andiamo al parco del fiume Nistro? - chiese la ragazza.
-Ma è molto lontano! - osserva - Occorrono almeno tre ore per andare e altrettanto per tornare. In un solo giorno non ne vale la pena!
-Bè... ma ci fermiamo a dormire e rientriamo domani in serata" - aggiunse Lilia.
-"Occorre chiedere alla mamma di Svetlana" - obiettai.
-"Giovanni... io sono maggiormente, non ho bisogno di permesso di mia madre" - precisò la ragazza.
-"Ma comunque occorre avvisarla - conclusi- e aggiunsi: Non vedendoci per due giorni si preoccuperà eppoi è corretto informarla. Chiamala al cellulare"
Così fece e dopo aver confabulato e rassicurato la madre mi gettò le braccia al collo contenta di quella che per lei era la prima volta che trascorreva una piccola vacanza in un camper.
Ci avviamo lungo la M1, la superstrada (in Moldavia, come in Romania, non esistono autostrade a pagamento) che conduce verso il confine con la Ucraina segnato dal lungo fiume Nistro.
La ragazza era entusiasta. Non aveva mai vissuto una esperienza simile e lungo il tragitto si spostava dalla cabina di guida alla cellula.
La zia... assecondava quella sua allegria e le indicava case e paesaggi belli che man mano scorrevano lungo il viaggio.
Dopo circa 4 ore giungemmo in vista del fiume. E non fu difficile trovare una radura contornata da alte querce e alberi di noce poco distante dal corso d'acqua. Parcheggiati il camper dietro alti cespugli, in una posizione non visibile dalla strada maestra e in posizione piana.
Chiesi a Lilia di aprire la veranda nel mentre dal garage tiravo fuori il barbecue per arrostire della carne alla brace.
La ragazza sembrava una cerbiatta in libertà. Era tornata bambina. E se non fosse stato per la sua fisicità dirompente di femmina poteva benissimo essere una ragazzina gioviale.
Ma le sue forme dicevano tutt'altra cosa.
Ed io ero sempre più eccitato nel guardarla in ogni sua movenza sperando di intravvedere la sua femminilità che prorompeva oltre quello striminzito ed estivo vestitino leggero.
-"Ti eccita la nipotina", mi sussurrò maliziosamente Lilia, nel mentre la ragazza si era allontanata verso il fiume.
-"Non poco" - le confessai senza pudore.
-"La leccherei dalla testa ai piedi, senza tralasciare nulla...". Soggiunsi figurandomi la cosa.
Lilia senza parlare oltre mi prese per mano e mi condusse dentro il camper.
Mi sbottonò la patta dei pantaloni e mi tirò fuori il cazzo dalle mutande.
Lasciai fare... E lei mi prese il cazzo in bocca. Sentivo la sua lingua roteare intorno al glande mentre le spingevo in bocca tutta l'asta.
Non ci preoccupammo della nipotina che poteva ritornare improvvisamente. Anzi, eravamo eccitati entrambi dall'idea che Svetlana poteva rientrare e coglierci in "flagranza".
E infatti la sentimmo che stava rientrando e preso da un ultimo istinto di pudore tentai di ricompormi ed in parte ci riuscii. Ma Lilia non riuscì a sollevarsi dalla posizione in ginocchio che aveva assunto.
Svetlana dovette notare che "qualcosa" stavamo combinando.
La patta dei miei pantaloni era rimasta aperta e il turgore del mio cazzo era ben visibile.
"Che fate? - chiese.
"Niente di che, rispose Lilia mentre si rialzava, stavo cercando un bottone che è caduto". Mentì spudoratamente.
Ma la mia patta aperta "parlava" ben chiaro... E alla maliziosa Svetlana non sfuggì il rigonfiore del pantalone.
"Vi aiuto a trovarlo... Il bottone?" disse con un ammiccante sorriso, guardando proprio la patta aperta.
"Bè... tu sicuramente hai la vista migliore della mia" esordì Lilia che si rimise in ginocchio e per farlo si sollevò la gonna sopra le ginocchia.
Svetlana la imitò ed anche lei si mise in ginocchio come per cercare l'oggetto sotto il tavolino.
Io, rimasto in piedi, senza proferir parola slacciai l'ultimo bottone rimasto chiuso della mia patta e mi abbassa simultaneamente pantalone e mutande. Lilia fu lesta ad avventarsi con la bocca sulla cappella e guardando la nipote ci se la mano intorno ai testicoli stringendoli assieme all'asta.
Svetlana si sedette sul pavimento senza saper che fare.
Fu Lilia che le prese la nuca e avvicinò la testa verso il mio cazzo.
Fu un attimo e la fanciulla si ritrovò il mio cazzo in bocca.
Lo afferrò con tutte e due le mani e cominció a pompare con la testa con un movimento veloce e rotante. Aveva esperienza la piccola. Molta, esperienza.
(continua)










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