La moglie vogliosa X il fruttivendolo nero

Lo ha pulito bene succhiando tutto.
Faccio capolino dalla porta e vedo che il nero appoggia la sua melanzana nera a fianco dei cetrioloni e delle banane comprate da Enrica, mamma mia era un cazzone impressionante e già pregustavo la mia troia che si godeva quel giocattolone, le dico " chiamalo e digli di venire con te in bagno perché la frutta va lavata prima di .....mangiarla, io mi nascondo dietro la tenda in salotto, dai troiona che ti sei scelta un cazzo da paura".
Fa come le ho detto e Fekir, così si chiama, la segue; prima di nascondermi li osservo: sono nudi si insaponano a vicenda i corpi Enrica si sofferma a lungo sul cazzone enorme che si ingrossa sempre più lui sulle tettone poi con delle dita enormi le infila prima uno poi due dita nella figa e nel culo che così insaponati si fanno penetrare facilmente e godono da matti entrambi. Lei " Ora asciugami tutta con la tua linguona la voglio sentire dappertutto e soprattutto dentro tutta dentro la figa e il culo vuoi essere il mio schiavo da monta?" " Si mia signora lei è talmente figa e troia che la farò godere dappertutto mi chieda quello che vuole sono certo che non si farà mancare niente venga che la asciugo anche dentro, Dio ma lei non è solo bagnata è fradicia di goduria, lei è la puttanona che cercavo e non riuscirà più a rinunciare a questa roba" e le mostra le mani la lingua il cazzone mostruoso e i coglioni grossissimi e gonfi di sborra.
Poi mi nascondo e loro entrano in salotto completamente nudi solo mia moglie aveva le scarpe con tacchi altissimi che esaltavano ancor di più le sue forme da grande figa da scopare.
E' lei che conduce il gioco lo fa sdraiare sul divano a pancia in su con quella melanzana che stava dritta grossa come era mentre lei lo guardava leccandosi le labbra poi " Quando mi parli mi devi chiamare signora e poi un insulto che godo ora fatti una sega e io mi scelgo il mio gioco".
Prende un cetriolone lo lecca e va a sedersi sulla bocca del nero prima gli ordina di penetrarla nel culo col cetriolone e poi offre la sua figa alla bocca del mostro "voglio sentire la tua lingua fino all'utero lecca e ciuccia mentre godo il cetriolone nel culo e continua a farti quella splendida sega, mamma che cappellona".
Lui risponde "Sì signora troiona signora puttanona godo come un maiale e la scopo con la lingua finché non mi piscia in bocca signora troia".
Io godo come un porco a vederla così puttana ormai potevo farle fare qualsiasi cosa era diventata una vera troia.
La sega che si stava facendo il nero era uno spettacolo il culo della mia troia faceva uscire ed entrare il cetriolone mentre la linguona nella figa la faceva impazzire, vedo colare lungo le cosce gli umori della sua figa almeno quelli che non entravano nella bocca del bestione da monta.
Lei urla "Mamma come godo nella figa e nel culo ora bevi tutto porcone" squirtando gli piscia in bocca e non finiva più e lui "Ne voglio ancora signora puttana".
Io intanto sento pulsare il cazzo e getto un litro di sborra sulla tenda.
Ma non ho ancora finito di godere la mia puttana: dopo quell'orgasmo sfrenato si china spostandosi con la bocca verso la grossa melanzana che aveva raggiunto il massimo del suo turgore sento un "plop" da paura perché si era tolta il cetriolone dal culo e spostava il culo stupendo sulla bocca di Fekir che comincia a leccare con foga stringendo con quelle grosse mani le chiappe di quella troia di mia moglie, le allarga le stringe le lecca e quando le allarga infila un dito che sembra un cazzo tutto nel culo ormai largo della mia troia.
Lei prende il cazzone con le due mani per sentirlo tutto e strusciandosi le tettone sul petto duro del nero sentendo i capezzoli sempre più vogliosi passa la lingua sulla punta della cappellona rossa ed enorme, riesce ad infilare la punta della lingua dentro il taglio enorme che divide la cappella succhiando le prime gocce di liquido e stringendo e menando il cazzone fra le mani; Fekir non resiste dal dirle "Signora lei è una figona stupenda e non ho mai goduto una puttanona così, ora la inculo con la lingua e lei provi a pomparmi il cazzo e ne prenda in bocca più che può poi mi dice se le piace eh?".
Quando vedo la lingua enorme entrare e uscire dal culo di mia moglie la vedo tremare dalla goduria e aprire la bocca facendo entrare la cappellona lui spinge lei allarga e piano piano se la prende tutta ciucciando con goduria poi scende ancora ormai più della metà era tutto in bocca e lui se la scopava cercando di arrivare in gola; La lingua di Fekir era tutta dentro il culo e lei muoveva i fianchi per sentirla in tutto il culo e lui comincia a picchiare le sue manone sulle natiche sulle cosce e sempre più forte visto che la troia non si opponeva era troppo impegnata a godersi quel ben di Dio. " Ohhhh siiiii mi fai godere da troia muoviti così con il cazzo con la lingua con le mani sono la tua puttanona e fai bere anche me però prima picchiami più forte scopami in bocca più forte e slinguami ancora di più nel culo voglio sentire le tue labbrone sulla figa dimmelo quando sborri maiale che sborro anch'io " " Signora puttanona mi fa godere e sento salire la sborra dai coglioni bevila tutta troiona anzi signora troiona mmmmmhhhh ohhhhhhhh".
Sta sborrando come un cavallo e la troia se la prende tutta poi quando sente squirtare ancora apre la bocca e ciuccia ancora la figa spruzzando tutto nel culo.
Io ho riempito ancora la tenda di sborra; poi Fekir prende per mano Enrica si slinguano in bocca e la porta in bagno; senza farmi vedere li seguo faccio capolino dalla porta: incredibile, la troiona era nella vasca e lui le piscia in bocca su tutto il corpo non finiva mai sembrava un tubo poi la volta con forza la fa piegare e le piscia dentro il culo fino a farla godere di nuovo. La troia era sconvolta, lui si lava si asciuga lei lo guarda estasiata e Fekir la saluta "Devo andare signora maialona ma sa dove trovarmi se la melanzana le è piaciuta ma venga solo se la vuole tutta nel culo capito porcona? È troppo bello burroso e arrapante".
Appena uscito di casa vado da Enrica e la bacio in bocca sentendo il piscio la sborra del nero. Che goduria

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