Annunci69.it è una Community rivolta ad un pubblico adulto e maggiorenne.
Puoi accedere solo se hai più di 18 anni.

SONO MAGGIORENNE ESCI
Racconti Erotici > tradimenti > Lussuria Matura - 06.Il venerdì del culo
tradimenti

Lussuria Matura - 06.Il venerdì del culo


di Eriaku
29.06.2025    |    1.962    |    1 9.7
"Tre ore dopo, nell’appartamento: Priscilla geme già a piena gola, il culo aperto attorno al cazzo di Alessio, le mani che artigliano i cuscini del divano..."
Cap.6 "Il venerdì del culo"

L’ufficio di Marco è un tempio di ordine e routine. Scrivania in noce massiccia, schermi spenti, penne allineate con maniacale precisione. Priscilla si presenta alle quattro del pomeriggio, il tailleur nero che abbraccia ogni curva del suo corpo mentre si muove tra le pareti di vetro del palazzo. Antonio la aspetta già, seduto sulla poltrona del socio assente, le gambe accavallate, il sorriso che sa di minaccia. «Sei in orario» dice, alzandosi senza fretta. «Toglilo. Subito.»

Lei obbedisce, sfilando la giacca con gesti lenti, il top di seta che scivola via dopo. I capezzoli sono duri, il reggiseno ormai inutile. Antonio le afferra i polsi prima che possa abbassarsi la gonna. «Non qui. Sulla scrivania.» La guida verso il piano di lavoro, le spalle che la spingono a piegarsi. «Toglila» ordina, «e piegati in modo che tuo marito, se entra, capisca esattamente chi sei.»

Priscilla si abbassa la gonna, i fianchi che tremano non per il pudore, ma per l’eccitazione. Si sistema a culo in alto sul tavolo, le mutandine di pizzo che coprono appena il buco già umido. Antonio non si spoglia: le mani si chiudono attorno alle cosce, strappandole le mutandine con un solo gesto brutale. «Ti hai scopata qui?» chiede, infilando un dito nel solco. «Marco non l’ha mai visto il tuo culo sulla sua scrivania?»

Lei geme, il bacino che si muove in automatico. «No…» sussurra, «noi, lo facciamo solo a letto.»
«Peccato per lui.» Il dito diventa due, mentre la mano libera le afferra un seno. «Lui non sa quanto sei zoccola. Non sa che ti piace farti aprire come un maiale al mercato.» Le morde il collo, il respiro che si mozza. «E adesso lo capirai fino in fondo.»
La solleva di peso, il cazzo che resta piantato dentro, e la gira a pancia in giù. «Adesso ti inculo. Così, se entra qualcuno, sembrerà solo una riunione di lavoro.» Le sfrega il glande sul culo, la saliva che cola sulle dita prima di sostituirla. «Rilassati, troia.»

Lei sente la punta che forza la rosa, un dolore acuto che la fa mordere il labbro. «Così… sì…» mugola, mentre il cazzo le si apre un varco. «Fammi sentire quanto sono una vacca.»
Antonio non si trattiene: le affonda dentro con colpi che fanno tremare il portapenne sulla scrivania. «Dimmi che ti piace. Dimmi che tuo marito non lo sa fare.»

«Mi piace… cazzo… non lo sa fare…» singhiozza, il culo che si muove a ritmo con lui. «Riempi… riempimi tutta.»
L’uomo accelera, la stanza che si riempie di suoni: il cazzo che scivola tra le pieghe dell’ano, le unghie di Priscilla che graffiano il piano di lavoro, il bacino di Antonio che sbatte sul culo. «Guarda là» indica un documento aperto sullo schermo: una tabella di investimenti immobiliari. «Scommetto che Marco non ha mai pensato a quanto cazzo puoi urlare su un tavolo.»
Quando l’orgasmo la travolge, Priscilla stringe l’intestino attorno al cazzo, i muscoli che pompavano come una morsa. Antonio ringhia, il glande che pulsa prima di esplodere. «Cazzo… sì… ti riempio il culo di sperma, troia.»
Mentre i fiotti caldi la invadono, il telefono di Marco squilla sulla scrivania. Antonio lo guarda, un sorriso crudele sulle labbra.

«Rispondi.»
Lei esita, ma la voce esce strozzata. «Sì?»
E Marco che parla. «Ciao cara. Sto tornando prima. Per cena sono a casa.»
«Okay…» dice, mentre Antonio le strizza un capezzolo, continuando a spingere lentamente dentro di lei. «Fai… fai pure.»
Il telefono cade a terra quando Antonio le strappa un gemito più forte, tirandosi fuori d’un colpo. «Adesso devo andare» sussurra, «ma la prossima volta porto un amico. Voglio vedere come te la cavi a succhiare due cazzi mentre tuo marito firma un contratto là fuori.»

Priscilla, il culo ancora aperto dal cazzo che si ritrae, annuisce. Ogni volta che si concede a un uomo, è solo l’inizio. Quando Antonio se ne va, la donna si alza dal tavolo, le gambe molli. Si sistema in fretta, ma prima di uscire nota un fascicolo a terra. Un documento intitolato ‘Progetti 2025’. Sorride. Forse il ricordo di quel pomeriggio resterà impresso lì, tra le pieghe di un file innocente.

Il cellulare vibra poco dopo. Nuovo messaggio. Alessio. «Oggi ti inculo, se sei libera.»

Lei risponde con un cuore rosso. Il gioco non finisce mai. Ogni uomo, ogni cazzo, ogni incontro è solo un altro tassello.

Tre ore dopo, nell’appartamento:
Priscilla geme già a piena gola, il culo aperto attorno al cazzo di Alessio, le mani che artigliano i cuscini del divano. Sono nudi, sudati, il tessuto di velluto scuro sotto di loro che trattiene il calore dei loro corpi. L’uomo la tiene per i fianchi, le dita che sprofondano nella carne tremante, mentre il cazzo pompa dentro il suo retto con un ritmo che non concede tregua. La penetrazione è vischiosa, i suoni della pelle che schiocca si mescolano al respiro affannoso.

«Cazzo, sei una morsa» ringhia Alessio, affondando fino alle palle. Il glande, grosso e ruvido, raschia le pareti del culo di Priscilla, che si contrae e si allarga in sincronia con lui. «Hai il culo che è un forno, sembra che me lo stia succhiando.»
Lei non risponde: la testa è schiacciata contro lo schienale, i capelli bagnati di sudore che le si incollano al viso. Il cazzo di Alessio scivola dentro e fuori, la fica cola umori che lubrificano il solco. «Fammi sentire… fammi sentire quanto sei un animale» sussurra, spingendo il bacino all’indietro per incollarsi al suo pube.

Lui le morde una spalla, le unghie che graffiano le cosce. «Ti sei fatta già scopare oggi, vero?» dice, il tono basso e rude. «Ma io ti riporto al punto iniziale. Ti apro in due e tu gridi come una scrofa!»

E giù ad incularla con forza animalesca. Il salotto è un crogiolo di odori: il loro sudore, l’odore muschiato della fica di Priscilla, il sentore dolciastro dello sperma. L’uomo preme una mano sulla sua schiena, piegandola ancora di più, il seno che schiaccia contro il velluto. Con l’altra le stringe un capezzolo, torcendolo fino a farla urlare. «Così… così, troia. Fai sentire a tutti quanto sei aperta.»

Il ritmo accelera, i colpi che fanno tremare il divano. Alessio si china su di lei, il cazzo che scompare fino al fondo del culo, il glande che urta un punto che la fa contrarre in un orgasmo improvviso. «Ahhh… cazzo…» grida, il viso arrossato. «Mi spacchi… mi spacchi davvero.»

Lui non si ferma: le insinua una mano sotto il busto, infilandole due dita nella fica. «Senti come sei fradicia. Voglio che godi puttana!» Le dita, l’uccello, penetrano il corpo di Priscilla in sincrono, portandola ben presto all’orgasmo. L’ano e la vagina si contraggono in preda agli spasmi attorno ad Alessio, che continua a spingere indefesso.
L’uomo estrae le dita ricoperte dai suoi umori e usa entrambe le mani per divaricarle le natiche, spingendola a spalancarsi ancora di più. «Certo lo stai prendendo proprio bene! Di quanti hai preso il cazzo, oggi?»
Lei risponde ansimando, il respiro corto. «Di… di tutti quelli che mi… che mi hanno voluto» ammette, la voce rotta. «Ma il tuo è… il migliore.»

L’ammissione lo manda oltre il limite e Alessio le pianta il cazzo dentro con forza, il glande che si gonfia. «Eccomi…» grugnisce, riversando un fiotto denso dentro di lei. «Prendi tutto lo sperma che ti meriti, troia.»
Quando finisce, si ritrae lentamente, lasciando il buco semi-aperto che gocciola. Priscilla, il corpo ancora scosso, si volta verso di lui, il viso lucido di sudore. «Rimani… e me lo dai un’altra volta?» chiede, la voce un sussurro carico di bisogno.

Lui si china, baciandola con la lingua che invade la bocca, possessivo. «Ho un lavoro da fare. Domani però ti porto un regalo» dice, alzandosi per rivestirsi. «Un cazzo nuovo. Voglio vedere come lo succhi.»
Priscilla non protesta, preferisce indugiare su come in un solo giorno si sia fatta sodomizzare e promettere la stessa cosa da due uomini diversi.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Voto dei Lettori:
9.7
Ti è piaciuto??? SI NO

Commenti per Lussuria Matura - 06.Il venerdì del culo:

Altri Racconti Erotici in tradimenti:




® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni